La Parola quotidiana di Dio: Conoscere Dio | Estratto 138

30 Luglio 2020

Il comando di Jahvè Dio all’uomo

Genesi 2:15-17 Jahvè Dio prese dunque l’uomo e lo pose nel giardino d’Eden perché lo lavorasse e lo custodisse. E Jahvè Dio diede all’uomo questo comandamento: “Mangia pure liberamente del frutto d’ogni albero del giardino; ma del frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché, nel giorno che tu ne mangerai, per certo morrai”.

La seduzione della donna da parte del serpente

Genesi 3:1-5 Or il serpente era il più astuto di tutti gli animali dei campi che Jahvè Dio aveva fatti; ed esso disse alla donna: “Come! Iddio v’ha detto: non mangiate del frutto di tutti gli alberi del giardino?” E la donna rispose al serpente: “Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare; ma del frutto dell’albero ch’è in mezzo al giardino Iddio ha detto: non ne mangiate e non lo toccate, che non abbiate a morire”. E il serpente disse alla donna: “No, non morrete affatto; ma Iddio sa che nel giorno che ne mangerete, gli occhi vostri s’apriranno, e sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male”.

Da quale libro della Bibbia sono estratti questi due brani? (Genesi.) Conoscete tutti questi due passi? Si tratta di qualcosa che accadde all’inizio, quando l’uomo fu creato per la prima volta; fu un evento reale. Prima consideriamo quale tipo di ordine Jahvè Dio diede ad Adamo ed Eva, poiché il suo contenuto è molto importante per il nostro argomento odierno. “E Jahvè Dio diede all’uomo questo comandamento […]”. Continuate a leggere il passo seguente. (“Mangia pure liberamente del frutto d’ogni albero del giardino; ma del frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché, nel giorno che tu ne mangerai, per certo morrai”.) Quale ordine di Dio all’uomo è contenuto in questo passo? In primo luogo, Dio dice all’uomo ciò che può mangiare, vale a dire i frutti di una varietà di alberi. Non vi è nessun pericolo e nessun veleno, si può mangiare tutto e mangiare come si vuole, senza dubbio. Questa è una parte. L’altra parte è un monito. Questo ammonimento rivela all’uomo che non può mangiare il frutto di quale albero? (L’albero della conoscenza del bene e del male.) Non deve mangiare il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male. Che cosa accadrà se lo farà? (Morirà di certo.) Dio ha detto all’uomo: “Se lo mangerai, morirai di certo”. Queste parole sono chiare? (Sì.) Se Dio ti dicesse così, ma tu non capissi perché, lo considereresti come una regola da seguire o un ordine? Si dovrebbe ubbidire, non è vero? Tuttavia, che l’uomo sia in grado di eseguirlo oppure no, le parole di Dio sono inequivocabili. Dio ha detto all’uomo molto esplicitamente cosa può mangiare e cosa non può, e cosa accadrà se mangerà quello che non dovrebbe. Hai notato un po’ dell’indole divina nelle poche parole che ha proferito? Queste parole di Dio sono vere? (Sì.) Vi è un inganno? (No.) Vi è falsità? (No.) C’è qualcosa di minaccioso? (No.) Dio ha detto all’uomo con onestà, verità e franchezza quello che può e non può mangiare, chiaro e tondo. C’è qualche significato nascosto in queste parole? Sono parole schiette? Il loro significato è evidente a colpo d’occhio, le capisci non appena le leggi. C’è bisogno di congetture? (No.) Non è necessario indovinare, giusto? È già ben chiaro. Nella mente di Dio, ciò che vuole dire, ciò che vuole esprimere, viene dal Suo cuore. Le cose che Dio esprime sono chiare, dirette e semplici. Non vi sono né motivazioni segrete né significati nascosti. Ha parlato all’uomo con chiarezza, dicendogli cosa può e cosa non può mangiare. Vale a dire che, attraverso queste parole divine, l’uomo può notare come sia trasparente il cuore di Dio, e come sia sincero. Non vi è assolutamente falsità, qui, nel dirti che non puoi mangiare quello che è commestibile o nel dirti: “Fallo e vedi cosa accade” con le cose che non puoi mangiare. Dio intende questo? (No.) No. Dio dice tutto quello che medita nel Proprio cuore. Se affermo che Dio è santo, perché Si mostra e Si rivela tale con queste parole, ti senti un po’ come se avessi esagerato o avessi forzato un po’ troppo la Mia interpretazione. Se così fosse, non ti preoccupare, non abbiamo ancora finito.

Parliamo della “Seduzione della donna da parte del serpente”. Chi è il serpente? (Satana.) Satana fa da strumento di contrasto nel piano di gestione divino di seimila anni ed è un ruolo che non possiamo trascurare di menzionare quando facciamo condivisione sulla santità di Dio. Perché dico questo? (Perché Satana è l’emblema e l’artefice di tutto ciò che è sordido e corrotto.) Se tu non conosci la malvagità e la corruzione di Satana o la sua natura, tu non hai modo di riconoscerla, né puoi sapere cosa sia veramente la santità. Nella confusione, le persone credono che sia giusto quello che fa Satana, perché vivono con questo tipo di indole corrotta. Senza uno strumento di contrasto, senza nulla con cui paragonarla, tu non puoi sapere cosa sia la santità, quindi tale argomento va menzionato ora. Non abbiamo preso questo argomento a caso; invece, attraverso le sue parole e azioni, vedremo come agisce Satana, come corrompe l’uomo, qual è la sua natura e com’è il suo volto. Cosa dice questa donna al serpente? La donna gli racconta ciò che Jahvè Dio ha detto a lei. A giudicare da quanto lei riferisce, ha confermato la validità di tutto ciò che le aveva detto Dio? Lei non era in grado di farlo, non è vero? Poiché era stata appena creata, non aveva la capacità né di discernere il bene dal male, né di avere cognizione delle cose intorno a sé. Le parole che dice al serpente ci rivelano che, nel suo cuore, non riconosceva come giuste le parole di Dio; aveva un atteggiamento scettico. Così, quando il serpente nota che la donna non mostra sicurezza nelle parole di Dio, replica: “No, non morrete affatto; ma Iddio sa che nel giorno che ne mangerete, gli occhi vostri s’apriranno, e sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male”. C’è qualcosa di sbagliato in queste parole? Quando avete finito di leggere questa frase, avete sentito le intenzioni del serpente? (Sì.) Quali sono le sue intenzioni? (Tentare l’uomo per farlo peccare.) Vuole tentare questa donna per impedirle di prestare ascolto alle parole di Dio, ma parla in modo chiaro? (No.) Non parla francamente, possiamo quindi affermare che è molto furbo. Esprime ciò che intende in modo astuto ed evasivo, al fine di raggiungere l’obiettivo voluto che tiene celato all’uomo, dentro di sé: ecco l’astuzia del serpente. Satana ha sempre parlato e agito così. Dice: “No, affatto”, senza confermare un modo o l’altro. Ma dopo averlo ascoltato, il cuore di questa donna ignorante è stato toccato? (Sì.) Il serpente è contento poiché le sue parole hanno sortito l’effetto desiderato: ecco l’intenzione astuta del serpente. Inoltre, con la promessa di un risultato che una persona crede sia buono, la seduce, dicendole: “Nel giorno che ne mangerete, gli occhi vostri s’apriranno”. Così lei riflette: “Avere gli occhi aperti è una cosa buona!” Il serpente proferisce quindi parole migliori, parole sconosciute all’uomo, parole che esercitano la grande forza della tentazione in chi le ascolta: “E sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male”. Queste parole sono fortemente seducenti per lei? (Sì.) È come se qualcuno ti dicesse: “Le fattezze del tuo volto sono meravigliose. Basterebbe solo che fosse un po’ più corto il dorso del naso, ma se te lo fai sistemare, sarai una bellezza di prim’ordine!” Per chi non ha mai voluto fare un intervento di chirurgia estetica, il suo cuore non rimarrebbe toccato da tali parole? (Sì.) Queste parole sono quindi seducenti? Questa seduzione ti sta tentando? Ti sta mettendo alla prova? (Sì.) Dio dice cose come queste? (No.) Vi è stato un qualsiasi accenno in tal senso nelle parole di Dio che abbiamo letto proprio ora? (No.) Perché? Dio dice quello che ha nel Proprio cuore? L’uomo può comprendere il cuore di Dio attraverso le Sue parole? (Sì.) Ma quando il serpente pronuncia quelle parole alla donna, sei in grado di intenderne il cuore? (No.) E a causa della loro ignoranza gli uomini vengono facilmente sedotti, imbrogliati e persuasi dalle parole del serpente. Sei quindi in grado di comprendere le intenzioni di Satana? Riesci a vedere lo scopo in quello che ha detto? Riesci a capirne la trama e l’intrigo astuto? (No.) Quale tipo di indole viene rappresentata dal modo di parlare di Satana? Quale genere di essenza intravedi in Satana attraverso tali parole? (Malvagia.) Malvagia. Non è subdolo? Forse apparentemente ti sorride o non tradisce alcuna espressione. Tuttavia, nel suo cuore sta calcolando come raggiungere l’obiettivo, ed è proprio questo che non riesci a vedere. Sei poi sedotto da tutte le promesse che ti fa, da tutti i vantaggi di cui ti parla. Li consideri buoni, e senti che quello che dice è più utile, più valido rispetto a quello che dice Dio. Quando ciò accade, l’uomo non diventa un prigioniero sottomesso? (Sì.) Il mezzo utilizzato da Satana non è quindi diabolico? Ti lasci cadere in basso. Senza che muova un dito, con queste due frasi sei disposto a seguirlo, ad assecondarlo. Il suo obiettivo è stato raggiunto. Non è così? (Sì.) Non è una perfida intenzione? Non è il volto più primitivo di Satana? (Sì.) Dalle parole di Satana, l’uomo può comprendere le sue motivazioni malvagie, il suo volto orribile e la sua essenza. Non è vero? (Sì.) Confrontando queste frasi, senza analizzarle, potresti pensare che le parole di Jahvè siano noiose, normali e banali, e che non sono poi così celebrative della lealtà di Dio. Tuttavia, se prendiamo le parole di Satana e il suo volto orribile e li usiamo come strumento di contrasto, le parole di Dio non risultano avere molto peso per le persone di oggi? (Sì.) Attraverso tale strumento di contrasto, l’uomo può percepire l’assoluta integrità divina. Ho ragione nel dirlo? (Sì.) Ogni parola proferita dal demonio, come pure le sue motivazioni, le sue intenzioni e il modo in cui parla, sono tutti artefatti. Qual è il tratto distintivo della sua retorica? Ricorre all’uso di espressioni ambigue per sedurti tuo malgrado, e non ti permette di discernere qual è il suo obiettivo; ti adesca, inducendoti a lodarlo e a decantarne i meriti. Non è così? (Sì.) Non è la sua tattica costante? (Sì.)

La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico IV”

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