Cosa significa perseguire la verità (1)

La comunione di oggi riguarda un tema che tutti conoscono. È strettamente legato al perseguimento e alla fede in Dio degli uomini, ed è un argomento che si incontra e si sente discutere ogni giorno. Ebbene, di che cosa si tratta? Si tratta di cosa significa perseguire la verità. Cosa ne pensate di questo argomento? È abbastanza originale per voi? È avvincente? Indipendentemente da quanto sia avvincente questo argomento, so che è rilevante per ciascuno di voi; è pertinente alla salvezza delle persone, al loro ingresso nella realtà delle parole di Dio e al loro cambiamento d’indole, nonché alla loro destinazione e al loro esito futuri. La maggior parte di voi è ora intenzionata a perseguire la verità e ha iniziato ad aprire gli occhi, ma non è molto sicura di cosa significhi perseguire la verità o di come la si debba perseguire. Ecco perché è necessario che oggi condividiamo su questo argomento. Il perseguimento della verità è un argomento che le persone incontrano spesso nella loro vita quotidiana; è un problema pratico che affrontano quando accadono loro cose nella quotidianità, mentre svolgono i loro doveri, e così via. Quando succede loro qualcosa, la maggior parte delle persone non fa altro che automotivarsi a sforzarsi di leggere le parole di Dio e di evitare che i propri pensieri diventino negativi, sperando così di non precipitare nella negatività o nell’incomprensione nei confronti di Dio e di sapersi sottomettere alla Sua opera. Le persone di migliore levatura sono capaci di ricercare positivamente e attivamente tutti gli aspetti della verità all’interno delle parole di Dio; cercano i principi, le richieste di Dio e i cammini di pratica. Oppure sono in grado di esaminare sé stesse, di riflettere e di acquisire conoscenza attraverso ciò che accade loro, arrivando così a comprendere le verità principi e ad accedere alla verità realtà. Tuttavia, questo rimane un grande ostacolo per la maggioranza delle persone, e non è detto che siano in grado di raggiungere tali obiettivi. La maggior parte di esse non è ancora entrata in questo aspetto della realtà. Per voi, quindi, non sarà facile arrivare a una comprensione concreta, oggettiva e autentica di questo argomento ordinario, comune e specifico, anche se vi viene concesso del tempo per rifletterci su. Dunque, per tornare al nostro argomento principale, condividiamo su cosa significa perseguire la verità. Voi non siete abili nella riflessione, ma spero che siate bravi ad ascoltare, e non solo con le orecchie, bensì con il cuore. Spero che metterete il cuore nel comprendere e capire questo argomento, e che prenderete a cuore, come qualcosa di importante, tutto ciò che siete in grado di comprendere e tutto ciò che corrisponde al vostro stato, alla vostra indole e a ogni aspetto della vostra situazione. Dopodiché, spero che vi impegnerete a eliminare la vostra indole corrotta e vi sforzerete di prendere a cuore tutti i principi di pratica, in modo che, quando sorgeranno questioni correlate, avrete un percorso da seguire e sarete in grado di considerare le parole di Dio come un cammino di pratica, e di attuarle e obbedirvi di conseguenza. Sarebbe la cosa migliore.

Cosa significa perseguire la verità? Questa può essere una domanda concettuale, sì, ma è anche la domanda più concreta in merito alla fede in Dio. Il fatto che le persone sappiano perseguire la verità o meno è direttamente collegato alle loro preferenze, alla loro levatura e al loro perseguimento. Il perseguimento della verità comprende molti elementi concreti. Dovremmo condividere su di essi uno per uno, in modo che possiate comprendere la verità il più rapidamente possibile e sapere esattamente cosa significa perseguirla e quali sono le questioni legate a tale perseguimento. In questo modo, alla fine sarete in grado di capire cosa significa perseguire la verità. Per prima cosa, discutiamo di un aspetto: ascoltando questo sermone, state perseguendo la verità? (Niente affatto.) L’ascolto dei sermoni è semplicemente un prerequisito e un’azione propedeutica al perseguimento della verità. Quali elementi sono coinvolti nel perseguimento della verità? Ci sono molti argomenti a esso inerenti, e naturalmente anche molti problemi che si riscontrano nelle persone e che dobbiamo discutere qui. Per esempio, alcuni dicono: “Se una persona si nutre delle parole di Dio e condivide sulla verità ogni giorno, se è in grado di svolgere il proprio dovere regolarmente, se fa tutto ciò che la chiesa dispone e non causa mai disturbo né intralcio, e se anche in alcuni momenti viola le verità principi non lo fa consapevolmente né intenzionalmente, ciò non dimostra forse che sta perseguendo la verità?” È una buona domanda. Molte persone hanno questa idea. Prima di tutto, bisogna capire se qualcuno può raggiungere la comprensione della verità e acquisire la verità praticando costantemente in questo modo. Condividete i vostri pensieri. (Anche se praticare in questo modo è corretto, sembra più simile a un rituale religioso: è seguire delle regole. Non può portare a comprendere o ad acquisire la verità). Dunque, che tipo di comportamenti sono questi, in realtà? (Si tratta di una condotta superficialmente buona). Mi piace questa risposta. È semplicemente una buona condotta che nasce dopo che una persona inizia a credere in Dio, sulla base della sua coscienza e della sua ragione, una volta che è stata influenzata da vari insegnamenti buoni e positivi. Ma non è altro che una buona condotta, ben lontana dal perseguimento della verità. Qual è allora l’origine di questa buona condotta? Da dove deriva? Essa nasce dalla coscienza e dalla ragione di una persona, dalla sua moralità, dai sentimenti positivi che nutre nei confronti della fede in Dio e dal suo autocontrollo. Trattandosi di buona condotta, non ha alcuna relazione con la verità e non si tratta certo della stessa cosa. Adottare una buona condotta non significa mettere in pratica la verità, e se una persona si comporta bene non significa che abbia l’approvazione di Dio. La buona condotta e la pratica della verità sono due cose diverse, non hanno alcuna attinenza l’una con l’altra. La pratica della verità è una richiesta da parte di Dio ed è completamente in linea con la Sua volontà; una buona condotta deriva dalla volontà dell’uomo e reca in sé gli intenti e le motivazioni dell’uomo, è qualcosa che l’uomo considera buono. Adottare una buona condotta non è compiere il male, ma contravviene alle verità principi e non ha nulla a che fare con la verità. Per quanto buona sia tale condotta, o per quanto conforme alle nozioni e alle fantasie umane, non ha alcun rapporto con la verità. Quindi, nessun livello di buona condotta può ottenere l’approvazione di Dio. Dal momento che questa è la definizione di buona condotta, è evidente che una buona condotta non ha alcuna relazione con la pratica della verità. Se si dovessero classificare le persone in base al loro comportamento, allora questa buona condotta costituirebbe, al massimo, un insieme di azioni compiute da fedeli servitori e nulla più. Non ha alcun rapporto con la pratica della verità né con l’autentica sottomissione a Dio. Si tratta solo di un certo tipo di comportamento e non ha nulla a che vedere con il cambiamento d’indole delle persone, con la loro sottomissione alla verità e la loro accettazione di essa, con il temere Dio ed evitare il male, né con qualsiasi altro elemento concreto che riguardi realmente la verità. Perché allora la si chiama buona condotta? Ecco una spiegazione, che naturalmente è anche una spiegazione dell’essenza di questa domanda. Ossia che tale condotta deriva soltanto dalle nozioni, dalle preferenze, dalla volontà e dagli sforzi automotivanti delle persone. Non è manifestazione del pentimento che deriva dall’autentica conoscenza di sé acquisita accettando la verità, il giudizio e il castigo delle parole di Dio, né si tratta dei comportamenti o delle azioni di pratica della verità che si attuano quando si cerca di sottomettersi a Dio. Lo capite? Significa che tale buona condotta non comporta in alcun modo un cambiamento dell’indole della persona, né ciò che deriva dal subire il giudizio e il castigo delle parole di Dio, e neppure il vero pentimento che nasce dal conoscere la propria indole corrotta. Non riguarda certo l’autentica sottomissione dell’uomo a Dio e alla verità, né tanto meno l’avere riverenza e amore per Dio nel cuore. La buona condotta non ha nulla a che fare con queste cose; è semplicemente qualcosa che deriva dagli uomini e che essi considerano buono. Eppure molti ritengono tale buona condotta un segno che quella persona stia praticando la verità. Questo è un grave errore, oltre che una visione e una comprensione assurde e fallaci. Tale buona condotta non è altro che la messa in atto di una cerimonia religiosa e l’esecuzione di una procedura. Non è minimamente correlata alla pratica della verità. Dio può anche non condannarla definitivamente, ma non la approva assolutamente: questo è sicuro. Dovete sapere che queste azioni esteriori conformi alle nozioni dell’uomo e questa buona condotta non equivalgono alla messa in pratica della verità, né sono una manifestazione del perseguimento della verità. Dopo aver ascoltato questa comunione, voi avete solo una minima conoscenza concettuale di ciò che significa perseguire la verità, una comprensione iniziale di un basilare concetto di perseguimento della verità. Se volete capire realmente cosa significa perseguire la verità, c’è dell’altro su cui dobbiamo condividere.

Per perseguire la verità, bisogna comprenderla; solo comprendendo la verità si può metterla in pratica. La buona condotta delle persone è forse correlata alla pratica della verità? Una buona condotta deriva dal perseguimento della verità? Quali manifestazioni e azioni pertengono alla pratica della verità? Quali sono le manifestazioni di coloro che perseguono la verità? È necessario che comprendiate queste domande. Per poter condividere in merito al perseguimento della verità, dobbiamo prima parlare delle difficoltà e delle opinioni sbagliate che le persone hanno al riguardo. È essenziale risolvere prima tali questioni. Ci sono persone che posseggono una comprensione autentica e hanno una prospettiva relativamente chiara su ciò che è la verità. Hanno un percorso secondo il quale perseguire la verità. Ci sono altre persone che non capiscono cosa sia la verità e, pur avendo un interesse per essa, non sanno come praticarla. Credono che compiere buone azioni e comportarsi bene equivalga a mettere in pratica la verità, che praticare la verità significhi compiere buone azioni. Solo dopo aver letto molte parole di Dio si rendono conto che compiere buone azioni e comportarsi bene sono cose completamente diverse dal praticare la verità. Potete vedere quanto siano assurde le nozioni e le fantasie delle persone: chi non capisce la verità non può avere chiarezza su niente! Molti hanno compiuto il loro dovere per anni, si sono impegnati ogni giorno e hanno affrontato non poche avversità, per cui si ritengono persone che praticano la verità e che possiedono la verità realtà. Tuttavia, non sono in grado di fornire alcuna testimonianza esperienziale. Qual è il problema qui? Se comprendono la verità, perché non sono capaci di parlare delle loro esperienze reali? Non è forse una contraddizione? Alcuni dicono: “Quando svolgevo il mio dovere in passato, non perseguivo la verità, non pregavo e non leggevo scrupolosamente le parole di Dio. Ho perso molto tempo. Ero così preso dal mio lavoro, convinto che darmi da fare nel mio dovere equivalesse a praticare la verità e a sottomettermi all’opera di Dio, ma stavo solo sprecando il mio tempo”. Cosa implicano queste affermazioni? Che tali persone hanno trascurato il perseguimento della verità perché erano troppo occupate a svolgere il loro dovere. È davvero così? Alcune persone irragionevoli credono che, fintanto che si daranno da fare nel loro dovere, la loro indole corrotta non avrà occasione di manifestarsi, pensano che non riveleranno più un’indole corrotta né vivranno in uno stato di corruzione, e che quindi non hanno bisogno di nutrirsi delle parole di Dio per eliminare la propria indole corrotta. Questa idea è corretta? Davvero le persone non rivelano un’indole corrotta quando sono impegnate nei loro doveri? È un’idea assurda, una spudorata bugia. Dicono di non avere tempo per ricercare la verità perché sono occupate con i loro doveri. Si tratta di una pura falsità: stanno usando il fatto di essere occupate come una scusa. Abbiamo condiviso molte volte sulle verità riguardanti l’ingresso nella vita e l’adempimento di un dovere: è solo ricercando la verità per risolvere i problemi durante l’adempimento di un dovere che le persone possono crescere nella vita. Pertanto, se durante l’adempimento del proprio dovere non si fa altro che occuparsi di svolgere dei compiti, se non si ricerca la verità per risolvere i problemi, allora non si riuscirà mai a comprendere la verità. Alcune persone che non amano la verità si accontentano semplicemente di rendere un servizio, sperando di scambiarlo con le benedizioni del Regno dei Cieli. Finiscono per addurre la scusa di essere talmente occupate a svolgere il proprio dovere da non avere tempo per perseguire la verità; arrivano persino a dichiarare di essere così indaffarate con il proprio dovere da non manifestare un’indole corrotta. Ciò implica che, poiché sono impegnate nel loro dovere, la loro indole corrotta è scomparsa, non esiste più. Questa è una menzogna, non è vero? Quanto affermano è forse in linea con i fatti? Per niente: può essere definita la più grande menzogna di tutte. Come può un’indole corrotta non manifestarsi più perché una persona è impegnata nel suo dovere? Esistono persone del genere? Esiste una tale testimonianza esperienziale? Certamente no. Le persone sono state profondamente corrotte da Satana; tutte hanno una natura satanica e vivono secondo un’indole satanica. C’è qualcosa di positivo nell’uomo, qualcosa che non sia corruzione? Esiste qualcuno che sia nato senza un’indole corrotta? Esiste qualcuno che sia nato capace di compiere un dovere con lealtà? Esiste qualcuno che sia nato in grado di sottomettersi a Dio e di amarLo? Assolutamente no. Tutte le persone hanno una natura satanica e sono colme di indole corrotta e dunque, se non sono in grado di comprendere e praticare la verità, possono solo vivere secondo la loro indole corrotta. Quindi, è un’assurdità e una falsità affermare che una persona non rivelerà un’indole corrotta se si terrà impegnata con il proprio dovere. È una bugia spudorata che ha lo scopo di ingannare gli altri. Non importa se si dedichino a svolgere il loro dovere o meno, non importa se abbiano tempo di leggere le parole di Dio oppure no: le persone che non amano la verità troveranno ragioni e pretesti per non perseguirla. Costoro sono dei servitori, né più né meno. Se un servitore non si nutre delle parole di Dio e non accetta la verità, sarà in grado di rendere un buon servizio? Certamente no. Tutti coloro che non accettano la verità sono privi di coscienza e di ragione, sono persone che vivono secondo la propria indole corrotta e commettono molteplici malefatte. Non sono affatto dei servitori leali e, anche se rendono un servizio, non sono nulla di che. Di questo potete essere certi.

Alcuni sono troppo presi dalla famiglia e spesso indulgono nell’ansia. Quando vedono fratelli e sorelle più giovani che hanno rinunciato alla famiglia e alla carriera per seguire Dio e svolgere i loro doveri, li invidiano e dicono: “Dio è stato gentile con questi giovani. Hanno iniziato a credere in Lui in giovane età, prima di sposarsi e di avere figli; non hanno legami familiari e non devono preoccuparsi di come tirare avanti. Non hanno preoccupazioni che li trattengano dal seguire Dio e dal compiere i loro doveri. Sono arrivati giusto in tempo per l’opera di Dio e per la Sua diffusione del Vangelo negli ultimi giorni: Dio ha fornito loro condizioni davvero favorevoli. Possono dedicarsi anima e corpo a compiere i loro doveri. Loro possono perseguire la verità, mentre per me non è lo stesso. Dio non ha predisposto un ambiente adatto a me: la mia famiglia mi vincola troppo e devo guadagnare per mantenerla. Ecco quali sono i miei veri problemi. Ecco perché non ho tempo per perseguire la verità. Il perseguimento della verità è per le persone che svolgono i loro doveri a tempo pieno e non hanno nessuno di questi legami. Io sono oberato di impegni familiari e il mio cuore è pieno delle futilità necessarie a tirare avanti, quindi non ho tempo né energia da dedicare a nutrirmi delle parole di Dio o a compiere il mio dovere. Comunque si voglia considerare la mia situazione, non ho modo di perseguire la verità. Non potete biasimarmi per questo. Semplicemente, perseguire la verità non è il mio destino, e le mie circostanze non mi permettono di compiere un dovere. Tutto ciò che posso fare è aspettare che i miei vincoli familiari vengano meno, che i miei figli diventino indipendenti e che io vada in pensione e mi liberi dalle preoccupazioni materiali: allora perseguirò la verità”. Persone come queste sperimentano le avversità della quotidianità e, a volte, riescono a percepire la propria indole corrotta manifestarsi nelle futili questioni della loro vita quotidiana. Sono in grado di identificare queste cose ma, poiché sono intrappolate nelle pastoie del mondo secolare, credono di fare bene a vivere, a credere in Dio, ad ascoltare i sermoni e a cavarsela comodamente in questo modo. Credono che il perseguimento della verità possa attendere e che non sarà troppo tardi se aspetteranno qualche anno per eliminare qualsiasi indole corrotta possiedano. È così che pospongono la grande questione del perseguimento della verità, rimandandola ancora e ancora. Cosa ripetono di continuo? “Non è mai troppo tardi per perseguire la verità. Aspetterò qualche anno. Finché l’opera di Dio non è conclusa, ho ancora tempo, ho ancora una possibilità”. Cosa ne pensate di questa visione? (È sbagliata.) Costoro si sono forse assunti il fardello di perseguire la verità? (No.) E allora quale fardello si sono assunti? Non è forse quello di tirare avanti, di provvedere alla famiglia, di crescere i figli? Dedicano tutte le loro energie ai figli, alla famiglia, al proprio tempo e alla propria vita, e solo dopo essersi occupati di queste cose progettano di iniziare a perseguire la verità. Dunque, i loro pretesti hanno una qualche validità? Non sono forse delle pietre d’inciampo per il loro perseguimento della verità? (Sì.) Pur credendo nella sovranità e nelle disposizioni di Dio, queste persone si lamentano dell’ambiente che Lui ha predisposto per loro. Ignorano le Sue richieste e non collaborano affatto in modo attivo alla loro attuazione. Al contrario, si preoccupano solamente di soddisfare la propria carne, la famiglia e i parenti. Quale motivazione adducono per il fatto che non perseguono la verità? “La mera esistenza ci tiene già troppo impegnati e ci sfinisce. Non abbiamo tempo per perseguire la verità; non ci troviamo nell’ambiente giusto per poterlo fare”. Qual è il loro punto di vista? (Che non è mai troppo tardi per perseguire la verità.) “Non è mai troppo tardi per perseguire la verità. Lo farò tra qualche anno”. Non è forse sciocco? (Sì.) È sciocco: con le scuse che adducono, costoro prendono in giro sé stessi. Forse che l’opera di Dio ti aspetterà? (No.) “Lo farò tra qualche anno”: cosa significa “tra qualche anno”? Significa che avrai meno speranze di essere salvato e meno anni a disposizione per sperimentare l’opera di Dio. Così passeranno degli anni, poi ancora altri anni, e senza che tu te ne renda conto ne saranno trascorsi dieci e non avrai compreso la verità, non sarai entrato nella verità realtà, e nemmeno un briciolo della tua indole corrotta sarà stato eliminato. Fatichi a pronunciare anche una singola parola sincera. Questo non è forse pericoloso? Non è miserabile? (Sì.) Quando le persone accampano tutte queste scuse e ragioni per giustificare il fatto che non perseguono la verità, alla fine chi danneggiano? (Sé stesse.) Esatto, alla fine stanno danneggiando sé stesse. E quando saranno in punto di morte si odieranno per non aver acquisito la verità nei loro anni di fede in Dio, e rimpiangeranno la loro intera vita!

Alcune persone possiedono una certa istruzione, ma hanno scarsa levatura e non comprendono le questioni spirituali. Per quanti sermoni ascoltino, non riescono a capire la verità. Continuano a nutrire ambizioni e desideri personali e a competere per il prestigio. Se non godono di prestigio, non perseguono la verità. Dicono: “La casa di Dio non mi assegna mai un dovere commisurato al mio valore, come la redazione testuale, la produzione audiovisiva, il ruolo di leader della chiesa o di supervisore di un gruppo. Non mi affida nessuno di questi lavori importanti. La casa di Dio non mi promuove e non mi coltiva, e ogni volta che la chiesa tiene delle elezioni nessuno vota per me e non piaccio a nessuno. Davvero non ho qualità degne? Sono un intellettuale, sono istruito, ma la casa di Dio non mi promuove e non mi coltiva mai, quindi non provo alcuna motivazione a perseguire la verità. Tutti i fratelli e le sorelle che hanno iniziato a credere in Dio più o meno nel mio stesso momento svolgono ora doveri importanti e prestano servizio come leader e lavoratori: perché io vengo lasciato a poltrire? Mi è concesso soltanto di svolgere un ruolo di supporto diffondendo il Vangelo di tanto in tanto, e non mi lasciano nemmeno testimoniare. Ogni volta che la casa di Dio promuove persone per doveri importanti, io vengo lasciato da parte; non mi è permesso neanche di guidare le riunioni e non mi affidano alcuna responsabilità. Mi sento davvero offeso. Questo è l’ambiente che Dio ha predisposto per me. Perché non riesco a sentire la mia esistenza valorizzata? Perché Dio ama gli altri e non me? Perché coltiva gli altri e non me? La casa di Dio dovrebbe affidarmi un fardello maggiore e nominarmi supervisore o qualcosa del genere. In questo modo, otterrei una qualche motivazione a perseguire la verità. Come posso perseguire la verità se non sono motivato? Le persone hanno sempre bisogno di un minimo di motivazione per perseguire la verità; dobbiamo essere in grado di vedere i benefici che derivano dal perseguirla. So che le persone hanno un’indole corrotta che deve essere trasformata e so che perseguire la verità è una cosa positiva, che ci consente di essere salvati e perfezionati, ma non vengo mai impiegato per qualcosa di importante e non sento alcuno stimolo a perseguire la verità! Inizierò a perseguire la verità quando i fratelli e le sorelle mi stimeranno e mi sosterranno: allora non sarà troppo tardi”. Non ci sono forse persone di questo tipo? (Sì.) Qual è il loro problema? Il loro problema è che desiderano il prestigio e una posizione. È palese che non amino la verità, eppure vorrebbero godere di una posizione e di un posto a tavola nella casa di Dio. Non è forse da spudorati? È già sufficientemente positivo per te poter rendere servizio; poi, che tu sia in grado o meno di diventare un servitore fedele, questo è tutto da vedere. Perché ciò non ti è chiaro? Pensi che, se godi di prestigio e di una posizione, sarai salvato? Che sarai una persona che persegue la verità? Questi tuoi sentimenti sono validi? (No.) Simili persone vogliono emergere, far sentire la loro presenza, e quando i loro desideri non vengono soddisfatti si lamentano del fatto che Dio è ingiusto, che fa favoritismi, che la Sua casa non le promuove, che fratelli e sorelle non le eleggono; non sono sicuramente queste cose il fondamento di cui si ha bisogno per perseguire la verità, non è così? È forse scritto da qualche parte nelle parole di Dio che chi ricerca la verità debba essere accolto da tutti e stimato dai fratelli e dalle sorelle? O che debba essere in grado di assumersi un dovere importante, di svolgere un lavoro importante e di fornire un grande contributo alla casa di Dio? Le parole di Dio affermano forse che solo persone di questo tipo possono perseguire la verità, che solo loro sono adatte a perseguirla? Le Sue parole dicono forse che solo queste persone soddisfano i criteri per perseguire la verità, che solo loro possono entrare nella verità realtà o che, alla fine, solo loro possono essere salvate? È scritto da qualche parte nelle parole di Dio? (No.) È ovvio che le affermazioni di tali persone non sono valide. Allora perché dicono queste cose? Non stanno forse accampando pretesti per il fatto che non perseguono la verità? (Sì.) Amano il prestigio e la fama. Nella loro fede in Dio, si preoccupano solo di perseguire la reputazione, il guadagno personale e il prestigio. Sentono che sarebbe vergognoso dirlo ad alta voce, così inventano una serie di giustificazioni, discolpandosi per il fatto di non perseguire la verità e scaricando la colpa sulla chiesa, sui fratelli e sulle sorelle, e su Dio. Ciò non è forse subdolo? Non sono forse persone malvagie che puntano il dito contro gli innocenti? (Sì.) Stanno creando problemi irragionevoli e assillando gli altri con richieste illogiche; costoro sono del tutto privi di coscienza e di ragione! Non perseguire la verità è un problema già abbastanza grave di per sé, eppure cercano anche di discutere e di creare intralcio: questo è davvero irragionevole, non è così? Il perseguimento della verità è volontario. Se ami la verità, allora lo Spirito Santo opererà in te. Quando ami la verità, quando preghi Dio e ti affidi a Lui, rifletti su te stesso e cerchi di conoscerti indipendentemente dalle persecuzioni o dalle tribolazioni che ti colpiscono, quando ricerchi attivamente la verità per risolvere i problemi che scopri di manifestare, è allora che sarai in grado di svolgere il tuo dovere adeguatamente. In questo modo, sarai capace di rimanere saldo nella tua testimonianza. Quando le persone amano la verità, tutte queste manifestazioni risultano loro naturali. Vengono palesate volontariamente, di buon grado e senza coercizione, senza alcuna condizione ulteriore. Se le persone sono capaci di seguire Dio in questo modo, alla fine acquisiranno la verità e la vita, entreranno nella verità realtà e vivranno una sembianza umana. Per perseguire la verità è necessario soddisfare altre condizioni? No. La fede in Dio è volontaria, è qualcosa che si sceglie da soli, e perseguire la verità è stabilito dal Cielo e riconosciuto in terra; è approvato da Dio. Coloro che non perseguono la verità non sono disposti a rinunciare ai piaceri della carne e desiderano comunque ottenere le benedizioni di Dio, ma quando si trovano di fronte a tribolazioni e persecuzioni, o a un minimo di scherno e diffamazione, diventano negativi e deboli, e non vogliono più credere in Dio né seguirLo. Arrivano addirittura a biasimarLo e rinnegarLo. Non è forse irragionevole? Desiderano essere benedetti, eppure continuano a perseguire i piaceri della carne e, quando affrontano tribolazioni o persecuzioni, incolpano Dio. Ecco quanto sono irragionevoli queste persone che non amano la verità. Per loro sarà difficile seguire Dio fino alla fine; non appena affronteranno tribolazioni o persecuzioni, saranno smascherate e scacciate. Ci sono troppe persone di questo tipo. Qualunque sia il motivo per cui credi in Dio, Dio determinerà in ultima analisi il tuo esito in base al fatto che tu abbia o meno acquisito la verità. Se non avrai acquisito la verità, nessuna delle tue giustificazioni o scuse sarà valida. Prova pure ad argomentare quanto vuoi, scalpita quanto ti pare: a Dio interesserà? Dio converserà con te? Discuterà e conferirà con te? Ti consulterà? Qual è la risposta? No, non lo farà assolutamente. Per quanto saldo sia, il tuo ragionamento non reggerà. Non devi fraintendere le intenzioni di Dio e pensare che, se accampi ragioni e pretesti di ogni sorta, allora non hai bisogno di perseguire la verità. Dio vuole che tu sappia ricercare la verità in tutti gli ambienti e in tutte le questioni che ti trovi ad affrontare, e che tu finalmente acceda alla verità realtà e acquisisca la verità. Indipendentemente dalle circostanze che Dio ha predisposto per te, dalle persone e dagli eventi che incontri e dall’ambiente in cui ti trovi, devi pregare Dio e ricercare la verità per affrontarli. Sono proprio queste le lezioni che dovresti imparare nel perseguire la verità. Se cerchi sempre delle scuse per evitare, eludere, rifiutare o contrastare queste circostanze, allora Dio ti abbandonerà. Non ha senso discutere, essere intrattabile o fare il difficile: se Dio ti trascura, perderai la possibilità di essere salvato. Per Dio non esiste problema che non possa essere risolto; Egli ha dato disposizioni per ogni singola persona e ha il Suo modo di gestirla. Dio non discuterà con te in merito al fatto che le tue ragioni e le tue scuse siano legittime o meno. Dio non ascolterà se le argomentazioni che adduci in tua difesa siano ragionevoli oppure no. Ti chiederà soltanto: “Le parole di Dio sono la verità? Possiedi un’indole corrotta? Devi perseguire la verità?” Solo una cosa deve esserti chiara: Dio è la verità e tu sei un essere umano corrotto, quindi devi assumerti la responsabilità di ricercare la verità. Nessun problema o difficoltà, nessuna ragione o scusa saranno validi: se non accetti la verità, perirai. Qualsiasi prezzo una persona paghi per perseguire la verità ed entrare nella verità realtà vale la pena. Le persone dovrebbero abbandonare tutti i loro pretesti, le loro giustificazioni e i loro problemi per accettare la verità e acquisire la vita, poiché le parole di Dio e la verità sono la vita che dovrebbero ottenere, e si tratta di una vita per la quale non c’è prezzo. Se perdi questa opportunità, non solo te ne pentirai per il resto della tua vita – e non si tratterà di semplice rimorso – ma ti sarai rovinato completamente. Non ci sarà più alcun esito o destinazione per te, e tu, in quanto essere creato, sarai giunto al capolinea. Non otterrai mai più la possibilità di essere salvato. Capisci? (Sì.) Non cercare scuse o pretesti per non perseguire la verità. Non servono a nulla: inganneresti solo te stesso.

Alcuni leader non lavorano mai secondo i principi, fanno di testa propria e sono arbitrari e avventati. I fratelli e le sorelle a volte glielo fanno notare, dicendo: “Raramente ti consulti con gli altri prima di agire. Non sappiamo quali siano i tuoi giudizi e le tue decisioni se non dopo che li hai maturati. Perché non ne discuti con gli altri? Perché, quando prendi una decisione, prima non lo comunichi a noi? Anche se quello che stai facendo è giusto e possiedi una levatura superiore alla nostra, dovresti comunque informarci prima. Come minimo, abbiamo il diritto di sapere cosa sta succedendo. Facendo sempre di testa tua, stai percorrendo il cammino di un anticristo!” E cosa risponderà il leader? “A casa mia comando io. Decido di tutte le questioni, grandi e piccole. Sono abituato così. Chiunque nella mia numerosa famiglia abbia un problema, viene da me e mi chiede di decidere cosa fare. Sanno tutti che sono bravo a risolvere i problemi. È per questo che sono sempre io a gestire gli affari della mia famiglia. Quando sono entrato nella chiesa, pensavo di non dovermi più preoccupare di nulla, ma alla fine sono stato scelto come leader. Non posso farci niente: sono nato con questo destino. Dio mi ha donato questa capacità. Sono nato per comandare e per prendere le decisioni per gli altri”. L’implicazione è che lui è destinato a essere un funzionario, e che tutti gli altri sono nati per essere soldati semplici e schiavi. Pensa di dover avere l’ultima parola e che gli altri debbano ascoltarlo. Anche quando i fratelli e le sorelle vedono il problema di questo leader e glielo fanno notare, lui non lo accetta, così come non accetta di essere trattato e potato. Si ribellerà e opporrà finché i fratelli e le sorelle non chiederanno a gran voce la sua rimozione. Per tutto il tempo, penserà: “Con una levatura come la mia, sono destinato a comandare ovunque vada. Mentre voi, con la vostra, sarete sempre schiavi e servi. Essere comandati da altre persone è il vostro destino”. Che tipo di indole rivela dicendo spesso cose di questo tipo? È chiaro che si tratta di un’indole corrotta, di arroganza, di presunzione e di estremo egocentrismo, eppure ne fa sfoggio e ostentazione spudoratamente come se fosse un punto di forza e una risorsa. Quando una persona rivela un’indole corrotta, dovrebbe riflettere su sé stessa, conoscere la propria indole corrotta, pentirsi e abbandonarla, e dovrebbe perseguire la verità finché non è in grado di agire secondo i principi. Ma un simile leader non pratica in questo modo. Al contrario, rimane incorreggibile, aggrappato alle proprie opinioni e ai propri metodi. Da questi comportamenti, si capisce che non accetta affatto la verità e che non è assolutamente una persona che la persegue. Non ascolta chi lo smaschera e lo tratta; anzi, non fa che trovare giustificazioni: “Sono fatto così e basta! Si chiama competenza e talento: qualcuno di voi ne ha? Sono destinato a comandare. Ovunque vada, sono un leader. Sono abituato ad avere l’ultima parola e a prendere decisioni su tutto senza consultare altre persone. Sono semplicemente fatto così, è il mio fascino personale”. Questa non è forse pura sfacciataggine? Non ammette di avere un’indole corrotta e chiaramente non riconosce le parole di Dio che giudicano e smascherano l’uomo. Al contrario, considera le proprie eresie e falsità come verità e cerca di farle accettare e rispettare da tutti gli altri. Nel profondo, crede che spetti a lui, e non alla verità, governare nella casa di Dio, che sia lui a dover comandare. Questa non è forse spudoratezza estrema? Dichiara di voler perseguire la verità, ma si comporta esattamente all’opposto. Afferma di obbedire a Dio e alla verità, ma vuole sempre esercitare il potere, avere l’ultima parola, e che tutti i fratelli e le sorelle si sottomettano e obbediscano a lui. Non permette agli altri di supervisionarlo o dargli consigli, indipendentemente dal fatto che il suo modo di agire sia appropriato o conforme ai principi. Ritiene invece che siano gli altri a dover tener conto delle sue parole e delle sue decisioni e obbedirvi. Non riflette minimamente sulle proprie azioni. Non importa se i fratelli e le sorelle gli offrono consiglio e aiuto, né se la casa di Dio lo pota e lo tratta, e neanche se viene più volte rimosso: comunque non riflette sui propri problemi. In ogni circostanza, mantiene quella sua solita linea: “A casa mia comando io. Prendo io tutte le decisioni. In tutte le questioni, solo io ho l’ultima parola. Sono abituato così e non c’è modo di evitarlo”. È davvero irragionevole e incorreggibile! Diffonde queste pratiche negative come se fossero cose positive, mantenendo costantemente un’enorme stima di sé stesso. Simili persone sono così spudorate! Sono incorreggibili e non accettano affatto la verità, quindi si può star certi che non la amano e non la perseguono. Nel loro cuore, provano disgusto e ostilità nei confronti della verità. Il prezzo che pagano e le avversità a cui si sottopongono per soddisfare i propri desideri e ottenere prestigio sono tutti vani. Dio non approva nulla di tutto ciò, lo detesta. È una manifestazione della loro ostilità nei confronti della verità e della loro opposizione a Dio. Di questo si può essere perfettamente certi, e tutti coloro che comprendono la verità lo sanno discernere.

Ci sono poi persone che credono in Dio da anni ma non possiedono alcuna verità realtà; hanno ascoltato sermoni per anni, ma non capiscono la verità. Pur avendo scarsa levatura, hanno dei “talenti” in cui non hanno rivali: dire bugie e coprirle, ingannare e raggirare gli altri con parole altisonanti. Se pronunciano dieci frasi, al loro interno saranno presenti dieci adulterazioni, ognuna di esse conterrà in qualche misura delle impurità. Per essere precisi, nulla di ciò che dicono è vero. Tuttavia, poiché possiedono scarsa levatura e appaiono abbastanza educati, costoro pensano: “Sono per natura una persona insicura e priva di malizia, e la mia levatura è scarsa. Subisco soprusi ovunque vada, e quando gli altri mi maltrattano devo solo sopportare e soffrire. Non ho il coraggio di ribattere né di reagire: posso solo nascondermi, cedere e subire. Sono l’‘uomo onesto ma ignorante’ di cui parlano le parole di Dio, sono un membro del Suo popolo”. Se qualcuno chiede loro: “Ma allora come puoi mentire?”, essi risponderanno: “Quando mai ho mentito? Chi ho ingannato? Io non ho mentito! Come potrei farlo, da persona senza malizia quale sono? La mia mente è lenta a reagire alle cose e non sono molto istruito: non sono capace di mentire! Esistono persone ingannevoli nel mondo in grado di escogitare un paio di idee e trame malvagie in un batter d’occhio. Io non sono altrettanto astuto e vengo sempre maltrattato. Quindi sono la persona onesta di cui parla Dio, e su nessuna base potete definirmi bugiardo o imbroglione. Semplicemente non c’è nulla a sostegno, state solo cercando di infangarmi. So che tutti voi mi guardate dall’alto in basso: pensate che io sia stupido e che abbia scarsa levatura, e quindi volete tutti maltrattarmi. Dio è l’unico che non lo fa: Egli mi tratta con grazia”. Costoro non ammettono nemmeno di aver mentito e hanno il coraggio di definirsi come le persone oneste di cui parla Dio, e con questa affermazione si pongono direttamente su un trono. Credono di essere persone oneste ma ignoranti per natura e amate da Dio. Ritengono di non aver bisogno di ricercare la verità o di riflettere su sé stessi. Pensano di non aver mai pronunciato una singola menzogna dall’istante in cui sono nati. Non ammettono di aver mentito, checché ne dicano gli altri, anzi tirano fuori le solite vecchie scuse per controbattere e discolparsi. Hanno riflettuto su sé stessi? In un certo senso sì. E cosa è scaturito da questa “riflessione su sé stessi”? “Sono l’uomo onesto ma ignorante di cui parla Dio. Forse sarò un po’ ignorante, ma sono una persona onesta”. Non stanno forse tentando di tessere le proprie lodi? Non hanno ben chiaro se siano ignoranti oppure onesti, eppure si ritengono persone oneste. Hanno consapevolezza di sé? Se qualcuno è uno sciocco che viene maltrattato e vive una vita da codardo, significa che è necessariamente una brava persona? E se qualcuno è considerato una brava persona dagli altri, significa che non ha bisogno di perseguire la verità? Queste persone sono in qualche modo naturalmente in possesso della verità? Alcuni dicono: “Sono una persona alquanto priva di malizia, cerco sempre di dire la verità; sono solo un po’ ignorante. Non ho bisogno di perseguire la verità, sono già una persona buona e onesta”. Così parlando, non stanno forse sottintendendo di essere in possesso della verità e di non avere un’indole corrotta? Tutta l’umanità è stata profondamente corrotta da Satana. Tutte le persone hanno un’indole corrotta e, se una persona possiede un’indole corrotta, può mentire, raggirare e ingannare quando vuole. E potrebbe anche ostentare qualche suo insignificante risultato o contributo, esprimendo un’indole arrogante. Costoro sono costantemente pieni di nozioni su Dio e di pretese smodate nei Suoi confronti, e cercano di ragionare con Lui. Questi non sono forse problemi? Non si tratta di un’indole corrotta? Non serve forse un esame? Sì. Eppure queste persone hanno ormai consacrato sé stesse come persone oneste che non mentono e non ingannano mai gli altri; proclamano di non avere un’indole ingannevole, e che quindi non hanno bisogno di ricercare la verità. Pertanto, nessuno di coloro che si comportano in questo modo sta perseguendo la verità, e nessuno di loro è entrato nella verità realtà. Quando pregano Dio, spesso piangono amaramente per la loro stupidità, per il fatto che vengono sempre maltrattati, per la loro levatura estremamente scarsa: “Dio, solo Tu mi ami, solo Tu hai pietà di me e mi tratti con grazia. Tutti mi maltrattano e mi definiscono un bugiardo, ma non lo sono!” Poi si asciugano le lacrime e si alzano in piedi, e quando incontrano gli altri pensano: “Nessuno di voi è amato da Dio. Solo io lo sono”. Queste persone hanno un’alta considerazione di sé stesse e non ammettono di mostrare alcuno dei vari comportamenti e delle varie manifestazioni di indole corrotta di cui parla Dio. Anche quando un problema specifico le colpisce e genera in loro uno stato o una manifestazione di corruzione, si limitano ad ammetterlo verbalmente dopo un solo attimo di riflessione e poi archiviano la questione. Non cercano affatto la verità e non accettano di rivelare corruzione e di essere persone corrotte. E ancor meno, ovviamente, ammetterebbero di aver manifestato un’indole corrotta in una qualsiasi particolare circostanza. Per quanti problemi creino e per quanta indole corrotta manifestino, finiscono sempre per dire la stessa cosa: “Sono l’uomo onesto ma ignorante di cui parla Dio. Sono oggetto della sua pietà ed Egli mi concederà grandi benedizioni”. E così, con queste parole, sentono di non dover perseguire la verità; queste parole sono il pretesto che queste persone accampano per il fatto che non perseguono la verità. Non sono forse irragionevoli? (Sì.) Sono irragionevoli e ignoranti. Quanto sono irragionevoli? Lo sono al punto da approfittare di una frase delle parole di Dio che torni loro utile e usarla come sigillo con cui fare pressioni su Dio e discolparsi per il fatto che non perseguono la verità, mentre trattano le parole di Dio che smascherano e giudicano l’uomo come se non avessero nulla a che fare con loro. Ritengono di non aver bisogno di ascoltarle perché sono già delle persone oneste. Per essere precisi, costoro sono dei patetici sciagurati. Possiedono scarsa levatura, nessuna ragionevolezza e pochissimo pudore, eppure desiderano ottenere benedizioni. E anche se hanno scarsa levatura e sono privi di ragionevolezza e pudore, sono molto orgogliosi e guardano dall’alto in basso le persone comuni. Non hanno alcun rispetto per le persone di buona levatura che sono in grado di perseguire la verità e di condividere sulla verità realtà. Pensano: “Qual è l’utilità di questi vostri punti di forza? Tenetevi tutto il vostro perseguire la verità e conoscere voi stessi, io non ho bisogno di fare queste cose. Sono una persona onesta; potrò essere un po’ ignorante, ma questo non è affatto un problema. E neanche l’indole corrotta che manifesto è qualcosa di cui preoccuparsi. Fintanto che assumerò qualche buon comportamento, non avrò problemi”. Cosa richiedono a sé stessi? “Dio conosce il mio cuore, in ogni caso, e la mia fede in Lui è autentica. Basta questo. A cosa serve mai tutto questo parlare, giorno dopo giorno, di testimonianze esperienziali e di conoscenza delle parole di Dio? A conti fatti, è sufficiente credere sinceramente in Dio”. Questa non è forse una sciocchezza? In primo luogo, queste persone non sono affatto interessate alla verità; in secondo luogo, è lecito affermare che non hanno alcuna capacità di comprendere la verità o le parole di Dio. Eppure, continuano ad avere un’enorme stima di sé stesse e a comportarsi in modo molto altezzoso e arrogante. Cercano una giustificazione per il fatto che non perseguono la verità, o un metodo di perseguimento o qualcosa che percepiscono come un punto di forza per sostituire la ricerca della verità. Non è forse da sciocchi? (Sì.)

Alcune persone che non perseguono la verità non hanno gravi problemi in termini di umanità. Si attengono alle regole e si comportano bene. Le donne di questa categoria sono gentili e virtuose, dignitose e rispettabili, e non assumono atteggiamenti frivoli. Sono brave ragazze in presenza dei genitori, sono brave mogli e madri di famiglia e trascorrono coscienziosamente le loro giornate prendendosi cura della casa. Gli uomini di questa categoria sono coscienziosi e privi di malizia, e si comportano bene; sono figli devoti, non bevono e non fumano, non rubano e non rapinano, non giocano d’azzardo e non frequentano prostitute: sono mariti modello e, fuori casa, raramente litigano o discutono con gli altri su chi abbia ragione e chi torto. Alcuni pensano che come credenti in Dio sia sufficiente comportarsi così, e che coloro che lo fanno siano brave persone a un livello accettabile. Credono che, se dopo aver iniziato a credere in Dio, sono caritatevoli, servizievoli, umili, pazienti e tolleranti, e se eseguono bene e con diligenza qualsiasi lavoro la chiesa assegni loro, senza essere negligenti o superficiali, allora hanno ottenuto la verità realtà e sono vicini a soddisfare i requisiti di Dio. Pensano che con un po’ più di impegno e sforzo, leggendo di più la parola di Dio, memorizzandone più passi e predicandola di più agli altri, stanno perseguendo la verità. Ma non riconoscono le loro manifestazioni di corruzione, non sanno quale indole corrotta possiedono, e ancor meno sanno da dove un’indole corrotta deriva, o come la si può conoscere ed eliminare. Non sanno nulla di queste cose. Esistono persone di questo tipo? (Sì.) Considerano la loro “bontà” naturale come uno standard che coloro che perseguono la verità devono raggiungere. Se qualcuno li definisse arroganti, ingannevoli e malvagi, non lo contesterebbero apertamente e mostrerebbero un atteggiamento di umiltà, pazienza e accettazione. Ma nel profondo, invece di prenderla sul serio, vi si opporrebbero: “Io sarei arrogante? Se sono arrogante io, allora non c’è una sola brava persona sulla faccia della terra! Se sono ingannevole io, nessuno al mondo è sincero! Se sono malvagio io, nessuno al mondo è onesto! È forse facile trovare una brava persona come me al giorno d’oggi? No: è impossibile!” Non servirà a nulla definirli ingannevoli o arroganti, o dire che non amano la verità, e di certo non servirà definirli miscredenti. Si limiteranno a sbattere le mani sul tavolo e controbattere: “Quindi state dicendo che sono un miscredente? Se non posso essere salvato io, non può esserlo nessuno di voi!” Qualcuno potrebbe smascherarli dicendo: “Tu non accetti la verità. Quando gli altri mettono in luce i tuoi problemi, appari piuttosto umile e paziente, ma in realtà nel profondo di te stesso opponi resistenza. Quello che predichi quando condividi sulla verità è corretto, ma resta il fatto che non accetti una sola delle parole di Dio che espongono e giudicano l’essenza dell’indole corrotta dell’uomo. Ti opponi a queste parole e le contrasti. Hai un’indole maligna”. Se li si definisce “maligni”, non riescono proprio ad accettarlo. “Io sarei maligno? Se lo fossi, vi avrei già calpestati da tempo! Se fossi maligno, vi avrei già distrutti tutti!” Non riescono a comprendere correttamente nulla di ciò che si smaschera sul loro conto o in merito a cui si condivide con loro. Cosa significa comprendere correttamente le cose? Significa che, qualunque problema da te manifestato venga smascherato dagli altri, tu lo valuti in base al metro delle parole di Dio per verificare se ci siano stati davvero errori nelle tue intenzioni e nei tuoi pensieri e, a prescindere da quanti problemi vengono rivelati in te, li affronti tutti con un atteggiamento di accettazione e di sottomissione. È così che una persona può veramente acquisire conoscenza dei propri problemi. Non si può conoscere la propria indole corrotta in base alle proprie nozioni e fantasie, lo si deve fare sulla base delle parole di Dio. Qual è dunque il prerequisito per la conoscenza di sé stessi? Bisogna riconoscere il fatto che Satana ha ingannato e corrotto l’umanità e che tutte le persone hanno un’indole corrotta. Solo accettando questo fatto puoi riflettere su te stesso in base alla rivelazione delle parole di Dio e, operando questa riflessione, scoprire gradualmente i tuoi problemi. Senza che tu te ne renda conto, i tuoi problemi emergeranno a poco a poco in superficie, e allora capirai con chiarezza qual è la tua indole corrotta. Su queste basi, potrai comprendere che tipo di persona sei e qual è la tua essenza. In questo modo imparerai ad accettare tutto ciò che Dio dice e rivela, per poi trovare nelle Sue parole il cammino di pratica che Egli ha tracciato per l’uomo, e praticare e vivere in conformità alle Sue parole. Questo è ciò che significa perseguire la verità. Ma è così che persone di questo tipo recepiscono le parole di Dio? No: possono anche dichiarare di riconoscere che le parole di Dio sono la verità e che davvero smascherano l’umanità corrotta, ma se si chiede loro di conoscere la propria indole corrotta, non lo accettano né lo ammettono. Credono che ciò non abbia nulla a che fare con loro. Questo perché si ritengono persone dignitose e rispettabili, persone irreprensibili, persone d’onore. Essere una persona irreprensibile significa forse possedere la verità? Essere una persona irreprensibile è solamente una manifestazione positiva della propria umanità, non rappresenta la verità. Quindi, il semplice fatto che tu possieda un aspetto della normale umanità non significa che tu non debba perseguire la verità, né che tu l’abbia già acquisita, e ancor meno significa che tu sia una persona amata da Dio. Non è forse così? (Sì.) Queste cosiddette “persone d’onore” credono di non avere un’indole arrogante, ingannevole o di disgusto verso la verità, e di non avere certamente un’indole maligna e malvagia. Pensano di non avere alcuna indole corrotta di questo tipo perché sono persone d’onore, per natura irreprensibili e gentili, costantemente maltrattate dagli altri e, sebbene siano ignoranti e di scarsa levatura, sono oneste. Questa “onestà” non è autentica onestà, è bensì ingenuità, insicurezza e ignoranza. Costoro non sono forse dei grandi sciocchi? Tutti li considerano brave persone. Questa visione è forse corretta? Coloro che la gente percepisce come brave persone hanno un’indole corrotta? La risposta è “sì”, questa è una certezza. Le persone senza malizia non dicono bugie? Non ingannano gli altri e non si camuffano? Non sono egoiste? Non sono avide? Non aspirano ad alte cariche? Sono prive di ogni desiderio smodato? Certamente no. L’unica ragione per cui non hanno fatto del male è che non hanno avuto la giusta opportunità. E ne vanno fiere: consacrano sé stesse come persone d’onore e credono di non avere un’indole corrotta. Quindi, se qualcuno dovesse evidenziare una qualche indole, manifestazione o stato di corruzione in loro, lo confuterebbero dicendo: “Non è vero! Io non sono così, non è così che mi comporto e non è così che la penso. Mi avete frainteso. Tutti voi vedete che sono senza malizia, ingenuo e insicuro, e quindi mi maltrattate”. Cosa bisognerebbe fare di queste persone, che reagiscono in questo modo? Se qualcuno osasse infastidire una persona del genere, ne sarebbe perseguitato per sempre. La cosa non avrebbe mai fine; non riuscirebbe mai, per quanto si sforzasse, a scrollarsi costui di dosso. Simili persone irragionevoli e implacabilmente moleste restano comunque convinte di ricercare la verità, di essere persone ignoranti, e senza malizia né indole corrotta. Spesso arrivano persino ad affermare: “Sarò anche ignorante, ma sono privo di malizia; sono una persona onesta e Dio mi ama!” Per loro, queste sono cose da sfruttare come un capitale. Non è forse un po’ spudorato? Tu dici che Dio ti ama. Ma è così? Hai una qualche base per affermarlo? Lo Spirito Santo opera in te? Dio ha forse detto che ti perfezionerà? Dio ha intenzione di servirSi di te? Se Dio non ti ha detto queste cose, non puoi affermare che ti ama, ma solo che ha pietà di te, e questo è già moltissimo. Se dici che Dio ti ama, questa è solo la tua comprensione personale; non dimostra che Dio ti ama veramente. Dio amerebbe mai una persona che non persegue la verità? Dio amerebbe una persona ignorante e insicura? Per gli ignoranti e gli insicuri Dio prova pietà, questo è vero. Ma Egli ama coloro che sono veramente onesti, che perseguono la verità, che sanno mettere in pratica la verità e sottomettersi a Lui, che sanno esaltarLo e testimoniarLo, che sanno tenere conto della Sua volontà e amarLo sinceramente. Solo chi si spende veramente per Dio e compie lealmente i propri doveri riceve l’amore di Dio; solo chi sa accettare la verità, nonché potature e trattamenti, riceve l’amore di Dio. Coloro che non accettano la verità, che non accettano di essere potati e trattati, sono coloro che Dio detesta e rifiuta. Se provi disgusto per la verità e ti opponi a tutte le parole pronunciate da Dio, allora Dio proverà disgusto e disprezzo nei tuoi confronti. Se ti consideri sempre una brava persona, degna di compassione, semplice e senza malizia, ma non persegui la verità, Dio ti amerà? È impossibile; non c’è alcuna base a sostegno di ciò nelle Sue parole. Dio non guarda se sei privo di malizia, né Gli interessa con quale tipo di umanità o levatura tu sia nato: Egli guarda se, dopo aver ascoltato le Sue parole, le accetti o le ignori, se ti sottometti o ti opponi. Egli guarda se le Sue parole producono un effetto su di te e portano in te dei frutti, se sei in grado di rendere autentica testimonianza delle molte parole che ha pronunciato. Se alla fine la tua esperienza si riduce a: “Sono privo di malizia, sono insicuro, vengo maltrattato da ogni persona che incontro. Tutti mi guardano dall’alto in basso”, allora Dio dirà che questa non è una testimonianza. Se aggiungi: “Sono l’uomo onesto ma ignorante di cui parla Dio”, Egli dirà che sei pieno di menzogne e che non pronunci una sola parola di verità. Se, quando Dio ha delle richieste nei tuoi confronti, non solo non vi obbedisci affatto, ma cerchi anche di ragionare con Lui e di discolparti dicendo: “Ho sofferto e ho pagato un prezzo, e amo Dio”, non funzionerà. Persegui la verità? Dov’è la tua vera testimonianza esperienziale? Come si manifesta l’amore che nutri per Dio? Non convincerai nessuno se non sei in grado di fornire delle prove. Tu affermi: “Sono una persona d’onore e mi comporto decorosamente. Non sono dedito alla fornicazione e agisco sempre secondo le regole. Sono una persona ben educata. Non vado in giro a bere, non frequento prostitute e non gioco d’azzardo. Non creo intralcio o disturbo nella casa di Dio e non semino discordia, sopporto le sofferenze e lavoro duramente. Questi non sono forse segni del fatto che perseguo la verità? Io sto già perseguendo la verità”. E Dio dirà: “Hai eliminato la tua indole corrotta? Dov’è la tua testimonianza del fatto che persegui la verità? Sei in grado di ottenere l’approvazione e l’ammirazione da parte del popolo eletto di Dio? Se non puoi fornire alcuna testimonianza esperienziale eppure dichiari di essere una persona onesta che ama Dio, allora sei qualcuno che abbindola gli altri con parole false: sei un irragionevole diavolo Satana e meriti di essere maledetto. Non potrai che essere condannato e scacciato da Dio.

Mentre svolgono i loro doveri, alcune persone agiscono spesso in modo arbitrario e sconsiderato. Sono estremamente capricciose. Quando sono felici, compiono un po’ del loro dovere, mentre quando non lo sono mettono il broncio e dicono: “Oggi sono di cattivo umore. Non mangerò nulla e non farò il mio dovere”. Gli altri allora devono trattare con loro e dire: “Non va bene. Non puoi essere così capriccioso”. E cosa rispondono queste persone? “So che non va bene, ma sono cresciuto in una famiglia ricca e privilegiata. I miei nonni e i miei zii mi viziavano, e i miei genitori erano anche peggio. Ero il loro tesoro, la pupilla dei loro occhi, e mi hanno assecondato in tutto e per tutto e viziato. Questa educazione mi ha trasmesso questo temperamento capriccioso, per cui, quando compio un dovere nella casa di Dio, non discuto le cose con gli altri, non ricerco la verità e non mi sottometto a Dio. È forse colpa mia?” La loro comprensione è corretta? Hanno l’atteggiamento di chi persegue la verità? (No.) Ogni volta che qualcuno evidenzia un loro piccolo difetto, come il fatto che nei pasti si prendono il cibo migliore, che si preoccupano solo di sé stessi e non pensano agli altri, dicono: “Sono così da quando ero bambino. Sono abituato a farlo. Non ho mai pensato agli altri. Ho sempre vissuto una vita privilegiata, con genitori che mi adorano e nonni che stravedono per me. Sono la pupilla degli occhi di tutti i miei familiari”. Questo è un cumulo di sciocchezze e falsità. Non è un po’ sfacciato e impudente? I tuoi genitori ti adorano: questo significa che anche tutti gli altri devono adorarti? I tuoi parenti ti adorano e stravedono per te: questo ti autorizza ad agire in modo sconsiderato e arbitrario nella casa di Dio? È forse una ragione valida? È questo l’atteggiamento corretto da assumere nei confronti della tua indole corrotta? È un atteggiamento di ricerca della verità? (No.) Quando a queste persone capita qualcosa, quando hanno qualche problema con la loro indole corrotta o con la loro vita, cercano giustificazioni oggettive per risponderne, per spiegare, per giustificarsi. Non ricercano mai la verità, non pregano Dio e non si presentano davanti a Lui per riflettere su sé stesse. Senza riflettere su di sé, si può acquisire conoscenza dei propri problemi e della propria corruzione? (No.) E senza conoscere la propria corruzione ci si può pentire? (No.) Se una persona non è capace di pentirsi, in quale condizione vivrà invariabilmente? Non sarà forse una condizione di indulgenza verso sé stessa? Di convinzione che, pur avendo manifestato corruzione, non ha compiuto il male né violato i decreti amministrativi, e che, pur non avendo agito in conformità alle verità principi, non lo ha fatto intenzionalmente e dunque è perdonabile? (Sì.) Ebbene, è questo il tipo di condizione in cui dovrebbe trovarsi chi persegue la verità? (No.) Se una persona non si pente mai veramente e vive sempre in tale condizione, riuscirà a invertire la rotta? No, non ci riuscirà mai. E se una persona non cambia rotta, non sarà in grado di abbandonare veramente la propria malvagità. Cosa significa non essere in grado di abbandonare veramente la propria malvagità? Significa non riuscire a praticare realmente la verità e a entrare nella verità realtà. Questo è l’esito più ovvio. Se non riesci ad abbandonare la malvagità, né a praticare la verità e a entrare nella realtà, allora se vuoi portare Dio a cambiare idea su di te, ottenere l’opera dello Spirito Santo, guadagnare l’illuminazione e la luce di Dio e far sì che Dio perdoni le tue trasgressioni ed elimini la tua corruzione, questo sarà possibile? (No.) Se questo non è possibile, allora la tua fede in Dio può portarti alla salvezza? (No.) Se una persona vive in una condizione di indulgenza e ammirazione verso sé stessa, è ben lontana dal perseguire la verità. Le cose di cui si occupa, a cui guarda, che ascolta e che fa possono essere in qualche modo correlate alla fede in Dio, ma non hanno nulla a che fare con il perseguimento o con la pratica della verità. Questo esito è ovvio. E poiché le cose di cui si occupa non hanno a che fare con il perseguimento né con la pratica della verità, questa persona non avrà riflettuto su sé stessa né acquisito conoscenza di sé. Non saprà fino a che punto è stata corrotta né come praticare il pentimento, quindi è ancora meno verosimile che raggiunga un autentico pentimento o che porti Dio a cambiare idea su di lei. Se vivi in una simile condizione e vuoi che Dio cambi idea su di te, ti perdoni o ti approvi, sarà davvero difficile che accada. Che cosa significa “approvare”? Significa che Dio riconosce ciò che fai, lo approva e ne serba memoria. Se non riesci a conseguire nessuna di queste cose, è la prova che non stai perseguendo la verità in ciò che fai, nei tuoi sforzi, nelle tue manifestazioni e nel tuo comportamento. A prescindere da ciò che pensi, anche se sei in grado di assumere alcuni buoni comportamenti, essi denotano solamente che c’è un po’ di coscienza e di ragione nella tua umanità. Ma questa buona condotta non costituisce una manifestazione di perseguimento della verità, perché il tuo punto di partenza, i tuoi intenti e le tue motivazioni non sono quelli di perseguire la verità. Su quali basi si può affermare ciò? Sul fatto che nessuno dei tuoi pensieri, azioni o gesti è volto al perseguimento della verità e non ha nulla a che fare con la verità. Se nulla di ciò che si fa è volto a ottenere l’approvazione e il riconoscimento da parte di Dio, allora nulla di ciò che si fa potrà ottenere questa approvazione o questo riconoscimento, ed è ovvio che questi comportamenti e queste pratiche possono essere definiti solo buona condotta umana. Non sono segni che si stia praticando la verità né tanto meno che la si stia perseguendo. Le persone particolarmente capricciose e che spesso si comportano in modo avventato e arbitrario non accettano il giudizio e il castigo delle parole di Dio, né accettano di essere potate e trattate. Inoltre, spesso si giustificano per il fatto che non perseguono la verità e per la loro incapacità di accettare potatura e trattamento. Di che indole si tratta? Ovviamente, è un’indole di disgusto nei confronti della verità: l’indole di Satana. L’uomo è posseduto dalla natura e dall’indole di Satana, quindi non vi è dubbio che le persone appartengano a Satana. Sono diavoli, la progenie di Satana e la discendenza del gran dragone rosso. Alcuni riescono ad ammettere di essere dei diavoli, dei Satana e dei discendenti del gran dragone rosso, e si riempiono la bocca della conoscenza che hanno di sé stessi. Ma quando rivelano un’indole corrotta e qualcuno li smaschera, li tratta e li pota, cercano con tutte le loro forze di discolparsi e non accettano minimamente la verità. Qual è il problema qui? In questo caso, costoro vengono smascherati completamente. Sono degli oratori eccellenti quando parlano della conoscenza che hanno di sé stessi; ma allora perché quando si trovano a essere potati e trattati non sono capaci di accettare la verità? C’è un problema qui. Questo genere di cose non è forse piuttosto comune? È facile da discernere? In effetti lo è. Ci sono molte persone che ammettono di essere dei diavoli e dei Satana quando parlano della conoscenza che hanno di sé, ma poi non si pentono e non cambiano. Allora, la conoscenza di sé di cui parlano è vera o falsa? Hanno una conoscenza sincera di sé stesse o è solo un espediente per ingannare gli altri? La risposta è più che evidente. Perciò, per capire se una persona ha autentica conoscenza di sé, non bisogna limitarsi ad ascoltarla mentre ne parla: bisogna osservare l’atteggiamento che ha nei confronti della potatura e del trattamento, e se è in grado di accettare la verità. Questa è la cosa più importante. Chi non accetta di essere potato e trattato ha un’essenza di mancata accettazione e di rifiuto della verità, e un’indole di disgusto nei confronti della verità. Questo è indubbio. Alcune persone, a prescindere da quanta corruzione abbiano rivelato, non permettono agli altri di trattarle: nessuno può permettersi di potarle o trattarle. Possono anche parlare della propria conoscenza di sé, in qualsiasi modo vogliano, ma se qualcun altro le smaschera, le critica o le tratta, per quanto ciò possa essere oggettivo o conforme ai fatti, non lo accettano. Non importa quale tipo di indole corrotta un’altra persona metta in luce in loro: vi si opporranno strenuamente e non faranno che discolparsi fornendo giustificazioni pretestuose, senza un briciolo di autentica sottomissione. Se queste persone non perseguono la verità, saranno nei guai. Nella chiesa, costoro sono intoccabili e inappuntabili. Quando qualcuno dice qualcosa di buono su di loro, questo li rende felici; non appena si evidenzia un loro difetto, si arrabbiano. Se qualcuno li smaschera e dice: “Sei una brava persona, ma sei molto capriccioso. Agisci sempre in modo arbitrario e sconsiderato. Devi accettare di essere potato e trattato. Non sarebbe meglio per te liberarti di queste carenze e di quest’indole corrotta?”, loro risponderanno: “Non ho compiuto il male. Non ho peccato. Perché mi state trattando? In casa sono stato viziato fin da bambino, sia dai miei genitori che dai miei nonni. Sono il loro tesoro, la pupilla dei loro occhi. Ora, qui nella casa di Dio, non c’è nessuno che straveda per me: non è piacevole vivere qui! Voi state sempre a puntualizzare su qualche mio difetto e a tentare di trattarmi. Come posso vivere così?” Qual è il problema qui? Chi ha le idee chiare capisce subito che queste persone sono state viziate dai genitori e dalla famiglia e che, ancora oggi, non sanno come comportarsi o vivere in modo indipendente. La tua famiglia ti ha adorato come un idolo e tu non conosci il tuo posto nell’universo. Hai sviluppato i vizi dell’arroganza, dell’ipocrisia e dell’estrema capricciosità, di cui non sei consapevole e su cui non sai riflettere. Credi in Dio ma non ascolti le Sue parole e non metti in pratica la verità. È possibile acquisire la verità con una simile fede in Dio? Puoi entrare nella verità realtà? Puoi vivere un’autentica sembianza umana? Certamente no. Come credente in Dio, devi almeno accettare la verità e conoscere te stesso. Solo così potrai cambiare. Se nella tua fede fai continuo affidamento sulle tue nozioni e fantasie, se invece di perseguire la verità ricerchi soltanto la pace e la felicità, se sei incapace di autentico pentimento e non cambi minimamente la tua indole di vita, allora la tua fede in Dio è priva di significato. Come credente in Dio, devi comprendere la verità. Devi impegnarti a conoscere te stesso. Devi ricercare la verità in qualunque cosa ti accada, ed eliminare qualsiasi indole corrotta tu manifesti facendo comunione sulla verità in linea con le parole di Dio. Se qualcuno ti fa notare la tua indole corrotta, o se tu stesso prendi l’iniziativa di analizzarla, se riesci a valutarla consapevolmente sul metro delle parole di Dio, a fare introspezione, a esaminare e conoscere te stesso, e poi a risolvere il tuo problema e a praticare il pentimento, sarai in grado di vivere come un essere umano. Chi crede in Dio deve accettare la verità. Se ti adagi sempre sul piacere di essere viziato dai tuoi familiari, se sei sempre contento di essere la pupilla dei loro occhi, il loro tesoro, cosa potrai guadagnare? Per quanto tu possa essere il tesoro dei tuoi familiari e la pupilla dei loro occhi, se non possiedi la verità realtà sei spazzatura. Credere in Dio ha valore solo se si persegue la verità. Quando capirai la verità, saprai come comportarti e come vivere in modo da sperimentare la vera felicità ed essere una persona gradita a Dio. Nessun ambiente familiare, punto di forza, merito o dono personale può sostituirsi alla verità realtà, né deve fungere da pretesto per non perseguire la verità. Acquisire la verità è l’unica cosa che può portare le persone alla vera felicità, permettere loro di vivere una vita significativa e garantire loro una meravigliosa destinazione. Questi sono dati di fatto.

Alcuni, dopo essere diventati leader e lavoratori della chiesa, si ritengono preziosissimi e pensano che avranno finalmente la possibilità di brillare. Hanno un’ottima opinione di sé stessi e iniziano a mettere a frutto i propri punti di forza; danno libero sfogo alle loro ambizioni e dimostrano tutte le loro capacità. Costoro hanno classe e istruzione, capacità organizzative, e modi e portamenti da leader. A scuola erano i primi della classe e i capi dell’unione studentesca, erano manager o presidenti dell’azienda in cui lavoravano, e quando hanno iniziato a credere in Dio e sono entrati nella Sua casa sono stati eletti leader, quindi pensano: “Il Cielo non mi declassa mai. Sarebbe difficile per una persona con le mie capacità mantenere un basso profilo. Non appena mi sono dimesso dalla carica di presidente della società, sono entrato nella casa di Dio e ho assunto il ruolo di leader. Non potrei essere una persona comune nemmeno se ci provassi. Questa è l’esaltazione da parte Dio, è ciò che Egli ha disposto per me, quindi mi sottometterò”. Dopo essere diventati leader, mettono a frutto la loro esperienza, le loro conoscenze, le loro capacità organizzative e il loro stile da leader. Pensano di essere individui capaci, audaci e veramente abili e talentuosi. È un peccato, quindi, che qui ci sia un problema. In cosa riescono meglio nella chiesa questi leader abili e talentuosi, nati con la capacità di guidare gli altri? Nell’instaurare un loro regno indipendente, nell’arrogarsi per sé tutto il potere e nel dominare le discussioni. Dopo essere diventati leader, non fanno altro che lavorare, darsi da fare, subire avversità e pagare un prezzo per la propria fama e il proprio prestigio. Non si preoccupano di nient’altro. Ritengono che il loro impegno e il loro lavoro siano in linea con la volontà di Dio, che non possiedano alcuna indole corrotta, che la chiesa abbia sempre bisogno di loro e così anche i fratelli e le sorelle. Credono che nessun lavoro possa essere svolto senza di loro, che possano occuparsi di tutto da soli e monopolizzare il potere. E sanno molto bene come instaurare il loro regno indipendente. Sono estremamente creativi e innovativi, sono particolarmente abili nell’atteggiarsi a funzionari e nel darsi delle arie, e sono esperti nell’impartire lezioni agli altri ergendosi su un piedistallo. C’è solo una cosa importante che non sanno fare: dopo essere diventati leader, non sono più in grado di parlare agli altri con il cuore, di conoscere sé stessi, di rendersi conto della propria corruzione o di ascoltare i suggerimenti di fratelli e sorelle. Se qualcuno propone idee diverse durante le discussioni di lavoro, questi leader non solo le rifiutano, ma si giustificano dicendo: “Non avete riflettuto bene sulla proposta. Io sono il leader della chiesa: se faccio come dite voi e va tutto liscio, non c’è problema, ma se qualcosa va storto la responsabilità ricadrà esclusivamente su di me. Quindi, nella maggior parte delle occasioni potete esprimere le vostre opinioni, possiamo attenerci a questa formalità, ma alla fine devo essere solo io a fare le scelte e a decidere come agire”. Con il passare del tempo, la maggior parte dei fratelli e delle sorelle smette di partecipare alle discussioni o alla comunione sul lavoro, e questi leader non si preoccuperanno di condividere con loro su eventuali problemi lavorativi. Continueranno a prendere decisioni e a emettere giudizi senza dire una parola a nessuno, e saranno sempre pieni di giustificazioni. La loro convinzione è: “La chiesa è la chiesa del leader, il leader traccia la rotta. È il leader che ha l’ultima parola sulla direzione e sul cammino di fratelli e sorelle”. Naturalmente, questi leader prendono poi il controllo dell’ingresso nella vita, del cammino e della direzione della ricerca di fratelli e sorelle. Una volta diventati “capitani”, monopolizzano il potere e instaurano un loro regno indipendente. Non c’è trasparenza nelle loro azioni ed essi, senza rendersene conto, opprimono delle persone ed escludono alcuni fratelli e sorelle che perseguono la verità e sono capaci di comprensione, ma per tutto il tempo restano convinti di star proteggendo il lavoro della chiesa e gli interessi del popolo eletto di Dio. Ponderano attentamente ogni loro azione, con una tale pletora di giustificazioni e scuse, e alla fine cosa ne risulta? Ogni cosa che fanno è volta a tutelare il loro prestigio e il loro monopolio del potere. Convinti in questo modo di tutelarne gli interessi, portano nella casa di Dio i principi, i modi e le abitudini comportamentali della società secolare e della vita familiare. Eppure non acquisiscono mai conoscenza di sé stessi né riflettono su di sé. Anche se qualcuno facesse loro notare che stanno violando le verità principi, anche se dovessero ricevere l’illuminazione, la punizione e il castigo di Dio, non ne avrebbero alcuna consapevolezza. Dove risiede il problema? Dal giorno in cui hanno assunto il ruolo di leader, hanno trattato il loro dovere come una carriera, ed è questo che li condanna a percorrere il cammino degli anticristi e li rende incapaci di perseguire la verità. Eppure, nel corso di questa “carriera”, restano persuasi che tutto ciò che fanno sia perseguire la verità. Che visione hanno della ricerca della verità? Salvaguardano il proprio prestigio e la propria autorità con il pretesto di proteggere gli interessi di fratelli e sorelle e della casa di Dio, e credono che questa sia una manifestazione della loro ricerca della verità. Non sanno assolutamente nulla dell’indole corrotta che manifestano ed esprimono nella loro posizione. Anche se a volte hanno una vaga sensazione che si tratti di un’indole corrotta, che Dio la detesta, che si tratta di un’indole maligna e intransigente, deviano subito il pensiero e si dicono: “Questo non va bene. Sono il leader e devo avere la dignità che si addice al ruolo. Non posso permettere che i fratelli e le sorelle mi vedano manifestare un’indole corrotta”. Così, pur rendendosi conto di aver espresso una grande quantità di corruzione e di aver compiuto molte azioni contrarie ai principi allo scopo di salvaguardare il proprio prestigio e la propria autorità, quando qualcuno li smaschera ricorrono a sofismi o tentano di arginare la cosa, in modo che nessun altro ne venga a conoscenza. Non appena acquisiscono autorità e prestigio, si pongono in una posizione sacra e intoccabile, ritenendosi grandi, corretti, irreprensibili e indubitabili. E, una volta occupata tale posizione, osteggiano e respingono sistematicamente qualsiasi voce dissenziente, qualsiasi suggerimento o consiglio possa essere utile all’ingresso nella vita dei fratelli e delle sorelle e al lavoro della chiesa. Quale scusa adducono per il fatto che non perseguono la verità? Dicono: “Godo di prestigio e di una posizione, il che significa che possiedo dignità e che sono sacro e intoccabile”. Possono forse perseguire la verità dopo aver accampato simili pretesti e ragioni? (No.) Non possono. Parlano e agiscono continuamente dall’alto della loro posizione, godendo degli orpelli del prestigio acquisito. Così facendo, si mettono sulla linea di tiro e rendono necessario smascherarli. Costoro non sono forse miserabili? Sono miserabili e detestabili, e anche ripugnanti: sono rivoltanti! In quanto leader, vestono i panni di un santo. Un santo, una persona grande, gloriosa e corretta: cosa sono questi titoli? Sono catene, e chi le indossa non è più in grado di perseguire la verità. Se qualcuno indossa queste catene, significa che non ha più alcun rapporto con la ricerca della verità. Qual è il motivo principale per cui queste persone non perseguono la verità? In realtà, la ragione è che sono state vincolate dal prestigio. Pensano sempre: “Io sono il leader. Sono io che comando qui. Godo di prestigio e di una posizione. Sono una persona dignitosa. Non posso avere un’indole arrogante o malvagia. Non posso aprirmi e condividere in merito alla mia indole corrotta: devo proteggere la mia dignità e la mia fama. Devo fare in modo che le persone mi ammirino e mi venerino”. Costoro sono costantemente limitati da queste cose, quindi non riescono ad aprirsi, a riflettere su sé stessi e a conoscersi. Queste cose li rovinano. Le loro opinioni e la loro mentalità sono forse in linea con la verità? È evidente che non lo sono. I comportamenti che di solito mostrano nei loro doveri – ossia arroganza e presunzione, fare di testa propria, fingere, ingannare e così via – sono pratiche di perseguimento della verità? (No.) È evidente che nessuna di esse costituisce il perseguimento della verità. E quali giustificazioni o motivazioni adducono per il fatto che non perseguono la verità? (Credono che i leader siano persone in possesso di prestigio e dignità e che, anche se hanno un’indole corrotta, non possano essere smascherati). Non è forse un punto di vista assurdo? Se una persona ammette di avere un’indole corrotta ma non permette che questa venga smascherata, è forse una persona che accetta la verità? Se, come leader, non sai accettare la verità, come potrai sperimentare l’opera di Dio? Come verrà purificata la tua corruzione? E se la tua corruzione non può essere purificata e continui a vivere secondo la tua indole corrotta, allora sei un leader incapace di svolgere lavoro concreto: sei un falso leader. In quanto leader godi di prestigio, ma è solo una questione di avere un lavoro diverso, un dovere diverso: non significa che hai assunto un ruolo di rilievo. Non diventi più dignitoso degli altri o una persona di spicco perché hai acquisito questo prestigio e hai svolto un dovere diverso. Se ci sono davvero persone che la pensano in questo modo, non sono forse spudorate? (Sì.) C’è un modo più colloquiale per dirlo? Hanno proprio la faccia di bronzo, non è vero? Quando non sono leader, trattano le persone con sincerità; sono in grado di aprirsi in merito alle proprie manifestazioni di corruzione e di analizzare la propria indole corrotta. Quando assumono la carica di leader, diventano persone diverse. Perché dico che diventano persone diverse? Perché indossano una maschera, dietro la quale nascondono chi sono veramente. La maschera non rivela alcuna espressione, né pianto né riso, né piacere né rabbia, né dolore né gioia, né emozioni né desideri, e certamente nessuna indole corrotta. In ogni momento, la sua espressione e la sua condizione rimangono invariate, mentre tutti i veri stati, i pensieri e le idee personali del leader rimangono nascosti dietro la maschera, dove nessuno può vederli. Ci sono leader e lavoratori che pensano sempre di godere di prestigio e di una posizione. Sono terrorizzati dall’idea di perdere la loro dignità in caso qualcuno li potasse e trattasse, quindi non accettano la verità. Attingono al loro prestigio e alla loro autorità per pronunciare parole mielose e false, e celare la loro indole corrotta. Allo stesso tempo, credono erroneamente di essere più elevati e santi degli altri per via del proprio prestigio, e di non avere pertanto bisogno di perseguire la verità, pensando che questo spetti agli altri. Questo modo di pensare è errato, e in certa misura spudorato e irragionevole. È così che si comporta questo tipo di persona. Dall’essenza del comportamento di tali persone, risulta chiaro che non stanno perseguendo la verità. Al contrario, perseguono il prestigio e la fama. Quando lavorano, proteggono il loro prestigio e la loro autorità, illudendosi di perseguire la verità. Sono proprio come Paolo: fanno frequenti riepiloghi del lavoro che hanno eseguito e dei doveri che hanno svolto, dei compiti di cui si sono occupati nel lavoro della chiesa e dei risultati che hanno ottenuto nel lavoro della casa di Dio. Spesso fanno il computo di queste cose, come quando Paolo disse: “Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho conservato la fede. Ormai mi è riservata la corona di giustizia” (2 Timoteo 4:7-8). Con questo, Paolo intendeva dire che, dopo aver finito la sua corsa e aver combattuto il buon combattimento, era tempo di calcolare quanto alta fosse la sua possibilità di salvezza, quanto grande fosse stato il suo contributo e quanto cospicua sarebbe stata la sua ricompensa, e di chiedere a Dio di ricompensare i suoi contributi. Intendeva dire che non avrebbe ritenuto Dio un Dio giusto se non lo avesse ricompensato con una corona, che si sarebbe rifiutato di sottomettersi e che si sarebbe persino lamentato dell’ingiustizia di Dio. Una persona del genere, con questo tipo di mentalità e indole, persegue forse la verità? È una persona che si sottomette veramente a Dio? È in grado di mettersi alla mercé delle orchestrazioni di Dio? Non risulta forse palese a prima vista? Costoro pensano che la loro corsa e i loro combattimenti siano il perseguimento della verità, non ricercano affatto la verità e non manifestano di perseguirla realmente, quindi non sono persone che perseguono la verità.

Quale, tra i problemi dell’uomo, la nostra comunione ha messo principalmente in luce? In particolare, quale indole corrotta dell’uomo ha messo in luce? Un’indole fondamentale è il disgusto dell’uomo per la verità e il suo rifiuto di accettarla; questo è un tipo di comportamento molto specifico. Un’altra indole principale è quella che si riscontra nell’essenza di ogni persona: l’intransigenza. Anche questa si manifesta in modo piuttosto concreto ed evidente, non è vero? (Sì.) Questi sono due dei modi principali in cui si manifesta e si esprime l’indole corrotta dell’uomo. Questi specifici comportamenti, opinioni, atteggiamenti, e così via, illustrano realmente e accuratamente che sussiste un elemento di disgusto nei confronti della verità all’interno dell’indole corrotta dell’uomo. Naturalmente, ciò che emerge di più nell’indole dell’uomo sono le manifestazioni di intransigenza: qualunque cosa Dio dica e qualunque indole corrotta dell’uomo venga rivelata nel corso dell’opera di Dio, le persone rifiutano ostinatamente di riconoscerlo e vi si oppongono. Oltre alla manifesta opposizione e al rifiuto sprezzante, c’è naturalmente un altro tipo di comportamento, che si verifica quando le persone non si curano dell’opera di Dio, come se essa non avesse nulla a che fare con loro. Cosa significa non curarsi di Dio? È ciò che avviene quando una persona dichiara: “Di’ quello che vuoi: non ha nulla a che fare con me. Il Tuo giudizio e il Tuo smascheramento non mi riguardano minimamente. Non li accetto e non li riconosco”. Potremmo definire un tale atteggiamento “intransigente”? (Sì.) È una manifestazione di intransigenza. Queste persone dicono: “Vivo come mi pare, in qualsiasi modo mi faccia sentire a mio agio e mi renda felice. Se anche assumo i comportamenti di cui Tu parli, come l’arroganza, l’inganno, il disgusto per la verità, la malvagità, la malignità e così via, che importa? Non li esaminerò, non li conoscerò e non li accetterò. Questo è il mio modo di credere in Dio: che cosa hai intenzione di fare al riguardo?” Questo è un atteggiamento di intransigenza. Quando le persone non si curano delle parole di Dio e non vi prestano attenzione, ossia ignorano sistematicamente Dio, indipendentemente da ciò che dice, che parli sotto forma di richiami o di avvertimenti oppure di esortazioni, quali che siano il Suo modo di esprimerSi e l’origine e gli obiettivi dei Suoi discorsi, allora hanno un atteggiamento di intransigenza. Ciò significa che non prestano attenzione all’urgente volontà di Dio, tanto meno al Suo sincero e ben intenzionato desiderio di salvare l’uomo. Indipendentemente da ciò che Dio fa, gli uomini non hanno un cuore di collaborazione e non sono disposti a impegnarsi per acquisire la verità. Anche se riconoscono che il giudizio e la rivelazione di Dio sono del tutto oggettivi, non provano rimorso nei loro cuori e continuano ad avere fede allo stesso modo di prima. Alla fine, dopo aver ascoltato molti sermoni, ripetono la stessa cosa: “Sono comunque un vero credente, non possiedo una scarsa umanità, non compirei deliberatamente il male, sono capace di rinunciare alle cose, so affrontare le avversità e sono disposto a pagare un prezzo per la mia fede. Dio non mi abbandonerà”. Non è forse analogo a ciò che disse Paolo: “Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho conservato la fede. Ormai mi è riservata la corona di giustizia”? Questo è il tipo di atteggiamento che le persone hanno. E quale indole esso cela? L’intransigenza. È difficile trasformare un’indole intransigente? Esiste un cammino per farlo? Il metodo più semplice e diretto è quello di cambiare l’atteggiamento che hai verso le parole di Dio e verso Dio Stesso. Come si possono trasformare questi aspetti? Analizzando e arrivando a conoscere gli stati e la mentalità che derivano dal tuo atteggiamento intransigente e cercando di vedere quali delle tue azioni e parole, quali dei punti di vista e degli intenti a cui ti aggrappi, e anche nello specifico quali tra i pensieri e le idee che manifesti siano sotto l’influenza della tua indole intransigente. Esamina ed elimina uno per uno questi comportamenti, manifestazioni e stati, e poi cambiali: non appena hai esaminato e individuato un aspetto, cambialo seduta stante. Per esempio, abbiamo appena parlato dell’agire in base alle proprie preferenze e ai propri stati d’animo, ossia la capricciosità. L’indole della capricciosità porta con sé il disgusto nei confronti della verità. Se ti rendi conto di essere quel genere di persona, con quel tipo di indole corrotta, e non rifletti su te stesso né la elimini ricercando la verità, pensando ostinatamente di non manifestare alcun problema, questa è intransigenza. Dopo questo sermone, potresti improvvisamente renderti conto che: “Ho detto cose del genere e ho opinioni di questo tipo. Possiedo un’indole di disgusto nei confronti della verità. Stando così le cose, mi impegnerò a eliminare tale indole”. Come fare allora per eliminarla? Inizia con l’abbandonare il tuo senso di superiorità, la tua capricciosità e la tua arbitrarietà; che tu sia di buono o di cattivo umore, guarda quali sono le richieste di Dio. Se sai rinunciare alla carne e praticare in conformità alle richieste di Dio, che opinione avrà Egli di te? Se riesci davvero a eliminare questi comportamenti corrotti, è segno che stai cooperando positivamente e attivamente all’opera di Dio. Rinuncerai a quest’indole di disgusto per la verità e la eliminerai consapevolmente, e allo stesso tempo eliminerai la tua indole intransigente. Quando avrai eliminato entrambi questi tipi di indole corrotta, sarai in grado di obbedire a Dio e di soddisfarLo, ed Egli ne sarà compiaciuto. Se avete compreso il contenuto di questa comunione e praticherete l’abbandono della carne in questo modo, ne sarò molto felice. Allora non avrò pronunciato queste parole invano.

L’intransigenza è un problema di indole corrotta; fa parte della natura di una persona e non è facile da risolvere. Quando si ha un’indole intransigente, questa si manifesta principalmente come una propensione a fornire giustificazioni e argomentazioni pretestuose, a restare aggrappati alle proprie idee e a non accettare facilmente le novità. A volte le persone sanno che le loro idee sono sbagliate, ma vi si aggrappano per vanità e orgoglio, ostinandosi fino alla fine. Tale indole intransigente è difficile da trasformare, anche quando se ne è consapevoli. Per risolvere il problema dell’intransigenza, bisogna conoscere l’arroganza, l’inganno, la malignità, il disgusto per la verità e altri aspetti simili dell’indole dell’uomo. Quando si conosce la propria arroganza, la propria falsità, la propria malignità, il proprio disgusto per la verità, la propria indisponibilità ad abbandonare la carne pur volendo praticare la verità, la propria tendenza ad accampare continuamente scuse e a spiegare le proprie difficoltà pur volendo obbedire a Dio, sarà facile riconoscere che si ha un problema di intransigenza. Per risolvere questo problema, bisogna innanzitutto essere in possesso di un normale senno umano e cominciare a imparare ad ascoltare le parole di Dio. Se vuoi essere una pecora di Dio, devi imparare ad ascoltare le Sue parole. E in che modo dovresti ascoltarle? Ascoltando i problemi che Dio espone nelle Sue parole e cercando quelli che sono pertinenti alla tua situazione. Se ne rilevi uno, dovresti accettarlo; non devi credere che sia un problema degli altri, che sia un problema di tutti o dell’umanità e che non abbia nulla a che fare con te. Sarebbe sbagliato avere una tale convinzione. Dovresti riflettere, attraverso la rivelazione delle parole di Dio, sull’eventualità che tu abbia gli stati corrotti o le opinioni errate che Dio sta smascherando. Per esempio, quando senti le parole di Dio che rivelano le espressioni di indole arrogante manifestate da qualcuno, dovresti dire a te stesso: “Io mostro manifestazioni di arroganza? Sono un essere umano corrotto, quindi di certo mostro alcune di queste manifestazioni; dovrei riflettere sulle occasioni in cui lo faccio. Gli altri dicono che sono arrogante, che mi comporto sempre in modo altezzoso e sdegnoso, che quando parlo li limito. È davvero questa la mia indole?” Attraverso la riflessione, ti renderai finalmente conto che la rivelazione delle parole di Dio è del tutto accurata: sei una persona arrogante. E poiché la rivelazione delle parole di Dio è del tutto accurata, in quanto corrisponde perfettamente alla tua situazione senza la minima discrepanza e appare ancora più accurata dopo un’ulteriore riflessione, dovresti accettare il giudizio e il castigo delle Sue parole, e discernere e giungere a conoscere l’essenza della tua indole corrotta in base a esse. Allora sarai in grado di provare autentico rimorso. Nel credere in Dio, è solo nutrendosi delle Sue parole in questo modo che puoi arrivare a conoscere te stesso. Per eliminare la tua indole corrotta, devi accettare il giudizio e lo smascheramento delle parole di Dio. Se non sei in grado di farlo, non riuscirai mai a liberarti della tua indole corrotta. Se sei una persona intelligente e ti rendi conto che la rivelazione delle parole di Dio è in generale accurata, o se riesci ad ammettere che è corretta per metà, allora dovresti accettarla subito e sottometterti davanti a Dio. Devi inoltre pregarLo e riflettere su te stesso. Solo allora capirai che tutte le parole di rivelazione di Dio sono accurate e concrete, e nulla di meno. È solo sottomettendosi a Dio con un cuore pieno di riverenza nei Suoi confronti che le persone possono veramente riflettere su sé stesse. Solo allora saranno in grado di vedere gli svariati tipi di indole corrotta che hanno dentro, e capiranno che sono davvero arroganti e presuntuose, del tutto prive di senno. Se una persona ama la verità, saprà prostrarsi davanti a Dio, ammettere di essere stata profondamente corrotta e avere la volontà di accettare il Suo giudizio e il Suo castigo. In questo modo, può sviluppare rimorso nel cuore, iniziare a rinnegare e odiare sé stessa e rimpiangere di non aver perseguito la verità in passato, pensando: “Perché non sono stato in grado di accettare il giudizio e il castigo delle parole di Dio quando ho iniziato a leggerle? L’atteggiamento che ho assunto nei confronti delle Sue parole è stato di arroganza, non è vero? Come ho potuto essere così arrogante?” Dopo aver riflettuto spesso su sé stessa in questo modo per qualche tempo, riconoscerà di essere davvero arrogante, di non essere del tutto capace di ammettere che le parole di Dio sono verità e dati di fatto, e di non possedere neanche un briciolo di senno. Ma conoscere sé stessi è una cosa difficile. Ogni volta che una persona riflette, può solo acquisire una conoscenza un po’ più ampia e profonda di sé stessa. La chiara conoscenza di un’indole corrotta non si ottiene in poco tempo; bisogna leggere di più le parole di Dio, pregare di più e riflettere di più su di sé. Solo così si può arrivare gradualmente a conoscere sé stessi. Tutti coloro che conoscono veramente sé stessi hanno fallito e inciampato diverse volte in passato; dopo di che hanno letto le parole di Dio, hanno pregato e hanno riflettuto su sé stessi, arrivando così a vedere chiaramente la verità della propria corruzione e a percepire che erano davvero profondamente corrotti e assolutamente privi della verità realtà. Se sperimenti l’opera di Dio in questo modo, se quando ti accade qualcosa Lo preghi e ricerchi la verità, arriverai gradualmente a conoscere te stesso. Poi, un giorno, avrai finalmente chiarezza nel cuore: “Potrò anche avere una levatura leggermente migliore degli altri, ma questo è un dono di Dio. Non faccio che vantarmi, tento di superare gli altri quando parlo e cerco di convincere le persone a fare le cose a modo mio. Sono davvero privo di senno: questa è arroganza e ipocrisia! Attraverso la riflessione, sono arrivato a conoscere la mia indole arrogante. Questa è l’illuminazione e la grazia di Dio, e io Lo ringrazio per questo!” È un bene o un male venire a conoscenza della tua indole corrotta? (È un bene.) Da lì, dovresti ricercare un modo per parlare e agire con senno e obbedienza, per portarti alla pari degli altri, per trattare gli altri equamente senza limitarli, per valutare correttamente la tua levatura, i tuoi doni, i tuoi punti di forza e così via. In questa maniera, la tua indole arrogante verrà eliminata un colpo alla volta, come una montagna che viene ridotta in polvere. Dopo di che, quando interagirai con gli altri o lavorerai con loro nello svolgimento di un dovere, sarai in grado di trattare correttamente i loro punti di vista e di prestare molta attenzione mentre li ascolti. E quando li sentirai esprimere un parere corretto, ti renderai conto di questo: “A quanto pare non ho la migliore levatura di tutti. Il fatto è che ognuno ha i propri punti di forza; gli altri non sono affatto inferiori a me. In passato, ho sempre pensato di avere una levatura migliore degli altri. Si trattava di arroganza e ignoranza dovute a vedute ristrette. Avevo una visione molto limitata, come una rana in fondo a un pozzo. La pensavo in modo del tutto irragionevole, una cosa spudorata! Ero accecato e assordato dalla mia indole arrogante. Ignoravo le parole degli altri e pensavo di essere migliore di loro, di avere ragione, mentre in realtà non sono migliore di nessuno!” Da quel momento in poi, avrai comprensione e conoscenza autentiche delle tue carenze e della tua scarsa statura e, quando condividerai con gli altri, ascolterai attentamente i loro punti di vista e ti renderai conto di questo: “Ci sono così tante persone che sono migliori di me. La mia levatura e la mia capacità di comprensione sono entrambe mediocri, nella migliore delle ipotesi”. Dopo aver fatto questa constatazione, non avrai forse acquisito un po’ di consapevolezza di te stesso? Sperimentando ciò e riflettendo spesso su te stesso in linea con le parole di Dio, sarai capace di acquisire un’autentica e sempre più profonda conoscenza di te stesso. Sarai in grado di vedere la verità della tua corruzione, la tua manchevolezza e abiezione, la tua deplorevole spregevolezza, e a quel punto sarai disgustato da te stesso e odierai la tua indole corrotta. Allora ti risulterà facile abbandonare te stesso. È così che sperimenti l’opera di Dio. Devi riflettere in linea con le parole di Dio sulle tue manifestazioni di corruzione. In particolare, dopo aver rivelato un’indole corrotta in una qualsiasi situazione, devi riflettere spesso e conoscere te stesso. Allora ti risulterà facile vedere chiaramente la tua essenza corrotta e sarai in grado di odiare dal profondo del cuore la tua corruzione, la tua carne e Satana. E dal profondo del cuore riuscirai ad amare la verità e a impegnarti ad acquisirla. In questo modo, la tua indole arrogante continuerà a diminuire e gradualmente la abbandonerai. Acquisterai sempre più ragionevolezza e ti risulterà più facile sottometterti a Dio. Agli occhi degli altri, apparirai più saldo e stabile e sembrerai parlare con maggiore obiettività. Sarai capace di ascoltarli e darai loro occasione di parlare. Quando gli altri avranno ragione, sarà facile per te accettare le loro parole, e le tue interazioni con le persone non saranno più così faticose. Sarai in grado di collaborare armoniosamente con chiunque. Se svolgerai il tuo dovere in questa maniera, non possiederai forse senno e umanità? Ecco il modo di eliminare questo tipo di indole corrotta.

Condividiamo ora un po’ sul modo in cui eliminare un’indole corrotta attraverso la questione dell’indole intransigente che ho appena menzionato. Per eliminare un’indole corrotta, bisogna innanzitutto essere in grado di accettare la verità. Accettare la verità significa accettare il giudizio e il castigo di Dio; significa accettare le Sue parole che mettono a nudo l’essenza della corruzione dell’uomo. Se conoscerai e analizzerai le tue manifestazioni di corruzione, i tuoi stati, le tue intenzioni e i tuoi comportamenti corrotti sulla base delle parole di Dio e sarai in grado di rivelare l’essenza dei tuoi problemi, allora avrai acquisito conoscenza della tua indole corrotta e avrai dato inizio al processo di eliminazione. D’altra parte, se non praticherai in questo modo, non solo non riuscirai a eliminare la tua indole intransigente, ma non riuscirai nemmeno a estirpare la tua indole corrotta. Ogni persona possiede molteplici tipi di indole corrotta. Da dove iniziare per eliminarli? In primo luogo, si deve eliminare la propria intransigenza, poiché l’indole intransigente impedisce di ricercare la verità e di avvicinarsi e sottomettersi a Dio. L’intransigenza è per l’uomo il più grande ostacolo alla preghiera e alla comunione con Dio; è ciò che interferisce maggiormente con la sua normale relazione con Dio. Dopo aver eliminato la tua indole intransigente, le altre saranno facili da eliminare. L’eliminazione di un’indole corrotta inizia col riflettere su sé stessi e conoscersi. Elimina qualsiasi indole corrotta di cui tu sia consapevole: più ne conosci, più ne puoi eliminare; più profonda è questa tua conoscenza, più a fondo potrai eliminarle. Questo è il processo di eliminazione di ogni indole corrotta; lo si fa pregando Dio, riflettendo su sé stessi e conoscendosi, e analizzando l’essenza della propria indole corrotta attraverso le parole di Dio, finché non si è in grado di abbandonare la carne e praticare la verità. Conoscere l’essenza della propria indole corrotta non è un compito semplice. Conoscere sé stessi non significa dire, genericamente: “Sono una persona corrotta; sono un diavolo; sono la progenie di Satana, discendente del gran dragone rosso; sono ribelle e ostile verso Dio; sono un Suo nemico”. Questi discorsi non denotano necessariamente un’autentica conoscenza della propria corruzione. Potresti aver imparato queste parole da qualcun altro e non sapere molto di te stesso. L’autentica comprensione di sé non si basa sulla conoscenza o sui giudizi dell’uomo, ma sulle parole di Dio: significa rendersi conto delle conseguenze di un’indole corrotta e delle sofferenze che si sono sperimentate a causa di essa, rendersi conto di come un’indole corrotta danneggi non solo sé stessi, ma anche gli altri. Significa discernere il fatto che un’indole corrotta deriva da Satana, che è un veleno e una filosofia satanici e che è in totale opposizione alla verità e a Dio. Quando ti sarai reso conto di questo problema, avrai acquisito conoscenza della tua indole corrotta. Dopo aver riconosciuto di essere il diavolo Satana, alcune persone continuano a non accettare di essere potate e trattate. Non ammettono di aver fatto qualcosa di sbagliato o di aver violato la verità. Qual è il loro problema? Non conoscono ancora sé stesse. Alcuni dichiarano di essere il diavolo Satana, ma se tu chiedessi loro: “Perché dici di essere il diavolo Satana?”, non saprebbero rispondere. Questo dimostra che non conoscono la propria indole corrotta, né la propria natura essenza. Se riuscissero a capire che hanno la stessa natura del diavolo, che la loro indole corrotta è l’indole di Satana, e ad ammettere che sono quindi il diavolo, Satana, allora avrebbero acquisito conoscenza della loro natura essenza. L’autentica conoscenza di sé si ottiene attraverso lo smascheramento, il giudizio, la pratica e l’esperienza delle parole di Dio. Si ottiene attraverso la comprensione della verità. Se una persona non capisce la verità, qualsiasi cosa dica della sua conoscenza di sé è vuota e inconsistente, perché non è in grado di identificare o comprendere ciò che sta alla radice e all’essenza. Per conoscere sé stessi, bisogna riconoscere che tipo di indole corrotta si è manifestato in specifiche occasioni, che intento si aveva, come ci si è comportati, da cosa si è stati adulterati e perché non si è stati capaci di accettare la verità. Si deve essere in grado di affermare queste cose con chiarezza, solo così si può conoscere sé stessi. Quando si trovano a subire potatura e trattamento, alcune persone ammettono di provare disgusto per la verità, di nutrire sospetti e incomprensioni nei confronti di Dio e di essere diffidenti verso di Lui. Riconoscono anche che tutte le parole di Dio che giudicano ed espongono l’uomo sono concrete. Questo dimostra che hanno una minima conoscenza di sé. Ma poiché non conoscono Dio e la Sua opera e non comprendono la Sua volontà, la loro conoscenza di sé stesse è piuttosto superficiale. Se qualcuno si limita a riconoscere la propria corruzione ma non ha identificato la radice del problema, può forse eliminare i suoi sospetti, le sue incomprensioni e la sua diffidenza nei confronti di Dio? No. Ecco perché la conoscenza di sé non significa limitarsi a riconoscere la propria corruzione e i propri problemi: bisogna anche comprendere la verità e risolvere alla radice il problema della propria indole corrotta. Questo è l’unico modo per discernere la verità della propria corruzione e ottenere autentico pentimento. Quando coloro che amano la verità acquisiscono conoscenza di sé stessi, sono anche in grado di ricercare e comprendere la verità per risolvere i propri problemi. Solo questo tipo di conoscenza di sé produce dei risultati. Quando una persona che ama la verità legge una frase delle parole di Dio che rivela e giudica l’uomo, prima di ogni altra cosa ha fede nel fatto che le parole di Dio che smascherano l’uomo sono reali e concrete, e che le parole di Dio che giudicano l’uomo sono la verità e rappresentano la giustizia di Dio. Chi ama la verità deve almeno essere in grado di riconoscere questo. Se qualcuno non crede nemmeno alle parole di Dio, e non crede che le parole di Dio che espongono e giudicano l’uomo siano dati di fatto e verità, può acquisire conoscenza di sé stesso attraverso le Sue parole? Certamente no: non potrebbe neanche se lo volesse. Se tu riuscirai a credere fermamente che tutte le parole di Dio sono la verità e a credere a tutte, indipendentemente da ciò che Dio dice o dal Suo modo di parlare, se saprai credere alle parole di Dio e accettarle anche se non le comprendi, sarà facile per te riflettere e acquisire conoscenza di te stesso attraverso di esse. La riflessione su sé stessi deve basarsi sulla verità. Questo è indubbio. Solo le parole di Dio sono la verità, nessuna parola dell’uomo e nessuna parola di Satana sono la verità. Satana ha corrotto l’umanità con istruzioni, insegnamenti e teorie di ogni genere per migliaia di anni, e le persone sono diventate così insensibili e ottuse che non solo non hanno la minima conoscenza di sé stesse, ma addirittura sostengono eresie e falsità e rifiutano di accettare la verità. Gli esseri umani di questo tipo sono irredimibili. Coloro che hanno autentica fede in Dio credono che solo le Sue parole siano la verità, sono in grado di conoscere sé stessi sulla base delle parole di Dio e della verità, e in questo modo ottengono autentico pentimento. Alcune persone non perseguono la verità; basano la loro riflessione su sé stesse solamente sugli insegnamenti dell’uomo e al massimo ammettono un comportamento peccaminoso, senza riuscire mai a discernere fino in fondo la propria essenza corrotta. Una simile conoscenza di sé stessi è uno sforzo inutile e non produce alcun risultato. Bisogna basare sulle parole di Dio la propria riflessione su sé stessi e, dopo aver riflettuto, arrivare gradualmente a conoscere l’indole corrotta che si manifesta. Bisogna essere in grado di valutare e conoscere le proprie carenze, la propria umanità essenza, il proprio punto di vista sulle cose, la propria prospettiva di vita e i propri valori basandosi sulla verità, per poi giungere a un giudizio e a un verdetto accurati su tutte queste cose. In tal modo, si può gradualmente acquisire conoscenza di sé stessi. Ma la conoscenza di sé diventa sempre più profonda man mano che si fanno altre esperienze nella vita e, a meno di aver acquisito la verità, sarà impossibile discernere fino in fondo la propria natura essenza. Se una persona conosce veramente sé stessa, è in grado di rendersi conto che gli esseri umani corrotti sono effettivamente progenie e personificazioni di Satana. Questa persona sentirà di non meritare di vivere davanti a Dio, di essere indegna del Suo amore e della Sua salvezza, e sarà capace di prostrarsi completamente davanti a Lui. Solo chi è capace di un tale grado di consapevolezza conosce veramente sé stesso. La conoscenza di sé è un prerequisito per accedere alla verità realtà. Se qualcuno vuole praticare la verità ed entrare nella realtà, deve conoscere sé stesso. Tutte le persone hanno un’indole corrotta e, loro malgrado, ne sono costantemente limitate e dominate. Non sono in grado di praticare la verità né di obbedire a Dio. Perciò, se vogliono fare queste cose, devono prima conoscere sé stesse ed eliminare la propria indole corrotta. È solo attraverso il processo di eliminazione di un’indole corrotta che si può comprendere la verità e acquisire la conoscenza di Dio; solo allora si è in grado di sottomettersi a Dio e di testimoniarLo. È così che si guadagna la verità. Il processo per entrare nella verità realtà è quello di eliminare la propria indole corrotta. Che cosa si deve fare, dunque, per eliminare la propria indole corrotta? Innanzitutto, bisogna conoscere la propria essenza corrotta. In particolare, ciò significa sapere da dove deriva la propria indole corrotta e quali bugie e falsità di Satana che si sono accettate l’abbiano generata. Una volta che una persona comprende appieno queste cause profonde sulla base delle parole di Dio e ne acquisisce discernimento, non sarà più disposta a vivere secondo la propria indole corrotta, ma vorrà solo sottomettersi a Dio e vivere secondo le Sue parole. Ogni volta che rivelerà un’indole corrotta, sarà in grado di riconoscerla e rifiutarla e di abbandonare la propria carne. Praticando e sperimentando in questo modo, si libererà gradualmente di ogni indole corrotta che possiede.

Alcuni dicono: “Quando ho letto le parole di smascheramento e giudizio di Dio, ho riflettuto su me stesso e mi sono reso conto di essere arrogante, ingannevole, egoista, malvagio, intransigente e privo di umanità”. Ci sono alcuni che dicono addirittura di essere estremamente arroganti, di essere bestie, di essere il diavolo Satana. Questa è autentica conoscenza di sé? Se parlano con il cuore e non si limitano a imitare qualcosa, allora ciò dimostra che hanno almeno una certa conoscenza di sé, e resta poi da vedere solamente se superficiale o profonda. Se stanno invece copiando qualcosa, ripetendo le parole di qualcun altro, allora non si tratta di autentica conoscenza di sé. La conoscenza della propria indole corrotta deve essere concreta, spingersi fin nei minimi particolari, ossia dettagli come stati, manifestazioni, comportamenti, pensieri e idee inerenti all’indole corrotta. Solo allora si può conoscere veramente sé stessi. E quando una persona conosce veramente sé stessa ha il cuore colmo di rimorso e diventa capace di autentico pentimento. Qual è la prima cosa che si deve praticare per pentirsi? (Ammettere i propri errori.) “Ammettere i propri errori” non è il modo giusto per esprimerlo; si tratta piuttosto di riconoscere e sapere che si possiede una certa indole corrotta. Se si afferma che la propria indole corrotta è una sorta di errore, si sbaglia. Un’indole corrotta è qualcosa che appartiene alla propria natura, qualcosa da cui una persona viene dominata. Non è la stessa cosa che un errore commesso una tantum. Alcune persone, dopo aver manifestato corruzione, pregano Dio: “O Dio, ho commesso un errore. Mi dispiace”. Questo non è accurato. Sarebbe più appropriato “ammettere di aver commesso un peccato”. Il modo specifico in cui le persone praticano il pentimento è conoscendo sé stesse e risolvendo i propri problemi. Quando una persona rivela un’indole corrotta o commette una trasgressione, e si rende conto di opporsi a Dio e di suscitare il Suo odio, dovrebbe riflettere su sé stessa e conoscersi attraverso le parole di Dio pertinenti. Di conseguenza, acquisirà una certa conoscenza della propria indole corrotta e riconoscerà che essa proviene dai veleni e dalla corruzione di Satana. Dopo di che, quando avrà trovato i principi di pratica della verità e sarà in grado di praticarla, quello sarà vero pentimento. Qualsiasi corruzione una persona riveli, se per prima cosa è in grado di conoscere la propria indole corrotta, di ricercare la verità per eliminarla e di arrivare a praticare la verità, questo è vero pentimento. Alcune persone possiedono una qualche conoscenza di sé stesse, ma non si ravvisano in loro segni di pentimento, né alcuna testimonianza della loro pratica della verità. Se dopo aver acquisito conoscenza di sé si rimane immutati, si è ben lontani dal vero pentimento. Per raggiungere il vero pentimento, occorre eliminare la propria indole corrotta. Quindi in che modo, nello specifico, si dovrebbe praticare e avere accesso per eliminare la propria indole corrotta? Ecco un esempio. Le persone hanno un’indole ingannevole, mentono e raggirano in continuazione. Se ti rendi conto che è il tuo caso, allora il più semplice e diretto principio di pratica per eliminare la tua ingannevolezza è essere una persona sincera, dire la verità e comportarti onestamente. Il Signore Gesù disse: “Ma il vostro parlare sia: ‘Sì, sì; no, no’”. Per essere persone oneste, bisogna seguire i principi delle parole di Dio. Questa semplice pratica è la più efficace, facile da capire e da attuare. Tuttavia, poiché le persone sono così profondamente corrotte, poiché hanno tutte una natura satanica e vivono secondo un’indole satanica, risulta loro alquanto difficile mettere in pratica la verità. Vorrebbero essere oneste, ma non ne sono capaci. Non riescono a fare a meno di dire menzogne e di ricorrere all’inganno e, sebbene possano provare rimorso dopo averlo riconosciuto, non riescono comunque a liberarsi dai vincoli della loro indole corrotta e continuano a mentire e a ingannare come prima. Come risolvere questo problema? In parte, si tratta di sapere che l’essenza della propria indole corrotta è abietta e spregevole, e di essere in grado di odiarla dal profondo del cuore; in altra parte, si tratta di addestrarsi a praticare secondo questa verità principio: “Ma il vostro parlare sia: ‘Sì, sì; no, no’”. Quando metti in pratica questo principio, stai attuando il processo di eliminazione della tua indole ingannevole. Naturalmente, se nell’eliminare la tua indole ingannevole sei in grado di praticare secondo le verità principi, questa è una manifestazione della tua inversione di rotta e l’inizio del tuo autentico pentimento, e Dio lo approva. Ciò significa che, quando ti sarai ravveduto, Dio cambierà idea su di te. In realtà, da parte di Dio questa è una sorta di indulgenza nei confronti dell’indole corrotta e della ribellione dell’uomo. Egli perdona le persone e non serba memoria dei loro peccati o delle loro trasgressioni. Questo esempio è abbastanza specifico? Lo avete compreso? Facciamone un altro. Supponiamo che tu abbia un’indole arrogante e che, indipendentemente da ciò che ti accade, tu sia molto ostinato: vuoi sempre comandare, vuoi che gli altri ti obbediscano e facciano ciò che ordini loro. Poi arriva il giorno in cui ti rendi conto che la causa di questo è un’indole arrogante. Ammettere che si tratta di un’indole arrogante è il primo passo verso la conoscenza di te stesso. Da lì, dovresti cercare alcuni passi delle parole di Dio che smascherano l’indole arrogante e valutarti in base a essi, riflettere su te stesso e conoscerti. Se trovi una corrispondenza tra te e tali passi, e ammetti di manifestare l’indole arrogante esposta da Dio, e poi discerni e identifichi da dove la tua indole arrogante proviene, perché emerge, e quali veleni, eresie e fallacie di Satana la governano, allora, una volta giunto al cuore di tutte queste domande, avrai scavato fino alla radice della tua arroganza. Questa è vera conoscenza di sé. Possedere una definizione più precisa del modo in cui riveli quest’indole corrotta ti faciliterà una conoscenza più profonda e concreta di te stesso. Che cosa dovresti fare dopo? Ricercare le verità principi nelle parole di Dio e capire quali tipi di comportamento e di linguaggio umano sono manifestazioni di normale umanità. Dopo aver trovato il percorso di pratica, devi praticare in conformità alle parole di Dio e, quando il tuo cuore sarà cambiato, ti sarai veramente pentito. Non solo i tuoi discorsi e le tue azioni saranno improntati a dei principi, ma vivrai anche un’umana sembianza e ti libererai gradualmente della tua indole corrotta. Agli occhi degli altri sarai una persona nuova: non sarai più la vecchia persona corrotta di una volta, ma una persona rinata nelle parole di Dio, una persona la cui indole di vita è stata trasformata.

Conoscere sé stessi non è un compito semplice. Si consegue accettando la verità, praticando e sperimentando le parole di Dio, e la vera conoscenza di sé può essere ottenuta solo accettando il giudizio e il castigo di Dio. Coloro che non hanno sperimentato il giudizio e il castigo possono, nel migliore dei casi, ammettere gli errori e gli sbagli commessi. A essi risulterà molto difficile vedere chiaramente la propria natura essenza. Perché i credenti dell’Età della Grazia, pur avendo smesso di commettere certi peccati e avendo cambiato in meglio il loro comportamento, non hanno mai ottenuto una trasformazione della loro indole di vita? Perché, pur credendo in Dio, Gli si opponevano e addirittura Lo tradivano? È difficile per l’umanità corrotta riconoscere la causa di questo problema. Perché tutte le persone hanno un’indole satanica? La ragione è che Satana ha corrotto l’umanità, e le persone hanno accettato le sue bugie e le sue filosofie. Questo è ciò che ha dato origine a ogni tipo di indole corrotta, ed è così che l’indole di Satana è diventata la causa dell’opposizione dell’uomo nei confronti di Dio. Questa è la cosa più difficile da riconoscere per le persone. Dio sta compiendo la Sua opera di giudizio degli ultimi giorni per salvare l’umanità dall’influenza di Satana ed eliminare la causa del peccato e dell’opposizione dell’umanità nei confronti di Dio. Satana ha corrotto l’umanità per migliaia di anni e la sua natura si è radicata nel cuore degli uomini. Pertanto, nessuna indole corrotta può essere eliminata e allontanata con uno o due tentativi di riflessione e conoscenza di sé stessi. Un’indole corrotta si manifesta costantemente e ripetutamente, quindi le persone devono accettare la verità e combattere a lungo contro la propria indole satanica fino a sconfiggere Satana. Solo allora potranno liberarsi completamente della propria indole corrotta. Devono, dunque, pregare incessantemente Dio, ricercare la verità, riflettere su sé stesse, conoscersi e mettere in pratica la verità, fino al momento in cui non manifesteranno più alcuna corruzione, in cui la loro indole di vita cambierà e raggiungeranno la sottomissione a Dio. Solo allora otterranno l’approvazione di Dio. I risultati di ogni battaglia potrebbero non essere immediatamente evidenti e, in seguito, potresti ancora rivelare un’indole corrotta. Potresti sentirti un po’ negativo e scoraggiato, ma non intenzionato ad arrenderti, e saprai continuare a sforzarti, a guardare a Dio e ad affidarti a Lui. Se perseveri in questo modo per due o tre anni, sarai davvero in grado di mettere in pratica la verità e proverai pace e gioia nel cuore. Allora vedrai chiaramente che ogni tuo fallimento, ogni sforzo e guadagno era un buon segno del fatto che stavi trasformando la tua indole e portando Dio a cambiare idea su di te. Sebbene ogni cambiamento sia impercettibile per la coscienza umana, la trasformazione dell’indole che avviene a ogni svolta non può essere ottenuta con nessun’altra azione o cosa. Questo è il cammino che si deve percorrere per cambiare la propria indole ed entrare nella vita. È così che deve essere praticato il perseguimento del cambiamento d’indole. Naturalmente, le persone devono avere una comprensione accurata di come avviene il cambiamento d’indole: non si tratta di un cambiamento improvviso e sconvolgente, sorprendente e piacevole, come loro immaginano. Non è così che avviene. Si tratta di un cambiamento inconsapevole, lento e graduale. Quando si riesce a mettere in pratica la verità, si vedranno i frutti della propria fatica. Quando ti guarderai indietro dopo aver percorso questo cammino per tre, cinque, dieci anni, sarai sorpreso di scoprire che la tua indole è cambiata enormemente in questi dieci anni, che sei una persona completamente diversa. Può darsi che la tua personalità e il tuo carattere, o il tuo stile di vita e tante altre cose, non siano cambiati, ma l’indole, gli stati e i comportamenti che manifesti saranno differenti, come se fossi davvero diventato una persona diversa. Perché si verifica un tale cambiamento? Perché in questi dieci anni sarai stato giudicato e castigato, potato e trattato, messo alla prova e affinato dalle parole di Dio molte volte e avrai compreso numerose verità. Inizierà con un cambiamento della tua prospettiva sulle cose, della tua visione della vita e dei tuoi valori, a cui seguirà un cambiamento della tua indole, dei fondamenti su cui ti basi per sopravvivere; e, durante il verificarsi di questi cambiamenti, tu diventerai gradualmente un’altra persona, una persona nuova. Anche se la tua personalità, il tuo carattere, il tuo stile di vita e persino il tuo modo di parlare e di comportarti possono rimanere invariati, avrai trasformato la tua indole di vita, e questo è un cambiamento fondamentale, essenziale. Quali sono i segni del cambiamento d’indole? Come si manifesta nello specifico? Inizia con un cambiamento dei punti di vista sulle cose: mentre una persona acquisisce la comprensione della verità, le numerose opinioni da non credente che nutre cambiano e si avvicinano alla verità delle parole di Dio. Questa è la prima fase del cambiamento d’indole. Oltre a questo, attraverso la riflessione su sé stesse e la conoscenza di sé, le persone riescono a concentrarsi sulla pratica della verità. Riflettendo sui vari intenti, motivazioni, pensieri, idee, nozioni, punti di vista e atteggiamenti che sorgono dentro di loro, potranno individuare i propri problemi e iniziare a provare rimorso per essi, per poi abbandonare la carne e mettere in pratica la verità. In questo modo, arriveranno ad avere ancora più a cuore le parole di Dio e la verità, e a riconoscere che Cristo è la verità, la via e la vita. Saranno più disposte a seguire Cristo e a sottomettersi a Lui, e percepiranno che Dio esprime le verità per smascherare, giudicare e castigare l’uomo e per cambiare l’indole corrotta delle persone, e che così facendo Egli salva e perfeziona l’uomo in modo veramente concreto. Percepiranno che, senza il giudizio e il castigo di Dio o senza essere provvisti delle Sue parole e guidati da esse, gli uomini non avrebbero modo di raggiungere la salvezza, né potrebbero ricevere tali ricompense. Le persone inizieranno ad amare le parole di Dio e sentiranno di far affidamento su di esse nella loro vita reale, di aver bisogno che le Sue parole provvedano a loro, le guidino e aprano loro la strada. Avranno il cuore colmo di pace e, quando accadrà loro qualcosa, senza neanche rendersene conto si rivolgeranno alle parole di Dio per usarle come base e ricercheranno in esse i principi e il cammino di pratica. Questo è uno dei risultati che si ottengono conoscendo sé stessi. Ce n’è un altro: le persone non tratteranno più le proprie manifestazioni di indole corrotta come in passato, con un atteggiamento di intransigenza. Al contrario, saranno in grado di acquietare il proprio cuore, di ascoltare le parole di Dio con un atteggiamento di onestà e di accettare la verità e le cose positive. Ciò significa che, quando manifesteranno un’indole corrotta, non saranno più come in passato, ossia intransigenti, indomabili, selvaggiamente aggressive, arroganti, insolenti e maligne, ma rifletteranno attivamente su sé stesse e acquisiranno conoscenza dei loro problemi reali. Forse non sapranno qual è l’essenza della loro indole corrotta, ma saranno in grado di acquietarsi, pregare Dio e ricercare la verità; dopodiché, ammetteranno i loro problemi e la loro indole corrotta, si pentiranno davanti a Dio e decideranno di comportarsi diversamente in futuro. Questo è un atteggiamento di completa sottomissione. In questo modo, otterranno un cuore di sottomissione a Dio. Qualunque cosa Dio dica, qualsiasi cosa Egli richieda loro, qualunque opera svolga o qualsiasi ambiente predisponga per loro, le persone si sottometteranno con facilità. La loro indole corrotta non rappresenterà più un ostacolo così grande per loro, sarà agevole da eliminare e superare. A quel punto, riusciranno senza sforzo a mettere in pratica la verità e saranno in grado di ottenere la sottomissione a Dio. Questi sono i segni del cambiamento d’indole. Quando una persona riesce a mettere in pratica la verità e a sottomettersi veramente a Dio, si può affermare che la sua indole di vita ha già subito un cambiamento, un vero cambiamento, ottenuto interamente attraverso il perseguimento della verità. E tutti i comportamenti che si manifestano nelle persone durante questo processo, siano essi comportamenti positivi o negatività e debolezze normali, sono indispensabili e inevitabili. Dal momento che ci sono comportamenti positivi, ci devono essere anche comportamenti di negatività e di debolezza, ma la negatività e la debolezza sono temporanee. Una volta che una persona possiede una certa statura, manifesterà sempre meno stati di negatività e di debolezza, e sempre più comportamenti e ingressi positivi, e nell’agire si atterrà sempre più ai principi. Questa è una persona che obbedisce a Dio e la cui indole di vita è cambiata dopo che la sua indole corrotta è stata purificata. Si può dire che questi sono i risultati che coloro che ricercano la verità ottengono sperimentando il giudizio e il castigo delle parole di Dio e venendo ripetutamente potati, trattati, messi alla prova e affinati.

Poiché ora tutti hanno ascoltato e compreso i processi specifici e normali del perseguimento della verità, non dovrebbero più accampare diversi pretesti e giustificazioni per spiegare perché provano disgusto nei confronti della verità, perché vi si oppongono e perché non la perseguono. Avendo compreso queste verità e acquisito chiarezza su tale questione, ora avete discernimento sulle giustificazioni e sulle scuse che le persone accampano per il fatto che non perseguono la verità? Se una persona anziana dice: “Sono vecchio. Non ho la motivazione e l’entusiasmo di un giovane. Con l’età, perdo la grinta e l’ambizione della gioventù e non manifesto più arroganza. Quindi, che tu mi definisca arrogante è una sciocchezza: non lo sono!” Ha ragione? (No.) Ovviamente no. Tutti voi ora avete discernimento su affermazioni simili. Sapreste smascherare tale persona e dire: “Anche se sei anziano, hai ancora un’indole arrogante. Sei stato arrogante per tutta la vita, è qualcosa che non hai mai eliminato. Vuoi continuare a esserlo?” Alcune persone più giovani dicono: “Sono molto giovane, non ho sperimentato il caos della società, né ho avuto difficoltà o mi sono lasciato trasportare all’interno di diversi gruppi. Non ho fatto le stesse esperienze delle persone che sono state nel mondo e, cosa più importante, non sono così viscido o infido come quelle vecchie volpi. Essendo giovane, è normale che io abbia un’indole un po’ arrogante, ma almeno non sono così calcolatore, ingannevole e malvagio come una persona anziana”. È appropriato dire questo? (No.) Ogni persona ha un’indole corrotta. Ciò non ha nulla a che fare con l’età o il sesso. Tu manifesti le stesse cose che manifestano gli altri, e viceversa. Nessuno deve puntare il dito contro nessuno. Naturalmente, non è sufficiente riconoscere che tutti hanno un’indole corrotta. Dal momento che hai riconosciuto di avere un’indole corrotta, devi ricercare la verità per eliminarla: non avrai raggiunto il tuo obiettivo finché non avrai acquisito la verità e la tua indole non sarà cambiata. L’eliminazione di un’indole corrotta dipende in ultima analisi dall’accettazione della verità, dall’abbandono delle giustificazioni e delle scuse e dalla capacità di affrontare correttamente la propria indole corrotta. Non devi evitarla o eluderla con dei pretesti, e certamente non devi rifiutarla. Queste sono cose facili da realizzare. Qual è la più difficile? Mi viene in mente una cosa. Ci sono persone che affermano: “Dite pure che perseguo la verità o che non la perseguo, che non amo la verità o che ne sono disgustato, e smascherate il fatto che possiedo una qualche indole corrotta: mi limiterò a ignorarvi. Faccio tutto ciò che la casa di Dio mi chiede di fare e qualsiasi lavoro sia necessario eseguire. Ascolto durante i sermoni e le riunioni, leggo insieme agli altri quando ci nutriamo delle parole di Dio, mi metto a guardare video di testimonianze esperienziali insieme a voi e mangio quando voi mangiate. Sono perfettamente al passo con voi. Chi di voi potrebbe dire che non perseguo la verità? Questo è ciò che credo, quindi potete fare o dire quello che volete: non mi interessa!” Le persone di questo tipo fingono di non star accampando pretesti o giustificazioni, e inoltre non hanno alcuna intenzione di perseguire la verità. È come se l’opera di salvezza di Dio non avesse nulla a che fare con loro, come se non ne avessero bisogno. Costoro non dicono esplicitamente: “Ho una buona umanità, credo veramente in Dio, sono disposto a fare rinunce e sono capace di soffrire e di pagare un prezzo. Ho anche bisogno di accettare il giudizio e il castigo di Dio?” Non lo dicono esplicitamente, non hanno un atteggiamento manifesto verso la verità e non condannano apertamente l’opera di Dio. Tuttavia, in che modo Dio tratta queste persone? Se non perseguono la verità, se sono molto indifferenti alle parole di Dio e le ignorano, allora l’atteggiamento di Dio nei loro confronti è estremamente chiaro. È proprio come il versetto della Bibbia che recita: “Così, perché sei tiepido e non sei né freddo né fervente, Io ti vomiterò dalla Mia bocca” (Apocalisse 3:16). Dio non vuole queste persone e ciò significa guai. Ci sono persone di questo tipo nella chiesa? (Sì.) E dunque, in che modo devono essere classificate? Dove devono essere classificate? Non c’è bisogno di farlo. In breve, queste persone non perseguono la verità. Non accettano la verità, non riflettono e non conoscono sé stesse, non provano pentimento nel cuore; al contrario, sono disorientate e confuse nella loro fede in Dio. Fanno tutto ciò che la casa di Dio chiede loro di fare, senza provocare alcun disturbo o intralcio. Chiedete loro: “Possiedi delle nozioni?” “No”. “Possiedi una qualche indole corrotta?” “No”. “Desideri ottenere la salvezza?” “Non lo so”. “Riconosci che le parole di Dio sono la verità?” “Non lo so”. Chiedete loro una qualsiasi cosa e vi risponderanno che non lo sanno. Queste persone hanno un problema? (Sì.) Lo hanno, eppure non lo ritengono tale e non pensano debba essere risolto. La Bibbia dice: “Così, perché sei tiepido e non sei né freddo né fervente, Io ti vomiterò dalla Mia bocca”. Questa frase, “Io ti vomiterò dalla Mia bocca”, è il principio per gestire queste persone; è il risultato che esse ottengono. Non essere né freddi né ferventi significa che queste persone non hanno alcuna opinione; significa che, per quanto tu possa condividere con loro su questioni di cambiamento d’indole o di salvezza, esse rimangono indifferenti. Che cosa significa “indifferenti” in questo contesto? Significa che non sono interessate a tali questioni né intenzionate a sentirne parlare. Qualcuno potrebbe dire: “Cosa c’è di male nel non avere opinioni né manifestazioni di corruzione?” Che enorme assurdità! Sono persone senz’anima, morte, né fredde né ferventi, e Dio non ha modo di operare in loro. Quando si tratta di persone che non possono essere salvate, Dio le vomita e non Se ne occupa più. Egli non opera in loro, e noi non faremo alcun tipo di valutazione di queste persone, ci limiteremo a ignorarle. Se ci sono persone di questo tipo nella chiesa, possono rimanere fintanto che non causano disturbi; se lo fanno, devono essere espulse. È una cosa facile da risolvere. Rivolgo queste parole a coloro che sono capaci di accettare la verità, che desiderano perseguirla e che hanno un atteggiamento chiaro al riguardo, che riconoscono di avere un’indole corrotta e possono essere salvati; le rivolgo a chi è in grado di comprendere le parole di Dio e ascoltare la Sua voce, alle pecore di Dio: queste sono le persone a cui le parole di Dio si rivolgono. Le parole di Dio non sono rivolte a coloro che non sono né freddi né ferventi nei Suoi confronti. Simili persone non sono interessate alla verità e non sono né fredde né ferventi nei confronti delle parole e dell’opera di Dio. Il modo di trattare queste persone è dire loro: “Vattene. Il tuo modo di essere non ha nulla a che fare con Me”; è ignorarle e non sprecare con loro alcuno sforzo.

Abbiamo appena condiviso in merito ad alcuni esempi negativi relativi al tema del perseguimento della verità. Spesso, senza rendersene conto, le persone pensano a vari pretesti, giustificazioni e scuse con cui negare le loro manifestazioni di indole corrotta; naturalmente, molte volte nascondono anche l’esistenza di tale indole corrotta, illudendo sé stesse e gli altri. Questi sono i comportamenti sciocchi e stupidi dell’uomo. Da un lato, le persone riconoscono che tutte le parole di Dio che giudicano l’uomo sono la verità; dall’altro, negano l’esistenza della propria indole corrotta, così come dei propri comportamenti errati che violano la verità. Questo è un chiaro segno che non accettano la verità. Indipendentemente dal fatto che tu neghi oppure riconosca di avere un’indole corrotta, o che accampi scuse, giustificazioni o argomentazioni pretestuose in difesa delle tue manifestazioni di comportamento corrotto, in breve, se non accetti la verità non puoi ottenere la salvezza di Dio. Questo è incontrovertibile. Chiunque non persegua minimamente la verità verrà alla fine smascherato e scacciato, indipendentemente dal numero di anni per cui è stato un credente. Questo esito è terrificante. Non passerà molto tempo prima che le catastrofi si abbattano su di te e ti smascherino, e quando le catastrofi sopraggiungeranno tu avrai paura. Puoi anche avere molte giustificazioni e ampie scuse, o essere ben camuffato e mascherato, ma c’è un fatto innegabile: la tua indole corrotta è immutata, non è minimamente cambiata. Non sei in grado di conoscere veramente te stesso, non sei capace di autentico pentimento, e alla fine non sarai in grado di ravvederti davvero e di sottometterti a Dio, e Dio non cambierà idea su di te. Non sarai allora in grossi guai? Rischierai di essere scacciato. Ecco perché una persona intelligente abbandonerebbe le scuse irragionevoli e le giustificazioni insensate e si libererebbe dei propri camuffamenti e travestimenti. Affronterebbe in modo adeguato l’indole corrotta che manifesta e userebbe i metodi corretti per gestirla ed eliminarla, sforzandosi di trasformare in una buona azione ogni suo gesto e atto, in modo che Dio cambi opinione su di lei. Se Dio cambia idea su di te, ciò dimostra che ti ha veramente assolto dalla tua ribellione e dalla tua opposizione passate. Proverai pace e gioia e non ti sentirai più oppresso, come se fossi stato liberato da un peso. Questa sensazione è la conferma del tuo spirito: ora hai una speranza di salvezza. Questa speranza è ciò per cui hai barattato le tue buone azioni e il prezzo che hai pagato nel perseguire la verità. È il risultato che hai ottenuto perseguendo la verità e preparando buone azioni. Al contrario, potresti pensare di essere già abbastanza intelligente e di essere in grado di trovare ampie giustificazioni con cui difenderti e discolparti ogni volta che manifesti corruzione. Potresti camuffare e mascherare la tua indole corrotta, evitando abilmente in questo modo di doverci riflettere su e di conoscerla, come se non avessi manifestato alcuna corruzione. Potresti pensare di essere alquanto intelligente evitando di volta in volta di essere smascherato dai vari ambienti che Dio ha predisposto. Non avrai riflettuto né conosciuto te stesso, non avrai acquisito la verità e avrai perso molte occasioni di essere perfezionato da Dio. Quali saranno le conseguenze? Lasciamo per ora da parte il fatto che tu sia o meno capace di pentirti o di raggiungere la salvezza e limitiamoci a dire che, se Dio ti dà ripetute occasioni di pentirti e nessuna di queste ti spinge mai a cambiare idea, allora sarai in grossi guai. Cosa importa a quel punto quanto bene ti difendi, quanto bene ti presenti, quanto bene ti camuffi, quanto bene ti discolpi e ti giustifichi? Se Dio ti ha dato ripetute opportunità e questo non ti ha minimamente spinto a cambiare idea, allora sei in pericolo. Sai di che pericolo si tratta? Continui ostinatamente a discolparti per la tua indole corrotta, ad accampare pretesti e giustificazioni per il fatto che non persegui la verità, e a osteggiare e a rifiutare il giudizio di Dio e la Sua opera, eppure ritieni di non manifestare problemi e di avere la coscienza pulita. Ti rifiuti di accettare di essere supervisionato, potato e trattato dalla casa di Dio, eludendo sempre il giudizio, il castigo e la salvezza di Dio, con un cuore pieno di ribellione nei Suoi confronti: Dio già ti detesta e ti ha abbandonato, eppure tu sei convinto di poter ancora essere salvato. Non sai che ti sei spinto già molto in là lungo la strada sbagliata e che sei già oltre ogni possibilità di redenzione? Dio regna nella Sua casa. Pensi di poter eludere la Sua autorità quando ti opponi a Lui e compi tutte le tue malefatte? Non accetti il giudizio e il castigo di Dio, non hai acquisito la verità e la vita e non possiedi alcuna testimonianza esperienziale. Per questo, Dio ti condanna. Stai attirando su di te i disastri. Non c’è nulla di intelligente in questo: è sciocco, estremamente sciocco! È una catastrofe! Lo abbiamo messo bene in chiaro: se non ci credi, aspetta e vedrai. Faresti meglio a non pensare che, se hai la tua lista di giustificazioni per il fatto che non persegui la verità, se hai la tua eloquenza e le tue trame, se nessuno è in grado di avere la meglio su di te nelle discussioni e i fratelli e le sorelle non sono in grado di smascherarti, e se la chiesa non ha alcun pretesto per espellerti, allora la casa di Dio non può farti nulla. Su questo ti sbagli. Continua a discutere con Dio e vedremo fino a quando sarai capace di competere con Lui! Sarai forse in grado di competere con Lui fino al giorno in cui Egli ricompenserà i buoni e punirà i malvagi, alla conclusione della Sua opera? Puoi essere sicuro che non morirai nelle catastrofi, che sopravviverai a esse? Possiedi davvero la sovranità sul tuo destino? Le tue giustificazioni e scuse possono consentirti di sfuggire per un po’ all’esame da parte della casa di Dio; possono permetterti di trascinarti per un certo periodo nella tua ignobile esistenza. Potrai forse essere in grado di accecare temporaneamente le persone, e continuare a camuffarti, a ingannare gli altri membri della chiesa e a occupare un posto al suo interno, ma non puoi sfuggire al controllo e all’esame da parte di Dio. Dio stabilisce l’esito di una persona in base al fatto che essa possieda o meno la verità; Egli svolge la Propria opera e la Propria selezione. Non importa quale tipo di persona o quale diavolo tu sia: non puoi sfuggire al giudizio e alla condanna di Dio. Non appena il popolo eletto di Dio comprenderà la verità e acquisirà discernimento, nessuno potrà sfuggire, ed è allora che verrai espulso dalla chiesa. Alcuni potrebbero non essere convinti e brontolare: “Mi sono dato tanto da fare per Dio, ho svolto molto lavoro per Lui e ho pagato un prezzo alto. Ho abbandonato la mia famiglia e il mio matrimonio; ho donato la mia giovinezza a Dio e alla Sua opera. Ho rinunciato alla mia carriera e ho speso metà delle energie della mia vita, pensando che avrei sicuramente ottenuto le benedizioni che Egli concede. Non avrei mai immaginato di essere scacciato per non aver perseguito la verità e non averla mai praticata!” Non sai che nella casa di Dio regna la verità? Non ti è chiaro chi Dio premia e chi benedice? Se le rinunce che hai fatto e quanto ti sei speso hanno portato a un’autentica testimonianza esperienziale e testimoniano anche l’opera di Dio, allora Dio ti ricompenserà e benedirà. Se le rinunce che hai fatto e quanto ti sei speso non costituiscono un’autentica testimonianza esperienziale e tanto meno testimoniano l’opera di Dio, se sono invece una testimonianza resa a te stesso, una richiesta fatta a Dio di riconoscere i tuoi risultati, allora stai percorrendo la stessa strada di Paolo. Quello che stai facendo è malvagio, in opposizione a Dio, e Dio ti dirà: “Allontanati da Me, malfattore!” E cosa significherà questo? Sarà la prova che sei rovinato, destinato a cadere nei disastri e a essere punito. Andrai incontro alla catastrofe. Paolo era superiore alla media delle persone del suo tempo in termini di prestigio, di lavoro svolto, di competenza e di doni, ma cosa ne è venuto fuori? Per tutto il tempo in cui ebbe fede in Dio, Paolo tentò di stringere accordi con Lui, di porre delle condizioni; ricercava, da parte di Dio, una ricompensa e una corona. Alla fine, non si pentì veramente né preparò molte buone azioni e, naturalmente, era lontano dal possedere un’autentica testimonianza esperienziale. Avrebbe potuto ottenere l’indulgenza da parte di Dio senza nemmeno essersi veramente pentito? Avrebbe potuto portare Dio a cambiare idea su di lui? Sarebbe stato impossibile. Paolo spese tutta la sua vita per il Signore, ma poiché percorse il cammino di un anticristo e rifiutò categoricamente di pentirsi, non solo non fu ricompensato, ma fu punito da Dio. Va da sé che le conseguenze che subì furono catastrofiche. Quindi ti dico chiaramente che, se non sei una persona che persegue la verità, allora dovresti almeno avere un po’ di senno e non discutere con Dio, né scommettere sul tuo esito e sulla tua destinazione come se stessi giocando d’azzardo. Questo significa tentare di stringere un accordo con Dio, cosa che equivale a opporGlisi. Quale buona fine può avere chi crede in Dio eppure Gli si oppone? Le persone iniziano a comportarsi bene di fronte alla morte; coloro che sono refrattari alla ragione non rinunceranno alle loro abitudini finché non si troveranno in punto di morte. Per essere salvato, il metodo migliore, più semplice e più saggio, è quello di abbandonare tutte le tue scuse, giustificazioni e condizioni, e accettare e perseguire la verità con i piedi ben piantati a terra, portando così Dio a cambiare idea su di te. Quando Dio cambia idea su di te, hai la speranza di essere salvato. La speranza di salvezza dell’uomo deriva da Dio, e il prerequisito necessario perché Dio ti dia questa speranza è che tu abbandoni ciò che ti sta a cuore e rinunci a tutto per seguire Dio e perseguire la verità, senza cercare di stringere accordi con Lui. Non importa se sei vecchio o giovane, maschio o femmina, istruito o meno, né importa dove sei nato. Dio non guarda a nessuna di queste cose. Potresti dire: “Ho un buon carattere. Sono paziente, tollerante e compassionevole. Se continuo a essere paziente fino alla fine, questo porterà Dio a cambiare idea su di me”. Queste cose sono inutili. Dio non guarda al tuo carattere, alla tua personalità, alla tua istruzione, né alla tua età, e non ha importanza quanto tu abbia sofferto o quanto lavoro tu abbia svolto. Dio ti chiederà: “In tutti i tuoi anni di fede, la tua indole è cambiata? Su cosa ti basi per vivere? Hai perseguito la verità? Hai accettato le parole di Dio?” Potresti rispondere: “Le ho ascoltate e le ho accettate”. Dio allora ti chiederà: “Dal momento che le hai ascoltate e le hai accettate, la tua indole corrotta è stata eliminata? Ti sei davvero pentito? Veramente ti sei sottomesso alle parole di Dio e le hai accettate?” Tu dirai: “Ho sofferto e ho pagato un prezzo; mi sono speso, ho fatto rinunce e offerte: ho offerto a Dio anche i miei figli”. Tutte le tue offerte sono inutili. Non possono essere barattate con le benedizioni del Regno dei Cieli, né usate per portare Dio a cambiare idea su di te. L’unico modo per far cambiare idea a Dio sul tuo conto è intraprendere il cammino del perseguimento della verità. Non c’è altra strada. L’uomo non deve essere opportunista né astuto quando si tratta di salvezza, e non esiste una via alternativa. Hai capito? Questo deve esserti chiaro. Non nutrire confusione al riguardo: anche se tu lo fai, Dio non lo farà. Quindi, cosa devi fare d’ora in poi? Cambia atteggiamento e punto di vista e lascia che le parole di Dio siano il tuo fondamento in qualunque cosa tu faccia. La verità non può essere sostituita da alcuna “bontà”, giustificazione, filosofia, conoscenza, morale, etica o coscienza umane, né dalle cosiddette integrità e dignità dell’uomo. Metti da parte queste cose, acquieta il tuo cuore e trova nelle parole di Dio il fondamento per ogni tuo comportamento e modo di agire. E, nel fare questo, trova nelle parole di Dio la Sua rivelazione riguardo ai vari aspetti dell’indole corrotta dell’uomo. Valuta te stesso in base al metro delle Sue parole ed elimina la tua indole corrotta. Sforzati di conoscere te stesso il più in fretta possibile, scaccia la corruzione e affrettati a pentirti e a cambiare rotta. Abbandona la tua malvagità e ricerca le verità principi nel tuo comportamento e nel tuo modo di agire, basando tutto sulle parole di Dio: non devi assolutamente basare queste cose su nozioni e fantasie umane, né tentare di stringere accordi con Dio; non devi cercare di barattare i tuoi sacrifici e le tue sofferenze insignificanti con le ricompense e le benedizioni di Dio. Smetti di fare queste sciocchezze, altrimenti Dio Si adirerà con te, ti maledirà e ti scaccerà. È chiaro a tutti voi? Lo avete capito? (Sì.) Bene, allora rifletteteci attentamente in futuro.

Tutto ciò su cui abbiamo appena condiviso era correlato alla ricerca della verità e, sebbene non abbiamo fornito una risposta specifica alla domanda concettuale su cosa significhi perseguire la verità, abbiamo intrapreso una comunione concentrata sui vari malintesi e sulla conoscenza fallace dell’uomo in merito al perseguimento della verità, così come sui vari problemi e difficoltà che si affrontano nel perseguire la verità. Per concludere, vorrei riassumere cosa significa perseguire la verità, i modi in cui si manifesta il perseguimento della verità e qual è esattamente il percorso di pratica per perseguirla. Dunque, cosa significa perseguire la verità? Perseguire la verità significa iniziare a praticare e sperimentare le parole di Dio, per poi acquisire una comprensione della verità ed entrare nella verità realtà attraverso l’esperienza delle parole di Dio, e diventare una persona che conosce veramente Dio e Gli obbedisce. Questo è il risultato finale che si ottiene perseguendo la verità. Naturalmente, il perseguimento della verità è un processo a tappe, suddiviso in diverse fasi. Quando avrai letto le parole di Dio e appurato che sono la verità e la realtà, inizierai a riflettere su te stesso sulla base delle parole di Dio e acquisirai conoscenza di te stesso. Ti renderai conto di essere molto ribelle e di manifestare moltissima corruzione. Anelerai a mettere in pratica la verità e a ottenere la sottomissione a Dio, e comincerai a sforzarti di acquisire la verità. È esattamente questo il risultato della riflessione su sé stessi e della conoscenza di sé. Da quel momento inizia la tua esperienza di vita. Quando inizi ad approfondire e a esaminare gli stati e i problemi che derivano dalla tua indole corrotta, ciò dimostra che hai iniziato a perseguire la verità. Sarai in grado di riflettere ed esaminare attivamente tutti i problemi che si presentano o qualsiasi corruzione tu manifesti. E quando ti renderai conto che si tratta effettivamente di manifestazioni di corruzione e di un’indole corrotta, spontaneamente ricercherai la verità e inizierai a risolvere questi problemi. L’ingresso nella vita inizia con la riflessione su sé stessi; è questo il primo passo per perseguire la verità. Subito dopo, riflettendo su te stesso e acquisendo conoscenza di te, ti renderai conto che tutte le parole di smascheramento di Dio sono in linea con i fatti. Sarai allora in grado di sottometterti a esse con il cuore e di accettare il giudizio e il castigo delle parole di Dio. Questo è il secondo passo del perseguimento della verità. La maggior parte delle persone è in grado di accettare le parole di Dio che rivelano i comportamenti corrotti dell’uomo, ma non riesce ad accettare facilmente le parole di Dio che smascherano l’essenza corrotta dell’uomo. Dopo aver letto le parole di Dio, non riconoscono l’estrema profondità della propria corruzione; riconoscono solamente le parole di Dio che smascherano i comportamenti corrotti dell’uomo. Per questo motivo, non riescono ad accettare con il cuore il giudizio e il castigo di Dio. Al contrario, li trascurano. Alcuni dicono: “Assumo semplicemente alcuni comportamenti corrotti, ma sono capace di compiere buone azioni. Sono una brava persona, non appartengo a Satana. Credo in Dio, quindi dovrei appartenere a Dio”. Questa non è forse una sciocchezza? Sei nato nel mondo umano, hai vissuto sotto il potere di Satana e hai ricevuto gli insegnamenti della cultura tradizionale. La tua eredità innata e le conoscenze che hai appreso provengono da Satana. Tutti i personaggi illustri e famosi che veneri appartengono a Satana. Affermare che non appartieni a Satana ti permetterà forse di sfuggire alla sua corruzione? È come il caso dei bambini piccoli, che sono capaci di mentire e insultare gli altri sin dal momento in cui iniziano a parlare. Chi insegna loro a farlo? Nessuno. Cosa potrebbe essere, se non una conseguenza della corruzione di Satana? Questi sono i fatti. Gli uomini non possono vedere Satana e gli spiriti maligni del mondo spirituale, ma i demoni viventi e i re dei diavoli sono ovunque nel mondo umano. Tutti loro sono personificazioni di Satana. Questo è un fatto che tutte le persone devono riconoscere. Coloro che comprendono la verità sanno discernere in profondità queste cose e riconoscere che tutte le parole di smascheramento di Dio sono dati di fatto. Alcune persone potranno anche parlare di conoscenza di sé, ma non riconoscono mai che la corruzione smascherata dalle parole di Dio è un fatto, né che le Sue parole sono la verità. Questo equivale a essere incapaci di accettare la verità. Se non si riconosce di avere un’indole corrotta, non si è in grado di pentirsi veramente. Naturalmente, è necessario fare esperienza dell’opera di Dio per un certo tempo per riconoscere e accettare il fatto che tutte le persone hanno un’indole corrotta. Dopo aver manifestato numerosi aspetti di un’indole corrotta, di fronte a questo dato di fatto si chinerà naturalmente la testa in sottomissione. Non resterà altra scelta che riconoscere che tutte le parole di Dio che smascherano, giudicano e condannano l’uomo sono fatti e verità, e accettarle completamente. Questo è ciò che significa essere conquistati dalle parole di Dio. Quando le persone sono in grado, sulla base delle parole di Dio, di acquisire conoscenza della propria indole e della propria essenza corrotte, e ammettono di possedere un’indole satanica e che la propria corruzione è profonda, possono allora accettare pienamente il giudizio e il castigo di Dio e sottomettervisi. Saranno disposte a sottomettersi alle parole di Dio che smascherano e giudicano l’umanità, a prescindere da quanto dure o severe siano. Quando avrai acquisito un po’ di comprensione e conoscenza di come le parole di Dio definiscono, classificano e condannano l’umanità corrotta, e del modo in cui la giudicano e la smascherano, quando avrai veramente accettato il giudizio e il castigo delle parole di Dio e iniziato a conoscere la tua indole e la tua essenza corrotte, quando avrai iniziato a odiare la tua indole corrotta, Satana e la tua carne, e quando desidererai acquisire la verità, vivere come si addice a un essere umano e diventare una persona che si sottomette veramente a Dio, allora inizierai a concentrarti sul perseguimento del cambiamento d’indole. Questo è il terzo passo del perseguimento della verità.

Conoscere veramente sé stessi significa riflettere sulla propria indole corrotta e acquisirne conoscenza sulla base delle parole di Dio, arrivando così a conoscere la propria essenza corrotta e la realtà della propria corruzione. Quando una persona farà questo, vedrà con completa chiarezza che l’umanità è profondamente corrotta, vedrà che l’umanità non vive come dovrebbe, ma solamente secondo un’indole corrotta, e che è priva del benché minimo briciolo di coscienza o ragione. Vedrà che tutti i punti di vista che le persone hanno in merito alle cose appartengono a Satana e che nessuno di essi è corretto o in linea con la verità, e che tutti i perseguimenti, le preferenze e i cammini che le persone scelgono sono adulterati dai veleni di Satana e contengono tutti i desideri smodati dell’uomo e il suo intento di ottenere benedizioni. Vedrà che l’indole manifestata dall’uomo corrisponde esattamente all’indole e alla natura essenza di Satana. Una tale conoscenza di sé stessi non è una cosa semplice da ottenere; si può acquisire solamente sulla base delle parole di Dio. Se lo si fa sulla base delle teorie morali, delle affermazioni e dei pensieri della cultura tradizionale, si potrà acquisire autentica conoscenza di sé? Assolutamente no. La tua indole corrotta deriva da queste filosofie e teorie sataniche. Non sarebbe assurdo basare la tua conoscenza di te stesso su queste cose che appartengono a Satana? Non sarebbe una cieca assurdità? Pertanto, la conoscenza di sé deve basarsi sulle parole di Dio. Solo le parole di Dio sono la verità, e solo esse sono il criterio secondo cui valutare tutte le persone, le questioni e le cose. Se ti rendi realmente conto che le parole di Dio sono la verità e che sono l’unica base corretta su cui valutare ogni persona, questione e cosa, hai una strada da seguire. Potrai allora vivere nella luce, ossia vivere al cospetto di Dio. Quando le persone acquisiscono autentica conoscenza della propria essenza corrotta sulla base delle parole di Dio, come si comporteranno e come praticheranno in seguito? (Si pentiranno). Esatto. Quando una persona ha acquisito conoscenza della propria natura essenza, proverà spontaneamente rimorso nel suo cuore e inizierà a pentirsi. Ciò significa che cercherà di liberarsi della propria indole corrotta e non vivrà più secondo un’indole satanica. Al contrario, vivrà e si comporterà in linea con le parole di Dio e saprà sottomettersi alle disposizioni e alle orchestrazioni di Dio. Questo è autentico pentimento. Questo è il quarto passo del perseguimento della verità. Ora avete tutti ben chiaro cosa sia il vero pentimento, e come dovreste praticarlo? Esercitatevi a operare dei cambiamenti. Questo significa rinunciare alle cose a cui vi aggrappate e che ritenete giuste, non vivere secondo un’indole satanica ed essere disposti a praticare la verità in conformità alle parole di Dio. Questo è ciò che significa ravvedersi. Nello specifico, dovete innanzitutto rinnegare voi stessi e valutare, sulla base delle parole di Dio, se i vostri pensieri, le vostre idee, i vostri gesti e le vostre azioni sono in linea con la verità e da dove derivano. Se determinate che queste cose scaturiscono da un’indole corrotta e nascono da filosofie sataniche, allora dovete adottare un atteggiamento di condanna e di maledizione nei loro confronti. Questo atteggiamento favorisce l’abbandono della carne e di Satana. Di che tipo di comportamento si tratta? Non equivale forse a rinnegare, abbandonare, lasciarvi alle spalle la vostra indole corrotta e rinunciarvi? Rinnegare le cose che ritenete giuste, abbandonare i vostri interessi, rinunciare ai vostri intenti sbagliati e in questo modo operare un’inversione di rotta non è così semplice e prevede molti dettagli specifici. Se sei intenzionato a pentirti ma solo a parole, e non rinneghi, non abbandoni, non ti lasci alle spalle la tua indole corrotta e non ci rinunci, allora questa non è una manifestazione di pentimento e non sei ancora concretamente entrato nel pentimento. Come si manifesta l’autentico pentimento? In primo luogo, rinneghi le cose che ritieni giuste; per esempio le nozioni e le pretese che hai nei confronti di Dio, così come le tue opinioni sulle cose, i metodi e i modi con cui affronti i problemi, la tua esperienza umana e così via. Rinnegare tutte queste cose è una pratica concreta di pentimento con il cuore e del tuo rivolgerti a Dio. Puoi abbandonare le cose sbagliate solo quando ne hai acquisito discernimento e le hai rinnegate. Se non rinneghi queste cose e continui a ritenerle buone e giuste, non sarai in grado di abbandonarle, neanche se gli altri ti dicono di farlo. Dirai: “Sono molto istruito e ho una grande esperienza. Reputo queste cose corrette, perché dovrei abbandonarle?” Se ti aggrappi ai tuoi metodi e persisti nel farlo, sarai in grado di accettare la verità? Non sarà affatto facile. Se vuoi acquisire la verità, devi prima di tutto rinnegare le cose che ritieni giuste e positive, poi discernere chiaramente che sono negative nella loro essenza, che hanno origine da Satana, che sono tutte falsità pretestuose e che aggrapparti alle cose sataniche ti porterà solo a compiere il male, a opporti a Dio e, infine, a essere punito e distrutto. Se riesci a vedere chiaramente che i pensieri e i veleni con cui Satana corrompe le persone sono in grado di condurle alla distruzione, saprai abbandonarli completamente. Naturalmente, rinunciarci, rifiutarli, abbandonarli, lasciarseli alle spalle e così via sono tutti atteggiamenti e metodi che si adottano contro le forze e la natura di Satana, così come contro le filosofie, la logica, i pensieri e i punti di vista che Satana usa per ingannare le persone. Per esempio, lasciare andare gli interessi della propria carne; abbandonare le preferenze e i perseguimenti della propria carne; rinnegare le filosofie, i pensieri, le eresie e le falsità di Satana; rinunciare all’influenza di Satana e alle sue forze maligne. Tutte queste diverse pratiche sono metodi e percorsi con cui le persone possono praticare il pentimento. Per entrare nell’autentico pentimento, bisogna comprendere molte verità: solo allora si può rinnegare completamente sé stessi e abbandonare la propria carne. Per esempio, supponiamo che tu sia convinto di essere competente e ricco di esperienza, e di dover costituire una risorsa per la casa di Dio ed essere ampiamente messo a frutto. Eppure, dopo aver ascoltato diversi anni di sermoni sulla verità e aver compreso alcune verità, senti che la tua conoscenza e quanto hai appreso sono inutili e non sono di alcuna utilità per la casa di Dio. Ti rendi conto che sono la verità e le parole di Dio a poter salvare le persone, e che è la verità a poter essere la vita di una persona. Arrivi a percepire che, per quanta conoscenza o esperienza una persona abbia, ciò non significa che possieda la verità, e che, a prescindere da quanto le cose umane siano conformi alle nozioni umane, non sono la verità. Ti rendi conto che provengono tutte da Satana e che sono tutte cose negative che non hanno alcun rapporto con la verità. Qualsiasi siano l’istruzione, la preparazione e l’esperienza che possiedi, non servono a molto se non comprendi le questioni spirituali e non sei in grado di capire la verità. Se dovessi prestare servizio come leader, non possiederesti la verità realtà e saresti incapace di risolvere i problemi. Se dovessi scrivere un saggio di testimonianza esperienziale, non saresti in grado di trovare le parole. Se dovessi testimoniare Dio, non avresti conoscenza di Lui. Se dovessi diffondere il Vangelo, non saresti capace di condividere sulla verità per risolvere le nozioni delle persone. Se dovessi irrigare i nuovi arrivati, non saresti chiaro sulla verità delle visioni e sapresti predicare solo parole e frasi di dottrina. Se non riesci a risolvere le tue stesse nozioni, come puoi risolvere quelle dei neofiti? Non sei capace di nulla di tutto ciò: e quindi di cosa sei capace? Se ti chiedessero di compiere un lavoro di fatica, lo riterresti uno spreco del tuo talento. Dichiari di avere talento, eppure non sei in grado di svolgere alcun compito né di compiere bene alcun dovere: di cosa sei dunque capace, esattamente? Non è che la casa di Dio non voglia impiegarti, è che non hai svolto il dovere che ti spettava. Non puoi incolpare la chiesa per questo. Tuttavia, potresti pensare: “Dio non Si aspetta forse troppo dall’uomo? Questi requisiti sono al di là della mia portata. Perché mi si chiede così tanto?” Se qualcuno nutre una così grande incomprensione nei confronti di Dio, dimostra di non avere alcuna conoscenza di Lui e di non comprendere minimamente la verità. Se sei persuaso che le tue opinioni siano giuste e non abbiano bisogno di essere cambiate, e se in via teorica riconosci che le parole di Dio sono la verità ma non riesci a lasciar andare la spazzatura a cui ti aggrappi, questo dimostra che non hai ancora compreso la verità. Dovresti presentarti davanti a Dio e ricercare di più la verità, dovresti leggere di più le Sue parole e ascoltare più sermoni e comunioni, e allora arriverai gradualmente a capire che le parole di Dio sono la verità. Come persona, dovresti trattare la verità e Dio innanzitutto con obbedienza. Questo è il dovere ineludibile dell’uomo. Se sei in grado di capire queste cose, significa che stai invertendo la tua rotta. L’inversione di rotta è il percorso di pratica del pentimento; significa abbandonare completamente le cose che un tempo ritenevi giuste, che provengono da Satana, e scegliere una nuova strada da percorrere. Vuol dire mettere in pratica le parole di Dio in conformità ai Suoi requisiti e alle verità principi, e percorrere la strada del perseguimento della verità. Questo significa invertire rotta. Vuol dire essersi veramente presentati davanti a Dio ed essere entrati nella realtà del pentimento. Quando si sa mettere in pratica la verità, va da sé che si è iniziato a entrare nella verità realtà e ci si è veramente pentiti. Solo quando l’uomo si è veramente pentito si può dire che si è incamminato sulla strada della salvezza. Questo significa aver intrapreso il quarto passo del perseguimento della verità.

Quando una persona si sarà veramente pentita, allora avrà intrapreso la strada del perseguimento della verità, non nutrirà in sostanza alcuna nozione o incomprensione sull’opera di Dio, sarà disposta a sottomettersi al giudizio e al castigo di Dio e inizierà formalmente a fare esperienza della Sua opera. C’è un lungo periodo di transizione tra il momento in cui una persona inizia a credere in Dio e quello in cui fa formalmente esperienza del Suo giudizio e castigo. Questo periodo di transizione è la fase che va da quando una persona inizia a credere in Dio fino al momento in cui si pente veramente. Se una persona non ama la verità, non accetterà alcun giudizio o castigo da parte di Dio, né la minima verità, e non sarà mai in grado di conoscere sé stessa. Queste persone saranno scacciate. Se invece qualcuno ama la verità, allora, leggendo le parole di Dio e ascoltando i sermoni, sarà in grado di guadagnare veramente qualcosa, saprà che l’opera di Dio è quella di salvare l’uomo, rifletterà su sé stesso e si conoscerà sulla base delle verità che comprende; arriverà a odiare sempre di più la propria indole corrotta e a interessarsi sempre di più alla verità, acquisirà inconsapevolmente un’autentica conoscenza di sé e proverà rimorso e pentimento autentici. Quando le persone che amano la verità leggono le parole di Dio o ascoltano i sermoni, ottengono naturalmente questi risultati. Gradualmente arrivano a conoscere sé stesse e a raggiungere il vero pentimento. Una volta che una persona è veramente pentita, come dovrebbe praticare? Dovrebbe ricercare la verità in ogni questione; qualunque cosa le accada, dovrebbe essere in grado di identificare i principi e i percorsi di pratica sulla base delle parole di Dio, per poi iniziare a mettere in pratica la verità. Questo è il quinto passo del perseguimento della verità. Qual è lo scopo della ricerca della verità? Praticare la verità e ottenere la sottomissione a Dio. Ma la verità va messa in pratica in conformità alle verità principi. Solo questa è la pratica accurata della verità; soltanto ciò permette di ottenere l’approvazione di Dio. Quindi, essere in grado di agire secondo le verità principi è ciò che si dovrebbe ottenere perseguendo la verità. Compiere questo passo significa essere entrati nella realtà della pratica della verità. La ricerca della verità è volta a eliminare l’indole corrotta dell’uomo. Quando una persona è in grado di mettere in pratica la verità, la sua indole corrotta si sgretolerà spontaneamente e la sua pratica della verità raggiungerà il risultato richiesto da Dio. Questo è il processo che porta dal vero pentimento alla pratica della verità. Quando in passato si viveva secondo un’indole corrotta, si viveva sotto il potere di Satana, e tutte le proprie azioni e i propri comportamenti erano condannati e detestati da Dio; ora, essere in grado di accettare la verità, essersi veramente pentiti, saper praticare la verità e sottomettersi a Dio, e vivere secondo le Sue parole, tutto questo è naturalmente approvato da Dio. Coloro che perseguono la verità dovrebbero riflettere spesso su sé stessi. Dovrebbero riconoscere la propria indole corrotta e accettare il giudizio e il castigo di Dio, dovrebbero acquisire autentica conoscenza della propria essenza corrotta e sviluppare rimorso nel cuore; dopo essersi pentiti, dovrebbero iniziare a ricercare la verità in tutte le cose, praticare secondo le verità principi e raggiungere la sottomissione a Dio. Questo è ciò che il perseguimento della verità e il graduale approfondimento dell’ingresso nella vita possono realizzare. Se non si conosce davvero sé stessi, è impossibile sottomettersi al giudizio e al castigo di Dio e pentirsi veramente. E se una persona non si pente veramente, continuerà a vivere secondo un’indole satanica. Indipendentemente da quanti sono gli anni in cui crede in Dio, non avverrà in lei un autentico cambiamento. Cambierà leggermente modo di comportarsi, nient’altro. Per chi non persegue la verità, è impossibile accettare la verità come vita, quindi di certo le sue azioni e i suoi comportamenti continueranno a essere manifestazioni di un’indole corrotta, e saranno incompatibili con la verità e in opposizione a Dio. Coloro che perseguono la verità sanno accettare la verità come vita, abbandonare la propria indole corrotta, mettere in pratica la verità e raggiungere un’autentica sottomissione a Dio. Coloro che perseguono la verità, la ricercheranno quando accadono cose che non risultano loro chiare. Non trameranno più per il proprio interesse ed eviteranno ogni male, con un cuore in armonia con Dio. Chi persegue la verità si sottomette sempre più a Dio, è in grado di temere Dio ed evitare il male, e vive sempre più come si addice all’uomo. Questi cambiamenti sono impossibili per chi non persegue la verità. Che cosa perseguono coloro che non perseguono la verità? Perseguono fama, profitto e prestigio; perseguono benedizioni e ricompense. Nutrono ambizioni e desideri sempre più smodati e non hanno il giusto obiettivo nella vita. Qualunque cosa intendano perseguire, non si arrenderanno se non riusciranno a ottenerla e tanto meno cambieranno idea. Non appena le circostanze lo permetteranno e l’ambiente sarà adatto, saranno capaci di compiere il male e di opporsi a Dio, e potrebbero anche tentare di instaurare un loro regno indipendente. Questo perché non hanno nel cuore né riverenza né sottomissione nei confronti di Dio e, alla fine, non possono che essere distrutti da Lui per aver commesso molteplici mali e averLo tradito. Tutti coloro che non perseguono la verità sono persone che provano disgusto per essa, e tutti coloro che provano disgusto per la verità amano il male. Nello spirito, nel sangue e nelle ossa, tutto ciò che venerano è la fama, il profitto, il prestigio e il potere; sono felici di vivere secondo un’indole satanica e di combattere contro il Cielo, la terra e l’uomo per raggiungere i loro obiettivi. Pensano che una vita del genere procuri gioia; desiderano vivere come individui eccezionali e morire da eroi. Ovviamente, stanno percorrendo la strada satanica della distruzione. Quanto più coloro che perseguono la verità la comprendono, tanto più amano Dio e percepiscono quanto la verità sia preziosa. Sono disposti ad accettare il giudizio e il castigo di Dio e, a prescindere dalle avversità che affrontano, sono decisi a perseguire la verità e ad acquisirla. Ciò significa che hanno intrapreso il cammino della salvezza e del perfezionamento e che sono capaci di raggiungere l’armonia con Dio. Soprattutto, sono in grado di sottomettersi a Dio, sono tornati al loro stato originario di esseri creati e hanno riverenza per Dio nel cuore. Possono ottenere a buon diritto la direzione, la guida e le benedizioni di Dio, che non li detesta né li respinge più. Che cosa meravigliosa! Coloro che non perseguono la verità non riescono a liberarsi della loro indole corrotta, per cui nei loro cuori si allontanano sempre di più da Dio, provano disgusto per la verità e la rifiutano. Di conseguenza, diventano sempre più ostili nei confronti di Dio e intraprendono una strada di opposizione a Lui. Come Paolo, chiedono apertamente a Dio una ricompensa. Se non la ricevono, cercheranno di discutere con Dio e di opporsi a Lui e, alla fine, diventeranno anticristi, mostrando appieno il volto orribile di Satana; dopo di che, Dio li maledirà e li distruggerà. Coloro che percorrono la strada del perseguimento della verità sanno invece accettare la verità e sottomettersi a essa. Sono in grado di liberarsi dell’indole corrotta di Satana, sono disposti a rinunciare a tutto per compiere bene i loro doveri e ripagare l’amore di Dio, e riescono a diventare persone che obbediscono a Dio e Lo adorano. Una persona disposta a sottomettersi a Dio, e che lo fa in modo assoluto, è tornata completamente allo stato originario di essere creato, ed è in grado di sottomettersi alle orchestrazioni e alle disposizioni di Dio in ogni cosa. Ciò significa che in sostanza possiede una sembianza umana. Quando si può parlare di autentica sembianza umana? Quando una persona nutre obbedienza e riverenza nei confronti del Creatore, come nel caso di Giobbe e Pietro. Queste sono le persone che Dio benedice veramente.

Ecco quanto sono semplici i passi principali per perseguire la verità di cui abbiamo parlato oggi. RipeteteMeli. (Primo, riflettere su sé stessi in conformità alle parole di Dio; secondo, riconoscere e accettare i fatti che le parole di Dio rivelano; terzo, conoscere la propria indole e la propria essenza corrotte e iniziare a odiare la propria indole corrotta e Satana; quarto, praticare il pentimento e abbandonare tutte le proprie azioni malvagie; quinto, ricercare le verità principi e mettere in pratica la verità). Questi sono i cinque passi. La pratica di ciascuno di essi è molto difficile per le persone che vivono secondo un’indole corrotta, ogni passo prevede molti impedimenti e difficoltà, e tutti richiedono di investire grandi sforzi per essere praticati e conseguiti, e naturalmente è inevitabile sperimentare alcuni fallimenti e battute d’arresto lungo il cammino; ma quello che vorrei dirvi è questo: non perdetevi d’animo. Gli altri potranno anche condannarti, dicendoti: “Sei finito”, “Non vali nulla”, “Sei fatto così, non puoi cambiare”; ma, per quanto spiacevoli possano essere le loro parole, devi avere chiaro discernimento. Non perderti d’animo e non arrenderti, perché solo percorrendo la strada del perseguimento della verità e solo accedendo a questi passi e mettendoli in pratica ti sarà davvero consentito di sfuggire alla tua catastrofe. Le persone intelligenti sceglieranno di superare tutte le difficoltà, non eviteranno i fallimenti e le battute d’arresto e andranno avanti, per quanto difficile possa essere. Se anche rimani nella fase dell’esame e della conoscenza di te stesso per tre o cinque anni, o se dopo otto o dieci non riesci ad andare oltre il riconoscimento e l’accettazione della tua indole corrotta ma rimani incapace di comprendere la verità o di liberarti della tua indole corrotta, ti ripeto comunque la stessa cosa: non perderti d’animo. Anche se non sei ancora in grado di ottenere un autentico cambiamento, sei già entrato nelle prime tre fasi, quindi perché preoccuparsi di non essere in grado di entrare nelle altre due? Non preoccuparti; sforzati e impegnati di più, e ce la farai. Vi possono anche essere alcuni che arrivano al quarto passo, quello del pentimento, ma non riescono a ricercare le verità principi e a entrare in questa fase. Cosa fare allora? Anche in quel caso, non perderti d’animo. Fintanto che avrai la volontà di farlo, dovrai perseverare nel perseguire la verità in tutte le cose e pregare di più Dio: questo porta spesso dei risultati. Persegui al meglio che puoi, in base alla tua levatura e alle tue circostanze, e lavora sodo per ottenere ciò di cui sei capace. Purché tu faccia tutto il possibile, avrai la coscienza pulita e potrai sicuramente ottenere maggiori guadagni. Anche solo capire una verità in più è una cosa positiva: vivrai una vita un po’ più felice e gioiosa per questo. In sintesi, il perseguimento della verità non è qualcosa di vacuo; c’è un percorso specifico di pratica per ciascuno dei suoi passi, e richiede in certa misura alle persone di soffrire e pagare un prezzo. La verità non è un campo di studi accademici, né una teoria, uno slogan o un tema da dibattere; non è vacua. Ogni verità richiede che le persone ne facciano esperienza e la mettano in pratica per diversi anni prima di poterla comprendere e conoscere. Ma qualunque prezzo tu paghi e qualsiasi sforzo tu compia, purché il tuo approccio, il tuo metodo, il tuo percorso e la tua direzione siano corretti, prima o poi arriverà il giorno in cui mieterai un raccolto abbondante, acquisirai la verità e sarai in grado di conoscere Dio e di sottometterti a Lui, e questo ti appagherà appieno.

8 gennaio 2022

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