La Parola quotidiana di Dio: La manifestazione e l'opera di Dio | Estratto 74

15 Luglio 2020

Non si può parlare alla stessa stregua di Dio e dell’uomo. L’essenza e l’opera di Dio sono altamente insondabili e incomprensibili all’uomo. Se Dio non compie personalmente la Sua opera e non pronuncia le Sue parole nel mondo dell’uomo, l’uomo non sarebbe mai in grado di comprendere la Sua volontà, e così persino coloro che hanno dedicato la loro intera vita a Lui non sarebbero in grado di ricevere la Sua approvazione. Indipendentemente dal fatto che l’uomo faccia del bene, senza l’opera di Dio questo bene non conterà nulla, perché i pensieri di Dio saranno sempre superiori a quelli dell’uomo e la Sua saggezza è imperscrutabile per l’uomo. E così dico che quanti sostengono di “comprendere pienamente” Dio e la Sua opera sono un mucchio di inetti, tutti presuntuosi e ignoranti. L’uomo non dovrebbe definire l’opera di Dio; inoltre, non può definirla. Agli occhi di Dio, l’uomo è più piccolo di una formica, perciò come può comprendere l’opera di Dio? Coloro che amano dichiarare “Dio non opera in questo o in quel modo” o “Dio è come questo o come quello”, non sono forse degli arroganti? Tutti dovremmo sapere che l’uomo, che viene dalla carne, è stato corrotto da Satana. La natura stessa dell’umanità è opporsi a Dio; essa non può essere al pari di Lui, tantomeno può sperare di offrire consiglio alla Sua opera. Quanto al modo in cui Egli guida l’uomo, è opera di Dio Stesso. È opportuno che l’uomo si sottometta, senza professare questa o quella visione, poiché egli non è altro che polvere. Poiché è nostra intenzione cercare Dio, non dovremmo sovrapporre le nostre concezioni alla Sua opera affinché Egli ne prenda atto, tantomeno dovremmo utilizzare al massimo la nostra indole corrotta per opporci deliberatamente all’opera di Dio. Questo non farebbe di noi degli anticristi? Come potrebbero simili persone credere in Dio? Poiché crediamo che ci sia un Dio e desideriamo soddisfarLo e vederLo, dovremmo ricercare la via della verità, una via che sia conciliabile con Dio. Non dovremmo opporci ostinatamente a Lui. Quale bene potrebbe mai derivare da simili azioni?

Oggi, Dio ha svolto un’opera nuova. Forse non sei in grado di accettare queste parole, forse ti sembreranno strane, ma ti consiglio di non mostrare quel che provi, perché soltanto coloro che hanno veramente fame e sete di giustizia davanti a Dio possono ottenere la verità, e soltanto coloro che sono veramente devoti possono essere illuminati e guidati da Lui. I risultati si ottengono ricercando la verità con sobria tranquillità, non attraverso la lite e il dissenso. Quando dico che “oggi, Dio ha svolto un’opera nuova”, Mi riferisco al ritorno di Dio nella carne. Forse non ti importa di queste parole, forse le disprezzi, o forse le trovi persino di grande interesse. In ogni caso, spero che tutti coloro che desiderano veramente l’apparizione di Dio possano affrontare questo fatto e considerarlo con la dovuta attenzione, invece di saltare alle conclusioni. È così che dovrebbe comportarsi una persona saggia.

Indagare su una cosa simile non è difficile, ma richiede che ciascuno di noi conosca quest’unica verità: Colui che è Dio incarnato deve possedere l’essenza e l’espressione di Dio. Poiché Dio Si fa carne, Egli compirà l’opera che intende realizzare, e poiché Dio Si fa carne, Egli esprimerà ciò che è, e sarà in grado di portare la verità all’uomo, dargli la vita e indicargli la via. La carne che non ha l’essenza di Dio non è decisamente il Dio incarnato: su questo non c’è dubbio. Qualora l’uomo intenda indagare se si tratta dell’incarnazione di Dio, deve trarne conferma dall’indole che Egli esprime e dalle parole che Egli pronuncia. In altri termini, per trarre conferma che Egli sia o non sia Dio incarnato, e che sia o non sia la vera via, si deve discernere dalla Sua essenza. E così, nel determinare se si tratta di Dio incarnato, la chiave sta nella Sua essenza (la Sua opera, le Sue parole, la Sua indole e molti altri aspetti), piuttosto che nell’apparenza esteriore. Se l’uomo esamina soltanto la Sua apparenza esteriore, e di conseguenza trascura la Sua essenza, ciò dimostra che quell’uomo è ottenebrato e ignorante. L’apparenza esteriore non può determinare l’essenza; inoltre, l’opera di Dio non può mai conformarsi alle concezioni dell’uomo. L’apparenza esteriore di Gesù non era in conflitto con le concezioni dell’uomo? Il Suo aspetto e il Suo abito erano forse in grado di fornire indizi sulla Sua vera identità? Non fu proprio questa la ragione per cui i primi farisei si opposero a Gesù, e cioè guardarono il Suo aspetto esteriore e non presero a cuore le parole che Egli pronunciava? La Mia speranza è che ogni fratello e sorella che cerca l’apparizione di Dio non ripeta la tragedia della storia. Non dovete diventare i farisei dei tempi moderni e inchiodare nuovamente Dio sulla croce. Dovreste considerare con attenzione come accogliere il ritorno di Dio e avere un’idea chiara su come essere persone che si sottomettono alla verità. Questa è la responsabilità di quanti aspettano che Gesù ritorni su una nube. Dovremmo stropicciarci gli occhi spirituali e non rimanere invischiati in parole esageratamente fantasiose. Dovremmo pensare all’opera pratica di Dio e dare un’occhiata al Suo aspetto concreto. Non lasciatevi coinvolgere e non perdetevi nei sogni a occhi aperti, anelando sempre al giorno in cui il Signore Gesù scenderà improvvisamente fra voi su una nuvola a prendervi, voi che non Lo avete mai conosciuto o visto e non sapete compiere la Sua volontà. È meglio pensare a cose più concrete!

La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Prefazione”

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