L’essenza dell’abuso di potere per vendetta personale

21 Ottobre 2017

di Zhou Li, provincia dello Shandong

Di recente alcune nuove persone si sono unite alla nostra Chiesa, perciò ci siamo divisi in due Chiese così che la gestione fosse più facile. Era necessario anche eleggere i nuovi leader della Chiesa. In base ai principi per la selezione dei leader, c’era un fratello che a mio avviso era relativamente adatto per assolvere a questo incarico. Così mi sono predisposta a sceglierlo come leader. Un giorno, mentre chiacchieravamo insieme, questo fratello ha osservato che ero davvero pignola nel modo in cui agivo e indagavo dopo il lavoro e che le riunioni con me non erano molto piacevoli. All’udire queste parole, ho avuto la sensazione che mi avesse sminuita. Sono stata malissimo. Mi sono fatta immediatamente una certa opinione di questo fratello e ho deciso di non sceglierlo più come leader.

Quando sono tornata a casa, ero ancora furiosa e non sono riuscita a calmarmi. In quel momento ho pensato alle parole di una condivisione: “Come i leader trattano i fratelli e le sorelle che trovano sgradevoli, che si oppongono loro, che hanno opinioni completamente diverse dalle loro: questo è un problema molto grave e dovrebbe essere trattato con cautela. Se non entreranno nella verità, certamente discrimineranno e colpiranno quella persona, quando si imbatteranno in questo tipo di problema. Questo genere di azione sta rivelando esattamente la natura del gran dragone rosso che resiste e tradisce Dio. Se il leader è qualcuno che persegue la verità, che possiede una coscienza e la ragionevolezza, cercherà la verità e la gestirà correttamente. […] Come persone, dobbiamo essere giusti e imparziali. Come leader, dobbiamo gestire le cose secondo le parole di Dio, così da dare testimonianza. Se facciamo le cose secondo la nostra volontà personale, dando libero sfogo alla nostra indole corrotta, allora affronteremo un terribile fallimento” (La condivisione del Fratello). Rimuginando su quella condivisione, non ho potuto fare a meno di riflettere sui miei due atteggiamenti totalmente diversi prima e dopo la chiacchierata con quel fratello. All’inizio ero stata pronta a sceglierlo come leader della Chiesa ma, quando aveva detto cose che mi avevano screditata, avevo cambiato immediatamente opinione su di lui e avevo deciso di non sceglierlo più per questa posizione. Non stavo forse sfruttando il mio potere per vendetta personale? Qual è la differenza tra questo e la discriminazione e l’eliminazione dei dissidenti da parte del diabolico PCC? Fare una cosa di questo tipo non è spregevole? La Chiesa non è uguale alla società. La Chiesa ha bisogno che i suoi leader di ogni livello siano persone con il senso della giustizia, che possiedono l’umanità, che amano la verità e sono in grado di accettarla. Solo con persone di quel genere al timone le cose positive e le persone buone possono ottenere protezione, mentre le cose negative e le persone malvagie saranno limitate e sanzionate. Solo in questo modo la volontà di Dio potrà compiersi all’interno della Chiesa. Ciò che stavo facendo, tuttavia, era totalmente contrario alla Sua volontà. Nella scelta del leader, avevo pensato soltanto al mio interesse e al fatto che quella persona mi appoggiasse e ascoltasse, anziché a difendere il lavoro della Chiesa; non appena quella persona aveva smesso di appoggiarmi e mi aveva detto qualcosa di sgradevole, l’avevo discriminata e mi ero risentita. Il mio comportamento non era proprio la rivelazione di un’indole satanica “Lascia che coloro che si conformano a me prosperino e quelli che resistono a me periscano”? La Chiesa stava per nominare qualcuno per una posizione. Quel fratello non aveva tremato davanti all’autorità, bensì aveva difeso i principi della verità, dandomi dei suggerimenti in modo semplice e schietto. Aveva dimostrato di saper mettere in pratica la verità, di avere il senso della giustizia e di essere un candidato idoneo per assumere una posizione di leadership nella Chiesa. Avrei dovuto avere riguardo della volontà di Dio; avrei dovuto difendere il lavoro della Chiesa e scegliere quel fratello come leader in conformità ai principi. Non ero contenta della sua valutazione di me; mi aveva screditata, ma non aveva avuto cattive intenzioni. Se fossi stata una persona che accetta la verità, avrei dovuto cercare la verità su tale questione, esaminare e conoscere me stessa e compensare le mancanze nel mio lavoro. Tuttavia non avevo cercato la ragionevolezza in me e avevo persino voluto dare libero corso alla mia natura satanica per discriminarlo e vendicarmi. Sono davvero arrogante, davvero priva di umanità! Se avessi continuato a dare libero corso a questo tipo di natura corrotta, alla fine avrei provocato la mia distruzione in quanto serva arrogante del male, che non ha alcun riguardo per Dio. Ero veramente in pericolo.

In quel momento non ho potuto fare a meno di rabbrividire per i miei pensieri e le mie azioni, vedendomi piena dei veleni di Satana, vedendo che quella che era stata smascherata era tutta resistenza a Dio. Egli odia davvero queste cose e ne è disgustato. Riflettendo su tutto ciò, non ho potuto fare a meno di rivolgerGli una preghiera di ringraziamento: “Oh Dio, grazie per la Tua sollecita rivelazione, per aver impedito il mio comportamento discriminatorio, per avermi permesso di vedere il mio volto satanico. Da oggi in poi sono disposta a cercare un cambiamento nell’indole, e quando incapperò in persone o cose per me sgradevoli, imparerò a mettere da parte me stessa, a rinunciare alla carne e, in tutte le cose, a salvaguardare gli interessi della Chiesa, a fare del mio meglio per ottemperare ai miei doveri”.

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