Cos’è la vera preghiera?

21 Novembre 2017

Parole di Dio attinenti:

Che cosa significa pregare veramente? Vuol dire rivolgere le parole che hai nel cuore a Dio e comunicare con Dio avendo colto la Sua volontà e sulla base delle Sue parole; significa sentirti particolarmente vicino a Dio, avvertire la Sua presenza dinanzi a te e che hai qualcosa da dirGli; vuol dire avere un cuore particolarmente raggiante e percepire che Dio è particolarmente amabile. Ti sentirai particolarmente ispirato, e udite le tue parole, i tuoi fratelli e le tue sorelle si sentiranno gratificati, avvertiranno che le parole che pronunci sono le parole dei loro cuori, le parole che vorrebbero pronunciare, e che quanto è detto da te rappresenta ciò che vorrebbero dire loro stessi. Questo è ciò che significa pregare veramente. Una volta pregato per davvero, sentirai pace nel tuo cuore e gratificazione; la forza di amare Dio crescerà in te e sentirai che nulla in tutta la tua vita ha più valore o importanza che amare Dio – e ciò dimostrerà l’efficacia delle tue preghiere.

La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Riguardo alla pratica della preghiera”

Il minimo che Dio richiede alle persone è che sappiano aprire a Lui i loro cuori. Se l’uomo affida sinceramente a Dio il proprio cuore e Gli dice ciò che ha veramente nel cuore, Dio sarà disposto a operare in lui; Dio non vuole dall’uomo un cuore contorto, ma un cuore puro e onesto. Se l’uomo non lascia che il proprio cuore parli sinceramente a Dio, Dio non toccherà il suo cuore né opererà in lui. La cosa più importante nella preghiera è perciò parlare a Dio con cuore sincero, rivelandoGli i tuoi difetti o la tua indole ribelle e aprendoti interamente a Lui. Solo allora Dio Si interesserà alle tue preghiere; altrimenti ti nasconderà il Suo volto.

La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Riguardo alla pratica della preghiera”

A volte, rivolgersi a Dio non significa chiederGli di fare qualcosa usando parole particolari, o chiederGli una guida e una protezione particolari. Significa piuttosto che, quando le persone si imbattono in un problema, sanno invocarLo con sincerità. Allora, cosa fa Dio quando le persone Lo invocano? Quando il cuore di qualcuno si agita ed emerge questo pensiero: “Oh Dio, non posso farcela da solo, non so come fare, e mi sento debole e negativo”, quando questi pensieri sorgono in lui, forse Dio non lo sa? Quando nelle persone sorgono questi pensieri, il loro cuore è sincero? Quando le persone invocano Dio sinceramente in questo modo, Egli acconsente ad aiutarle? Malgrado il fatto che possano anche non aver detto una parola, si dimostrano sincere, e così Egli acconsente ad aiutarle. Quando incontrano una difficoltà particolarmente spinosa, quando non hanno nessuno a cui rivolgersi, e quando si sentono particolarmente impotenti, ripongono la loro unica speranza in Dio. Come sono le loro preghiere? Qual è il loro stato d’animo? Sono sincere? In quel momento, c’è qualche sofisticazione? È solo quando ti fidi di Dio come se fosse l’ultimo appiglio cui aggrapparti per salvare la tua vita, sperando che Egli ti aiuterà, che il tuo cuore è sincero. Anche se forse non hai detto molto, il tuo cuore si è già smosso. Cioè, tu dai il tuo cuore sincero a Dio, ed Egli ascolta. Quando Dio ascolta, Egli vede le tue difficoltà e ti illuminerà, ti guiderà e ti aiuterà.

Tratto da “Per prima cosa i credenti non devono lasciarsi ingannare dalle tendenze malvagie del mondo” in “Registrazione dei discorsi di Cristo”

La preghiera non vuol dire espletare una formalità, o seguire una procedura, o recitare le parole di Dio; in altre parole, pregare non vuol dire ripetere parole a pappagallo e copiare il prossimo. Nella preghiera devi consegnare a Dio il tuo cuore, condividendo in esso le parole con Dio onde poter essere toccato da Lui. Per poter essere efficaci, le tue preghiere devono basarsi sulla lettura delle parole di Dio da parte tua. Solo pregando circondato dalle parole di Dio potrai ricevere più luce e illuminazione. Dimostrazione di autentica preghiera è avere un cuore che brama le prescrizioni di Dio ed essere disposti a ottemperare a tali prescrizioni; sarai capace di odiare tutto ciò che Dio odia, e in base a ciò avrai conoscenza, saprai e ti saranno chiare le verità spiegate da Dio. Possedere risolutezza, fede e conoscenza, e un cammino per poter praticare dopo aver pregato: solo questo è pregare veramente, e solo una preghiera di tal genere può essere efficace. La preghiera va però fondata sul godimento delle parole di Dio e sulla comunicazione con Lui tramite le Sue parole, con un cuore che sappia cercare Dio e sia in pace davanti a Lui. Una simile preghiera ha già raggiunto la vera comunione con Dio.

La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Riguardo alla pratica della preghiera”

Spero che i fratelli e le sorelle siano capaci di pregare veramente, ogni singolo giorno. Non si tratta però di aderire a una dottrina, ma di un effetto da ottenere. Sei disposto a rinunciare a un po’ di sonno e gratificazioni, recitando le preghiere del mattino all’alba per poi godere delle parole di Dio? Se preghi con un cuore puro e mangi e bevi le parole di Dio in questo modo, sarai più gradito a Dio. Se lo fai ogni mattino, se ogni giorno consegni il tuo cuore a Dio, comunicando e impegnandoti con Lui, allora la tua conoscenza di Dio crescerà certamente e sarai maggiormente in grado di cogliere la Sua volontà. Dovresti dire: “O Dio, desidero compiere il mio dovere. Affinché tu possa essere glorificato in noi e possa godere della nostra testimonianza, di questo gruppo di persone, non posso far altro che dare tutto me stesso a Te. Ti prego: opera in noi, così che io possa realmente amarTi e soddisfarTi, e possa renderTi l’obiettivo da perseguire”. Se possiedi un simile fardello, Dio sicuramente ti renderà perfetto; devi pregare non solo per te stesso ma anche per fare la volontà di Dio e per poterLo amare. Tale è la preghiera più vera.

La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Riguardo alla pratica della preghiera”

Estratti di sermoni e di condivisioni per la consultazione:

Ci sono diversi risultati che una comunione autentica con Dio deve produrre: primo, quando entriamo in comunione con Dio, veniamo a conoscere la verità della nostra corruzione e l’essenza della nostra natura, ottenendo così il risultato di conoscere noi stessi. In presenza di Dio, dovremmo spesso riflettere sulle cose che abbiamo fatto, per vedere se si conformano davvero o meno alla volontà di Dio, e capire su cosa abbiamo fatto affidamento per vivere. Se abbiamo vissuto secondo la parola di Dio, questa è una testimonianza per l’entrata nella vita. Se abbiamo vissuto in base alla filosofia di Satana, questa è un’espressione della natura di Satana, il che è considerata una trasgressione. Secondo, quando entriamo in comunione con Dio, non solo raggiungiamo la vera conoscenza di noi stessi, ma anche la vera conoscenza di Dio, il che è il risultato dell’entrare in comunione con Lui. Dopo aver raggiunto la vera conoscenza di Dio, sorgerà nel nostro cuore il desiderio di venerarLo, di obbedirGli e di amarLo che alla fine determinerà in noi la decisione di servirLo. Questo è un risultato raggiunto conoscendo Dio, ed è anche un risultato raggiunto entrando in comunione con Lui. Se non otteniamo questi risultati nella nostra comunione con Dio, questo è sufficiente a provare che non abbiamo intrapreso il giusto cammino nelle nostre preghiere e che non siamo davvero entrati in comunione con Dio. Alcuni dicono: “Beh, io prego da tanti anni, quindi questo significa che sono in comunione con Dio nelle preghiere?” Allora devi valutarlo in base a questi risultati. Hai ottenuto il risultato di conoscere te stesso nelle tue preghiere? Hai ottenuto il risultato di cercare la Sua volontà e la Sua verità? Hai ottenuto il risultato di obbedirGli? Hai ottenuto il risultato di venerarLo e di amarLo? Se non hai ottenuto anche uno solo di questi risultati, allora le tue preghiere sono vuote, prive di significato e tu non sei davvero in comunione con Dio.

Tratto da “Sermoni e comunicazioni sull’ingresso nella vita”

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