Parole su come affrontare i fallimenti, le cadute, le prove e l’affinamento

Estratto 59

Nella loro fede in Dio, quel che le persone cercano è ottenere benedizioni per il futuro: questo è il loro obiettivo nella fede. Tutti hanno questo intento e questa speranza, ma la corruzione nella loro natura deve essere risolta attraverso le prove e l’affinamento. Quali che siano gli aspetti in cui non sei purificato e riveli corruzione, questi sono gli aspetti nei quali devi essere affinato: questa è la disposizione di Dio. Dio crea per te un ambiente, costringendoti a essere lì affinato in modo che tu possa conoscere la tua corruzione. In definitiva raggiungi un punto in cui preferiresti morire e abbandonare i tuoi progetti e i tuoi desideri e sottometterti alla sovranità e alla disposizione di Dio. Pertanto, se le persone non subiscono diversi anni di affinamento, se non sopportano una certa dose di sofferenza, non potranno liberarsi dalla schiavitù della corruzione della carne nei loro pensieri e nel loro cuore. Quali che siano gli aspetti in cui le persone sono ancora soggette alla schiavitù della loro natura satanica, e quali che siano gli aspetti in cui hanno ancora i loro desideri e le loro esigenze, questi sono gli aspetti nei quali devono soffrire. Solo dalla sofferenza si possono trarre lezioni, il che significa essere in grado di acquisire la verità e capire la volontà di Dio. In realtà, molte verità vengono capite sperimentando prove dolorose. Nessuno può intendere la volontà di Dio, riconoscere la Sua onnipotenza e la Sua sapienza o apprezzare l’indole giusta di Dio quando si trova in un ambiente facile e confortevole o quando le circostanze sono favorevoli. Sarebbe impossibile!

Estratto 60

Alcune persone hanno subito dei fallimenti in passato, come essere destituite per non aver eseguito alcun lavoro pratico come leader o per aver ambito ai vantaggi del prestigio. Dopo essere state rimosse più volte, alcune di esse subiscono un vero cambiamento: essere destituite è una cosa buona o cattiva per le persone? (È una cosa buona.) Quando vengono destituite per la prima volta, le persone si sentono come se il cielo crollasse loro addosso. È come se il loro cuore fosse stato letteralmente spezzato. Non riescono più a reggersi e non sanno in che direzione andare. Ma dopo l’esperienza pensano: “Non era una faccenda così grave. Perché prima la mia levatura era così bassa? Come ho potuto essere così immaturo?”. Questo dimostra che hanno fatto progressi nella vita e che hanno capito un po’ la volontà di Dio, la verità e lo scopo della salvezza dell’uomo da parte di Dio. Questo è il processo di sperimentazione dell’opera di Dio. Devi ammettere e accettare questi metodi che Dio usa nella Sua opera, cioè potarti e trattarti costantemente, o pronunciare verdetti su di te, dicendo che sei senza speranza, dicendo che non sei uno che sarà salvato, e addirittura condannandoti e maledicendoti. Potresti sentirti negativo, ma cercando la verità, riflettendo su te stesso e conoscendo te stesso, sarai presto in grado di risalire, di seguire Dio e di svolgere normalmente i tuoi doveri. Questo è ciò che significa crescere nella vita. Quindi, sperimentare più destituzioni è buono o cattivo? È corretto questo metodo che Dio usa nella sua opera? (Sì.) Tuttavia, talvolta le persone non riconoscono questo e non riescono ad accettarlo. Specialmente quando sperimentano per la prima volta la rimozione, sentono di essere trattate ingiustamente, non fanno che ragionare sempre con Dio e incolparLo, incapaci di superare questo ostacolo. Perché non riescono a superarlo? Forse perché cercano guai con Dio e con la verità? Forse perché le persone non comprendono la verità, non conoscono il modo di riflettere su se stesse e non cercano i problemi dentro se stesse. Si rifiutano sempre di obbedire nei loro cuori e, quando vengono destituite, cominciano a sfidare Dio. Non sono capaci di accettare il fatto di essere state rimosse e sono piene di risentimento. In quel momento, la loro indole corrotta è molto rigida, ma quando in seguito ripensano alla questione, capiscono che è stato giusto per loro essere destituite: si è rivelata una cosa buona, che ha permesso loro di fare dei progressi nella vita. Quando in futuro si troveranno nuovamente di fronte a una destituzione, la affronteranno ancora in questo modo? (Sempre meno ogni volta.) È normale che si miglior progressivamente. Se non cambia nulla, ciò dimostra che non accettano assolutamente la verità e che sono non credenti. Allora sono totalmente smascherate e scacciate, e non hanno modo di raggiungere la salvezza.

Fallimenti, sbagli e destituzioni sono cose che tutte le persone devono sperimentare durante il processo di raggiungimento della salvezza e dell’essere rese perfette, quindi non farne un dramma. Quando vedi persone che sono state rimosse soffrire e diventare negative, non prenderle in giro, perché un giorno anche tu potresti essere allontanato e stare peggio di loro. Se un giorno avrete a che fare con una rimozione, diventerete negativi e piangerete amaramente? Vi lamenterete? Vorrete rinunciare alla vostra fede? Dipende se hai accettato la verità durante il periodo in cui hai creduto in Dio, quante verità hai veramente compreso e se le verità che ritieni di aver compreso sono la tua realtà. Se queste verità sono diventate la tua realtà, allora avrai la levatura per superare questa prova e questo affinamento; se non possiedi la verità realtà, questa destituzione per te sarà un disastro e, se finisce male, sarai atterrato e incapace di rialzarti. Alcune persone hanno un po’ di coscienza e dicono: “Ho goduto di tanta grazia di Dio, ho ascoltato sermoni per tanti anni e Dio mi ha dato moltissimo amore. Non posso dimenticarlo. Come minimo devo ripagare l’amore di Dio”. Poi svolgono i loro doveri in modo negativo e passivo, non tendono verso la verità e non entrano minimamente nella vita. Se sei capace di tener fede ai tuoi doveri, si può considerare che tu abbia un po’ di coscienza; questo è il minimo che dovresti conseguire. Ma se nel tuo dovere sei sempre superficiale e distratto, non segui i principi, non entri nella vita e non ottieni alcun risultato, questo è forse adempiere al tuo dovere? Se svolgi sempre il tuo dovere in modo superficiale e distratto, sarai in grado di rimanere saldo nelle sciagure? Puoi garantire che non tradirai Dio? Perciò, per compiere il tuo dovere, devi almeno possedere coscienza e ragione; si possono conseguire risultati reali solo compiendo il proprio dovere in vero accordo con la propria coscienza e la ragione. Questo è il requisito minimo. Se non sei neppure in grado di soddisfare questo requisito, allora sei superficiale e distratto, sei capace di ingannare e tradire Dio e non stai nemmeno rendendo servizio in modo adeguato. Anche se non abbandoni la casa di Dio, sei già stato scacciato da Dio da molto tempo. Una persona del genere è irrecuperabile. La causa di ciò è una mancanza di coscienza e ragione e il fatto che si compie costantemente il proprio dovere in modo superficiale e distratto. Le vesciche sui piedi sono causate dal cammino che hai percorso e non se ne può dare la colpa ad altri. Se, alla fine, non sei salvato ma maledetto e fai la fine di Paolo, non puoi dare la colpa a nessun altro. Si tratta del tuo cammino e della tua scelta personale. Pertanto, punto fondamentale per stabilire se le persone possano essere salvate o meno è principalmente che siano fornite di coscienza e ragione. Se le persone sono in grado di attenersi a questa linea, allora sono in possesso di coscienza e ragione. Queste persone hanno una speranza di salvezza. Se superano questa linea, saranno scacciate. Qual è la vostra linea rossa? Tu dici: “Anche se Dio mi picchia, mi rimprovera, mi ripudia e non mi salva, non mi lamenterò. Sarò come un bue o un cavallo: continuerò a prestare servizio fino alla fine, ripagando l’amore di Dio”. Sono delle belle parole, ma sei veramente in grado di raggiungere questo obiettivo? Se sei davvero dotato di tale carattere e determinazione, te lo dico chiaramente: hai una speranza di salvezza. Se non possiedi questo carattere, questa coscienza e questa ragione, allora, anche se presterai servizio, sarai incapace di mantenerti saldo fino alla fine. Sai in che modo Dio agirà nei tuoi confronti? No, non lo sai. Sai come Dio ti metterà alla prova? Non sai nemmeno questo. Se non hai una base di coscienza e di ragione a cui riferirti nel tuo comportamento, se non possiedi l’approccio corretto alla ricerca e le tue opinioni sulla vita e sui valori non sono in linea con la verità, allora quando incontrerai battute d’arresto e fallimenti, o prove e affinamenti, non sarai in grado di rimanere saldo, e in quel caso sarai in pericolo. Che ruolo hanno la coscienza e la ragione? Se tu dici: “Ho ascoltato molti sermoni, e in effetti ho capito qualche verità. Ma non l’ho messa in pratica, non ho soddisfatto Dio, Dio non mi approva; e se, alla fine, Dio mi abbandona e non mi vuole più, questa sarà la giustizia di Dio. Anche se Dio mi punisce e mi maledice, io non Lo abbandonerò. Ovunque io vada, sono una creatura di Dio, crederò per sempre in Dio e, anche se dovessi lavorare come un bue o un cavallo, non smetterò mai di seguire Dio e non mi importa quale sarà la mia fine”. Se possiedi davvero questa determinazione e questa coscienza, allora sarai in grado di rimanere saldo. Se non possedete questa determinazione e non avete mai pensato a queste cose, allora c’è senza dubbio un problema nel vostro carattere, nella vostra coscienza e nella vostra ragione. Questo perché, nel vostro cuore, non avete mai voluto adempiere il vostro dovere verso Dio. Non fate altro che chiederGli benedizioni. State sempre calcolando, nella vostra mente, quali benedizioni riceverete per aver compiuto uno sforzo o per aver patito delle avversità nella casa di Dio. Se non fai altro che calcolare queste cose, ti risulterà molto difficile rimanere saldo. La tua possibilità di essere salvato dipende solamente dal fatto che tu abbia o meno coscienza e ragione. Se non possiedi coscienza e ragione non sei adatto a essere salvato, perché Dio non salva i demoni e le bestie. Se scegli di percorrere il cammino della ricerca della verità e percorri il cammino di Pietro, lo Spirito Santo ti illuminerà e ti guiderà a comprendere la verità e predisporrà per te delle situazioni che ti porteranno a sperimentare molte prove e affinamenti e a essere reso perfetto. Se non scegli il cammino della ricerca della verità e percorri invece il cammino di Paolo l’anticristo allora, purtroppo per te, Dio ti metterà comunque alla prova e ti esaminerà. Ma senza alcun dubbio non supererai l’esame di Dio; quando ti accadrà qualcosa ti lamenterai di Dio, e quando verrai messo alla prova Lo abbandonerai. In quel momento la tua coscienza e la tua ragione non saranno di alcuna utilità, e verrai scacciato. Dio non salva le persone prive di coscienza e ragione; questo è il requisito minimo.

Devi almeno soddisfare i requisiti di coscienza e ragione. Cioè, se Dio non ti vuole più, come devi trattarLo? Devi dire: “Dio mi ha dato questo alito di vita. Dio mi ha scelto. Oggi sono arrivato a conoscere il Creatore e ho capito tante verità, ma non le ho messe in pratica. È nella mia natura provare avversione per la verità e non ho coscienza. Ma a prescindere dal fatto che io possa o meno praticare la verità in futuro o essere salvato, riconoscerò sempre Dio e che il Creatore è giusto. Questo fatto non può essere cambiato. Non si deve smettere di riconoscere Dio e il Creatore solo perché non c’è speranza nella propria salvezza o perché non si ha un esito o una destinazione. Questo sarebbe un pensiero ribelle. Se penso così, devo essere maledetto. A prescindere da ciò che Dio fa, bisogna obbedire; ecco cosa significa possedere ragione. La mia statura è troppo piccola per obbedire e devo essere punito se disobbedisco a Dio o Lo tradisco. Tuttavia, indipendentemente da come Dio mi tratta, la mia determinazione a seguire Dio non cambierà. Sarò sempre una creatura di Dio. A prescindere dal fatto che Dio mi accetti o meno, sono disposto a essere una pedina, un servitore e un complemento sotto la sovranità di Dio. Devo possedere questa determinazione”. A prescindere dal fatto che tu abbia o meno questo pensiero ora, che tu abbia mai pensato in questo modo o che tu abbia preso questa decisione, devi comunque avere questa ragione. Se non hai questa ragione o questo tipo di umanità, allora per te la salvezza è solo un discorso vuoto. Non è questo un dato di fatto? Le cose stanno così. Sei stato informato del requisito minimo indispensabile. Quando affronti dei problemi, devi pensare di più a questo aspetto. È un bene per te ed è un modo per proteggerti. Se non possiedi veramente questo aspetto di umanità, sei in grave pericolo. Devi pregare: “Dio, non Ti ho mai trattato come Dio. Ti ho trattato solo come aria, come qualcosa di vago e invisibile. Oggi, di fronte a questo problema, sento di essere stato scacciato e di non avere una buona destinazione. A prescindere da come Tu determini il mio esito, sono disposto a obbedirTi. Devo seguirTi e non Ti posso abbandonare. Coloro che Ti abbandonano e vivono sotto il potere di Satana non sono umani. Sono diavoli. Non voglio essere un diavolo. Voglio essere umano. Voglio seguire Dio, non Satana”. Se riesci a pregare ogni giorno per questo e a salire più in alto, il tuo cuore diventerà sempre più puro e avrai un percorso di pratica. Nell’affrontare le difficoltà, se una persona ha un’indole ribelle, il suo cuore diventa intransigente e non è disposta a tendere verso la verità. Anche se commette un errore, non gliene importa. Fa quello che vuole. Comincia a diventare ostinata e dissoluta e non vuole più pregare. Cosa si deve fare a questo punto? C’è un principio fondamentale che può proteggerti. Cioè, quando sei estremamente negativo e debole, se nel tuo cuore hai parole che si ribellano contro Dio, resistono a Dio, bestemmiano Dio o giudicano Dio, non pronunciarle ad alta voce e non fare alcunché che possa incitare gli altri a resistere a Dio. In questo modo, quando preghi Dio e chiedi la Sua protezione, puoi superare le difficoltà. Questa è la cosa più importante. Quando hai una razionalità normale, quando esci da stati negativi, dissoluti, indulgenti o resistenti, puoi pensare fra te e te: “Per fortuna non l’ho fatto all’inizio. Se l’avessi fatto, sarei stato un peccatore condannato nei secoli e colpevole di un male imperdonabile”. Com’è questo percorso? (È buono.) Dov’è il bene in esso? (Può evitare che le persone offendano l’indole di Dio.) Non offende l’indole di Dio. Una volta che hai detto ad alta voce qualcosa che offende l’indole di Dio, puoi ritrattarlo? Una volta proferita, una parola diventa un fatto compiuto. È condannata da Dio. Una volta che Dio ti condanna, sei nei guai. Quando una persona crede in Dio, a prescindere da quante sofferenze sopporta, da come si adopera o da come sceglie di credere, lo scopo non è quello di essere maledetta o condannata da Dio, ma di sentir dire dal Creatore: “Tu sei lodato da Dio. Puoi sopravvivere e sei oggetto della salvezza di Dio”. Questo è difficile da ottenere. Non è facile, e quindi le persone devono collaborare. Non dire mai nulla che sia dannoso per la tua salvezza. Devi trattenerti nei momenti critici e non fare nulla che possa causare problemi. PermettiMi di dirti che non appena causi dei problemi e sei condannato da Dio, se offendi l’indole di Dio, non potrai mai più tornare indietro. Non fare o dire cose indiscriminatamente. Devi trattenerti e non devi indulgere. Se ti sei trattenuto, questo dimostra che hai un limite. Se ti trattieni, ammetti l’esistenza di Dio, credi nella sovranità di Dio e hai un cuore che teme Dio fino alla fine, e Dio lo vedrà. Non hai detto nulla che abbia offeso Dio, né hai fatto nulla di peccaminoso. Dio può esaminare i pensieri nel tuo cuore. Siccome nel tuo cuore hai un po’ di timore di Dio, anche se hai pensieri assurdi, non li hai espressi ad alta voce, né hai fatto nulla per resistere a Dio. Dio troverà soddisfacente questo tuo comportamento. Come ti tratterà Dio? Dio continuerà a guidarti fuori da tali situazioni difficili. Dunque, hai ancora una speranza di salvezza? Questo è estremamente raro. Cosa bisogna fare affrontando dei problemi? Trattenersi e non indulgere mai. Quando indulgi, questo è il risultato di emozioni impulsive. La tua natura arrogante è sul punto di esplodere e ti senti pieno di lamentele e giustificazioni. Diventi troppo risentito e ti senti spinto a parlare apertamente. In questo momento è impossibile trattenerti. Di conseguenza, il lato brutto della tua indole satanica si rivela e l’indole di Dio molto probabilmente in questo momento è offesa. Qual è lo scopo della moderazione? Essere cauti nelle parole, nelle azioni e nei passi per proteggersi, per non offendere l’indole di Dio e per lasciarsi un ultimo raggio di speranza per la salvezza. Pertanto, è necessario che tu ti trattenga. Non importa quanto tu senta di aver subito un torto, non importa che tu provi molto dolore e tristezza nel cuore, devi trattenerti. Questo è uno sforzo davvero proficuo! Non ti pentirai in nessun modo dopo esserti trattenuto. Praticare in questo modo è vantaggioso per le persone in generale, che lo facciano come mezzo per credere in Dio o come trucco segreto per proteggersi. Le persone con un’indole corrotta mostrano a volte un certo livello di insensatezza, senza razionalità e senza principi nelle loro azioni. Non puoi nemmeno sapere quando la tua indole corrotta s’infiammerà. Quando esplodi e dici qualcosa che nega e condanna Dio, è assolutamente troppo tardi e pentirsi non servirà a nulla. Le conseguenze saranno inimmaginabili. Puoi essere scacciato e lo Spirito Santo non opererà più su di te. E questo non significa forse che tutto è finito? Non avrai assolutamente alcuna speranza di salvezza.

Estratto 61

Ogni persona, in misura maggiore o minore, ha commesso trasgressioni. Quando non sai che una cosa è una trasgressione, la valuti con uno stato d’animo confuso e forse ti attieni ancora alle tue opinioni, alle tue pratiche e ai tuoi modi di intenderla; ma poi, un giorno, tramite la lettura delle parole di Dio, la condivisione con i tuoi fratelli e sorelle o una rivelazione di Dio, impari che questa cosa è una trasgressione e un’offesa a Lui. Quale sarà allora il tuo atteggiamento? Sarai veramente pieno di rimorso, oppure argomenterai, discuterai e ti atterrai alle tue idee, ritenendo che, anche se ciò che hai fatto non è conforme alla verità, non sia neppure un problema così grosso? Questo riguarda l’atteggiamento che hai nei confronti di Dio. Quale atteggiamento aveva Davide verso la sua trasgressione? (Rimorso.) Rimorso, il che significa che in cuor suo odiava se stesso e che non avrebbe mai più commesso quella trasgressione. Allora che cosa faceva? Pregava, chiedendo a Dio di punirlo, e diceva: “Se commetto di nuovo questo errore, Dio mi punisca e mi faccia morire!” Tale era la sua determinazione; il suo era vero rimorso. Le persone comuni riescono a conseguirlo? Per le persone comuni, se non cercano di argomentare o se riescono ad ammettere tacitamente la propria colpa, allora va già molto bene. La mancata disponibilità a sollevare di nuovo la questione per paura di perdere la faccia è forse vero rimorso? Questa reazione dimostra angoscia e rabbia all’idea di perdere la faccia, non rimorso. Il vero rimorso consiste nell’odiare sé stessi per aver fatto il male, nel provare dolore e disagio per essere stati capaci di fare il male, nell’incolpare e persino nel maledire sé stessi. Consiste nell’essere in grado, in seguito, di giurare di non fare mai più tanto male e nell’essere disposti ad accettare la punizione di Dio e a subire una morte terribile se mai si compirà di nuovo il male. È questo il vero rimorso. Se, in cuor suo, un individuo ha sempre la sensazione di non aver fatto alcun male e che semplicemente le sue azioni non fossero conformi ai principi o fossero causate da una mancanza di saggezza, e crede che se agirà in segreto nulla andrà storto, riesce forse a provare un vero rimorso ragionando in questo modo? Assolutamente no, perché non conosce l’essenza del male che ha fatto. Anche se disprezza un pochino sé stesso, si odia soltanto per essere stato poco saggio e per non aver gestito bene la situazione. Non si rende davvero conto che la ragione per cui è capace di compiere il male è un problema nella sua natura ed essenza, la sua mancanza di umanità, e la sua immoralità e indole cattiva. Le persone di questo tipo non proveranno mai un vero rimorso. Come mai gli individui hanno bisogno di riflettere su sé stessi dinanzi a Dio quando hanno fatto qualcosa di sbagliato o commesso trasgressioni? Perché conoscere la propria natura ed essenza non è facile. Ammettere di aver commesso un errore e capire dove esso risiede è una cosa facile da fare. Tuttavia non è facile comprendere la causa dei propri errori ed esattamente quale tipo di indole sia stato rivelato. Pertanto, quando le persone fanno qualcosa di sbagliato, la maggior parte ammette soltanto di avere torto, ma in cuor suo non prova rimorso né odia sé stessa. In questo modo non si consegue il vero pentimento. Per riuscirci, si deve abbandonare il male che si è compiuto ed essere in grado di garantire che non lo si rifarà mai più. Solo allora è possibile conseguire il vero pentimento. Se affronti sempre le questioni secondo le tue nozioni e fantasie, senza mai riflettere o conoscere te stesso, e ti limiti a sbrigartela in modo negligente e superficiale, allora non ti sei pentito realmente e non sei affatto cambiato davvero. Se Dio vuole smascherarti, come dovresti affrontare questo fatto? Quale sarà il tuo atteggiamento? (Accetterò la Sua punizione.) Accettare la punizione di Dio, è questo il tipo di atteggiamento che devi avere. Allo stesso tempo devi accettare il Suo esame. È meglio così, affinché tu possa davvero conoscere te stesso e pentirti veramente. Se una persona non prova vero rimorso, sarà impossibile per lei smettere di fare il male. In qualsiasi momento e luogo sarà capace di tornare alle vecchie abitudini, di vivere secondo la sua indole satanica e persino di commettere gli stessi errori volta dopo volta. Perciò non è una persona che si è pentita davvero. In questo modo verrà accuratamente smascherata. Che cosa possono fare gli individui, dunque, per liberarsi completamente dalle trasgressioni? Devono ricercare la verità per risolvere i problemi, e anche essere in grado di praticarla. È questo l’atteggiamento corretto che le persone devono avere nei confronti della verità. Come dovrebbero praticarla, dunque? A prescindere dalle tentazioni o dalle prove in cui incappi, devi pregare davvero Dio in cuor tuo e sottometterti alle Sue orchestrazioni. Alcune prove sono anche tentazioni. Perché Dio permette che tu incappi in cose simili? Non è accidentale né casuale che Egli consenta che ti accadano cose di questo genere. È Dio che ti mette alla prova e ti esamina. Se non accetti questo esame, se non presti attenzione a questa questione, il tuo atteggiamento nei Suoi confronti non viene forse smascherato in quel momento? Qual è il tuo atteggiamento verso di Lui? Se hai un atteggiamento indifferente e sprezzante verso gli ambienti che Egli predispone per te e verso le prove a cui ti sottopone, non preghi né ricerchi, e nemmeno trovi una via di pratica in quello che ti accade, ciò rivela che non hai un atteggiamento di sottomissione verso Dio. Come può Egli salvare una persona simile? È possibile che essa venga resa perfetta da Dio? Assolutamente no. Questo perché non hai un atteggiamento di sottomissione nei Suoi confronti e, anche se Egli dispone un ambiente per te, non lo sperimenti e non collabori con esso. Questo dimostra il tuo disprezzo per Dio, dimostra che non prendi sul serio la Sua opera e che sei addirittura capace di mettere da parte le Sue parole e verità, il che significa che non stai sperimentando la Sua opera. In tal caso, come puoi ottenere la salvezza? Coloro che non amano la verità non possono sperimentare l’opera di Dio. Non c’è modo di ottenere la salvezza finché si crede in Lui in questa maniera. Ciò significa che l’atteggiamento degli individui nei confronti di Dio e della verità è molto importante e che è direttamente legato alla possibilità di essere salvati. Le persone che non prestano attenzione a questo sono stolte e ignoranti.

Estratto 62

È stato detto che “Chi sarà stato un seguace fino alla fine verrà salvato”, ma è un concetto di facile applicazione nella pratica? No, e molti di coloro che sono braccati e perseguitati dal gran dragone rosso diventano troppo pavidi e spaventati per seguire Dio. Perché sono caduti? Perché non hanno una fede autentica. Alcune persone sono in grado di accettare la verità, di pregare Dio, di affidarsi a Lui e resistono alle prove e alle tribolazioni, mentre altre non riescono a seguire fino in fondo: a un certo punto, durante le prove e le tribolazioni, cadranno, perderanno la loro testimonianza e non saranno in grado di rialzarsi e andare avanti. Tutte le cose che insorgono ogni giorno, grandi o piccole che siano, e che possono scuotere la tua determinazione, occupare il tuo cuore, limitare la tua capacità di compiere il tuo dovere o di fare progressi, devono essere affrontate con coscienza; dovesti esaminarle con attenzione e ricercare la verità. Sono tutti problemi che devi risolvere nel fare esperienza. Alcune persone diventano negative, si lamentano e abbandonano i propri doveri quando affrontano una difficoltà, e non riescono a rialzarsi dopo ogni battuta d’arresto. Costoro sono tutte persone stolte che non amano la verità, e che non la otterrebbero neanche con una intera vita di fede. Come potrebbero simili stolti perseverare sino alla fine? Se per dieci volte ti capita la stessa cosa e tu non ne ricavi nulla, allora sei una persona mediocre e inutile. Le persone avvedute e quelle di autentica levatura che comprendono le questioni spirituali sono ricercatrici della verità; se dovesse capitare loro qualcosa per dieci volte, forse in otto di quei casi sarebbero in grado di trarre una qualche illuminazione, di imparare una lezione, di capire qualche verità e di compiere qualche progresso. Quando le cose capitano per dieci volte a uno stolto, uno che non comprende le questioni spirituali, non una volta gioverà alla sua vita, non una volta lo cambierà, non una volta farà sì che egli conosca il suo aspetto spregevole, nel qual caso sarà la sua fine. Crolla ogni volta che gli capita qualcosa, e ogni volta che crolla ha bisogno che qualcun altro lo sostenga e lo persuada con le lusinghe; senza sostegno o un’opera di persuasione, non riesce a rialzarsi, e ogni volta che capita qualcosa corre il rischio di cadere e di essere degradato. Non è forse la fine per lui? C’è qualche altra ragione perché persone così inutili siano salvate? La salvezza di Dio per l’umanità è salvezza per coloro che amano la verità, salvezza per la parte di loro con forza di volontà e determinazione, per la parte di loro che anela alla verità e alla giustizia nel suo cuore. La determinazione di una persona è la parte nel suo cuore che brama la giustizia, la bontà e la verità e che ha una coscienza. Dio salva questa parte delle persone e, attraverso di essa, cambia la loro indole corrotta, perché possano comprendere e ottenere la verità, perché la loro corruzione possa essere purificata e la loro indole di vita trasformata. Se non hai queste cose dentro di te, non puoi essere salvato. Se dentro di te non c’è alcun amore per la verità o alcuna aspirazione alla giustizia e alla luce; se, ogni volta che ti imbatti in cose malvagie, non hai la volontà di scartarle né la determinazione per soffrire privazioni; se, per di più, la tua coscienza è intorpidita e lo è anche la tua facoltà di ricevere la verità, e tu non sei percettivo della verità o degli eventi che accadono; se sei privo di discernimento in tutte le questioni e, di fronte a qualsiasi cosa ti accada, sei incapace di ricercare la verità per risolvere i problemi e sei costantemente negativo, allora non hai modo di essere salvato. Persone simili non hanno nulla che le renda gradite, nulla per cui valga la pena che Dio operi. La loro coscienza è intorpidita, la loro mente confusa, non amano la verità né anelano alla giustizia nel profondo dei loro cuori, e a prescindere dalla chiarezza o dalla trasparenza con cui Dio parla della verità, non reagiscono minimamente; è come se il loro cuore fosse già morto. Non è forse finita per loro? Una persona che non ha ancora tirato l’ultimo respiro può essere salvata con la respirazione artificiale, ma se è già morta e l’anima l’ha lasciata, la respirazione artificiale non sortirà alcun effetto. Se una persona, di fronte ai problemi e alle difficoltà, si ritrae e li evita, non cerca affatto la verità e sceglie di essere negativa e negligente nel suo lavoro, allora si rivela per quello che è veramente. Simili persone non hanno alcuna testimonianza esperienziale. Sono solo dei profittatori, dei pesi morti, inutili nella casa di Dio e completamente condannate. Solo chi è in grado di cercare la verità per risolvere i problemi è una persona di levatura, e solo persone così sono in grado di rimanere salde nella testimonianza. Quando incontri problemi e difficoltà devi affrontarli a mente fredda, reagire nel modo giusto e fare una scelta. Dovresti imparare a usare la verità per risolvere i problemi. Sia che le verità che normalmente comprendi siano profonde o che siano superficiali, dovresti farne uso. Le verità non sono semplici parole che escono dalla tua bocca quando ti succede qualcosa, né vengono usate espressamente per risolvere i problemi degli altri; al contrario, devono essere usate per risolvere i problemi e le difficoltà che hai. È questa la cosa più importante. E solo quando risolverai i tuoi problemi sarai in grado di risolvere quelli degli altri. Perché Pietro viene definito un frutto? Perché in lui c’erano cose di valore, che meritavano di essere perfezionate. Egli ricercava la verità in tutte le cose, aveva determinazione e una ferma volontà; aveva senno, era disposto a patire le avversità e amava la verità nel suo cuore; non lasciava correre gli eventi, e sapeva trarre insegnamento da ogni cosa. Questi sono tutti punti di forza. Se non hai nessuno di questi punti di forza, allora sei nei guai: non sarà facile per te acquisire la verità ed essere salvato. Se non sai fare esperienza o non hai esperienza, non sarai in grado di risolvere le difficoltà degli altri. Poiché non sei capace di mettere in pratica e sperimentare le parole di Dio e non hai idea di cosa fare quando ti accade qualcosa, poiché ti agiti e scoppi in lacrime quando incontri dei problemi, diventi negativo e scappi al minimo contrattempo e sei incapace di reagire nel modo giusto – a causa di tutto questo, dunque, per te non è possibile guadagnare l’ingresso nella vita. Come puoi provvedere agli altri senza entrare nella vita? Per provvedere alla vita delle persone, devi condividere chiaramente la verità ed essere in grado di condividere chiaramente i principi della pratica per risolvere i problemi. Se una persona ha cuore e spirito, ti basterà dirle poche cose, e le capirà. Ma non le sarà sufficiente capire un po’ di verità: deve anche conoscere il sentiero e i principi della pratica. Solo questo la aiuterà a mettere in pratica la verità. Anche quando le persone comprendono le questioni spirituali e bastano loro poche parole per capirle, se non mettono in pratica la verità non entreranno nella vita. Se non sono in grado di accettare la verità, allora per loro è la fine e non potranno mai entrare nelle verità realtà. Puoi tenere per mano alcune persone mentre insegni loro, e in quel momento sembreranno capire; ma, non appena le lascerai andare, tornano a essere confuse. Non sono persone che comprendono le questioni spirituali. Se, indipendentemente dai problemi che incontri, sei negativo e debole, non hai alcuna testimonianza e non collabori in ciò che dovresti fare e in ciò a cui dovresti contribuire, questo dimostra che non hai Dio nel cuore e che non sei una persona che ama la verità. A prescindere da quanto l’opera dello Spirito Santo muova le persone, solo sperimentando l’opera di Dio per molti anni, ascoltando numerose verità, avendo un po’ di coscienza e facendo affidamento sull’autocontrollo le persone dovrebbero almeno essere in grado di soddisfare i requisiti minimi ed evitare rimorsi di coscienza. Le persone non dovrebbero essere insensibili e deboli come lo sono ora, ed è semplicemente impensabile che si trovino in questo stato. Probabilmente voi avete trascorso gli ultimi anni in uno stato di stordimento, senza perseguire la verità né fare alcun progresso. Se così non fosse, come potreste essere ancora così insensibili e spenti? Quando siete in questo stato, è solo colpa della vostra stupidità e della vostra ignoranza e non potete incolpare nessun altro. La verità non ha preferenze per certe persone rispetto ad altre. Se non accetti la verità e non cerchi la verità per risolvere i problemi, come puoi cambiare? Alcuni sentono che la loro levatura è troppo scarsa e che non hanno la capacità di comprendere, quindi delimitano se stessi e pensano che, per quanto ricerchino la verità, non saranno in grado di soddisfare i requisiti di Dio. Sono convinti che, per quanto si sforzino, sia inutile e che non ci sia altro da fare, quindi sono sempre negativi e, di conseguenza, anche dopo anni di fede in Dio, non hanno acquisito alcuna verità. Senza impegnarti a fondo per perseguire la verità, affermi che la tua levatura è troppo scarsa, ti stai arrendendo e vivi sempre in uno stato negativo. Di conseguenza non capisci la verità che dovresti capire né pratichi la verità nell’ambito delle tue capacità: non sei forse tu a ostacolare te stesso? Se ripeti sempre che la tua levatura non è sufficiente, questo non è forse sottrarti alle responsabilità ed eluderle? Se sai soffrire, pagare un prezzo e guadagnare l’opera dello Spirito Santo, allora sarai inevitabilmente in grado di comprendere alcune verità e di entrare in alcune realtà. Se non guardi a Dio e non ti affidi a Lui, se ti arrendi senza fare alcuno sforzo né pagare un prezzo e ti limiti a gettare la spugna, allora sei un buono a nulla, senza un briciolo di coscienza e di ragione. Che la tua levatura sia scarsa o eccezionale, se hai un minimo di coscienza e di ragione, dovresti completare adeguatamente ciò che devi fare e la tua missione; essere un disertore è terribile ed equivale a tradire Dio. È qualcosa per cui non c’è redenzione. Ricercare la verità richiede una volontà salda e le persone troppo negative o troppo deboli non concluderanno alcunché. Non saranno in grado di credere in Dio fino alla fine, e hanno ancor meno speranze di acquisire la verità e ottenere un cambiamento d’indole. Soltanto chi è determinato e persegue la verità può acquisirla ed essere perfezionato da Dio.

Estratto 63

Alcune persone si ammalano spesso, ma per quanto preghino Dio, non riescono a guarire. Non importa quanto vogliano liberarsi della malattia, non ci riescono. A volte, si trovano addirittura ad affrontare malattie potenzialmente letali e sono costrette a prendere la situazione per le corna. In realtà, se si ha davvero fede in Dio nel cuore, bisogna innanzitutto capire che la durata della vita di una persona è nelle Sue mani. Il momento della nascita e quello della morte sono predestinati da Lui. Quando Dio manda una malattia agli esseri umani, ciò nasconde una ragione, ha un significato. A loro pare un’infermità, ma in realtà ciò che hanno ricevuto è una grazia, non una malattia. Bisogna prima di tutto riconoscere questa realtà, averne certezza e prenderla sul serio. Quando si soffre di una malattia, ci si può presentare spesso dinanzi a Dio, assicurarsi di fare ciò che si deve fare con prudenza e cautela, e trattare il proprio dovere con cura e diligenza maggiori rispetto agli altri. Per quanto riguarda gli esseri umani, si tratta di una protezione, non di catene. È il modo negativo di gestire le cose. Inoltre, la durata della vita di ognuno è stata prestabilita da Dio. Una malattia può sembrare terminale da un punto di vista medico, ma dal punto di vista di Dio, se la tua vita deve proseguire e la tua ora non è ancora giunta, allora non potresti morire neanche se lo volessi. Se Dio ti ha affidato un incarico e la tua missione non è finita, allora non morirai nemmeno per una malattia che dovrebbe essere fatale: Dio ancora non ti prenderà. Anche se non preghi e non cerchi la verità, o non ti occupi di curare la tua malattia, o addirittura rimandi la cura, non morirai. Ciò vale in particolar modo per coloro che hanno ricevuto un incarico da Dio: se la loro missione deve ancora essere completata, qualunque malattia li colpisca, non devono morire subito; devono vivere fino all’ultimo istante in cui la missione verrà ultimata. Hai questa fede? Se non l’hai, ti limiterai a offrire a Dio delle preghiere superficiali, dicendo: “Dio! Devo portare a termine l’incarico che mi hai affidato. Desidero trascorrere i miei ultimi giorni nella massima devozione verso di Te, per non avere rimpianti. Devi proteggermi!” Benché tu preghi in questo modo, se non prendi l’iniziativa di cercare la verità, allora non avrai la volontà e la forza per esercitare lealtà. Poiché non sei disposto a pagare il vero prezzo, ricorri spesso a questo genere di scuse e a questo metodo per pregare Dio e contrattare con Lui: sono forse questi tratti di una persona che persegue la verità? Se la tua malattia venisse curata, saresti davvero in grado di svolgere bene il tuo dovere? Non necessariamente. Il fatto è che, sia che la tua contrattazione abbia lo scopo di farti guarire dalla malattia e di impedirti di morire, sia che tu la conduca invece con qualche altro intento o obiettivo, dal punto di vista di Dio, se tu sai compiere il tuo dovere e sei ancora utile, se Dio ha deciso che devi essere utilizzato, allora non morirai. Non sarai in grado di morire nemmeno che tu lo voglia. Ma se causi problemi, commetti ogni sorta di azioni malvagie e esasperi l’indole di Dio, morirai rapidamente; la tua vita sarà breve. La durata della vita di ognuno è stata stabilita da Dio prima della creazione del mondo. Se uno obbedisce alle disposizioni e orchestrazioni di Dio, che soffra di una malattia o meno e che sia o no in buona salute, vivrà per il numero di anni stabilito da Dio. Hai questa fede? Se riconosci questo solamente in base alla dottrina, allora non hai una vera fede ed è inutile che pronunci belle parole; se invece confermi dal profondo del cuore che Dio farà questo, il tuo approccio e il tuo modo di praticare cambieranno naturalmente. Certo, per mantenersi in buona salute nel corso della vita è necessario avere un po’ di buon senso, indipendentemente dal fatto che ci si ammali o meno. Questo è l’istinto che Dio ha donato all’uomo. Si tratta della ragione e del buon senso che una persona dovrebbe possedere all’interno del libero arbitrio che Egli le ha conferito. Una volta che sei malato, dovresti possedere senso pratico in merito all’assistenza sanitaria e alle cure da seguire per affrontare tale malattia: questo è ciò che dovresti fare. Però curare la tua malattia in questo modo non va inteso come mettere in discussione la durata della vita stabilita per te da Dio, né ti garantisce di vivere per quella durata che Egli ha stabilito per te. Che cosa significa? Si può dire così: da un punto di vista passivo, se non prendi sul serio la tua malattia, se compi il tuo dovere come si deve e osservi un po’ più di riposo rispetto agli altri, se non ritardi il tuo dovere, la tua malattia non peggiorerà e non ti ucciderà. No, e nemmeno condurrà alla tua morte. Tutto dipende da ciò che fa Dio. In altri termini, se, dal punto di vista di Dio, la durata predestinata della tua vita non ha ancora fatto il suo corso, anche se ti ammali, Egli non permetterà che tu muoia. Se la tua malattia non è terminale ma è giunta la tua ora, Dio ti porterà via quando vorrà. Non è forse una cosa completamente alla mercé del pensiero di Dio? È alla mercé della Sua predestinazione! Ecco come devi vedere tale questione. Potrai fare la tua parte e andare dal medico, prendere medicine, badare alla tua salute e fare esercizio fisico, ma nel profondo devi capire che la vita di una persona è nelle mani di Dio, la durata della sua vita è prestabilita da Dio e nessuno può trascendere ciò che Dio ha predestinato. Se non possiedi nemmeno questo piccolo grado di comprensione, non hai veramente fede e non credi realmente in Dio.

Alcuni fanno tutto il possibile, ricorrendo a diversi metodi, per curare le proprie malattie ma, indipendentemente dal trattamento seguito, non riescono a guarire. Più si sottopongono a cure, più la malattia si aggrava. Invece di pregare Dio per scoprire esattamente cosa sta succedendo e per cercare la causa principale dell’infermità, decidono di prendere in mano la situazione. Finiscono per impiegare parecchi metodi e spendere un bel po’ di soldi, senza però riuscire a guarire. Poi, una volta abbandonate le cure, dopo qualche tempo la malattia guarisce inaspettatamente da sola, senza che si capisca come ciò sia potuto accadere. C’è chi sviluppa una malattia insignificante e non se ne preoccupa più di tanto, ma un giorno le sue condizioni peggiorano ed egli muore all’improvviso. Cosa sta succedendo? La gente non riesce a capacitarsene: in realtà, dal punto di vista di Dio, questo accade perché la missione di quella persona a questo mondo è stata portata a termine, e quindi Egli l’ha portata via. Si dice spesso che “le persone non muoiono se non sono malate”. Ma è davvero così? Ci sono state persone che, dopo una visita in ospedale, si erano rivelate del tutto sane. Nonostante fossero in ottima salute, hanno finito per morire nel giro di pochi giorni. Questo si chiama morire in assenza di malattia. Ci sono molte situazioni simili. Ciò significa che una persona ha raggiunto il termine della vita ed è stata riportata nel mondo spirituale. C’è chi è sopravvissuto al cancro e alla tubercolosi e ha vissuto fino a superare i settanta o gli ottant’anni. Esistono molti casi di questo genere. Tutto questo dipende dalle disposizioni di Dio. Capirlo significa avere un’autentica fede in Dio. Se stai male fisicamente e hai bisogno di medicine per gestire la tua condizione, allora dovresti prenderle, oppure fare esercizio fisico in modo regolare, rilassandoti e occupandoti della cosa con calma. Che tipo di atteggiamento è questo? Si tratta di autentica fede in Dio. Supponiamo che tu non prenda le medicine, non faccia le iniezioni, non faccia esercizio fisico, non badi alla tua salute, ma che sia ancora preoccupato a morte e che preghi continuamente: “Oh, Dio, devo svolgere i miei doveri in modo corretto, la mia missione non è stata completata, non sono pronto a morire. Voglio adempiere ai miei doveri e portare a termine il Tuo incarico. Se muoio, non sarò in grado di farlo. Non voglio lasciarmi dietro alcun rimpianto. Dio, ti prego, ascolta le mie preghiere; permettimi di continuare a vivere, così da poter adempiere ai miei doveri e portare a termine il Tuo incarico. Desidero lodarTi per sempre e contemplare il Tuo giorno di gloria il più presto possibile”. All’apparenza, non prendi medicine, o non fai iniezioni, e sembri molto forte e pieno di fede in Dio. In realtà, la tua fede è più piccola di un granello di senape. Sei spaventato a morte e non hai alcuna fede in Dio. Perché non hai fede? Com’è potuto accadere questo? Gli esseri umani semplicemente non comprendono l’atteggiamento e i principi del Creatore e il modo in cui Si occupa dei Suoi esseri creati, perciò usano la loro prospettiva, le loro nozioni e le loro fantasie limitate per cercare di indovinare ciò che Dio farà. Vogliono scommettere con Dio per vedere se Egli li guarirà e permetterà loro di vivere una lunga vita. Questa non è forse una follia? Se Dio ti consente di vivere, non morirai, indipendentemente dalla gravità della tua malattia. Se non te lo consente, allora morirai anche se non sei malato: se così deve essere, morirai comunque. La durata della tua vita è predestinata da Dio. Sapere ciò è vera conoscenza e vera fede. Allora Dio fa ammalare le persone a caso? Non a caso; si tratta di un modo per affinare la loro fede. Gli esseri umani devono sopportare la sofferenza. Se Dio ti fa ammalare, non devi cercare di sottrarti; se non ti fa ammalare, allora non richiederlo. Tutto è nelle mani del Creatore, e gli esseri umani devono imparare a lasciare che la natura faccia il suo corso. Che cos’è la natura? Nulla nella natura è casuale; tutto proviene da Dio. Questo è vero. Tra coloro che soffrono della stessa malattia, alcuni muoiono e altri sopravvivono; tutto questo è stato predestinato da Dio. Se tu sopravvivi, questo dimostra che non hai ancora concluso la missione che Dio ti ha assegnato. Devi impegnarti a fondo per portarla a termine ed essere contento di questo tempo di cui disponi; non devi sprecarlo. Così stanno le cose. Se sei ammalato, non devi cercare di sottrarti; se non sei ammalato, non devi richiederlo. In qualsiasi questione non puoi ottenere ciò che vuoi semplicemente richiedendolo, né puoi sottrarti a qualcosa solo perché lo desideri. Nessuno può modificare ciò che Dio ha deciso di fare.

Prima di essere crocifisso, il Signore Gesù pronunciò una preghiera. Quali parole utilizzò di preciso? (“Se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come Tu vuoi” (Matteo 26:39).) In quanto membri dell’umanità creata, tutti gli esseri umani devono sottoporsi a un tale procedimento di ricerca, perché non capiscono la volontà di Dio. È un procedimento normale. Però, per quanto tu ricerchi e per quanto lungo, arduo e difficile possa essere il procedimento di ricerca, nulla di ciò che Dio ha stabilito di fare non è mai cambiato fin dal principio, né Egli ha mai deciso di modificarlo. Gli esseri umani possono ricercare e aspettare, e Dio concede loro un procedimento con cui acquisire comprensione, conoscenza e chiarezza su ciò che è effettivamente vero, ma Egli non modificherebbe mai alcuna decisione. Pertanto non devi pensare che le cose ti succedano per caso o che, quando in qualche modo sfuggi a una catastrofe e alla morte sicura, si tratti di pura fortuna e coincidenza. Non è così. Dio ha un piano prestabilito e disposizioni specifiche per ogni creatura, dalla più grande alla più piccola, dal macroscopico (i pianeti e il cosmo) fino all’umanità creata e perfino ai microrganismi. Questa è l’onnipotenza di Dio. Alcuni quando si ammalano dicono che la malattia derivi dallo sfinimento per qualche attività o dal fatto di avere mangiato accidentalmente qualcosa di sbagliato. Non devi ricercare simili motivi; sono tutti atteggiamenti di negatività e di opposizione. Devi affrontare con positività gli ambienti, le persone, gli eventi e le cose che Dio ha predisposto per te. Non ricercare ragioni oggettive; invece devi cercare di capire che cosa siano di preciso l’intenzione e l’atteggiamento del Creatore nell’offrirti questa situazione e con quale atteggiamento dovresti affrontarlo in quanto essere creato; questa è la via che devi ricercare. Quando una persona sopravvive, non è mai casuale, né inevitabile; le disposizioni, le intenzioni e la sovranità del Creatore ci sono sempre. Nulla è vacuo. Pensi forse che le parole di Dio, la Sua volontà e la verità siano vacue? No! Quando le persone non hanno compreso la volontà di Dio, sono inclini a certe concezioni e fantasie e ritengono che tali concezioni e fantasie siano giuste, e che debbano essere in linea con le intenzioni di Dio. La gente non sa quali siano tali intenzioni, quindi pensa: “Il mio ragionamento è corretto. Ho una fede autentica. Temo Dio e Gli obbedisco, sono una persona che Lo ama”. In realtà, Dio detesta profondamente le tue nozioni e le tue fantasie. Pensi di essere davvero nel giusto, ma in realtà non comprendi affatto la verità né l’hai acquisita. Quando un giorno vedrai tutte queste cose con chiarezza e capirai che in definitiva sono tutte governate, disposte e decretate dal Creatore, avrai imparato una lezione da tutte le persone, gli eventi e le cose che hai incontrato e avrai ottenuto i risultati che ti spettano. Solo allora capirai davvero la volontà di Dio e ti renderai conto che tutto ciò che Egli fa ha come scopo di salvare le persone e che le Sue buone intenzioni e i Suoi sforzi sinceri sono parte di tale scopo. Quando avrai raggiunto questa comprensione dovresti ringraziare e lodare Dio, senza mai pensare che: “Dio ha stabilito che compissi questo dovere, perciò devo avere una grande importanza nel Suo cuore. Egli non può abbandonarmi e non mi lascerà morire”. Questo è errato. Dio ha un metodo in tutto ciò che fa. Che cosa significa questo? Dio stabilisce quando una persona nascerà, quando morirà e quante missioni avrà in questa vita. Dio ha decretato la durata della tua vita. Non vi porrà fine prima del tempo a causa del tuo cattivo comportamento, né la prolungherà di diversi anni se il tuo comportamento in questa vita è buono. Questo significa avere un metodo. Riguardo a quei malvagi che commettono ogni sorta di perfidie nel mondo, che vi hanno causato grandi danni e che, con le loro tante azioni nefaste, hanno messo in pericolo gli altri per un certo periodo, c’è chi dice: “Dio è cieco. Perché non distrugge queste persone?”. Sai qual è la causa di tutto ciò? Quale ne è la ragione di fondo? È questa: le figure positive svolgono un ruolo positivo e le figure negative svolgono un ruolo negativo. Tutti hanno una missione, tutti hanno un ruolo, la vita e la morte di ciascuno sono state predestinate molto tempo fa; Dio non stravolgerebbe mai tutto questo. Quando sei nato, sei venuto al mondo al momento giusto, non un minuto o un secondo fuori orario; quando morirai e la tua anima se ne andrà, anche questo non avverrà un minuto o un secondo fuori orario. Dio non cambierà la durata della vita originariamente destinata a una persona, consentendole di vivere venti o trent’anni in più, in virtù del grande contributo che essa ha apportato all’umanità. Dio non lo ha mai fatto né lo farà mai in futuro. Inoltre, non farà morire una persona prima del previsto solo perché è questa particolarmente deleteria per l’umanità. Dio non lo farà mai. Queste sono la regola e la legge del cielo ed Egli non le violerà mai. Che cosa avete capito da tale questione? (Nessuno può cambiare ciò che è stato decretato da Dio.) Dio Stesso non stravolgerebbe mai né modificherebbe ciò che ha decretato o pianificato: è un dato di fatto. Da questo caso possiamo inoltre constatare la potenza e la saggezza di Dio. Dio ha già pianificato completamente la genesi, l’avvento, la durata della vita, la fine di tutte le Sue creature, nonché la loro missione nella vita e il ruolo che svolgono nell’intera umanità. Nessuno può modificare tali cose; questa è l’autorità del Creatore. L’avvento di ogni creatura, la sua missione nella vita, il termine della sua vita: tutte queste leggi sono state decretate da Dio molto tempo fa, così come Dio ha decretato l’orbita di ogni corpo celeste; quale orbita seguano tali corpi celesti, per quanti anni, in che modo orbitino, quali leggi seguano: tutto questo è stato decretato da Dio molto tempo fa e rimane immutato da migliaia, decine di migliaia, centinaia di migliaia di anni. Questo è decretato da Dio e questa è la Sua autorità. Che dire allora dell’uomo, quel minuscolo essere creato? Mettiamolo da parte e parliamo innanzitutto dei cani. Dio ha decretato che vivano per circa dieci anni e che muoiano una volta raggiunta quell’età. È possibile modificare questa tempistica? (No.) Non considereremo i casi particolari. La durata della vita di un piccolo animale, cosa che nemmeno gli uomini possono cambiare, è predestinata da Dio: allora perché non dovrebbe essere così anche per l’uomo? Pertanto, non importa quali richieste le persone avanzino, l’ultima cosa che dovrebbero chiedere è un prolungamento della propria vita. Le benedizioni e le disgrazie della vita di una persona, nonché quando morirà, sono cose predestinate da Dio. Nessuno può modificarle e nessuna richiesta avrà effetto. Puoi chiedere a Dio di illuminarti su determinati aspetti, come per esempio su ciò che sperimenti, ciò che riconosci e ciò che puoi guadagnare da un ambiente. In altre parole, puoi cercare la verità e pregare Dio per ottenere l’ingresso nella vita e un cambiamento nella tua indole di vita. Se la tua sincerità riuscirà a commuovere Dio, sarai in grado di ottenere l’opera dello Spirito Santo. Questo è ciò che Dio è disposto a fare. Ma devi essere ragionevole. Non puoi chiederGli longevità o immortalità, poiché la durata della tua vita è decretata da Lui. Non può essere modificata dalle persone e qualsiasi richiesta sarà inutile. Fintanto che è stabilita da Dio, Egli non la cambierà. Se riconosci che Dio è il Creatore, il tuo Sovrano, il tuo Dio e il tuo Signore, allora non devi mai avanzare queste richieste. Quali sono le cose che Egli ci dice di chiedere? Cosa recita il Padre Nostro? “Venga il Tuo Regno; sia fatta la Tua volontà, come in cielo, anche in terra” (Matteo 6:10). Cos’altro dovresti chiedere? Lo sai? Dovresti svolgere i tuoi doveri di essere creato all’interno dell’opera di gestione di Dio. Dovresti portare a termine gli incarichi che ti sono stati affidati da Lui, adempiere correttamente alla tua missione evitando di venirle meno, essere degno della vita e dell’esistenza che Dio ti ha donato e non lasciare che sia sprecata o vana. In questa vita, dovresti arrivare a conoscere il Creatore, vivere con sembianze consone a un essere creato e soddisfare i desideri del Creatore: queste sono le cose che dovresti chiedere. Quali cose chiedere e quali no, quali di quelle cose sono in linea con la volontà di Dio e quali non lo sono, se ciò che desideri può essere esaudito: tali questioni devono essere chiare innanzitutto nel tuo cuore. Non agire in modo insensato. Se ciò che chiedi è già stato decretato da Dio, allora le tue preghiere saranno inutili. Non è forse sciocco, in tal caso, farne oggetto di preghiera? Ciò non è forse in conflitto con Lui? Dio ha deciso che tu viva fino a ottant’anni, ma pretendi di vivere fino a cento; ha deciso che tu viva fino a trent’anni, ma pretendi di arrivare a sessanta. Questa non è forse ribellione? Non è forse resistenza verso Dio? Gli uomini dovrebbero essere ragionevoli e non fare sciocchezze.

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