La Parola quotidiana di Dio: Conoscere Dio | Estratto 106

04 Luglio 2020

Genesi 19:1-11 Or i due angeli giunsero a Sodoma verso sera; e Lot stava sedendo alla porta di Sodoma; e, come li vide, s’alzò per andar loro incontro e si prostrò con la faccia a terra, e disse: “Signori miei, vi prego, venite in casa del vostro servo, albergatevi questa notte, e lavatevi i piedi; poi domattina vi leverete per tempo e continuerete il vostro cammino”. Ed essi risposero: “No; passeremo la notte sulla piazza”. Ma egli fe’ loro tanta premura, che vennero da lui ed entrarono in casa sua. Ed egli fece loro un convito, cosse dei pani senza lievito, ed essi mangiarono. Ma prima che si fossero coricati, gli uomini della città, i Sodomiti, circondarono la casa: giovani e vecchi, la popolazione intera venuta da ogni lato; e chiamarono Lot, e gli dissero: “Dove sono quegli uomini che son venuti da te stanotte? Menaceli fuori, affinché noi li conosciamo!” Lot uscì verso di loro sull’ingresso di casa, si chiuse dietro la porta, e disse: “Deh, fratelli miei, non fate questo male! Ecco, ho due figliuole che non hanno conosciuto uomo; deh, lasciate ch’io ve le meni fuori, e voi fate di loro quel che vi piacerà; soltanto non fate nulla a questi uomini, poiché son venuti all’ombra del mio tetto”. Ma essi gli dissero: “Fatti in là!” E ancora: “Quest’individuo è venuto qua come straniero, e la vuol far da giudice! Ora faremo a te peggio che a quelli!” E, premendo Lot con violenza, s’avvicinarono per sfondare la porta. Ma quegli uomini stesero la mano, trassero Lot in casa con loro, e chiusero la porta. E colpirono di cecità la gente ch’era alla porta della casa, dal più piccolo al più grande, talché si stancarono a cercar la porta.

Genesi 19:24-25 Allora Jahvè fece piovere dai cieli su Sodoma e Gomorra zolfo e fuoco, da parte di Jahvè; ed Egli distrusse quelle città e tutta la pianura e tutti gli abitanti delle città e quanto cresceva sul suolo.

Dopo la ripetuta opposizione e ostilità di Sodoma verso di Lui, Dio la cancella completamente

Dal punto di vista umano, Sodoma era una città che poteva pienamente soddisfare il desiderio e la malvagità dell’uomo. Allettante e seducente, ospitava musica e danze tutte le sere, e la sua prosperità affascinava gli uomini fino a portarli alla follia. La sua malvagità corrodeva il cuore delle persone e le ammaliava inducendole alla degenerazione. Era una città in cui gli spiriti impuri e depravati si scatenavano; traboccava di peccati e omicidi, ed era permeata di un odore putrido di sangue. Era una città che raggelava il sangue, una città da cui rifuggire. Nessuno là (né uomo né donna, né giovane né vecchio) ricercava la vera via; nessuno bramava la luce o desiderava allontanarsi dal peccato. Tutti vivevano sotto il dominio, la corruzione e l’inganno di Satana. Avevano perduto la loro umanità; avevano perduto il senno e il senso autentico dell’esistenza umana. Commettevano innumerevoli peccati di opposizione a Dio; rifiutavano la Sua guida e si opponevano alla Sua volontà. Passo dopo passo, i loro atti malvagi condussero queste persone, la città e ogni essere vivente al suo interno lungo il cammino della distruzione.

Anche se questi due brani non riportano dettagli che descrivano l’entità della corruzione della gente di Sodoma, registrandone invece la condotta verso i due servi di Dio dopo il loro arrivo in città, una semplice verità può rivelare quanto la popolazione di Sodoma fosse corrotta, malvagia e contraria a Dio. Così vengono smascherati anche il vero volto e la sostanza della popolazione della città. Non solo la gente di Sodoma non accolse gli avvertimenti di Dio, ma non temette nemmeno la Sua punizione. Al contrario, rifiutò con sdegno l’ira di Dio. Si oppose ciecamente a Dio. Qualunque cosa Egli facesse, e indipendentemente da come la facesse, la loro natura malvagia non faceva che intensificarsi, e loro ripetutamente si opponevano a Dio. Gli abitanti di Sodoma erano ostili all’esistenza di Dio, alla Sua venuta, alla Sua punizione e ancor più ai Suoi avvertimenti. Non vedevano nient’altro di degno attorno a loro. Distruggevano e aggredivano chiunque potesse essere distrutto o aggredito, e non risparmiavano nemmeno i servi di Dio. In confronto alla totalità degli atti malvagi commessi dalla gente di Sodoma, far del male ai servi di Dio era solo la punta dell’iceberg, e la loro natura malvagia rivelata da un tale atto, in realtà, equivaleva a poco più di una goccia in un vasto mare. Pertanto, Dio decise di distruggerli con il fuoco. Dio non utilizzò un diluvio o un uragano, un terremoto, uno tsunami o un qualunque altro metodo per distruggere la città. Che cosa comportò la scelta del fuoco per la distruzione di questa città? Comportò la distruzione totale della stessa; comportò che la città sarebbe scomparsa interamente dalla faccia della terra e dall’esistenza. Qui “distruzione” non si riferisce soltanto alla scomparsa della forma e della struttura della città, o del suo aspetto esteriore; significa anche che le anime delle persone all’interno della città cessarono di esistere, essendo state cancellate completamente. In parole povere, tutti gli esseri umani, gli eventi e le cose associate alla città furono distrutti. Per loro non vi sarebbero stati né un aldilà né una reincarnazione; Dio li aveva cancellati dall’umanità, dal Suo creato, una volta per tutte. “Usare il fuoco” significava mettere un freno al peccato, porvi fine; il peccato avrebbe cessato di esistere e di diffondersi. Significava che il male di Satana avrebbe perduto il terreno che gli dava nutrimento e il cimitero che gli dava un luogo in cui dimorare e vivere. Nella guerra fra Dio e Satana, l’uso del fuoco da parte di Dio è il marchio della Sua vittoria che si imprime su Satana. La distruzione di Sodoma rappresenta un grande scacco per l’ambizione satanica di opporsi a Dio corrompendo e divorando gli uomini, nonché la testimonianza umiliante di un periodo nello sviluppo dell’umanità in cui l’uomo ha respinto la guida di Dio e si è lasciato andare al vizio. Inoltre, è la testimonianza di una vera rivelazione dell’indole giusta di Dio.

Quando il fuoco che Dio inviò dal cielo ebbe ridotto Sodoma a nient’altro che cenere, questo significò che la città chiamata “Sodoma” cessò di esistere, al pari di ogni cosa al suo interno. Essa fu distrutta dall’ira di Dio; scomparve per effetto dell’ira e della maestà di Dio. Per effetto dell’indole giusta di Dio, Sodoma ricevette la sua giusta punizione; per effetto dell’indole giusta di Dio, fu condotta alla sua giusta fine. La fine dell’esistenza di Sodoma fu dovuta alla sua malvagità, nonché al desiderio di Dio di smettere di rivolgere lo sguardo a questa città, alle persone che ci vivevano o le forme di vita cresciute al suo interno. Il divino “desiderio di smettere per sempre di posare lo sguardo sulla città” è l’ira e la maestà di Dio. Dio incendiò la città perché la sua iniquità e il suo peccato Lo avevano portato alla collera, al disgusto e al disprezzo verso di essa, e al desiderio di non vedere mai più né quel luogo né la popolazione e gli esseri viventi che vi abitavano. Quando la città ebbe finito di bruciare, lasciando dietro di sé soltanto cenere, agli occhi di Dio cessò veramente di esistere; perfino i Suoi ricordi della città erano spariti, cancellati. Ciò significa che il fuoco inviato dal cielo non distrusse solo l’intera città di Sodoma e le persone colme di iniquità al suo interno, e non distrusse soltanto tutte le cose macchiate dal peccato presenti nella città; questo fuoco distrusse addirittura i ricordi della malvagità dell’umanità e della sua opposizione a Dio. Questo era lo scopo di Dio nell’incendiare la città.

Una porzione di umanità si era corrotta al massimo grado. Non sapevano chi fosse Dio, né da dove loro stessi provenissero. Se menzionavi Dio, questa gente ti attaccava, ti calunniava e bestemmiava contro di te. Anche quando giunsero i servi di Dio per diffondere il Suo avvertimento, questa gente corrotta non solo non mostrò segni di pentimento, ma non abbandonò nemmeno la propria condotta malvagia. Al contrario, fece sfrontatamente del male ai servi di Dio. Ciò che espresse e rivelò fu la sua natura e sostanza estremamente ostile a Dio. È chiaro che l’opposizione a Dio di queste persone corrotte era più che una rivelazione della loro indole corrotta, così come era più che un esempio di calunnia o di derisione derivante da una mancanza di comprensione della verità. La loro condotta malvagia non era dovuta né a stupidità né a ignoranza, né al fatto che queste persone fossero state ingannate, o tantomeno fuorviate. La loro condotta aveva raggiunto un livello di antagonismo, opposizione e protesta decisamente sfrontato nei confronti di Dio. Senza dubbio questo genere di comportamento umano non poteva che adirare Dio e provocare la Sua indole, un’indole che non deve essere offesa. Pertanto, Dio sfogò direttamente e apertamente la Sua ira e la Sua maestà; questa è una vera rivelazione della Sua indole giusta. Trovandosi davanti a una città traboccante di peccato, Dio volle distruggerla nella maniera più rapida possibile: volle cancellare nella maniera più completa la sua gente e la totalità dei suoi peccati, per far sì che i suoi abitanti cessassero di esistere e per impedire che il peccato di quel luogo si moltiplicasse. Il modo più rapido e completo per farlo era bruciarla con il fuoco. L’atteggiamento di Dio verso la popolazione di Sodoma non fu di disinteresse o abbandono; Egli usò invece la Sua ira, la Sua maestà e la Sua autorità per punire, abbattere e distruggere completamente quelle persone. Il Suo atteggiamento verso di loro non fu solo di distruzione fisica ma anche di distruzione dell’anima: una cancellazione eterna. Questa è la vera implicazione del desiderio divino che essi “cessassero di esistere”.

La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico II”

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