Dio è il Creatore, e la Sua autorità è unica

19 Giugno 2021

Parole di Dio attinenti:

Dio usa la parola per creare tutte le cose

Genesi 1:3-5 Dio disse: “Sia luce!” E luce fu. Dio vide che la luce era buona; e Dio separò la luce dalle tenebre. Dio chiamò la luce “giorno” e le tenebre “notte”. Fu sera, poi fu mattina: primo giorno.

Genesi 1:6-7 Poi Dio disse: “Vi sia una distesa tra le acque, che separi le acque dalle acque”. Dio fece la distesa e separò le acque che erano sotto la distesa dalle acque che erano sopra la distesa. E così fu.

Genesi 1:9-11 Poi Dio disse: “Le acque che sono sotto il cielo siano raccolte in un unico luogo e appaia l’asciutto”. E così fu. Dio chiamò l’asciutto “terra”, e chiamò la raccolta delle acque “mari”. Dio vide che questo era buono. Poi Dio disse: “Produca la terra della vegetazione, delle erbe che facciano seme e degli alberi fruttiferi che, secondo la loro specie, portino del frutto avente in sé la propria semenza, sulla terra”. E così fu.

Genesi 1:14-15 Poi Dio disse: “Vi siano delle luci nella distesa dei cieli per separare il giorno dalla notte; siano dei segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni; facciano luce nella distesa dei cieli per illuminare la terra”. E così fu.

Genesi 1:20-21 Poi Dio disse: “Producano le acque in abbondanza esseri viventi, e volino degli uccelli sopra la terra per l’ampia distesa del cielo”. Dio creò i grandi animali acquatici e tutti gli esseri viventi che si muovono, e che le acque produssero in abbondanza secondo la loro specie, e ogni volatile secondo la sua specie. Dio vide che questo era buono.

Genesi 1:24-25 Poi Dio disse: “Produca la terra animali viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e animali selvatici della terra, secondo la loro specie”. E così fu. Dio fece gli animali selvatici della terra secondo le loro specie, il bestiame secondo le sue specie e tutti i rettili della terra secondo le loro specie. Dio vide che questo era buono.

Il primo giorno, nascono il giorno e la notte dell’umanità, che durano grazie all’autorità di Dio

Consideriamo il primo brano: “Dio disse: ‘Sia luce!’ E luce fu. Dio vide che la luce era buona; e Dio separò la luce dalle tenebre. Dio chiamò la luce ‘giorno’ e le tenebre ‘notte’. Fu sera, poi fu mattina: primo giorno” (Genesi 1:3-5). Questo brano descrive il primo atto di Dio al principio della creazione, e il primo giorno trascorso da Dio in cui vi fu una sera e una mattina. Ma quello fu un giorno straordinario: Dio cominciò a predisporre la luce per tutte le cose e la separò dalle tenebre. Quel giorno Dio cominciò a parlare, e le Sue parole e la Sua autorità esistevano fianco a fianco. La Sua autorità cominciò a manifestarsi in tutte le cose, e la Sua potenza si diffuse tra tutte le cose in conseguenza delle Sue parole. Da quel giorno in poi tutte le cose si formarono e durarono grazie alle parole di Dio, dell’autorità di Dio e della potenza di Dio, e cominciarono a funzionare grazie alle parole di Dio, all’autorità di Dio e alla potenza di Dio. Quando Dio pronunciò le parole: “Sia luce”, la luce fu. Dio non si imbarcò in alcuna impresa; la luce era comparsa in conseguenza delle Sue parole. Quella era la luce che Dio chiamò giorno e da cui l’uomo ancora oggi dipende per la sua esistenza. Per ordine di Dio la sua sostanza e il suo valore non sono mai mutati, e la luce non è mai scomparsa. La sua esistenza manifesta l’autorità e la potenza di Dio, proclama l’esistenza del Creatore e conferma ripetutamente la Sua identità e il Suo prestigio. Non è intangibile né illusoria, ma è una luce reale che può essere vista dall’uomo. In quel momento, in quel mondo vuoto in cui “La terra era informe e vuota, le tenebre coprivano la faccia dell’abisso”, fu prodotta la prima cosa materiale. Essa provenne dalle parole della bocca di Dio, e comparve nel primo atto della creazione di tutte le cose per via dell’autorità e delle affermazioni di Dio. Poco dopo Dio ordinò a luce e tenebre di separarsi… Tutto mutò e si completò grazie alle parole di Dio… Dio chiamò questa luce “giorno” e chiamò le tenebre “notte”. In quel momento si produssero la prima sera e la prima mattina nel mondo che Dio intendeva creare, e Dio disse che quello era il primo giorno. Fu il primo giorno della creazione di tutte le cose da parte del Creatore, e fu il principio della creazione di tutte le cose, e la prima volta in cui l’autorità e la potenza del Creatore si manifestavano nel mondo da Lui creato.

In queste parole l’uomo può vedere l’autorità di Dio, l’autorità delle Sue parole e la Sua potenza. Poiché soltanto Dio ha tale potenza, soltanto Lui possiede tale autorità; e poiché Dio possiede tale autorità, soltanto Dio possiede tale potenza. Potrebbe un uomo o un oggetto avere una simile autorità e potenza? Avete una risposta nel cuore? A parte Dio, qualche essere creato o increato possiede forse tale autorità? Avete mai visto un esempio del genere in qualche libro o pubblicazione? Esiste forse qualche testimonianza del fatto che qualcuno abbia creato i cieli e la terra e tutte le cose? Non compare in nessun altro libro o testimonianza; queste sono naturalmente le uniche parole autorevoli e potenti riguardo alla magnifica creazione del mondo da parte di Dio, e sono registrate nella Bibbia; e queste parole indicano l’autorità unica di Dio e l’identità unica di Dio. Si può dire che tale autorità e tale potenza simboleggino l’identità unica di Dio? Si può dire che siano possedute da Dio e da Dio soltanto? Senza dubbio, solo Dio Stesso possiede una tale autorità e una tale potenza! Tale autorità e tale potenza non possono essere possedute o sostituite da alcun essere creato o increato! È questa una delle caratteristiche dell’unico Dio Stesso? Voi ne siete stati testimoni? Queste parole consentono di capire rapidamente e chiaramente che Dio possiede un’autorità e una potenza uniche, nonché identità e prestigio supremi. Dalla comunicazione qui esposta potete dire che il Dio in cui credete sia l’unico Dio Stesso?

Il secondo giorno, l’autorità di Dio dispone le acque e crea il firmamento, e compare uno spazio per la sopravvivenza più elementare dell’uomo

Leggiamo il secondo brano della Bibbia: “Poi Dio disse: ‘Vi sia una distesa tra le acque, che separi le acque dalle acque’. Dio fece la distesa e separò le acque che erano sotto la distesa dalle acque che erano sopra la distesa. E così fu” (Genesi 1:6-7). Quali cambiamenti avvennero quando Dio disse: “Vi sia una distesa tra le acque, che separi le acque dalle acque”? Nelle Scritture si dice: “Dio fece la distesa e separò le acque che erano sotto la distesa dalle acque che erano sopra la distesa”. Cosa accadde quando Dio ebbe così parlato e agito? La risposta risiede nell’ultima parte del brano: “E così fu”.

Queste due brevi frasi registrano un evento magnifico e descrivono una scena meravigliosa: l’impresa fantastica con cui Dio governò le acque e creò uno spazio in cui potesse esistere l’uomo…

In questo quadro, le acque e il firmamento compaiono in un istante davanti agli occhi di Dio e vengono divisi dall’autorità delle Sue parole e separati in un sopra e un sotto nella maniera da Lui indicata. Vale a dire, il firmamento creato da Dio non solo ricopriva le acque di sotto, ma sosteneva anche le acque di sopra… Davanti a ciò l’uomo non può fare altro che rimanere a guardare ammutolito e restare senza fiato nell’ammirare lo splendore della scena in cui il Creatore trasferì e governò le acque e creò il firmamento, e nell’ammirare la potenza della Sua autorità. Mediante le Sue parole e la Sua potenza e la Sua autorità, Dio compì un’altra grande prodezza. Non è questa la forza dell’autorità del Creatore? Serviamoci delle Scritture per spiegare gli atti di Dio: Dio pronunciò le Sue parole, e grazie ad esse vi fu un firmamento tra le acque. Allo stesso tempo, in quello spazio avvenne un cambiamento formidabile per via di tali parole di Dio, e non fu un cambiamento nel senso ordinario, ma una sorta di sostituzione in cui il nulla divenne qualcosa. Nacque dal pensiero del Creatore e divenne qualcosa a partire dal nulla grazie alle parole pronunciate dal Creatore, e da quel momento in avanti sarebbe esistito e persistito grazie al Creatore e si sarebbe trasformato, mutato e rinnovato secondo il pensiero del Creatore. Questo brano descrive il secondo atto del Creatore nella Sua creazione del mondo intero. Fu un’altra espressione dell’autorità e della potenza del Creatore e fu un’altra impresa pionieristica del Creatore. Quel giorno fu il secondo giorno trascorso dal Creatore dalla fondazione del mondo, e per Lui fu un altro giorno meraviglioso: camminò nella luce, creò il firmamento, dispose e governò le acque, e i Suoi atti, la Sua autorità e la Sua potenza furono messi all’opera nel nuovo giorno…

Vi era un firmamento tra le acque prima che Dio pronunciasse le Sue parole? Naturalmente no! Ma quando Dio disse: “Vi sia una distesa tra le acque”? Comparve ciò che Dio volle; vi fu un firmamento tra le acque, e le acque si separarono perché Dio disse: “Separi le acque dalle acque”. In questo modo, in seguito alle parole di Dio, comparvero fra tutte le cose due nuovi oggetti, due cose appena nate, grazie all’autorità e alla potenza di Dio. E che effetto vi fa la comparsa di queste due nuove cose? Percepite la grandezza della potenza del Creatore? Percepite la forza unica e straordinaria del Creatore? La grandezza di tale forza e tale potenza è dovuta all’autorità di Dio, e tale autorità è una rappresentazione di Dio Stesso e una caratteristica unica di Dio Stesso.

Questo brano vi ha indicato un altro senso profondo dell’unicità di Dio? Ma questo è lungi dall’essere sufficiente; l’autorità e la potenza del Creatore vanno molto al di là di questo. La Sua unicità non deriva solamente dal fatto che Egli possiede una sostanza diversa da quella di ogni creatura, ma anche dal fatto che la Sua autorità e la Sua potenza sono straordinarie, illimitate, superlative rispetto a tutto, e sono al di sopra di tutto, e dal fatto che la Sua autorità, e ciò che Egli ha ed è, possono creare la vita e produrre miracoli, e possono creare ogni minuto e secondo spettacolare e straordinario, e allo stesso tempo Egli è in grado di governare la vita da Lui creata e detenere la sovranità sui miracoli e su ogni minuto e secondo che Egli crea.

Il terzo giorno, le parole di Dio fanno nascere la terra e i mari, e l’autorità di Dio colma di vita il mondo

Leggiamo adesso la prima frase di Genesi 1:9-11: “Poi Dio disse: ‘Le acque che sono sotto il cielo siano raccolte in un unico luogo e appaia l’asciutto’”. Quali cambiamenti si verificarono quando Dio disse semplicemente: “Le acque che sono sotto il cielo siano raccolte in un unico luogo e appaia l’asciutto”? E che cosa vi era in quello spazio, a parte la luce e il firmamento? Nelle Scritture si dice: “Dio chiamò l’asciutto ‘terra’, e chiamò la raccolta delle acque ‘mari’. Dio vide che questo era buono”. Vale a dire, adesso in quello spazio vi erano terra e mari, e terra e mari erano separati. La comparsa di queste nuove cose seguì il comando dalla bocca di Dio: “E così fu”. La Scrittura racconta che Dio era indaffarato mentre faceva queste cose? Lo descrive impegnato in un lavoro fisico? Allora, in che modo Dio fece tutto questo? In che modo fece comparire queste cose nuove? Evidentemente Dio usò le parole per realizzare tutto questo, per creare l’insieme di queste cose.

Nei tre brani precedenti abbiamo appreso del verificarsi di tre grandi avvenimenti. Essi comparvero ed ebbero luogo tramite le parole di Dio, e proprio grazie alle Sue parole apparvero uno dopo l’altro davanti ai Suoi occhi. Si capisce quindi che “Dio parla, e sarà compiuto; Egli comanda, e persisterà” non sono parole vuote. Questa sostanza di Dio è confermata nell’istante in cui i Suoi pensieri vengono concepiti, e quando Dio apre bocca per parlare la Sua sostanza si riflette pienamente.

Proseguiamo fino alla frase finale di questo brano: “Poi Dio disse: ‘Produca la terra della vegetazione, delle erbe che facciano seme e degli alberi fruttiferi che, secondo la loro specie, portino del frutto avente in sé la propria semenza, sulla terra’. E così fu”. Mentre Dio parlava, tutte queste cose ebbero origine secondo i Suoi pensieri, e in un attimo fecero capolino dal terreno varie forme di vita piccole e delicate, e prima ancora di essersi scrollate di dosso i residui di terra si salutavano reciprocamente, ondeggiando e sorridendo al mondo. Ringraziavano il Creatore per la vita che aveva conferito loro e annunciavano al mondo che esse facevano parte di tutte le cose, e che ciascuna di esse avrebbe dedicato la propria vita a manifestare l’autorità del Creatore. Quando le parole di Dio furono pronunciate, il terreno divenne rigoglioso e verde, spuntarono e uscirono dal terreno piante di ogni sorta che potevano essere apprezzate dall’uomo, e montagne e pianure si popolarono fitte di alberi e foreste… Questo mondo brullo, in cui non vi era stata traccia di vita, rapidamente si ricoprì di una profusione di erba, piante e alberi, traboccando di vegetazione… Nell’aria si propagarono la fragranza dell’erba e l’aroma del terreno, e una schiera di piante cominciò a respirare in concomitanza con la circolazione dell’aria, ed ebbe inizio il processo di crescita. Allo stesso tempo, grazie alle parole di Dio e seguendo i pensieri di Dio, tutte le piante diedero inizio al ciclo perpetuo di vita in cui crescono, fioriscono, recano frutti e si moltiplicano. Cominciarono a aderire strettamente al proprio rispettivo ciclo di vita e cominciarono a svolgere il rispettivo ruolo fra tutte le cose… Tutte erano nate e vivevano grazie alle parole del Creatore. Avrebbero ricevuto incessantemente la provvista e il nutrimento da parte del Creatore, sarebbero sempre sopravvissute tenacemente in ogni angolo della terra per manifestare l’autorità e la potenza del Creatore, e avrebbero sempre manifestato la forza vitale conferita loro dal Creatore…

La vita del Creatore è straordinaria, i Suoi pensieri sono straordinari, la Sua autorità è straordinaria; e così, quando le Sue parole furono pronunciate, accadde che “E così fu”. Chiaramente, non è necessario che Dio adoperi le mani quando agisce: con i pensieri comanda e con le parole ordina, e in questo modo si realizzano le cose. Quel giorno Dio raccolse le acque in un unico luogo e fece comparire la terraferma; dopodiché fece spuntare l’erba dal terreno, e crebbero le piante che producevano semi e gli alberi che davano frutti, e Dio li classificò ciascuno secondo la sua specie e fece sì che ciascuno contenesse i propri semi. Tutte queste cose furono realizzate secondo i pensieri di Dio e i comandi delle Sue parole, e comparvero una dopo l’altra in questo nuovo mondo.

Prima ancora di dare inizio alla Sua opera, Dio aveva già in mente un quadro di ciò che intendeva fare, e quando si mise a realizzare queste cose, ossia quando aprì bocca per parlare del contenuto di questo quadro, cominciarono ad avvenire mutamenti in tutte le cose grazie alla Sua autorità e potenza. A prescindere da come Dio lo fece o da come esercitò la Sua autorità, tutto fu realizzato passo dopo passo secondo il Suo progetto e grazie alle Sue parole, e gradualmente avvennero mutamenti fra cielo e terra grazie alle Sue parole e alla Sua autorità. Tutti questi mutamenti e avvenimenti mostrarono l’autorità del Creatore e la straordinarietà e la grandezza del potere della Sua vita. I Suoi pensieri non sono semplici idee, un quadro vuoto, ma un’autorità dotata di vitalità e straordinaria energia, e sono la potenza che fa mutare, ravvivare, rinnovare e morire tutte le cose. E pertanto tutte le cose funzionano grazie ai Suoi pensieri, e allo stesso tempo si realizzano grazie alle parole della Sua bocca…

Prima che comparissero tutte le cose, nei pensieri di Dio si era già formato da tempo un progetto completo, e da tempo si era realizzato un mondo nuovo. Anche se il terzo giorno comparvero sulla terra piante di ogni sorta, Dio non aveva motivo di interrompere le fasi di creazione di questo mondo; intendeva continuare a pronunciare le Sue parole, continuare a realizzare la creazione di ogni cosa nuova. Avrebbe parlato, avrebbe dato i Suoi comandi e avrebbe esercitato la Sua autorità e manifestato la Sua potenza; così predispose tutto ciò che aveva progettato di predisporre per tutte le cose e per l’umanità che intendeva creare…

Il quarto giorno, quando Dio esercita di nuovo la Sua autorità, compaiono le stagioni, i giorni e gli anni dell’umanità

Il Creatore usò le Sue parole per realizzare il Suo progetto e in questo modo trascorse i primi tre giorni del Suo piano. In quei tre giorni, Dio non fu visto indaffarato né esausto; al contrario, trascorse meravigliosamente i primi tre giorni del Suo piano e realizzò la grande impresa della trasformazione radicale del mondo. Davanti ai Suoi occhi comparve un mondo totalmente nuovo e, pezzo dopo pezzo, il quadro bellissimo che era celato nei Suoi pensieri si rivelò finalmente nelle parole di Dio. La comparsa di ogni nuova cosa era come la nascita di un bambino, e il Creatore Si compiacque del quadro che un tempo era stato nei Suoi pensieri ma che a quel punto era stato realizzato. In quel momento il Suo cuore ottenne un briciolo di soddisfazione, ma il Suo piano era appena cominciato. In un batter d’occhio era arrivato un nuovo giorno; e qual era la pagina successiva nel piano del Creatore? Che cosa disse? E come esercitò la Sua autorità? E allo stesso tempo quali nuove cose giunsero in questo mondo nuovo? Seguendo la guida del Creatore, il nostro sguardo si posa sul quarto giorno della creazione di tutte le cose da parte di Dio, un giorno che fu un ulteriore nuovo inizio. Naturalmente, per il Creatore, fu indubbiamente un altro giorno meraviglioso e, per l’umanità di oggi, un altro giorno della massima importanza. Fu naturalmente un giorno di valore inestimabile. In che senso fu meraviglioso, tanto importante e di valore inestimabile? Prima di tutto ascoltiamo le parole pronunciate dal Creatore…

“Poi Dio disse: ‘Vi siano delle luci nella distesa dei cieli per separare il giorno dalla notte; siano dei segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni; facciano luce nella distesa dei cieli per illuminare la terra’” (Genesi 1:14-15). Questo fu un altro esercizio dell’autorità di Dio, che fu manifestata dalle creature in seguito alla Sua creazione della terraferma e delle piante al suo interno. Per Dio un tale atto fu altrettanto facile, poiché Dio ha tale potenza; Dio mantiene la parola, e la Sua parola si avvera. Dio ordinò ai luminari di comparire in cielo, e questi luminari non soltanto splendevano nel cielo e sulla terra, ma servivano anche da segni per il giorno e la notte, per le stagioni, i giorni e gli anni. In questo modo, mentre Dio pronunciava le Sue parole, ogni atto che Dio desiderava realizzare fu compiuto secondo il Suo intento e nella maniera da Lui indicata.

I luminari del cielo sono materia celeste in grado di irradiare luce; possono illuminare il cielo e possono illuminare la terra e i mari. Ruotano secondo il ritmo e la frequenza ordinati da Dio e rischiarano per periodi di tempo diversi sulla terra, e in questo modo i cicli di rivoluzione dei luminari fanno sì che si producano giorno e notte nell’est e nell’ovest della terra, e non sono soltanto segni di notte e giorno, ma attraverso questi vari cicli indicano anche le feste e le varie giornate speciali dell’umanità. Sono il complemento e l’accompagnamento perfetti delle quattro stagioni – primavera, estate, autunno e inverno – emanate da Dio, assieme alle quali i luminari servono armoniosamente da indicatori regolari e precisi per le fasi lunari, i giorni e gli anni dell’umanità. Anche se solo dopo l’avvento dell’agricoltura l’umanità cominciò a capire e a constatare la separazione delle fasi lunari, dei giorni e degli anni causata dalle luci create da Dio, in realtà le fasi lunari, i giorni e gli anni che l’uomo intende oggi cominciarono a prodursi tanto tempo fa, nel quarto giorno della creazione di tutte le cose da parte di Dio; e così anche i cicli alternati di primavera, estate, autunno e inverno sperimentati dall’uomo cominciarono tanto tempo fa, nel quarto giorno della creazione di tutte le cose da parte di Dio. I luminari creati da Dio consentirono all’uomo di distinguere giorno e notte in maniera regolare, precisa e chiara, e di contare i giorni e di seguire distintamente le fasi lunari e gli anni. (Il giorno del plenilunio era il compimento di un mese, e da questo l’uomo sapeva che l’illuminazione dei luminari avviava un nuovo ciclo; il giorno della mezza luna era il compimento di metà mese, il che diceva all’uomo che cominciava una nuova fase lunare, da cui si poteva dedurre quanti giorni e quante notti vi fossero in una fase lunare, quante fasi lunari vi fossero in una stagione e quante stagioni vi fossero in un anno, e tutto si manifestava regolarmente.) E così l’uomo poté seguire facilmente le fasi lunari, i giorni e gli anni indicati dalle rivoluzioni dei luminari. Da quel momento in avanti l’umanità e tutte le cose vissero inconsciamente nell’alternanza ordinata di notte e giorno e delle stagioni prodotta dalle rivoluzioni dei luminari. Tale fu l’importanza della creazione dei luminari da parte del Creatore nel quarto giorno. Analogamente, le finalità e l’importanza di questa azione del Creatore erano ancora inseparabili dalla Sua autorità e dalla Sua potenza. E così i luminari creati da Dio e il valore che presto avrebbero avuto per l’uomo furono un altro colpo da maestro nell’esercizio dell’autorità del Creatore.

In questo mondo nuovo, in cui l’umanità ancora doveva fare la sua comparsa, il Creatore aveva predisposto sera e mattina, il firmamento, terre e mari, erba, piante e vari tipi di alberi nonché i luminari, le stagioni, i giorni e gli anni per la nuova forma di vita che presto avrebbe creato. L’autorità e la potenza del Creatore si esprimevano in ogni nuova cosa da Lui creata, e le Sue parole e le Sue creazioni scaturivano simultaneamente, senza la minima discrepanza e senza il minimo intervallo. La comparsa e la nascita di tutte queste cose nuove erano una dimostrazione dell’autorità e della potenza del Creatore: Egli mantiene la parola, e la Sua parola si realizzerà, e ciò che si realizzerà dura per sempre. Questo dato di fatto non è mai cambiato: così era nel passato, così è oggi e così sarà per l’eternità. Se riconsiderate queste parole della Scrittura, vi sembrano nuove? Avete riconosciuto un contenuto nuovo, avete compiuto nuove scoperte? Questo avviene perché gli atti del Creatore vi hanno stimolato il cuore, hanno orientato la vostra conoscenza della Sua autorità e della Sua potenza e hanno aperto la porta alla vostra comprensione del Creatore, e i Suoi atti e la Sua autorità hanno dato vita a queste parole. E così in queste parole l’uomo ha visto un’espressione reale e vivida dell’autorità del Creatore, e ha constatato veramente la supremazia del Creatore, e ha contemplato la straordinarietà della Sua autorità e potenza.

L’autorità e la potenza del Creatore producono miracolo dopo miracolo, ed Egli attira l’attenzione dell’uomo, e l’uomo non può evitare di osservare pietrificato gli atti strabilianti derivati dall’esercizio della Sua autorità. La Sua potenza fenomenale produce una delizia dopo l’altra, e l’uomo rimane abbagliato e felicissimo, e resta senza fiato per l’ammirazione, è sbigottito e acclama; per di più l’uomo è visibilmente commosso e in lui si generano rispetto, venerazione e attaccamento. L’autorità e gli atti del Creatore hanno un grande impatto sullo spirito dell’uomo e lo purificano e lo appagano. Ciascuno dei Suoi pensieri, ciascuna delle Sue affermazioni e ogni rivelazione della Sua autorità sono un capolavoro che spicca fra tutte le cose, e sono una grande impresa, quanto mai degna di essere conosciuta e capita a fondo dall’umanità creata. Quando contiamo ogni creatura nata dalle parole del Creatore, il nostro spirito è attratto dalla meraviglia della potenza di Dio, e noi ci troviamo a seguire le orme del Creatore verso il giorno successivo: il quinto giorno della creazione di tutte le cose da parte di Dio.

Continuiamo a leggere la Scrittura brano dopo brano, e diamo un’occhiata agli altri atti del Creatore.

Il quinto giorno, varie e diversificate forme di vita dimostrano l’autorità del Creatore in modi differenti

Dice la Scrittura: “Poi Dio disse: ‘Producano le acque in abbondanza esseri viventi, e volino degli uccelli sopra la terra per l’ampia distesa del cielo’. Dio creò i grandi animali acquatici e tutti gli esseri viventi che si muovono, e che le acque produssero in abbondanza secondo la loro specie, e ogni volatile secondo la sua specie. Dio vide che questo era buono” (Genesi 1:20-21). La Scrittura ci dice chiaramente che in questo giorno Dio fece le creature delle acque e gli uccelli dell’aria, cioè creò i vari pesci e uccelli, e li classificò ciascuno secondo la specie. In tal modo la terra, i cieli e le acque furono arricchiti dalla creazione di Dio…

A mano a mano che furono pronunciate le parole di Dio, nuove forme di vita, ciascuna di aspetto differente, comparvero all’istante fra le parole del Creatore. Vennero al mondo facendo a gara, saltando, giocando allegramente… Nell’acqua nuotavano pesci di ogni forma e dimensione; dalle sabbie spuntavano molluschi di ogni genere; creature a squame, a conchiglia e invertebrate crescevano in fretta in forme diverse, grandi o piccole, lunghe o corte. E così cominciarono a crescere rapidamente anche vari generi di alghe, oscillando al passaggio delle varie forme di vita acquatiche, ondeggiando, incitando l’acqua stagnante come per dire: muoviti! Porta i tuoi amici! Così non sarai mai più sola! Dal momento in cui le varie creature viventi create da Dio comparvero nell’acqua, ogni nuova forma di vita portò vivacità nelle acque rimaste per tanto tempo inattive e inaugurò una nuova era… Da quel momento in avanti si accoccolarono le une accanto alle altre e si fecero compagnia, senza tenersi a distanza. L’acqua esisteva per le creature al suo interno, nutrendo ogni forma di vita che risiedeva entro il suo abbraccio, e ogni forma di vita esisteva per l’acqua a causa del suo nutrimento. Ciascuna conferiva vita all’altra e allo stesso tempo ciascuna allo stesso modo testimoniava la miracolosità e la grandezza della creazione operata dal Creatore e la potenza insuperabile della Sua autorità…

Come il mare non era più silenzioso, così la vita cominciò a popolare anche i cieli. Uno dopo l’altro, dalla terra si librarono in cielo uccelli grandi e piccoli. Diversamente dalle creature del mare, avevano ali e piume a ricoprire la loro figura snella e aggraziata. Battevano le ali, esibendo orgogliosamente e altezzosamente il piumaggio splendido e le funzioni e capacità speciali conferite loro dal Creatore. Si innalzavano liberamente e facevano la spola con abilità fra cielo e terra, su pianure e foreste… Erano i prediletti dell’aria, i prediletti di tutte le cose. Presto sarebbero divenuti il legame fra cielo e terra e avrebbero trasmesso messaggi a tutte le cose… Cantavano, balzavano gioiosamente qua e là, portavano allegria, risate ed esuberanza a questo mondo un tempo vuoto… Usavano il loro canto netto e melodioso, usavano le parole del loro cuore per lodare il Creatore per la vita loro conferita. Danzavano allegramente per manifestare la perfezione e la miracolosità della creazione operata dal Creatore, e avrebbero dedicato l’intera loro vita a testimoniare la Sua autorità mediante quella vita speciale che Egli aveva loro conferito…

Che fosse in acqua o nel cielo, per ordine del Creatore, questa pletora di esseri viventi esisteva nelle varie forme di vita, e per ordine del Creatore si riuniva secondo le rispettive specie; e questa legge, questa regola non poteva essere modificata da alcuna creatura. Mai le creature osarono oltrepassare i limiti imposti loro dal Creatore, né erano in grado di farlo. Come da Lui disposto, vivevano e si moltiplicavano, e aderivano strettamente al ciclo di vita e alle leggi loro imposte dal Creatore, e si attenevano consciamente ai Suoi taciti ordini e ai decreti e precetti celesti da Lui forniti, per sempre fino a oggi. Conversavano col Creatore nel loro modo particolare, e giunsero ad apprezzare il Suo significato, e obbedivano ai Suoi comandi. Nessuna mai trasgredì la Sua autorità; e la Sua sovranità e il Suo dominio su di loro venivano esercitati nell’ambito dei Suoi pensieri; non venivano pronunciate parole, ma l’autorità straordinaria del Creatore dominava in silenzio su tutti gli esseri che non possedevano la funzione del linguaggio e che erano diversi dall’umanità. L’esercizio della Sua autorità in questo modo speciale indusse l’uomo ad acquisire nuove conoscenze e a elaborare una nuova interpretazione dell’autorità unica del Creatore. Qui devo dirvi che in questo nuovo giorno l’esercizio dell’autorità del Creatore dimostrò ancora una volta l’unicità del Creatore.

Adesso guardiamo l’ultima frase di questo brano della scrittura: “Dio vide che questo era buono”. Secondo voi che cosa significa? In queste parole sono racchiuse le emozioni di Dio. Dio vide nascere, persistere e cominciare gradualmente a cambiare tutte le cose che aveva creato con le Sue parole. In quel momento Dio era soddisfatto delle varie cose che aveva fatto con le Sue parole e dei vari atti che aveva compiuto? La risposta è: “Dio vide che questo era buono”. Che cosa capite qui? Che cosa significa la frase: “Dio vide che questo era buono”? Che cosa simboleggia? Significa che Dio aveva la potenza e la sapienza per realizzare ciò che aveva progettato e prescritto, per realizzare gli obiettivi che Si era proposto di realizzare. Quando Dio ebbe portato a termine ciascun compito, provò forse rammarico? La risposta è sempre questa: “Dio vide che questo era buono”. In altri termini, non solo non provava rammarico, ma era soddisfatto. Che significa che non provava rammarico? Significa che il progetto di Dio è perfetto, che la Sua potenza e la Sua sapienza sono perfette e che solo con la Sua autorità può essere realizzata tale perfezione. Quando l’uomo svolge un compito, può, al pari di Dio, vedere che è buono? Tutto ciò che l’uomo fa può forse realizzare la perfezione? Può l’uomo portare a termine qualcosa una volta per tutta l’eternità? Proprio come dice l’uomo, “la perfezione non è di questo mondo”, niente che l’uomo faccia può conseguire la perfezione. Quando Dio vide che tutto ciò che aveva fatto e realizzato era buono, tutto ciò che era stato fatto da Dio fu confermato dalle Sue parole; vale a dire che, quando “Dio vide che questo era buono”, ogni cosa che Egli aveva fatto assunse una forma permanente, fu classificata secondo la specie e gli furono assegnati una posizione fissa, uno scopo e una funzione, una volta per tutta l’eternità. Inoltre, il ruolo di ciascuna cosa fra tutte e il percorso che ognuna di esse deve compiere durante la gestione di tutte le cose da parte di Dio erano già stati predisposti da Lui ed erano immutabili. Questa era la legge celeste impartita dal Creatore a tutte le cose.

“Dio vide che questo era buono” queste parole semplici e sottovalutate, tanto spesso ignorate, sono le parole della legge e del decreto celesti promulgati da Dio a tutte le creature. Sono un’altra personificazione dell’autorità del Creatore, più concreta e più profonda. Attraverso le Sue parole, il Creatore non solo fu in grado di ottenere tutto ciò che Si era proposto di ottenere, e di realizzare tutto ciò che Si era proposto di realizzare, ma poté anche tenere sotto controllo con le Sue mani tutto ciò che aveva creato e governarlo con la Sua autorità; per di più, tutto era sistematico e regolare. Inoltre, tutte le cose proliferavano, esistevano e morivano secondo la Sua parola, e per giunta in base alla Sua autorità esistevano secondo la legge che Egli aveva emanato, e nessuno ne era esente! Questa legge ebbe inizio proprio nell’istante in cui “Dio vide che questo era buono”, ed esisterà, proseguirà e funzionerà per il piano di gestione di Dio fino al giorno in cui sarà abrogata dal Creatore! L’autorità unica del Creatore si manifestava non solo nella Sua capacità di creare tutte le cose e ordinare a tutte le cose di venire alla luce, ma anche nella Sua capacità di governare e detenere la sovranità su tutte le cose e di conferire vita e vitalità a tutti gli esseri, così come anche nella Sua capacità di far sì, una volta per tutta l’eternità, che tutte le cose che Egli avrebbe creato nel Suo progetto comparissero ed esistessero nel mondo da Lui creato in una forma perfetta e con una struttura vitale perfetta e con un ruolo perfetto. E si manifestava anche nel fatto che i pensieri del Creatore non erano soggetti ad alcuna restrizione, non erano limitati da tempo, spazio o geografia. Al pari della Sua autorità, l’identità unica del Creatore rimarrà immutata da eternità a eternità. La Sua autorità sarà sempre una rappresentazione e un simbolo della Sua identità unica, e la Sua autorità esisterà per sempre fianco a fianco con la Sua identità!

Il sesto giorno, il Creatore parla, e tutte le specie di creature viventi presenti nella Sua mente fanno la loro comparsa, una dopo l’altra

Impercettibilmente, l’opera di creazione di tutte le cose era proseguita per cinque giorni, e subito dopo il Creatore accolse il sesto giorno della Sua creazione. Questo giorno fu un altro nuovo inizio e un altro giorno straordinario. Qual era, dunque, il progetto del Creatore alla vigilia di questo nuovo giorno? Quali nuove creature avrebbe prodotto, avrebbe creato? Ascoltate, ecco la voce del Creatore…

“Poi Dio disse: ‘Produca la terra animali viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e animali selvatici della terra, secondo la loro specie’. E così fu. Dio fece gli animali selvatici della terra secondo le loro specie, il bestiame secondo le sue specie e tutti i rettili della terra secondo le loro specie. Dio vide che questo era buono” (Genesi 1:24-25). Quali creature viventi sono qui comprese? Le Scritture dicono: bestiame, rettili e animali selvatici della terra, secondo la loro specie. Vale a dire che in questo giorno non solo vi furono sulla terra creature viventi di ogni genere, ma esse erano anche classificate secondo la specie, e, anche qui, “Dio vide che questo era buono”.

Come i cinque giorni precedenti, con lo stesso tono, il sesto giorno il Creatore ordinò la nascita delle creature viventi che desiderava, facendo sì che comparissero sulla terra, ciascuna secondo la propria specie. Quando il Creatore esercita la Sua autorità, nessuna delle Sue parole viene pronunciata invano. Così, il sesto giorno, ogni creatura vivente che Egli aveva inteso creare comparve nel momento designato. Quando il Creatore disse: “Produca la terra animali viventi secondo la loro specie”, la terra subito si colmò di vita, e vi comparve all’improvviso il respiro di ogni sorta di creature viventi… Sulle pianure erbose verdeggianti spuntarono una dopo l’altra forti mucche, che agitavano la coda avanti e indietro; pecore belanti si riunirono in greggi; cavalli si misero a galoppare nitrendo… In un attimo, le ampie praterie silenziose ebbero un’esplosione di vita… La comparsa di questo vario bestiame fu uno spettacolo bellissimo nella prateria, e portò una vitalità illimitata… Gli animali sarebbero stati compagni dei pascoli e i loro signori, ognuno dipendente dall’altro; inoltre sarebbero divenuti i guardiani e i custodi di questi territori, che sarebbero stati il loro habitat permanente e che avrebbero fornito loro tutto ciò di cui avevano bisogno, diventando una fonte di nutrimento eterno per la loro esistenza…

Lo stesso giorno in cui ebbe origine questo vario bestiame, con la parola del Creatore comparve anche una pletora di insetti, uno dopo l’altro. Per quanto fossero i più piccoli esseri viventi fra tutte le creature, la loro forza vitale fu comunque una creazione miracolosa da parte del Creatore, ed essi non arrivarono troppo tardi… Alcuni battevano le alette, mentre altri strisciavano lentamente; alcuni saltellavano e ballonzolavano, altri barcollavano; alcuni avanzavano rapidamente, altri rapidamente si ritiravano; alcuni si spostavano di lato, altri facevano salti alti e bassi… Tutti erano indaffarati a trovare per sé una casa: alcuni si fecero strada nell’erba, alcuni si misero a scavare buche nel terreno, alcuni volarono sugli alberi, nascosti nelle foreste… Per quanto piccoli, non erano disposti a sopportare il tormento di uno stomaco vuoto e, dopo avere trovato casa, corsero a cercare cibo per nutrirsi. Alcuni si arrampicarono sull’erba per mangiarne i teneri fili, alcuni presero bocconi di terra e li ingerirono, mangiando con grande gusto e piacere (per loro, perfino la terra è un bocconcino saporito); alcuni erano nascosti nelle foreste, ma non si fermarono a riposare, poiché la linfa dentro le foglie lucenti di color verde scuro offriva un pasto succulento… Quando si furono saziati, gli insetti non cessarono la loro attività; benché piccoli, possedevano energia formidabile ed esuberanza illimitata, e pertanto essi sono le creature più attive e industriose. Non erano mai pigri e non si concedevano mai un riposo. Una volta sazi, si affaticavano comunque nelle occupazioni per il loro futuro, dandosi da fare e correndo qua e là per il loro domani, per la loro sopravvivenza… Canticchiavano a bassa voce ballate con vari ritmi e melodie per incoraggiarsi e farsi animo. Inoltre, apportarono gioia all’erba, agli alberi e a ogni centimetro di terreno, rendendo unico ogni giorno e ogni anno… Con i loro linguaggi e le loro modalità trasmettevano informazioni a tutti gli esseri viventi della terraferma. E seguendo il particolare corso della loro vita segnarono tutte le cose, su cui lasciavano tracce… Erano in intimità col terreno, con l’erba e le foreste, e vi apportavano vigore e vitalità, e trasmettevano a tutti gli esseri viventi le esortazioni e i saluti del Creatore…

Lo sguardo del Creatore si posò su tutte le cose che Egli aveva creato e in quel momento i Suoi occhi e la Sua mente si soffermarono su foreste e montagne. Mentre le Sue parole venivano pronunciate, nelle fitte foreste e sulle montagne comparivano creature di genere diverso rispetto a tutte quelle arrivate in precedenza: erano gli animali selvatici nominati dalla bocca di Dio. A lungo attesi, scrollarono il capo e fecero sibilare la coda, ciascuno col suo muso caratteristico. C’erano quelli che avevano un mantello di pelliccia e quelli con la corazza; quelli che mostravano le zanne e quelli con un ghigno sul muso; quelli con il collo lungo e quelli con la coda corta. Alcuni avevano gli occhi feroci, altri uno sguardo timido; alcuni stavano chini a brucare l’erba, altri invece avevano la bocca sporca di sangue. C’era chi saltellava su due zampe e chi camminava su quattro zoccoli; chi guardava lontano dalla cima degli alberi e chi si appostava nella foresta. Alcuni cercavano delle grotte in cui riposare, altri correvano e sfrecciavano per le pianure, altri ancora si muovevano furtivamente nelle foreste…; alcuni ruggivano, altri ululavano, altri ancora abbaiavano, oppure stridevano…; alcuni avevano voce da soprano, altri da baritono; alcuni urlavano a piena gola, altri avevano voce nitida e melodiosa…; alcuni avevano un aspetto torvo, altri grazioso; alcuni erano disgustosi, altri erano adorabili; c’era chi suscitava timore e chi attraeva per la sua ingenuità… Comparvero uno dopo l’altro. Si muovevano respirando rumorosamente, con il loro spirito libero, oziosamente indifferenti l’uno verso l’altro, senza degnarsi nemmeno di uno sguardo… Recando ciascuno la particolare forma di vita conferitagli dal Creatore, il proprio stato selvatico e la propria bestialità, comparvero nelle foreste e sulle montagne. Sprezzanti di tutto, così totalmente imperiosi: chi li rese i veri padroni delle montagne e delle foreste? Dal momento in cui la loro comparsa fu ordinata dal Creatore, “rivendicarono” le foreste e “rivendicarono” le montagne, poiché il Creatore aveva già stabilito i loro confini e definito l’ambito della loro esistenza. Soltanto loro erano i veri padroni di montagne e foreste, ed è per questo che erano così selvaggi e così sprezzanti. Furono chiamati “animali selvatici” proprio perché, fra tutte le creature, erano quelli veramente selvaggi, brutali e indomabili. Non potendo essere domati, non potevano essere allevati né vivere in armonia con l’umanità o lavorare per essa. Poiché non potevano essere allevati e non potevano lavorare per l’umanità, dovevano vivere a distanza e non potevano essere avvicinati dall’uomo. D’altro canto, è perché vivevano distanti dall’umanità e non potevano essere avvicinati dall’uomo che poterono adempiere la responsabilità conferita loro dal Creatore: sorvegliare le montagne e le foreste. La loro selvatichezza proteggeva le montagne e sorvegliava le foreste ed era la migliore protezione e garanzia della loro esistenza e propagazione. Allo stesso tempo essa manteneva e garantiva l’equilibrio fra tutte le cose. Il loro arrivo fornì sostegno e stabilità alle montagne e alle foreste; il loro arrivo iniettò vigore e vitalità illimitati alle montagne e alle foreste quiete e vuote. Da quel momento in avanti le montagne e le foreste divennero il loro habitat permanente, ed esse non avrebbero mai perduto la loro dimora, poiché montagne e foreste erano comparse ed esistevano per loro, e gli animali selvatici avrebbero compiuto il loro dovere e fatto tutto il possibile per sorvegliarle. Inoltre, si sarebbero attenuti strettamente alle esortazioni del Creatore affinché rimanessero attaccati al loro territorio, e avrebbero continuato a sfruttare la loro natura bestiale per mantenere l’equilibrio fra tutte le cose stabilite dal Creatore e dimostrare la Sua autorità e potenza!

Sotto l’autorità del Creatore, tutte le cose sono perfette

Tutti gli esseri creati da Dio, compresi quelli in grado di muoversi e quelli non in grado, come uccelli e pesci, come alberi e fiori, e compresi animali domestici, insetti e fiere creati il sesto giorno, erano tutti buoni per Dio e inoltre, agli occhi di Dio, questi esseri, secondo il Suo progetto, avevano tutti raggiunto l’acme della perfezione e avevano raggiunto il livello che Dio desiderava conseguire. Passo dopo passo, il Creatore compì l’opera che intendeva eseguire secondo il Suo progetto. Uno dopo l’altro comparvero gli esseri che Egli intendeva creare, e la comparsa di ognuno era un riflesso dell’autorità del Creatore e una cristallizzazione della Sua autorità e, per via di queste cristallizzazioni, tutte le creature non potevano che essere grate per avere ricevuto dal Creatore tale grazia e tale provvista. Col manifestarsi degli atti miracolosi di Dio, questo mondo si colmò, un po’ per volta, di tutti gli esseri creati da Dio, e caos e tenebre si trasformarono in ordine e luminosità, la quiete mortale in vivacità e vitalità illimitata. Fra tutti gli esseri del creato, dai grandi ai piccoli, dai piccoli ai microscopici, non ve ne era alcuno che non fosse stato creato dall’autorità e dalla potenza del Creatore, e nell’esistenza di ogni creatura vi erano necessità e valore unici e intrinseci. A prescindere dalle differenze di forma e struttura, era sufficiente per loro essere stati creati dal Creatore per esistere sotto l’autorità del Creatore. Talvolta qualcuno vedrà un insetto davvero orrendo e dirà: “Quell’insetto è davvero orribile e non è possibile che un essere tanto brutto sia stato creato da Dio; non è possibile che Egli crei qualcosa di così brutto”. Che opinione sciocca! Quello che si dovrebbe dire è: “Anche se questo insetto è brutto, è stato creato da Dio e perciò deve avere un suo scopo particolare”. Nei Suoi pensieri, Dio intendeva assegnare ai vari esseri viventi da Lui creati ogni aspetto possibile e ogni genere di funzioni e di usi, e così nessuno degli esseri creati da Dio era prodotto con lo stesso stampo. Dalla composizione esterna a quella interna, dalle abitudini di vita al luogo occupato, ciascuno è diverso. Le mucche hanno l’aspetto di mucche, gli asini hanno l’aspetto di asini, i cervi hanno l’aspetto di cervi, gli elefanti hanno l’aspetto di elefanti. Sai dire quale sia il più bello e quale il più brutto? Sai dire quale sia il più utile e quello la cui esistenza sia meno necessaria? Ad alcuni piace l’aspetto degli elefanti, ma nessuno usa gli elefanti per seminare i campi; ad alcuni piace l’aspetto di leoni e tigri, poiché il loro aspetto è il più impressionante fra tutti gli esseri, ma potresti forse tenerli come animali domestici? In sintesi, riguardo a tutti gli esseri, l’uomo deve rimettersi all’autorità del Creatore, vale a dire rimettersi all’ordine stabilito dal Creatore di tutte le cose; questo è l’atteggiamento più saggio. Solo un atteggiamento di ricerca e obbedienza alle intenzioni originarie del Creatore è la vera accettazione e la vera certezza dell’autorità del Creatore. È buono per Dio, e allora che motivo ha l’uomo di criticare?

Pertanto, tutti gli esseri sotto l’autorità del Creatore suoneranno una nuova sinfonia per la sovranità del Creatore, daranno inizio a un magnifico preludio per la Sua opera del nuovo giorno, e in quel momento il Creatore aprirà anche una nuova pagina nell’opera della Sua gestione! Secondo la legge stabilita dal Creatore, che prevede germogli in primavera, maturazione in estate, raccolto in autunno e conservazione in inverno, tutti gli esseri riecheggeranno il piano di gestione del Creatore e accoglieranno il loro nuovo giorno, nuovo inizio e nuovo corso di vita, e presto si riprodurranno in successione infinita per accogliere ogni giorno sotto la sovranità dell’autorità del Creatore…

La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico I”

Da quando Egli diede inizio alla creazione di tutte le cose, la potenza di Dio cominciò a essere espressa e a essere rivelata, poiché Dio usò le parole per creare tutte le cose. A prescindere dalla maniera in cui le creò e dal perché le creò, tutte le cose ebbero origine e persistettero ed esistettero per via delle parole di Dio, e questa è l’autorità unica del Creatore. Nell’epoca precedente alla comparsa dell’umanità nel mondo, il Creatore usò la Sua potenza e la Sua autorità per creare tutte le cose per l’umanità e impiegò i Suoi metodi unici per predisporre un ambiente di vita adatto all’umanità. Tutto ciò che fece era in preparazione per l’umanità, che presto avrebbe ricevuto il Suo soffio. Vale a dire, nell’epoca precedente alla creazione dell’umanità, l’autorità di Dio si manifestò in tutte le creature diverse dall’umanità, in cose grandi come i cieli, i luminari, i mari e la terra e in quelle piccole come animali e uccelli, nonché in ogni sorta di insetti e microrganismi, fra cui vari batteri invisibili a occhio nudo. A ciascuno fu data vita con le parole del Creatore e ciascuno proliferò grazie alle parole del Creatore, e ciascuno visse sotto la sovranità del Creatore a causa delle Sue parole. Anche se non ricevettero il soffio del Creatore, comunque manifestavano la vita e la vitalità conferite loro dal Creatore attraverso le loro diverse forme e strutture; anche se non ricevettero la capacità di parlare conferita all’umanità dal Creatore, ciascuno ricevette un modo di esprimere la propria vita conferita dal Creatore, un modo che era diverso dal linguaggio dell’uomo. L’autorità del Creatore non solo conferisce la dinamicità della vita a oggetti materiali apparentemente statici, in modo che non scompaiano mai, ma inoltre conferisce a ogni essere vivente l’istinto di riprodursi e moltiplicarsi, in modo che non scompaia mai e che, generazione dopo generazione, trasmetta le leggi e i principi di sopravvivenza di cui è stato dotato dal Creatore. La maniera in cui il Creatore esercita la Sua autorità non aderisce rigidamente a un punto di vista macroscopico o microscopico e non è limitata a qualche forma. Egli è in grado di comandare il funzionamento dell’universo e di detenere la sovranità sulla vita e sulla morte di tutti gli esseri, ed è in grado di manovrare tutte le cose in modo che Lo servano; sa gestire l’intero funzionamento di montagne, fiumi e laghi e dominare tutti gli esseri al loro interno e per di più è in grado di fornire ciò di cui tutti gli esseri necessitano. Questa è la manifestazione dell’autorità unica del Creatore fra tutte le cose al di fuori dell’umanità. Una tale manifestazione non è soltanto per la durata di una vita, e non cesserà né si interromperà mai e non può essere alterata o danneggiata da alcuna persona o cosa, né può essere incrementata o ridotta da alcuna persona o cosa, poiché nessuno può sostituire l’identità del Creatore; e pertanto l’autorità del Creatore non può essere sostituita da alcun essere creato e non è conseguibile da alcun essere increato. Prendiamo per esempio i messaggeri e gli angeli di Dio. Non hanno la potenza di Dio e tanto meno possiedono l’autorità del Creatore; e il motivo per cui non hanno la potenza e l’autorità di Dio è che non possiedono la sostanza del Creatore. Gli esseri increati, come i messaggeri e gli angeli di Dio, pur potendo fare certe cose per conto di Dio, non possono rappresentarLo. Anche se hanno una potenza che manca all’uomo, non possiedono l’autorità di Dio, quella di creare tutte le cose e dominare e regnare su di esse. E così l’unicità di Dio non può essere sostituita da alcun essere increato, come l’autorità e la potenza di Dio non possono essere sostituite da alcun essere increato. Nella Bibbia hai letto di qualche messaggero di Dio che abbia creato tutte le cose? E perché Dio non inviò nessuno dei Suoi messaggeri o angeli a creare tutte le cose? Perché non possedevano l’autorità di Dio, e perciò non potevano esercitarla. Al pari di tutte le creature, essi sono sotto la sovranità e l’autorità del Creatore, e pertanto, allo stesso modo, il Creatore è anche il loro Dio e Sovrano. Fra tutti loro – che siano più o meno nobili o potenti – non ve n’è uno che possa superare l’autorità del Creatore, e così fra loro non ve ne è uno che possa sostituire l’identità del Creatore. Non saranno mai chiamati Dio e non potranno mai diventare il Creatore. Queste sono verità e dati di fatto immutabili!

La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico I”

Nello sviluppo odierno dell’umanità, si può dire che la scienza dell’umanità stia prosperando, e i risultati dell’indagine scientifica dell’uomo possono essere definiti impressionanti. La capacità dell’uomo, va detto, si accresce sempre più, ma vi è un progresso scientifico che l’umanità è stata incapace di compiere: l’umanità ha costruito aerei, portaerei e la bomba atomica; l’umanità è andata nello spazio, ha camminato sulla luna, ha inventato Internet e ha vissuto lo stile di vita ad alta tecnologia; eppure l’umanità è incapace di creare un essere vivente e respirante. Gli istinti delle creature viventi, le leggi in base a cui esse vivono, il ciclo di vita e morte sono cose impossibili per la scienza dell’umanità, cose che essa non può dominare. A questo punto va detto che, per quanto la scienza dell’uomo possa toccare grandi vette, non è paragonabile ad alcuno dei pensieri del Creatore ed è incapace di discernere la miracolosità del creato e la potenza dell’autorità del Creatore. Sulla terra vi sono tanti oceani; eppure mai hanno trasgredito i loro limiti sconfinando a piacimento sulla terraferma, e questo perché Dio ha posto dei limiti a ciascuno di essi; sono rimasti dove Egli ha comandato, e senza il permesso di Dio non possono spostarsi liberamente qua e là. Senza il permesso di Dio non possono invadersi reciprocamente, e possono muoversi solo quando lo dice Dio; e dove vadano e rimangano è stabilito dall’autorità di Dio.

In poche parole, “l’autorità di Dio” significa che una cosa spetta a Dio. Dio ha il diritto di decidere come fare una certa cosa, ed essa viene fatta nel modo da Lui desiderato. La legge di tutte le cose rientra nelle competenze di Dio e non in quelle dell’uomo; né può essere modificata dall’uomo. Non può essere alterata dalla volontà dell’uomo, ma viene invece modificata dai pensieri di Dio e dalla sapienza di Dio e dagli ordini di Dio, e questo è un dato di fatto innegabile per qualsiasi uomo. I cieli e la terra e tutte le cose, l’universo, il cielo stellato, le quattro stagioni dell’anno, ciò che per l’uomo è visibile e invisibile: tutto esiste, funziona e si trasforma, senza il minimo errore, sotto l’autorità di Dio, secondo gli ordini di Dio, secondo i comandamenti di Dio e secondo le leggi risalenti al principio della creazione. Non c’è persona o oggetto che possa modificare le loro leggi o il corso del loro funzionamento; tutte queste cose hanno avuto origine grazie all’autorità di Dio, e periscono grazie all’autorità di Dio. L’autorità di Dio è proprio questa. Detto questo, pensi che l’autorità di Dio sia un simbolo della Sua identità e del Suo prestigio? L’autorità di Dio può forse essere posseduta da qualche essere creato o increato? Può essere imitata, personificata o sostituita da qualche persona, essere o oggetto?

La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico I”

La potenza di Dio è in grado di creare esseri di ogni forma aventi vita e vitalità, e questo è stabilito dalla vita di Dio. Dio è vita, perciò è la sorgente di tutti gli esseri viventi. Inoltre, l’autorità di Dio può far sì che tutti gli esseri viventi obbediscano a ogni parola di Dio, ossia abbiano origine conformemente alle parole emesse dalla bocca di Dio e vivano e si riproducano secondo il comando di Dio; dopo di che Dio governa e comanda tutti gli esseri viventi e non vi sarà mai una deviazione, per tutti i secoli dei secoli. Nessuna persona e nessun oggetto hanno questo; solo il Creatore possiede e reca questa potenza, che perciò viene chiamata autorità. Questa è l’unicità del Creatore. Per questo, che si tratti della parola “autorità” o della sostanza di tale autorità, ciascuna può essere associata unicamente al Creatore, poiché è un simbolo dell’identità e della sostanza uniche del Creatore e rappresenta la Sua identità e il Suo prestigio; a parte il Creatore, nessuna persona e nessun oggetto possono essere associati alla parola “autorità”. Questa è un’interpretazione dell’autorità unica del Creatore.

La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico I”

“Io pongo il Mio arco nella nuvola e servirà di segno del patto fra Me e la terra”. Queste sono le autentiche parole pronunciate dal Creatore all’umanità. Mentre Egli diceva queste parole, comparve un arcobaleno davanti agli occhi dell’uomo, dove esso è rimasto fino a oggi. Tutti hanno visto un simile arcobaleno, e quando lo vedi sai in che modo appare? La scienza è incapace di dimostrarlo o di individuarne l’origine o di identificarne la posizione. Questo perché l’arcobaleno è un segno dell’alleanza stabilita fra il Creatore e l’uomo. Non richiede alcuna base scientifica. Non fu creato dall’uomo, né l’uomo è capace di modificarlo. È una continuazione dell’autorità del Creatore dopo che ebbe pronunciato le Sue parole. Il Creatore usò il Suo metodo particolare per attenersi all’alleanza con l’uomo e alla Sua promessa, e così il Suo uso dell’arcobaleno come segno dell’alleanza da Lui stabilita è un decreto celeste e una legge che rimarrà per sempre immutata, tanto riguardo al Creatore quanto all’umanità creata. Eppure, questa legge immutabile è, va detto, un’altra vera manifestazione dell’autorità del Creatore in seguito alla Sua creazione di tutte le cose, e va detto che l’autorità e la potenza del Creatore sono illimitate. L’uso dell’arcobaleno come segno è una continuazione e un’estensione dell’autorità del Creatore. Quello fu un altro atto eseguito da Dio usando le Sue parole, e fu un segno dell’alleanza stabilita da Dio con l’uomo mediante l’uso delle parole. Dio disse all’uomo ciò che Egli era deciso a realizzare e in quale maniera sarebbe stato attuato e conseguito, e in questo modo la questione fu conclusa secondo le parole uscite dalla bocca di Dio. Solo Dio possiede tale potenza e oggi, migliaia di anni dopo che Egli ebbe pronunciato quelle parole, l’uomo può ancora guardare l’arcobaleno indicato dalla bocca di Dio. Per via di quelle parole pronunciate da Dio, questa cosa è rimasta inalterata e immutata fino a oggi. Nessuno può eliminare questo arcobaleno, nessuno può modificarne le leggi, ed esso esiste unicamente per le parole di Dio. Questa è precisamente l’autorità di Dio. “Dio mantiene la parola, e la Sua parola si realizzerà, e ciò che si realizzerà dura per sempre”. Simili parole sono qui chiaramente manifestate e sono un chiaro segno e una caratteristica dell’autorità e della potenza di Dio. Un tale segno o una tale caratteristica non sono posseduti né si riscontrano in alcun essere creato, né si riscontrano in alcun essere increato. Appartengono solo all’unico Dio, e distinguono l’identità e la sostanza possedute solo dal Creatore da quelle delle creature. Allo stesso tempo sono anche un segno e una caratteristica che, a parte Dio Stesso, non possono essere superate da alcun essere creato o increato.

L’istituzione da parte di Dio dell’alleanza con l’uomo fu un atto di grande importanza, che Egli intese usare per comunicare all’uomo un fatto e per indicargli la Sua volontà, e a questo scopo Egli impiegò un metodo unico, usando un segno speciale per stabilire l’alleanza con l’uomo, un segno che era una promessa dell’alleanza da Lui stabilita con l’uomo. Allora, l’istituzione di questa alleanza fu un grande avvenimento? E quanto grande? L’aspetto tanto speciale di questa alleanza è questo: non si tratta di un’alleanza stabilita fra un uomo e un altro uomo, o fra un gruppo e un altro gruppo, o fra un paese e un altro paese, ma di un’alleanza stabilita fra il Creatore e l’intera umanità, che rimarrà valida fino al giorno in cui il Creatore abolirà tutte le cose. L’esecutore di questa alleanza è il Creatore, e pure il responsabile del suo mantenimento è il Creatore. In sintesi, tutta l’alleanza dell’arcobaleno stabilita con l’umanità fu realizzata e conseguita secondo il dialogo fra il Creatore e l’umanità, ed è rimasta tale fino a oggi. Che altro possono fare le creature, a parte sottomettersi, obbedire, credere, apprezzare, testimoniare e lodare l’autorità del Creatore? Infatti, nessuno, tranne l’unico Dio, possiede la potenza di stabilire una simile alleanza. La comparsa dell’arcobaleno, ogni volta, annuncia e richiama all’umanità l’alleanza con il Creatore. Nella continua comparsa dell’alleanza fra il Creatore e l’umanità, ciò che viene dimostrato all’umanità non è un arcobaleno, o l’alleanza stessa, ma l’autorità immutabile del Creatore. La comparsa dell’arcobaleno, ogni volta, dimostra gli atti formidabili e miracolosi del Creatore in luoghi nascosti, e allo stesso tempo è un importantissimo riflesso dell’autorità del Creatore che non svanirà e non muterà mai. Non è forse questa la manifestazione di un altro aspetto dell’autorità unica del Creatore?

La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico I”

Quando Dio disse “moltiplicherò la tua progenie”, questo era un patto che Dio stabilì con Abramo e, come l’alleanza dell’arcobaleno, si sarebbe realizzato per l’eternità, ed era anche una promessa fatta da Dio ad Abramo. Solo Dio è qualificato e ha le capacità necessarie per far avverare questa promessa. Che l’uomo ci creda o no, che l’accetti o no, e comunque lo veda e lo consideri, tutto questo avverrà, alla lettera, secondo le parole pronunciate da Dio. Le parole di Dio non cambieranno per un mutamento di volontà o di idea dell’uomo e non varieranno a causa dei cambiamenti in qualsivoglia persona, essere o oggetto. Tutte le cose possono scomparire, ma le parole di Dio rimarranno per sempre. Al contrario, il giorno in cui tutte le cose scompariranno sarà esattamente il giorno in cui le parole di Dio si realizzeranno completamente, poiché Egli è il Creatore e possiede l’autorità del Creatore e la potenza del Creatore e governa tutte le cose e tutta la forza vitale; è in grado di far uscire qualcosa dal nulla o di far sì che qualcosa diventi nulla, e comanda la trasformazione di tutti gli esseri da vivi a morti. E così per Dio nulla potrebbe essere più semplice che moltiplicare il seme di qualcuno. All’uomo appare fantasioso, come una favola, ma per Dio ciò che Egli decide e promette di fare non è fantasioso, né una favola. Invece è un fatto che Lui ha già visto e che sicuramente si realizzerà. Lo capite? I fatti dimostrano che i discendenti di Abramo sono stati numerosi? E quanto? Tanto quanto “le stelle del cielo e come la rena ch’è sul lido del mare” di cui parlò Dio? Si sono diffusi in tutti i popoli e in tutte le regioni, in ogni luogo del mondo? E come si è realizzato questo? È stato compiuto dall’autorità delle parole di Dio? Per centinaia o migliaia di anni, dopo che le parole di Dio furono pronunciate, esse continuarono ad avverarsi, e continuamente divenivano realtà; questa è la potenza delle parole di Dio ed è dimostrazione dell’autorità di Dio. Quando in principio Dio creò tutte le cose, Dio disse “sia la luce” e la luce fu. Questo avvenne molto rapidamente, si realizzò in un tempo brevissimo, e non vi fu alcun ritardo nella sua realizzazione e nel suo compimento; gli effetti delle parole di Dio furono immediati. Entrambi erano manifestazioni dell’autorità di Dio, ma quando Dio benedisse Abramo consentì all’uomo di vedere un altro lato della sostanza dell’autorità di Dio e di comprendere l’inestimabilità dell’autorità del Creatore. Inoltre, consentì all’uomo di vedere un lato più reale e più mirabile dell’autorità del Creatore.

Quando le parole di Dio vengono pronunciate, l’autorità di Dio assume il comando di quest’opera, e il fatto promesso dalla bocca di Dio a poco a poco comincia a divenire realtà. Fra tutte le cose, i cambiamenti cominciano quindi ad avvenire in ogni cosa, più o meno come, all’arrivo della primavera, l’erba diventa verde, i fiori sbocciano, sugli alberi spuntano germogli, gli uccelli si mettono a cantare, ritornano le oche e i campi brulicano di persone… Con l’arrivo della primavera tutte le cose si rinnovano, e questo è l’atto miracoloso del Creatore. Quando Dio realizza le Sue promesse, tutte le cose in cielo e in terra si rinnovano e si trasformano secondo i pensieri di Dio, e nulla ne è esente. Quando la bocca di Dio pronuncia un impegno o una promessa, tutte le cose servono alla sua realizzazione e vengono manovrate ai fini della realizzazione, e tutte le creature vengono orchestrate e disposte sotto il dominio del Creatore e svolgono ciascuna il suo ruolo e la sua funzione. Questa è la manifestazione dell’autorità del Creatore. Che cosa vedi in questo? Come distingui l’autorità di Dio? L’autorità di Dio ha un limite? Vi è un limite temporale? Si può forse dire che essa sia di una certa altezza o di una certa lunghezza? Si può forse dire che abbia certe dimensioni o una certa intensità? Si può misurare con le grandezze dell’uomo? L’autorità di Dio non si accende o spegne, non va e viene, e nessuno può misurare quanto sia grande. Per quanto il tempo passi, quando Dio benedice una persona, questa benedizione durerà, e il suo perdurare testimonierà l’autorità inestimabile di Dio e consentirà all’umanità di assistere ogni volta alla ricomparsa dell’inestinguibile forza vitale del Creatore. Ogni manifestazione della Sua autorità è la dimostrazione perfetta delle parole uscite dalla Sua bocca, che viene presentata a tutte le cose e all’umanità. Per giunta, tutto ciò che viene realizzato dalla Sua autorità è quanto mai mirabile e assolutamente perfetto. Si può dire che i Suoi pensieri, le Sue parole, la Sua autorità e tutta l’opera da Lui compiuta, formino un quadro di incomparabile bellezza, e per le creature il linguaggio dell’umanità è incapace di articolarne l’importanza e il valore. Quando Dio fa una promessa a una persona, tutto Gli è noto alla perfezione: il luogo in cui vivrà, l’attività che svolgerà, il contesto presente prima o dopo la promessa, o quanto siano stati grandi gli sconvolgimenti avvenuti nel suo ambiente di vita. Qualunque sia il tempo trascorso dopo che sono state pronunciate le parole di Dio, per Lui è come se fossero state appena dette. Vale a dire che Dio ha una tale potenza e autorità che può seguire, controllare e realizzare ogni promessa fatta all’umanità e, indipendentemente dalla promessa, dal tempo necessario per realizzarla completamente e dalla vastità della portata di tale realizzazione (per esempio, indipendentemente dal tempo, dalla geografia, dalla razza e così via), questa promessa sarà adempiuta e realizzata, e l’adempimento e la realizzazione non Gli richiederanno il minimo sforzo. E questo che cosa dimostra? Che la vastità dell’autorità e della potenza di Dio è sufficiente a governare l’intero universo e l’intera umanità. Dio creò la luce, ma ciò non significa che Dio gestisca soltanto la luce, o che Egli gestisca soltanto l’acqua perché creò l’acqua, e che ogni altra cosa non sia in relazione con Dio. Non è forse un malinteso questo? Anche se la benedizione di Dio ad Abramo, dopo centinaia di anni, era a poco a poco svanita dalla memoria dell’uomo, per Dio quella promessa rimaneva sempre uguale. Era ancora in fase di realizzazione e non si era mai interrotta. L’uomo non ha mai saputo né sentito dire come Dio esercitasse la Sua autorità, come tutto fosse orchestrato e disposto, e quante storie meravigliose avvenissero in tutto il creato durante questo periodo, ma ogni aspetto meraviglioso della manifestazione dell’autorità di Dio e della rivelazione dei Suoi atti fu tramandato ed esaltato insieme a tutte le cose; tutte le cose dimostrarono e testimoniarono gli atti miracolosi del Creatore, e ogni storia già narrata più volte riguardo alla sovranità del Creatore su tutte le cose sarà ancora proclamata per l’eternità da ogni cosa. L’autorità con cui Dio governa tutte le cose e la Sua potenza indicano a tutti gli esseri che Dio è presente dappertutto e in ogni momento. Quando avrai constatato l’onnipresenza dell’autorità e della potenza di Dio, vedrai che Lui è presente dappertutto e in ogni momento. L’autorità e la potenza di Dio non sono limitate da tempo, geografia, spazio, né da qualsivoglia persona o cosa. La vastità dell’autorità e della potenza di Dio supera l’immaginazione dell’uomo; per l’uomo è insondabile e inimmaginabile; non sarà mai completamente conosciuta dall’uomo.

La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico I”

Anche se Dio possiede autorità e potenza, è assai rigoroso e segue dei principi nelle Sue azioni, e rimane fedele alla Sua parola. La Sua rigorosità e i principi delle Sue azioni indicano che il Creatore non può essere offeso e che la Sua autorità è insuperabile. Anche se possiede l’autorità suprema e tutte le cose sono sotto il Suo dominio, e sebbene abbia la potenza di governare tutte le cose, non ha mai danneggiato o alterato il Suo progetto; e ogni volta che esercita la Sua autorità ciò avviene in stretto accordo con i Suoi principi, e segue precisamente ciò che è stato pronunciato dalla Sua bocca, e le fasi e gli obiettivi del Suo progetto. Inutile dire che anche tutte le cose da Lui governate obbediscono ai principi con cui si esercita la Sua autorità, e nessun uomo e nessuna cosa sono esenti dalle disposizioni della Sua autorità, né possono modificare i principi con cui viene esercitata la Sua autorità. Agli occhi di Dio, chi ha la benedizione riceve la buona sorte dalla Sua autorità, e chi è maledetto riceve la sua punizione dalla Sua autorità. Sotto la sovranità dell’autorità di Dio, niente e nessuno può sottrarsi all’esercizio della Sua autorità o modificare i principi con cui essa viene esercitata. L’autorità del Creatore non viene modificata dai cambiamenti di qualsivoglia fattore così come i principi con cui viene esercitata la Sua autorità non si modificano per alcuna ragione. Il cielo e la terra possono subire grandi sconvolgimenti, ma l’autorità del Creatore non muterà; tutte le cose possono svanire, ma l’autorità del Creatore non scomparirà mai. Questa è la sostanza dell’autorità del Creatore, che è immutabile e non può essere offesa, e questa è proprio l’unicità del Creatore!

La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico I”

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