Come Dio governa e amministra il mondo spirituale: Il ciclo della vita e della morte dei seguaci di Dio

04 Agosto 2018

Parliamo ora del ciclo della vita e della morte di coloro che seguono Dio. Riguarda voi, perciò prestate attenzione. Innanzitutto, pensate alle categorie in cui si possono suddividere i seguaci di Dio. (Gli eletti di Dio e i servitori.) Le categorie sono proprio due: gli eletti di Dio e i servitori. Vediamo per prima cosa gli eletti di Dio, che sono pochi. A cosa si riferisce l’espressione “eletti di Dio”? Dopo che Dio ebbe creato tutte le cose e l’umanità cominciò a esistere, Egli selezionò un gruppo di uomini che Lo avrebbero seguito; queste persone sono designate dall’appellativo “eletti di Dio”. La scelta di questi uomini da parte di Dio aveva una portata e un valore speciali. Una portata speciale perché la scelta comprendeva solo pochi, chiamati ad arrivare quando Egli svolge opere importanti. E il valore? È un grande valore, trattandosi di un gruppo che Dio ha scelto: Dio desidera infatti completare questi uomini e perfezionarli e, una volta terminata la Sua opera di gestione, guadagnarli. È o no una scelta di grande valore? Dunque gli eletti sono di grande importanza per Lui, poiché sono coloro che Egli intende guadagnare. Quanto ai servitori, invece, sospendiamo per un attimo il tema della predestinazione di Dio per parlare delle loro origini. Il significato letterale di “servitore” è “colui che serve”. Coloro che servono sono transitori; non svolgono questo compito a lungo termine o per sempre, e vengono arruolati o reclutati temporaneamente. L’origine di quasi tutti consiste nell’essere stati selezionati tra i non credenti. Sono venuti sulla terra quando è stato stabilito che avrebbero assunto il ruolo di servitori nell’opera di Dio. Nella vita precedente potrebbero essere stati animali, ma anche non credenti. Sono queste le origini dei servitori.

Torniamo agli eletti di Dio. Quando muoiono, vanno in un luogo completamente differente da quello dei non credenti e delle varie persone di fede. È un luogo in cui vengono accompagnati da angeli e messaggeri di Dio e che è personalmente amministrato da Lui. In questo luogo gli eletti di Dio non siano in grado di contemplarLo con i propri occhi, ma si tratta di un luogo della dimensione spirituale diverso da qualunque altro; il luogo destinato a questa categoria di persone dopo la morte ha una collocazione diversa. Anche loro dopo la morte vengono sottoposte a un’indagine scrupolosa da parte dei messaggeri di Dio. Su cosa verte l’indagine? I messaggeri si accertano delle strade seguite in vita da queste persone nella loro fede in Dio, verificando se in quell’arco di tempo si siano mai opposte a Lui o Lo abbiano bestemmiato, e se abbiano commesso gravi peccati o malvagità. L’indagine stabilisce se queste persone possano restare o debbano andarsene. Cosa significa “andarsene”? E cosa significa “restare”? “Andarsene” allude alla eventualità che, sulla scorta del comportamento tenuto, queste persone rimangano tra gli eletti di Dio. Poter “restare” significa poter rimanere tra coloro che verranno resi completi da Dio negli ultimi giorni. Per coloro che restano, Dio ha disposizioni speciali. Durante ogni periodo della Sua opera, Egli manda queste persone a ricoprire il ruolo di apostoli o a svolgere il compito di rivitalizzare le chiese o prendersene cura. Tuttavia, coloro che hanno la capacità di operare in questo modo non si reincarnano con la stessa frequenza dei non credenti, i quali invece rinascono una generazione dopo l’altra: vengono rimandati sulla terra a seconda delle esigenze e della fase dell’opera di Dio, e non si reincarnano spesso. Dunque esistono regole sulla tempistica della loro reincarnazione? Vengono a intervalli di un certo numero di anni? È questa la frequenza? No. Tutto dipende dall’opera di Dio, dalle sue fasi e dalle esigenze di Dio, senza regole prestabilite. L’unica è che quando Dio compirà la fase finale della Sua opera negli ultimi giorni, verranno tutti questi eletti, e la loro venuta sarà la loro ultima reincarnazione. Perché? Per via dell’esito da conseguire nell’ultima fase dell’opera di Dio, perché nel corso di quest’ultima fase dell’opera Dio porterà a compimento il completamento di questi eletti. Che cosa significa? Che se durante la fase conclusiva queste persone verranno rese complete e perfezionate, non si reincarneranno come è accaduto in precedenza; il processo consistente nell’assumere sembianze umane giungerà al termine, come pure il processo della loro reincarnazione. Questo vale per coloro che restano. E dove vanno invece coloro che non possono restare? Coloro ai quali non è permesso restare hanno una destinazione ad essi riservata. Innanzitutto, anch’essi vengono puniti per le loro malefatte, per gli errori e i peccati commessi. Una volta esaurita la punizione, Dio dispone che soggiornino tra i non credenti oppure tra le varie persone di fede, come si conviene a seconda delle circostanze. In altre parole, per loro ci sono due possibili esiti: uno è essere puniti e magari reincarnarsi tra le persone di una certa religione, l’altro è diventare non credenti. Se diventano non credenti, perdono qualsiasi opportunità. Se invece diventano persone di fede (per esempio cristiani) hanno ancora la possibilità di tornare tra le file degli eletti di Dio; a questo proposito i rapporti sono molto complessi. In poche parole, se uno degli eletti di Dio fa qualcosa che Lo offende, viene punito come chiunque altro. Prendete Paolo, di cui abbiamo parlato in precedenza. Lui è un esempio di una persona che riceve una punizione. Cominciate a farvi un’idea di cosa sto parlando? Il campo d’azione degli eletti di Dio è prestabilito? (Perlopiù, sì.) Perlopiù sì, ma in piccola parte no. Perché? Qui ho parlato del motivo più ovvio: fare il male. Quando gli uomini fanno il male, Dio non li vuole, e quando non li vuole li getta tra varie razze e generi di uomini. Questo li lascia senza speranza e rende loro difficile ritornare. Queste sono tutte cose che hanno a che fare con il ciclo della vita e della morte degli eletti di Dio.

L’argomento che segue riguarda il ciclo della vita e della morte dei servitori. Abbiamo appena parlato delle loro origini, cioè che si reincarnano dopo che nelle vite precedenti sono stati non credenti e animali. Con l’avvento dell’ultima fase dell’opera, Dio ha selezionato tra i non credenti un gruppo di persone, un gruppo speciale, con il fine di mettere questi uomini al servizio della Sua opera. “Servizio” non è una parola dal suono molto elegante e nessuno vi aspira, ma dobbiamo concentrarci sulle persone interessate. L’esistenza dei servitori di Dio ha un valore speciale. Nessun altro potrebbe svolgere il loro ruolo, perché sono stati scelti da Lui. E qual è il loro ruolo? Servire gli eletti di Dio. Nella maggior parte dei casi il loro ruolo consiste nel rendere servizio all’opera di Dio, collaborare con essa e agevolare il completamento dei Suoi eletti. A prescindere dal fatto che svolgano lavori fisici, eseguano determinati aspetti del lavoro o intraprendano determinati compiti, cosa richiede Dio da questi servitori? È molto esigente nelle Sue richieste nei loro confronti? (No, richiede solo che siano leali.) Anche i servitori devono essere leali. A prescindere dalle tue origini, o dal motivo per cui Dio ti ha scelto, devi essere leale a Lui, agli incarichi che ti affida, al lavoro di cui sei responsabile e ai compiti che svolgi. Qual è il destino dei servitori che si dimostrano leali e capaci di soddisfare Dio? Potranno restare. È una benedizione essere un servitore che resta? Che cosa significa restare? Che senso ha questa benedizione? Sebbene in fatto di prestigio i servitori sembrino diversi dagli eletti di Dio, non godono forse delle stesse cose di cui godono i Suoi eletti in questa vita? Come minimo, in questa vita godono delle stesse cose. Non lo negate, vero? I discorsi di Dio, la Sua grazia, il Suo provvedere, le Sue benedizioni: chi non gode di queste cose? Tutti godono di quest’abbondanza. Mentre l’identità di un servitore consiste nell’essere una persona che rende servizio, per Dio i servitori sono alla stregua di tutte le altre cose che ha creato, solo che hanno il ruolo di servitori. Dal momento che sono entrambi creature di Dio, c’è differenza tra un servitore e un eletto di Dio? Di fatto, no. Nominalmente c’è una differenza; nella sostanza e dal punto di vista del ruolo svolto, c’è differenza; eppure Dio non tratta ingiustamente questa categoria di persone. Allora perché sono definite servitori? Dovete sapere il perché, almeno parzialmente. I servitori provengono dalle file dei non credenti. Non appena viene detto che i servitori provengono dalle file dei non credenti, è evidente che hanno in comune delle credenziali negative: sono entrambi atei, e lo sono stati anche in passato; non credevano in Dio ed erano ostili a Lui, alla verità e a tutte le cose positive. Non credevano in Dio né alla Sua esistenza. Stando così le cose, sono in grado di comprendere le parole di Dio? È corretto dire che, in larga misura, non lo siano. Come gli animali non sono capaci di comprendere le parole umane, i servitori non sono in grado di comprendere ciò che Dio dice, ciò che vuole o il motivo per cui fa quelle richieste. Non capiscono; sono cose incomprensibili per loro, e non hanno accesso alla rivelazione. Per questo motivo, non possiedono la vita di cui abbiamo parlato. Senza la vita, gli uomini possono comprendere la verità? Sono forniti di verità? Hanno esperienza e conoscenza delle parole di Dio? (No.) Sono queste le origini dei servitori. Ma poiché Dio fa di loro dei servitori, le Sue richieste nei loro confronti seguono comunque dei criteri; non li disprezza e non è sbrigativo nei loro confronti. Benché non comprendano le Sue parole e non siano in possesso della vita, Dio è comunque benevolo nei loro confronti, e le Sue esigenze verso di loro seguono comunque dei criteri. Sono i criteri che avete appena menzionato: essere leali a Dio e fare ciò che dice. Nel tuo servizio, devi servire dove è necessario, e fino alla fine. Se sai essere un servitore leale, se sei in grado di servire fino all’ultimo e di portare a termine l’incarico che Dio ti ha affidato, vivrai una vita di valore. Se sei capace di tutto questo, potrai rimanere. Se ti sforzi un po’ di più, se ci metti un po’ più impegno, se riesci a raddoppiare i tuoi sforzi di conoscere Dio, se sai dire qualcosa a proposito della conoscenza di Dio, sai renderGli testimonianza e, in più, riesci a capire qualcosa della Sua volontà, a collaborare con l’opera di Dio e a essere in qualche modo consapevole del Suo volere, tu, servitore, vedrai cambiare la tua sorte. E in cosa consisterà questo cambiamento della tua sorte? Non solo potrai restare: a seconda della tua condotta e delle tue aspirazioni e attività personali, Dio farà di te uno degli eletti. È così che cambierà la tua sorte. Per i servitori, qual è il lato migliore di tutto questo? La possibilità di diventare eletti di Dio. Se succede, significa non reincarnarsi più sotto forma di animali come i non credenti. Questo è un bene? Sì, e anche una buona notizia: significa che i servitori possono essere plasmati. Non è detto che una volta predestinato da Dio a servire un servitore resti tale per sempre, non necessariamente. Dio reagisce e lo tratta in un modo appropriato alla sua condotta.

Ma ci sono servitori che non riescono a servire fino all’ultimo; c’è chi durante il servizio rinuncia a metà strada e abbandona Dio, e anche chi commette svariati atti malvagi. Ci sono persino persone che causano danni tremendi e compromettono terribilmente l’opera di Dio, e anche servitori che bestemmiano Dio e così via. Che irrimediabili conseguenze comportano questi comportamenti? Qualsiasi siffatta azione malvagia comporta l’interruzione dei servizi. Poiché durante il servizio ti sei comportato in modo troppo carente, poiché hai superato il limite, constatando che il tuo servizio non è adeguato Dio ti priverà dell’idoneità a servire. Non ti permetterà più di servire, ti allontanerà dalla Sua vista e dalla Sua casa. Sei uno che non vuole servire? Hai costantemente bisogno di fare cose cattive? Sei cronicamente infedele? Be’, allora la soluzione è semplice: verrai privato dell’idoneità a servire. Per Dio, privare un servitore dell’idoneità a servire significa aver proclamata la fine di quel servitore, e che costui non sarà più idoneo a servirLo. Dio non avrà più bisogno del suo servizio e, per quante cose belle quella persona dica, le sue parole saranno vane. Quando le cose arrivano a questo punto la situazione è ormai irreparabile; i servitori di questa fatta non hanno possibilità di tornare indietro. E Dio, come tratta i servitori di questa fatta? Si limita a impedire loro di servire? No. Si limita a impedire loro di restare? O li mette da parte e aspetta che si ravvedano? No. Dio in verità non è così benevolo quando si tratta dei servitori. Se servendo Dio una persona ha questo tipo di atteggiamento, Egli per tutta risposta la priva dell’idoneità a servire e la getta di nuovo tra i non credenti. E qual è il destino di un servitore che è stato gettato di nuovo tra i non credenti? Lo stesso dei non credenti: reincarnarsi in un animale e ricevere la punizione dei non credenti nel mondo spirituale. Inoltre Dio non si interessa minimamente della sua punizione, dal momento questo individuo non ha più alcuna rilevanza per la Sua opera. Questa non è solo la fine della sua vita di fede in Dio, ma anche la fine del suo stesso destino, nonché la proclamazione del suo destino. Dunque, se servono male, i servitori ne devono subire personalmente le conseguenze. Un servitore che non è in grado di servire fino all’ultimo o viene privato in corso d’opera dell’idoneità a servire viene gettato tra i non credenti e, in tal caso, viene trattato alla stregua di una bestia, di una persona priva di intelletto o raziocinio. Vero che lo capite se ve lo spiego in questo modo?

Quello qui descritto è il modo in cui Dio gestisce il ciclo della vita e della morte dei Suoi eletti e dei servitori. Come vi sentite dopo aver ascoltato queste parole? Ho mai parlato di questo argomento in passato? Ho mai parlato del tema degli eletti di Dio e dei servitori? In realtà sì, ma voi non ve lo ricordate. Dio è giusto nei confronti dei Suoi eletti e dei servitori. È giusto sotto tutti i punti di vista. C’è forse qualche falla? Ci sono persone che diranno: “Perché Dio è così tollerante verso gli eletti? E perché, invece, è solo poco indulgente verso i servitori?”. Qualcuno desidera prendere le difese dei servitori? “Può Dio concedere ai servitori più tempo e essere più indulgente e tollerante verso di loro?”. È giusto porre una domanda del genere? (No.) E perché? (Perché in realtà Egli ci ha mostrato il Suo favore proprio rendendoci servitori.) In realtà, Egli ha mostrato il Suo favore ai servitori proprio consentendo loro di servire! Senza l’appellativo di “servitori”, e senza il lavoro che svolgono, dove sarebbero? Sarebbero tra i non credenti, a vivere e a morire con le bestie. Di quante e quali grazie godono oggi, visto che è loro concesso di comparire dinanzi a Dio ed entrare nella Sua casa! È una grazia enorme! Se Dio non ti avesse dato l’opportunità di servire, non avresti mai avuto la possibilità di comparire dinanzi a Lui. Come minimo, anche se sei un buddista che ha conseguito la realizzazione, nel mondo spirituale sei tutt’al più un fattorino; non incontrerai mai Dio, non udrai la Sua voce né le Sue parole, non percepirai neppure il Suo amore e le Sue benedizioni, e non potresti nemmeno trovarti faccia a faccia con Lui. Le uniche cose che i buddisti hanno a disposizione sono compiti da svolgere. Non possono conoscere Dio e si limitano ad accondiscendere e obbedire; i servitori invece guadagnano moltissimo in questa fase dell’opera! Anzitutto, hanno la possibilità di trovarsi faccia a faccia con Dio, udire la Sua voce, sentire le Sue parole e sperimentare le grazie e le benedizioni che Egli dona agli uomini. E poi possono ricevere le parole e le verità donate da Lui. I servitori ottengono davvero moltissimo! E dunque, se svolgendo il tuo ruolo di servitore non ti dai nemmeno la pena di sforzarti, Dio può tenerti ugualmente? Non può. Sebbene non ti chieda molto, tu non fai a dovere nulla di ciò che chiede; non ti attieni al tuo dovere. Stando così le cose, senza dubbio, Dio non può tenerti. Così vuole la Sua giusta indole. Dio non ti tiene nella bambagia, ma neppure ti discrimina. Sono questi i principi secondo cui agisce. Dio tratta in questo modo tutti gli uomini e le creature.

Parlando del mondo spirituale, se i vari esseri che vi si trovano fanno qualcosa di sbagliato o non svolgono correttamente il loro lavoro, Dio ha anche di editti e decreti celesti atti a trattarli; questo è indubbio. Ecco perché nei diversi millenni della Sua opera di gestione, alcuni esecutori di compiti che si erano comportati male sono stati sterminati, mentre altri vengono (ancora oggi) detenuti e puniti. È questo che ogni essere deve necessariamente affrontare nel mondo spirituale. Se fa qualcosa di sbagliato o commette il male, viene punito, e l’approccio non differisce da quello che Dio ha nei confronti dei Suoi eletti e servitori. Perciò, nel mondo spirituale come in quello materiale, i principi secondo i quali Egli agisce non cambiano. Che tu sia o meno in grado di vedere le Sue azioni, i principi su cui sono basate non cambiano. Dio segue da sempre gli stessi principi nel Suo approccio a ogni cosa e nella gestione di tutte le cose. Questo è immutabile. È benevolo con coloro tra i non credenti che vivono in modo relativamente adeguato, e riserva delle opportunità a quanti, qualunque sia la loro religione di appartenenza, si comportano bene e non fanno il male, permettendo loro di svolgere il proprio ruolo in tutte le cose gestite da Lui e di fare ciò che devono. Analogamente, tra coloro che Lo seguono e tra i Suoi eletti, non fa discriminazioni verso nessuno, in conformità ai Suoi principi. È benevolo nei confronti di chiunque sia in grado di seguirLo sinceramente e ama tutti coloro che Lo seguono sinceramente. Ci sono solo delle differenze nelle concessioni che fa a persone di diverse categorie (i non credenti, le varie persone di fede e gli eletti di Dio). Prendete i non credenti: sebbene non credano in Dio ed Egli li consideri delle bestie, tra le varie cose ognuno di loro ha cibo da mangiare, un’abitazione tutta sua e un normale ciclo della vita e della morte. Coloro che fanno il male vengono puniti, e coloro che fanno il bene vengono benedetti e ricevono la Sua benevolenza. Non è così? Alle persone di fede, se sono in grado di rispettare rigorosamente i loro precetti religiosi rinascita dopo rinascita, in ultimo, dopo tutte queste reincarnazioni, Dio farà la Sua proclamazione. Analogamente, per quanto riguarda voi, eletti di Dio o servitori, Egli oggi vi metterà allo stesso livello e determinerà il vostro esito in base ai regolamenti e ai decreti amministrativi che ha stabilito. A questi diversi tipi di persone, ai diversi tipi di persone di fede (ossia coloro che appartengono a diverse religioni) Dio ha dato uno spazio in cui vivere? Dove sono gli ebrei? Dio ha forse interferito con la loro fede? Non lo ha fatto. E con i cristiani? Non ha interferito neanche con loro. Egli permette loro di attenersi alle loro procedure e non rivolge loro la parola né dà loro illuminazioni, e neppure rivela loro alcunché. Se pensi che sia giusto, allora credi in questo modo. I cattolici credono in Maria e che la novella sia stata trasmessa a Gesù attraverso di lei; è questa la forma della loro fede. Dio ha mai apportato correzioni alla loro fede? Lascia loro campo libero, non li ascolta e concede loro un certo spazio in cui vivere. Non è così anche per i musulmani e i buddisti? Ha imposto anche per loro dei limiti e permette loro di avere il proprio spazio vitale, senza interferire nelle rispettive fedi. Tutto è ben ordinato. Che cosa vedete in tutto questo? Che Dio possiede l’autorità ma non ne abusa. Dispone tutte le cose in perfetto ordine e lo fa in maniera ordinata, e in questo risiedono la Sua saggezza e la Sua onnipotenza.

Oggi abbiamo parlato di un argomento nuovo e speciale, un tema riguardante le questioni del mondo spirituale che rappresenta un aspetto dell’amministrazione di Dio e del Suo dominio su quella sfera. Prima di capire queste cose, magari pensavi: “Tutte le cose che hanno a che vedere con questo sono un mistero e non hanno nulla a che fare con il nostro ingresso nella vita; sono cose separate dal modo in cui gli uomini vivono e non abbiamo la necessità di comprenderle, né desideriamo sentirne parlare. Non hanno il benché minimo nesso con la conoscenza di Dio”. Ebbene, non vi sembra che questo ragionamento abbia delle falle? È corretto? (No.) Questo ragionamento non è corretto e presenta gravi problemi. Il motivo è che se desideri comprendere come Dio regna su tutte le cose, non puoi limitarti a comprendere ciò che puoi vedere e ciò che il tuo modo di ragionare è in grado di comprendere; devi anche capire qualcosa dell’altro mondo, che sarà anche invisibile ai tuoi occhi ma è inscindibilmente legato a questo mondo a te visibile. Questo ha a che fare con la sovranità di Dio, e con l’argomento “Dio è la fonte di vita per tutte le cose”. Fornisce informazioni a quel riguardo. Senza queste informazioni, la conoscenza umana del fatto che Dio è la fonte di vita per tutte le cose sarebbe difettosa e carente. Pertanto, ciò di cui abbiamo parlato oggi si può definire il coronamento degli argomenti trattati prima e del tema “Dio è la fonte di vita per tutte le cose”. Ora che l’avete compreso, siete in grado di conoscere Dio attraverso questo contenuto? Quel che più conta, oggi vi ho trasmesso un’informazione fondamentale sui servitori. So che la trattazione di argomenti come questo vi fa molto piacere e so anche che queste cose vi stanno davvero a cuore; siete dunque soddisfatti di ciò di cui ho discusso oggi? (Sì.) Forse alcune delle altre cose non vi avranno particolarmente colpiti, ma le cose che ho detto sui servitori sì, perché questo argomento tocca l’anima di ciascuno di voi.

La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico X”

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