Riguardo all’appellativo e all’identità (Parte 2)

All’inizio, quando Gesù doveva ancora svolgere ufficialmente il Suo ministero, come i discepoli che Lo seguivano, talvolta prendeva parte anche alle riunioni cantando inni, lodando Dio e leggendo l’Antico Testamento nel tempio. Dopo aver ricevuto il battesimo ed esserSi manifestato, lo Spirito scese ufficialmente su di Lui e iniziò a operare, rivelando la Sua identità e il ministero che Gesù doveva svolgere. Prima di allora, a parte Maria, la Sua identità non era nota a nessuno, nemmeno a Giovanni. Gesù aveva ventinove anni quando venne battezzato. Al termine del Suo battesimo, i cieli si aprirono e una voce disse: “Questo è il mio diletto Figliuolo nel quale mi son compiaciuto”. Non appena Gesù fu battezzato, lo Spirito Santo iniziò a renderGli testimonianza in questo modo. Prima di essere battezzato all’età di ventinove anni, aveva vissuto come una persona comune, mangiava quando doveva mangiare, dormiva e Si vestiva normalmente e nulla in Lui era diverso dagli altri. Naturalmente era così soltanto agli occhi degli uomini. A volte anche Lui era debole e a volte anche Lui non riusciva a discernere le cose, proprio com’è scritto nella Bibbia: “La Sua intelligenza cresceva insieme alla Sua età”. Queste parole rivelano semplicemente che Egli aveva una umanità comune e normale e non era particolarmente diverso dalle altre persone normali. Era inoltre cresciuto come una persona normale e non vi era nulla di speciale in Lui. Eppure era sotto la custodia e la protezione di Dio. Dopo il battesimo, iniziarono per Lui le tentazioni, dopodiché intraprese il Suo ministero e la Sua opera, possedendo potere, saggezza e autorità. Questo non vuol dire che lo Spirito Santo non agisse in Lui o non fosse in Lui prima di essere battezzato. Parimenti, prima del Suo battesimo lo Spirito Santo dimorava in Lui, ma non aveva ufficialmente iniziato a operare, perché esistono dei limiti che delimitano il tempo in cui Dio compie la Sua opera e inoltre le persone comuni hanno un normale processo di crescita. Lo Spirito Santo aveva sempre albergato in Lui. Quando Gesù nacque, era diverso dagli altri e apparve la stella del mattino; prima della Sua nascita, un angelo era apparso in sogno a Giuseppe, dicendogli che Maria avrebbe dato alla luce un figlio maschio e che quel bambino era stato concepito per opera dello Spirito Santo. Lo Spirito Santo non discese su di Lui subito dopo il battesimo di Gesù, che era anche il momento in cui lo Spirito cominciò ufficialmente la Sua opera. L’espressione secondo la quale lo Spirito Santo discese come una colomba su di Lui, si riferisce all’inizio ufficiale del ministero di Gesù. Anche prima lo Spirito di Dio aveva dimorato in Lui, ma non aveva intrapreso la Sua opera, perché non era ancora giunto il momento e, lo Spirito non iniziò a operare in modo avventato. Lo Spirito Gli rese testimonianza attraverso il battesimo. Quando Gesù emerse dall’acqua, lo Spirito incominciò a operare ufficialmente in Lui, significando che Dio incarnato aveva cominciato ad adempiere al Suo ministero e avviato l’opera della redenzione; in altri termini, era ufficialmente iniziata l’Età della Grazia. E così, c’è un tempo per l’opera divina, non importa quale sia. Dopo il Suo battesimo, non vi furono cambiamenti particolari in Gesù; era ancora nella Sua carne originaria. È solo che iniziò la Sua opera, rivelando la Sua identità, colmo di autorità e di potere. In tal senso, Egli era diverso da prima. La Sua identità era differente, vale a dire che c’era un cambiamento significativo della Sua condizione; questa era la testimonianza dello Spirito Santo e non era opera compiuta dall’uomo. All’inizio, gli uomini non lo sapevano e ne vennero solo parzialmente a conoscenza una volta che lo Spirito Santo rese testimonianza a Gesù in questo modo. Se Gesù avesse compiuto una grande opera prima che lo Spirito Santo Gli rendesse testimonianza, ma senza la testimonianza di Dio Stesso, indipendentemente dalla magnificenza o dalla rilevanza della Sua opera. gli uomini non avrebbero mai conosciuto la Sua identità, poiché l’occhio umano sarebbe stato incapace di comprenderla. Senza la fase della testimonianza dello Spirito Santo, nessuno avrebbe potuto riconoscerLo come Dio incarnato. Qualora, dopo che lo Spirito Santo Gli aveva reso testimonianza, Gesù avesse continuato a operare nello stesso modo, senza alcuna differenza, ciò non avrebbe sortito questo effetto. E in questo viene principalmente palesata pure l’opera dello Spirito Santo. Dopo aver reso testimonianza, lo Spirito Santo doveva manifestarSi, in modo che tu potessi percepire chiaramente che Gesù era Dio e che in Lui c’era lo Spirito di Dio; la testimonianza di Dio non era errata e ciò poteva dimostrare che la Sua testimonianza era corretta. Se l’operato compiuto prima e dopo fosse stato lo stesso, non sarebbero stati messi in risalto il Suo ministero incarnato e l’opera dello Spirito Santo, e così l’uomo sarebbe stato incapace di riconoscere l’opera dello Spirito Santo, perché non vi era una differenza chiara. Dopo aver reso testimonianza, lo Spirito Santo dovette sostenere questa testimonianza e dovette quindi palesare la Propria saggezza e autorità in Gesù, che erano diverse da prima. Naturalmente, questo non era l’effetto del battesimo; il battesimo è solo una cerimonia, fu solo un modo per dimostrare che era giunto il momento di svolgere il Suo ministero. Tale opera venne compiuta al fine di rendere evidente la grande potenza di Dio e palesare la testimonianza dello Spirito Santo, e lo Spirito Santo Si sarebbe assunto la responsabilità di tale testimonianza sino alla fine. Prima di compiere il Suo ministero, Gesù ascoltò anche i sermoni, predicò e diffuse il Vangelo in vari luoghi. Non compì alcuna grande opera perché non era giunto il tempo di svolgere il Suo ministero, e anche perché Dio Stesso Si era celato umilmente nella carne e non aveva fatto alcuna opera fino a quando non fosse giunta l’ora. Due erano i motivi alla base del fatto di non avere operato prima del battesimo: il primo era che lo Spirito Santo non era ufficialmente sceso su di Lui affinché operasse (vale a dire che lo Spirito Santo non aveva concesso a Gesù il potere e l’autorità di compiere tale opera), e anche se avesse saputo della Propria identità, Gesù non sarebbe stato in grado di compiere l’opera che intendeva fare in seguito, e avrebbe dovuto attendere fino al giorno del battesimo. Questo era il tempo stabilito da Dio e nessuno poteva contravvenire, nemmeno Gesù Stesso; Gesù Stesso non poteva interrompere la Sua opera. Naturalmente, queste erano l’umiltà di Dio e la legge dell’opera di Dio; se lo Spirito di Dio non Si fosse messo all’opera, nessuno avrebbe potuto compiere il Suo lavoro. Il secondo motivo è che, prima di essere battezzato, Gesù era solo un uomo del tutto comune e normale, in nulla diverso dalle altre persone normali e comuni; questo è un aspetto di come Dio incarnato non fosse soprannaturale. Il Dio incarnato non contravvenne a quanto disposto dallo Spirito di Dio; operò in modo ordinato e assolutamente normale. Solo dopo il battesimo il Suo lavoro assunse autorità e potenza. Vale a dire che, sebbene Gesù fosse Dio incarnato, non aveva compiuto delle azioni soprannaturali, ed era cresciuto come tutte le persone normali. Se Gesù avesse già conosciuto la Sua propria identità, avesse realizzato una grande opera in tutto il paese prima del battesimo, e fosse stato diverso dalle persone comuni, rivelandoSi straordinario, non soltanto sarebbe stato impossibile a Giovanni svolgere la sua opera, ma Dio non avrebbe potuto dare inizio alla fase successiva della Sua opera. E così questo avrebbe dimostrato che ciò che Dio aveva fatto era fallito, e l’uomo avrebbe pensato che lo Spirito di Dio e il Dio incarnato non provenissero dalla stessa fonte. Dunque, l’operato di Gesù descritto nella Bibbia è quello che venne effettuato dopo il battesimo, nell’arco di tre anni. La Bibbia non descrive quello che Gesù fece prima di essere battezzato, dal momento che Egli non aveva compiuto tale opera prima di allora. Semplicemente, Egli era e rappresentava un uomo comune; prima che Gesù iniziasse a svolgere il Suo ministero, non era diverso dalla gente comune, e gli altri non scorgevano alcuna differenza in Lui. Solo dopo aver raggiunto i ventinove anni, Gesù seppe che era venuto a completare una fase dell’opera divina; prima, lo ignorava pure Lui, perché l’opera compiuta da Dio non era soprannaturale. Mentre Gesù Si trovava a riunione nella sinagoga all’età di dodici anni, Maria Lo stava cercando ed Egli disse soltanto una frase, come fanno i bambini: “Madre! Non sai che Io devo mettere la volontà di Mio Padre sopra ogni altra cosa?” Ovviamente, poiché era stato concepito dallo Spirito Santo, poteva Gesù non essere speciale in qualche modo? Tuttavia, la Sua straordinarietà non significava che fosse soprannaturale, ma semplicemente che amava Dio più di qualsiasi altro bambino. Anche se era apparso in forma umana, la Sua essenza era nondimeno unica e diversa dagli altri. Eppure, fu solo dopo il battesimo che percepì realmente l’opera dello Spirito Santo in Lui, sentendo che era Dio Stesso. Soltanto quando raggiunse l’età di trentatré anni comprese realmente quello che lo Spirito Santo intendeva compiere per mezzo di Lui con la crocifissione. All’età di trentadue anni, venne a conoscenza di alcune verità interiori, proprio com’è scritto nel Vangelo secondo Matteo: “Simon Pietro, rispondendo, disse: Tu sei il Cristo, il Figliuol dell’Iddio vivente. […] Da quell’ora Gesù cominciò a dichiarare ai Suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrir molte cose dagli anziani, dai capi sacerdoti e dagli scribi, ed esser ucciso, e risuscitare il terzo giorno”. Non sapeva in anticipo quale fosse l’opera da svolgere, se non in un momento ben preciso. Non lo sapeva pienamente al momento della nascita; lo Spirito Santo aveva agito in Lui a poco a poco, e quest’opera seguiva un processo. Se, sin dall’inizio, avesse saputo che era Dio, il Cristo e il Figliuol dell’uomo incarnato, che avrebbe portato a compimento la crocifissione, perché non avrebbe agito prima? Perché fu solo dopo aver detto ai discepoli del Suo ministero che Gesù provò dolore e pregò intensamente per questo? Perché Giovanni Gli aveva aperto la strada e Lo aveva battezzato prima che Gesù comprendesse molte cose che non aveva capito? Questo dimostra che era l’opera del Dio incarnato nella carne, e dunque, perché Gesù comprendesse e realizzasse tutto questo, vi fu un processo graduale, perché Egli era l’incarnazione di Dio, il Cui operato era diverso da quello compiuto direttamente dallo Spirito.

Ogni fase dell’opera divina segue uno stesso flusso, e dunque, nel piano di gestione di seimila anni di Dio, ogni fase è stata direttamente seguita da quella successiva, dalla creazione del mondo fino a oggi. Se non ci fosse stato nessuno a spianare la strada, non ci sarebbe stato nessuno a venire dopo; poiché se ci sono quelli che vengono dopo, ci sono quelli che preparano la strada. In questo modo l’opera è stata tramandata, passo passo. Una fase segue l’altra e, senza qualcuno che prepari la strada, sarebbe impossibile iniziare l’opera e Dio non avrebbe alcun mezzo per farla progredire. Nessuna fase è in contraddizione con l’altra, e ciascuna segue l’altra in sequenza formando un flusso; questo è tutto compiuto dallo stesso Spirito. Tuttavia, indipendentemente dal fatto che qualcuno prepari la strada o svolga l’opera di un altro, ciò non determina la sua identità. Non è giusto? Giovanni preparò la strada e Gesù portò avanti la sua opera, dunque ciò dimostra forse che l’identità di Gesù sia inferiore a quella di Giovanni? Jahvè compì la Sua opera prima di Gesù, dunque puoi dire che Jahvè è più grande di Gesù? Che abbiano preparato la strada o portato avanti l’operato altrui non è importante; ciò che più conta è la sostanza della loro opera e l’identità che rappresentano. Non è corretto? Dato che Dio intendeva operare tra gli uomini, dovette innalzare coloro che potevano svolgere il compito di preparare la via. Quando Giovanni aveva appena iniziato a predicare, disse: “Preparate la via del Signore, addirizzate i Suoi sentieri. Ravvedetevi, poiché il Regno de’ Cieli è vicino”. Parlò così sin dall’inizio, e perché poté dire queste parole? In base all’ordine in cui vennero pronunciate tali parole, Giovanni fu il primo a parlare del Vangelo del Regno dei Cieli, mentre Gesù ne parlò in seguito. Secondo le idee degli uomini, fu Giovanni che preparò la nuova strada, e naturalmente Giovanni era più grande di Gesù. Ma Giovanni non disse che era il Cristo, e Dio non gli rese testimonianza come Figlio prediletto di Dio, ma Si limitò soltanto ad avvalerSene per aprire la strada e preparare la via del Signore. Preparò la strada per Gesù, ma non poteva agire in nome di Gesù. Tutta l’opera dell’uomo fu sostenuta anche dallo Spirito Santo.

Nell’Età del Vecchio Testamento, era Jahvè a condurre il cammino, e la Sua opera rappresentava l’intera epoca del Vecchio Testamento e quanto da Lui compiuto in Israele. Mosè sostenne semplicemente quest’opera sulla terra e le sue fatiche sono la cooperazione fornita dall’uomo. All’epoca, era Jahvè a parlare e a chiamare Mosè, elevandolo nel popolo di Israele, e facendo sì che conducesse la gente attraverso il deserto fino a Canaan. Questa non era l’opera di Mosè, bensì venne diretta personalmente da Jahvè, e quindi Mosè non può essere chiamato Dio. Mosè mise per iscritto anche la legge, ma questa legge fu stabilita personalmente da Jahvè, che la fece pronunciare da Mosè. Anche Gesù stilò dei comandamenti, abolendo la legge del Vecchio Testamento e stabilendo i comandamenti della nuova età. Perché Gesù è Dio Stesso? Perché non sono la stessa cosa. A quel tempo, il lavoro svolto da Mosè non rappresentava l’età né apriva una nuova strada; egli fu guidato da Jahvè ed era semplicemente un uomo di cui Dio Si era servito. Quando venne Gesù, Giovanni aveva effettuato una fase dell’opera spianando la strada e aveva iniziato a diffondere il Vangelo del Regno dei Cieli (opera avviata dallo Spirito Santo). Quando venne Gesù, svolse direttamente l’opera per conto Suo, ma c’era una grande differenza tra la Sua opera e l’opera e discorsi di Mosè. Anche Isaia rivelò molte profezie, ma perché non era Dio Stesso? Gesù non enunciò molte profezie, ma perché era Dio Stesso? Nessuno osa dire che l’opera di Gesù a quel tempo provenisse tutta dallo Spirito Santo, né che provenisse tutta dalla volontà umana, o che fosse completamente l’opera di Dio Stesso. L’uomo non ha modo di analizzare queste cose. Si può dire che Isaia abbia svolto una certa opera e abbia rivelato determinate profezie e che tutto provenisse dallo Spirito Santo; non venivano direttamente da Isaia stesso, bensì da Jahvè. Gesù non compì tante opere e non pronunciò molte parole, né rivelò molte profezie. All’uomo, la Sua predicazione non sembrava particolarmente elevata, eppure era Dio Stesso, e ciò è inspiegabile per l’uomo. Nessuno ha mai creduto in Giovanni o in Isaia o in Davide, né essi sono mai stati chiamati Dio, o Davide Dio o Giovanni Dio; nessuno ha mai parlato così, e solo Gesù è stato sempre chiamato Cristo. Questa classificazione è fatta secondo la testimonianza di Dio, l’opera che Egli intraprese e il ministero che compì. Per quanto concerne i grandi uomini della Bibbia – Abramo, Davide, Giosuè, Daniele, Isaia, Giovanni e Gesù –, attraverso l’operato da loro svolto puoi affermare chi è Dio Stesso e quali tipi di persone sono i profeti e quali gli apostoli. Di chi Dio Si sia avvalso e chi fosse Dio Stesso dipende dalla sostanza e dal tipo di opera compiuta. Se non riesci a distinguere la differenza, ciò dimostra che non sai cosa significhi credere in Dio. Gesù è Dio perché pronunciò tante parole, compì molte opere, in particolare mostrando numerosi miracoli. Similmente, anche Giovanni operò molto e proferì tante parole, e così fece Mosè; perché non vennero chiamati Dio? Adamo fu creato direttamente da Dio; perché non è stato chiamato Dio, invece di essere definito solo una creatura? Se qualcuno ti dicesse: “Oggi, Dio ha compiuto molte opere e ha detto tante parole; Egli è Dio Stesso. Dunque, dal momento che Mosè proferì tante parole, anche lui deve essere Dio Stesso!”, dovresti domandargli a tua volta: “All’epoca, perché Dio rese testimonianza a Gesù come Dio Stesso, e non a Giovanni? Giovanni non era forse arrivato prima di Gesù? Quale fu l’opera più grande, quella di Giovanni o quella di Gesù? Agli occhi dell’uomo, Giovanni sembra più grande di Gesù, ma per quale motivo lo Spirito Santo rese testimonianza a Gesù e non a Giovanni?” La stessa cosa accade oggi! All’inizio, quando Mosè condusse il popolo di Israele, Jahvè gli parlava tra le nuvole. Mosè non parlava direttamente, ma era guidato direttamente da Jahvè. Questa fu l’opera di Israele del Vecchio Testamento. In Mosè non c’era lo Spirito o l’essere divino. Egli non avrebbe potuto compiere quell’opera e vi è quindi una grande differenza tra quanto da lui realizzato e quanto realizzato da Gesù. E questo lo si deve al fatto che l’operato svolto da entrambi fu diverso! Il fatto che un individuo sia usato da Dio, o un profeta o un apostolo o Dio Stesso, lo si può capire in base alla natura dell’opera, e questo metterà fine ai tuoi dubbi. Nella Bibbia sta scritto che solo l’Agnello può aprire i sette sigilli. Nel corso delle età, ci sono stati molti commentatori delle Scritture tra quei grandi personaggi, e puoi dire che sono tutti l’Agnello? Puoi affermare che le loro spiegazioni provengono tutte da Dio? Si tratta solo di commentatori; non hanno l’identità dell’Agnello. Come potevano essere degni di aprire i sette sigilli? È vero che “Solo l’Agnello è in grado di aprire i sette sigilli”, ma non viene solo per aprire i sette sigilli; non vi è alcuna necessità di quest’opera, viene fatta per inciso. Egli ha tutto chiaro sulla Propria opera; è necessario che trascorra molto tempo a interpretare le Scritture? Va aggiunta “l’Età dell’Agnello che interpreta le Scritture” a seimila anni di operato? Viene per realizzare una nuova opera, ma fornisce altresì alcune rivelazioni sull’opera dei tempi passati per farne comprendere la verità nell’arco di seimila anni. Non c’è bisogno di spiegare un gran numero di brani biblici; è l’opera di oggi a essere la chiave, a essere importante. Dovresti sapere che Dio non viene specificamente ad aprire i sette sigilli, ma a realizzare l’opera di salvezza.

Tu sai solo che Gesù scenderà negli ultimi giorni, ma come scenderà esattamente? Un peccatore come voi, che è stato redento ma non cambiato o perfezionato da Dio, è in grado di essere compatibile con la volontà di Dio? Per te, che sei ancora dominato dal tuo vecchio io, è vero che sei stato salvato da Gesù e non sei considerato peccatore grazie alla salvezza di Dio, ma questo non dimostra che tu non sia peccaminoso e non sia impuro. Come puoi essere santo, se non sei stato trasformato? Dentro di te sei assediato dall’impurità, dall’egoismo e dalla cattiveria, eppure vuoi ancora discendere con Gesù e avere una simile fortuna! Hai saltato un passaggio della tua fede in Dio: sei stato solo redento, non sei stato trasformato. Perché tu sia secondo il cuore di Dio, l’opera di trasformazione e di purificazione deve essere compiuta personalmente da Lui; se sei solo redento, non sarai in grado di raggiungere la santità. Di conseguenza, non sarai qualificato per prendere parte alle sante benedizioni di Dio, perché hai saltato un passaggio nell’opera di Dio per la gestione dell’uomo, ossia il passaggio principale per la trasformazione e la perfezione. Pertanto tu, peccatore che è stato solo redento, non puoi ricevere direttamente l’eredità di Dio.

Se questa nuova fase dell’opera non viene avviata, chissà quanto andrete lontano voi evangelisti, predicatori, commentatori e cosiddetti grandi uomini spirituali! Se questa nuova fase dell’opera non viene avviata, ciò di cui parlate è obsoleto! È ascendere al trono oppure preparare la levatura per diventare un re; o negare il sé o sottomettere il proprio corpo; o essere paziente o apprendere la lezione da tutte le cose; o l’umiltà o l’amore. Non è come cantare la stessa vecchia melodia? Equivale semplicemente a dare un nome diverso alla stessa cosa! O coprirsi la testa e spezzare il pane o imporre le mani e pregare, guarire i malati e cacciare i demoni. Ci potrebbe essere una qualunque opera nuova? Potrebbe esserci una qualsiasi prospettiva di sviluppo? Se continui così, non fai altro che seguire ciecamente la dottrina o conformarti per convenzione. Ritenete che il vostro compito sia tanto elevato, ma non sapete che è stato tutto trasmesso e insegnato da quei “vecchi uomini” dei tempi antichi? Non sono forse cose che dite voi o fate le ultime parole di quegli anziani? Non è il messaggio trasmesso da questi anziani prima di morire? Pensi che le vostre azioni superino quelle degli apostoli e dei profeti delle generazioni passate, e addirittura siano superiori a tutte le cose? L’inizio di questa fase dell’opera ha messo fine alla vostra adorazione dell’opera del Testimone Lee, consistente nel cercare di diventare re e salire al trono, e ha arrestato la vostra arroganza e la vostra furia, affinché non siate capaci di prendere parte a questa fase dell’opera. Senza quest’ultima fase, cadreste sempre più nell’impossibilità di essere redenti. Ci sono troppe cose vecchie tra voi! Per fortuna, vi ha riportato indietro l’opera odierna; altrimenti, chissà quale direzione avreste preso! Dato che Dio è un Dio sempre nuovo e mai vecchio, perché non cerchi le cose nuove? Perché rimani sempre legato alle cose vecchie? È dunque della massima importanza conoscere l’opera dello Spirito Santo oggi!

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