Dio Stesso, l’Unico II

L’indole giusta di Dio (Parte 5)

Cinque tipi di persone

Per il momento concluderò qui la nostra comunicazione riguardo all’indole giusta di Dio. Passerò ora a classificare i seguaci di Dio in varie categorie, in base alla comprensione di Dio e alla conoscenza ed esperienza della Sua indole giusta. In questo modo saprete in quale stadio vi trovate, e qual è al momento la vostra attuale levatura. In termini di conoscenza di Dio e di comprensione della Sua indole giusta, gli stadi e i tipi di levatura a cui le persone appartengono possono essere approssimativamente suddivisi in cinque categorie. Questo argomento si fonda sulla conoscenza dell’unico Dio e della Sua indole giusta; pertanto, nella prosecuzione della lettura dovreste cercare di stabilire esattamente quanta comprensione e conoscenza abbiate riguardo all’unicità di Dio e alla Sua indole giusta, e poi usare questo dato per giudicare a quale stadio apparteniate realmente, quale sia il reale grado della vostra levatura e quale tipo di persona siate veramente.

Il primo tipo prende il nome di stadio del “bambino in fasce”

Che cos’è un bambino in fasce? È un bambino appena venuto al mondo, un neonato. È il momento in cui una persona è più giovane e immatura.

In questo stadio le persone sostanzialmente non hanno alcuna consapevolezza o coscienza delle questioni di fede in Dio. Sono confuse e ignorano ogni cosa. Queste persone forse credono in Dio da molto tempo oppure da pochissimo tempo, ma di fatto la loro condizione di confusione e ignoranza, e la loro vera levatura, le collocano nello stadio di bambino in fasce. La definizione precisa della condizione di bambino in fasce è la seguente: a prescindere da quanto tempo abbia creduto in Dio, questo tipo di persona sarà sempre frastornata, confusa e ingenua; non sa perché crede in Dio, né sa chi Dio sia o chi sia Dio. Anche se è seguace di Dio, nel suo cuore non vi è una definizione precisa di Dio, e non sa stabilire se colui di cui è seguace sia Dio, e tanto meno se davvero debba credere in Dio ed esserNe seguace. Questa è la vera condizione di questo tipo di persona. I pensieri di queste persone sono offuscati e, in parole povere, la loro fede è confusa. Si trovano sempre in uno stato di disorientamento e di vuoto; insomma, si può dire che siano in uno stato di disordine interiore, confusione e ingenuità. Poiché non hanno mai compreso né avvertito l’esistenza di Dio, parlare con loro della conoscenza di Dio è un po’ come dare loro da leggere un libro scritto in geroglifici; non lo capiranno e non lo accetteranno. Per loro, conoscere Dio è come ascoltare un racconto di fantasia. Sebbene i loro pensieri siano offuscati, in realtà credono fermamente che conoscere Dio sia una totale perdita di tempo e di fatica. Il primo tipo di persona è questo: un bambino in fasce.

Il secondo tipo corrisponde allo stadio del “lattante”

Rispetto al bambino in fasce, una persona di questo tipo ha fatto qualche progresso. Purtroppo, non ha ancora alcuna conoscenza di Dio. Le manca ancora una conoscenza e una comprensione chiare di Dio, e non ha molta chiarezza riguardo al perché dovrebbe credere in Lui; ma nel suo cuore ha una sua direzione verso cui tendere, e le sue idee sono chiare. Non si chiede tanto se credere in Dio sia giusto. L’obiettivo e lo scopo che persegue tramite la fede in Dio sono godere della Sua grazia, ottenere gioia e pace, vivere una vita comoda, ricevere la cura e la protezione di Dio e vivere sotto le Sue benedizioni. Non si preoccupa di quanto conosca veramente Dio; non avverte una spinta a perseguire la Sua conoscenza, né si preoccupa di ciò che Lui fa o desidera fare. Ambisce ciecamente solo a godere della Sua grazia e a ricevere altre benedizioni da Lui; nel presente cerca di ottenere cento volte più di quello che già ha, e, nell’epoca a venire, la vita eterna. I suoi pensieri, il suo impegno e la sua devozione condividono, insieme alla sua sofferenza, lo stesso obiettivo: ottenere la grazia e le benedizioni di Dio. Questa persona non si preoccupa di altro. Essa è certa solo del fatto che Dio può garantirne la sicurezza e conferirle la Sua grazia. Si può dire che non abbia molta chiarezza riguardo al perché Dio desideri salvare l’uomo, o al risultato che Dio desidera ottenere con le Sue parole e la Sua opera, e che questo non le interessi. Non si è mai impegnata a cercare di conoscere la sostanza e l’indole giusta di Dio, né sa trovare l’interesse per farlo. Non ha voglia di prestare attenzione a queste cose, né desidera conoscerle. Non desidera informarsi sull’opera di Dio, sulle Sue prescrizioni per l’uomo, sulla Sua volontà o su qualunque altra cosa che riguardi Dio; né si prende la briga di farlo. Infatti, ritiene che tutto ciò non abbia una diretta rilevanza per la ricezione della grazia di Dio; si preoccupa soltanto di un Dio che possa conferire la grazia, e che abbia attinenza con i suoi interessi personali. Non provando alcun interesse per altro, non può accedere alla realtà della verità, indipendentemente dalla durata della sua fede in Dio. In mancanza di qualcuno che le dia regolarmente nutrimento, fatica a proseguire lungo la via della fede in Dio. Se non può godere della gioia e della pace precedenti, o gioire della grazia di Dio, tenderà a tirarsi indietro. Ecco il secondo tipo di persona: quella che si trova nello stadio del lattante.

Il terzo tipo corrisponde allo stadio del bambino svezzato, del bambino piccolo

Queste persone hanno una chiara consapevolezza. Sono consapevoli del fatto che godere della grazia di Dio non significa di per sé possedere una vera esperienza; sono consapevoli del fatto che, se anche non si stancano mai di cercare la gioia e la pace, di perseguire la grazia, o se anche sono in grado di rendere testimonianza, condividendo le loro esperienze di godimento della grazia di Dio, o lodando le benedizioni che Dio ha donato loro, ciò non significa possedere la vita, né significa possedere la realtà della verità. Partendo dalla loro coscienza, smettono di nutrire l’irragionevole speranza di essere unicamente accompagnate dalla grazia di Dio; al contrario, nel godere della grazia di Dio, desiderano fare al contempo qualcosa per Lui. Sono disposte a fare il loro dovere, a sopportare un po’ di patimenti e di fatica, ad avere un certo grado di collaborazione con Dio. Tuttavia, poiché la loro ricerca, nella fede loro in Dio, è troppo adultera, poiché eccedono nell’intensità delle singole intenzioni e dei singoli desideri, e poiché la loro indole è troppo arrogante, è molto difficile che soddisfino il desiderio di Dio, o che siano reali con Lui. Spesso così non riescono a realizzare i loro desideri individuali o a mantenere le loro promesse a Dio. Si trovano sovente in una condizione contraddittoria: hanno un forte desiderio di soddisfare Dio nella misura massima possibile, eppure usano tutte le loro forze per opporsi a Lui; spesso fanno promesse a Dio, ma in poco tempo vengono meno ai loro giuramenti. Altre contraddizioni sono ancora più frequenti: credono sinceramente in Dio, eppure negano Lui e tutto ciò che da Lui proviene; sperano ansiosamente che Dio le illumini, le guidi, provveda a loro e le aiuti, eppure si affannano a cercare una propria via d’uscita. Desiderano conoscere e comprendere Dio, eppure non sono disposte ad avvicinarsi a Lui. Al contrario, Lo evitano sempre; il loro cuore è chiuso a Lui. Pur avendo una comprensione e un’esperienza superficiali del significato letterale delle parole di Dio e della verità, e un concetto superficiale di Dio e della verità, inconsciamente non sanno ancora confermare o stabilire se Dio sia la verità; non sanno confermare se Dio sia veramente giusto; né sanno accertare la realtà dell’indole e della sostanza di Dio, e tanto meno la Sua vera esistenza. La loro fede in Dio contiene sempre dubbi ed equivoci, come contiene fantasie e immagini. Nel godere della grazia di Dio, queste persone sperimentano o applicano con riluttanza una parte di quelle che considerano verità fattibili, allo scopo di arricchire la loro fede, aumentare la loro esperienza di fede in Dio, verificarne la propria comprensione, provare la vanitosa soddisfazione di seguire il cammino di vita da esse stesse stabilito, e ottenere la realizzazione di una giusta causa dell’umanità. Allo stesso tempo, fanno queste cose per soddisfare il proprio desiderio di guadagnare benedizioni, per la scommessa di poterne ottenere di più, per realizzare l’ambiziosa aspirazione e l’intramontabile desiderio di non darsi pace fino al raggiungimento di Dio. È raro che costoro sappiano ottenere l’illuminazione di Dio, poiché il loro desiderio e la loro intenzione di guadagnare benedizioni sono troppo importanti per loro. Non avendo altro desiderio, non possono sopportare di rinunciare a questo. Senza il desiderio di guadagnare benedizioni, senza l’ambizione, da sempre a loro cara, di non darsi pace fino al raggiungimento di Dio, temono di perdere la motivazione alla fede. Pertanto, non vogliono affrontare la realtà. Non vogliono affrontare le parole di Dio o l’opera di Dio. Non vogliono affrontare l’indole o la sostanza di Dio, e tanto meno affrontare la questione della conoscenza di Dio. Infatti, quando Dio, la Sua sostanza e la Sua indole giusta prendono il posto delle loro fantasie, i loro sogni vanno in fumo; la loro cosiddetta fede pura, e i “meriti” accumulati in anni di attività scrupolosa, svaniscono e si riducono a nulla; il “territorio” che hanno conquistato con il sudore e con il sangue nel corso degli anni si avvicina al collasso. Perciò, tanti anni di attività e fatica intensa risulteranno alla fine inutili, e bisognerà ricominciare da zero. Questo è il dolore più difficile da sopportare nel cuore, ed è il risultato che meno desiderano vedere. Così queste persone sono sempre bloccate in una sorta di stallo, si rifiutano di tornare indietro. Questo è il terzo tipo di persona: la persona che si trova nello stadio del bambino svezzato.

I tre tipi di persone sopra descritti – cioè coloro che si trovano in queste tre fasi – non possiedono una vera fede nell’identità e nella condizione di Dio, o nella Sua indole giusta, né hanno un riconoscimento o una conferma chiari e definiti di queste cose. Pertanto, per loro è molto difficile accedere alla realtà della verità e ricevere la misericordia, l’illuminazione e la rivelazione di Dio, perché la maniera in cui credono in Dio, e il loro atteggiamento sbagliato verso Dio, Gli rendono impossibile compiere un’opera nel loro cuore. I loro dubbi, le loro idee errate e le loro fantasie sono superiori alla loro fede e conoscenza di Dio. Questi tre tipi di persone, e questi tre stadi, sono molto pericolosi. Se si mantiene un atteggiamento di dubbio verso Dio, la Sua sostanza, la Sua identità e la questione se Egli sia la verità e la realtà della Sua esistenza, e se non si riesce a essere certi di queste cose, come si può accettare tutto ciò che proviene da Lui? Come si può accettare il fatto che Dio sia la verità, la via e la vita? Come si può accettare il castigo e il giudizio di Dio? Come si può accettare la salvezza di Dio? Come può una persona del genere ottenere la vera guida e sostegno di Dio? Chi si trova a uno di questi tre stadi può opporsi a Dio, giudicarLo, maledirLo o tradirLo in ogni momento. Può abbandonare la vera via e allontanarsi da Dio in ogni momento. Si può dire che chi è in uno di questi tre stadi si trova in un periodo critico, poiché non è nella retta via della fede in Dio.

Il quarto tipo corrisponde allo stadio del bambino in via di maturazione, cioè alla fanciullezza

Dopo essere stati svezzati, cioè dopo avere ricevuto una notevole dose di grazia, si comincia a esplorare il significato della fede in Dio. Compare in altre parole il desiderio di capire certe questioni, come, per esempio, perché l’uomo viva, come dovrebbe farlo e perché Dio compia la Sua opera su di lui. Quando questi pensieri e questi concetti nebulosi emergono e sono presenti in una persona, essa viene continuamente dissetata ed è anche in grado di svolgere il suo dovere. Durante questo periodo, le persone non hanno più dubbi riguardo alla verità dell’esistenza di Dio, e comprendono esattamente che cosa significhi credere in Dio. Su questa base arrivano a una graduale conoscenza di Dio, e a poco a poco ottengono qualche risposta utile per i loro pensieri e concetti nebulosi riguardo all’indole e alla sostanza di Dio. Quanto al cambiamento di indole e alla conoscenza di Dio, le persone che si trovano in questo stadio cominciano ad accedere alla retta via, ed entrano in un periodo di transizione. È in questo stadio che le persone cominciano ad avere una vita. Chiare indicazioni del possesso di una vita sono: la graduale soluzione dei vari problemi connessi alla conoscenza di Dio che le persone hanno nel cuore (fraintendimenti, fantasie, immagini e definizioni vaghe di Dio); il fatto che non solo credono realmente alla realtà dell’esistenza di Dio, e la conoscono, ma possiedono anche una chiara definizione e un orientamento rispetto a Dio nel loro cuore; e il fatto che la loro vaga fede faccia spazio al vero perseguimento di Dio. In questo stadio le persone giungono poco per volta a riconoscere le proprie idee sbagliate riguardo a Dio, e i loro errori in termini di ricerca e convinzioni. Cominciano ad anelare alla verità, a bramare l’esperienza del giudizio, del castigo e della disciplina di Dio, a desiderare ardentemente un cambiamento di indole. Ora abbandonano gradualmente ogni sorta di immagini e fantasie riguardo a Dio; allo stesso tempo modificano e rettificano le proprie nozioni sbagliate riguardo a Dio, giungendo in parte a una corretta conoscenza basilare di Dio. Anche se una parte della loro conoscenza, in questo stadio, non è proprio specifica o accurata, perlomeno cominciano gradualmente ad abbandonare le loro concezioni, le nozioni errate e i fraintendimenti riguardo a Dio: rinunciano alle loro immagini e fantasie riguardo a Dio. Cominciano a imparare ad abbandonare: abbandonare aspetti delle loro concezioni, derivanti dalla conoscenza e da Satana; cominciano a essere disposte a sottomettersi alle cose corrette e positive, anche a cose che provengono dalle parole di Dio e si conformano alla verità. Inoltre, cominciano a cercare di fare esperienza delle parole di Dio, di conoscere personalmente e attuare le Sue parole, di accettarle come principi delle loro azioni e come base per il cambiamento di indole. Nel corso di questo periodo, le persone accettano inconsciamente il giudizio e il castigo di Dio, accettano inconsciamente le parole di Dio come fossero la loro vita. Via via che accettano il giudizio e il castigo di Dio, e che accettano le Sue parole, diventano sempre più consapevoli e capaci di percepire che il Dio in cui credono nel cuore esiste veramente. Nelle parole di Dio, nelle loro esperienze e nella loro vita percepiscono sempre più che Lui presiede da sempre al destino dell’uomo, lo guida, lo sostiene. Attraverso la loro relazione con Dio, a poco a poco Ne confermano l’esistenza. Pertanto, prima di rendersene conto, hanno già inconsciamente approvato e creduto fermamente nell’opera di Dio, e hanno approvato le Sue parole. Dal momento in cui le persone approvano le parole di Dio e la Sua opera, esse negano continuamente se stesse, le proprie concezioni, la propria conoscenza, le proprie fantasie, e allo stesso tempo cercano incessantemente di capire che cosa sia la verità, e quale sia la volontà di Dio. Durante questo periodo evolutivo, la conoscenza di Dio è piuttosto superficiale in queste persone – al punto che non sanno elaborare chiaramente la propria conoscenza a parole, né articolarla con precisione – ed esse hanno solo una comprensione percettiva; tuttavia, se accostata alle tre fasi precedenti, la vita immatura di questo periodo è già stata dissetata e nutrita dalle parole di Dio, e ha già cominciato a germogliare. È come un seme nella terra: dopo avere ricevuto acqua e sostanze nutritive, si farà strada nel suolo; il suo germogliare rappresenta la nascita di una nuova vita. Questa nascita di una nuova vita consente di intravedere gli indizi della vita. Con la vita, le persone cresceranno. Pertanto, su queste fondamenta – facendosi strada gradualmente verso la retta via della fede in Dio, abbandonando le proprie concezioni e ottenendo la guida di Dio – la vita delle persone inevitabilmente crescerà, passo dopo passo. Con quale criterio si misura questa crescita? Si misura in base all’esperienza con le parole di Dio e la vera comprensione della Sua indole giusta. Anche se durante questo periodo di crescita fanno molta fatica a descrivere accuratamente con parole proprie la loro conoscenza di Dio e della Sua sostanza, le persone di questo gruppo non sono più soggettivamente disposte a perseguire il piacere attraverso il godimento della grazia di Dio, o a perseguire lo scopo alla base della loro fede in Dio, ossia ottenerNe la grazia. Vogliono invece cercare di vivere secondo la parola di Dio, cercare di diventare oggetto della salvezza di Dio. Per giunta hanno la sicurezza e la disponibilità di accettare il giudizio e il castigo di Dio. Questo è il segno che contraddistingue la persona nella fase di crescita.

Anche se le persone in questo stadio hanno una certa conoscenza dell’indole giusta di Dio, essa è molto confusa e indistinta. Sebbene non possano elaborare chiaramente questo aspetto, percepiscono di avere già guadagnato qualcosa interiormente, poiché hanno ottenuto una certa misura di conoscenza e di comprensione dell’indole giusta di Dio attraverso il castigo e il giudizio di Dio; però è tutto piuttosto superficiale ed è ancora a uno stadio elementare. Questo gruppo di persone considera la grazia di Dio da un punto di vista concreto, che trova espressione nel cambiamento degli obiettivi perseguiti e del modo di perseguirli. Costoro hanno già visto – nelle parole e nell’opera di Dio, in ogni sorta di Sua prescrizione per l’uomo e nelle Sue rivelazioni dell’uomo – che, se ancora non perseguono la verità, se ancora non cercano di accedere alla realtà, se ancora non cercano di soddisfare e conoscere Dio mentre hanno esperienza delle Sue parole, perderanno il significato della fede in Dio. Vedono che, per quanto godano della grazia di Dio, non riescono a trasformare la propria indole, a soddisfare Dio e a conoscerLo, e capiscono che se si vive sempre nella grazia di Dio non si conseguirà mai la crescita, non si otterrà mai la vita e non si potrà mai ricevere la salvezza. Insomma, se non si fa una vera esperienza delle parole di Dio e non si è in grado di conoscerLo attraverso le Sue parole, si rimarrà eternamente nello stadio del bambino, e non si farà mai nemmeno un passo avanti nella crescita della propria vita. Se vivi per sempre nello stadio del bambino, se non accedi mai alla realtà della parola di Dio, se essa non è mai la tua vita, se non possiedi mai la vera fede e conoscenza di Dio, vi è forse qualche possibilità che tu sia reso completo da Dio? Pertanto, chiunque acceda alla realtà della parola di Dio, chiunque ne faccia la propria vita, chiunque cominci ad accettare il castigo e il giudizio di Dio, chiunque cominci a trasformare la propria indole corrotta, o abbia un cuore che brama la verità, costui ha il desiderio di conoscere Dio, ha il desiderio di accettare la salvezza di Dio: queste persone sono quelle che veramente possiedono la vita. Questo è di fatto il quarto tipo di persona, quello del bambino in via di maturazione, la persona nello stadio della fanciullezza.

Il quinto tipo corrisponde allo stadio della vita matura, ossia quello adulto

Dopo aver sperimentato lo stadio dei primi passi della fanciullezza, questo stadio di crescita pieno di ripetuti capovolgimenti, la vita delle persone si è già stabilizzata, i loro passi in avanti non cessano più, e nessuno è in grado di ostacolarle. Anche se il percorso da qui in avanti è ancora aspro e accidentato, esse non sono più deboli o timorose; non procedono più a tentoni né perdono l’orientamento. Le loro fondamenta poggiano in profondità sull’esperienza reale della parola di Dio. Il loro cuore è stato attirato dalla dignità e dalla grandezza di Dio. Esse bramano seguire le orme di Dio, conoscere la sostanza di Dio, conoscere Dio nella Sua interezza.

Le persone in questo stadio sanno già chiaramente in chi credono, e conoscono chiaramente il motivo per cui debbano credere in Dio e il significato della propria vita; sanno anche bene che tutto ciò che Dio esprime è la verità. Nei loro numerosi anni di esperienza capiscono che, senza il giudizio e il castigo di Dio, non Lo si potrà mai soddisfare o conoscere, né ci si potrà mai veramente presentare davanti a Lui. Nel cuore di ciascuno di loro vi è un forte desiderio di essere messi alla prova da Dio, per vedere la Sua indole giusta nel momento in cui si è messi alla prova, per giungere a un amore più puro e, allo stesso tempo, poter capire e conoscere in modo più vero Dio. Coloro che appartengono a questo stadio hanno già detto completamente addio allo stadio del bambino piccolo, quello in cui si gode della grazia di Dio, si mangia il pane e ci si sazia. Non ripongono più troppe speranze nella possibilità di indurre Dio a tollerarli e a mostrare loro misericordia; sono invece fiduciosi e si auspicano di ricevere l’incessante castigo e giudizio di Dio, per allontanarsi dalla propria indole corrotta e soddisfare Dio. La loro conoscenza di Dio, la loro ricerca, o gli scopi finali della loro ricerca, tutto ciò è molto chiaro nel loro cuore. Pertanto, le persone nello stadio adulto hanno già detto completamente addio a quello della fede vaga, quello in cui si affidavano alla grazia per ottenere la salvezza, quello della vita immatura che non può sopportare le prove, quello della nebulosità, quello del procedere a tentoni, quello del ritrovarsi spesso a non sapere che via intraprendere, quello dell’instabile alternanza fra caldo e freddo improvvisi, nonché allo stadio in cui si segue Dio a occhi chiusi. Una persona di questo genere riceve spesso l’illuminazione e la rivelazione di Dio, e spesso è impegnata in una vera relazione e comunicazione con Dio. Si può dire che le persone che vivono in questo stadio abbiano già compreso parte della volontà di Dio; sono in grado di trovare i principi della verità in tutto ciò che fanno; sanno come soddisfare il desiderio di Dio. Inoltre, hanno anche trovato il cammino per conoscere Dio e hanno cominciato a rendere testimonianza della loro conoscenza di Dio. Durante il processo di crescita graduale, giungono a una graduale conoscenza e comprensione della volontà di Dio, della Sua volontà nella creazione dell’umanità e nella sua gestione; per di più, poco alla volta acquisiscono anche una conoscenza e una comprensione dell’indole giusta di Dio in termini di sostanza. Nessuna immagine o fantasia umana può sostituire tale conoscenza. Sebbene non si possa dire che nella quinta fase la vita di una persona sia completamente matura, né si possa definire tale persona giusta o completa, una persona di questo genere ha già fatto un passo verso lo stadio di maturità della vita. Essa è già in grado di presentarsi davanti a Dio, di porsi a faccia a faccia con la Sua parola e con Lui. Poiché una persona del genere ha fatto tanta esperienza della parola di Dio, ha sperimentato innumerevoli prove e innumerevoli momenti di disciplina, giudizio e castigo da parte di Dio, la sua sottomissione a Lui non è relativa bensì assoluta. La sua conoscenza di Dio, da inconscia qual era, si è fatta conoscenza chiara e precisa; da superficiale si è fatta profonda; da sfocata e nebulosa qual era è divenuta precisa e concreta; e tale persona si è trasformata, passando da un arduo procedere a tentoni, e da una ricerca passiva, a una conoscenza agevole e a una testimonianza proattiva. Si può dire che le persone in questo stadio possiedano la realtà della verità della parola di Dio, che abbiano intrapreso un cammino di perfezionamento come quello di Pietro. Questo è il quinto tipo di persona, quella che vive nello stadio della maturità: lo stadio adulto.

14 dicembre 2013

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