Cosa significa perseguire la verità (14)

È un po’ di tempo che condividiamo in merito alle affermazioni della cultura tradizionale riguardanti la condotta morale e che le analizziamo: avete qualche esperienza reale in merito? (Prima riconoscevo solo che queste affermazioni riguardanti la condotta morale non erano la verità, ma non mi rendevo conto di quanto profondamente avessero corrotto l’umanità. Solo grazie alla Tua comunione e alla Tua analisi ho capito che le varie affermazioni riguardanti la condotta morale che Satana inculca negli individui sembrano loro giuste e buone, e invece hanno corrotto, paralizzato e imprigionato i loro pensieri, inducendoli a rinnegare e avversare Dio e allontanandoli da Lui sempre di più. Questo è il modo in cui Satana ha corrotto l’umanità passo dopo passo fino a oggi.) Se non fornissi comunioni dettagliate su queste cose, le persone sarebbero in grado di riconoscerle da sole? Saprebbero analizzare l’essenza di queste affermazioni riguardanti la condotta morale? (Le persone non riuscirebbero a discernere l’essenza di queste affermazioni riguardanti la condotta morale.) Neanche dopo un’esperienza prolungata? (Le persone sarebbero in grado di riconoscere i problemi insiti in alcune affermazioni riguardanti la condotta morale, ma non sarebbero in grado di sviscerarne chiaramente l’essenza.) Spesso gli individui amano trattare i detti famosi della cultura tradizionale alla stregua della verità e mescolarli insieme, soprattutto quando si tratta di cose che esteriormente rassomigliano alla verità, o che sembrano conformi agli standard della loro coscienza, alla moralità e ai sentimenti umani. Tutti credono che queste cose siano positive e in linea con la verità, ma nessuno riesce a rendersi conto che derivano da Satana e che in realtà sono cose negative. Ora, vi è qualcosa di positivo in ciò che Satana instilla nell’uomo? (No.) Non vi è assolutamente nulla di positivo in queste cose. Al contrario, sono tutte cose negative e veleni satanici. Questo è indubbio. Ebbene, siete arrivati a conoscere e a eliminare queste cose negative e questi veleni satanici? È rimasto nella vostra mente qualcosa di simile a questi elementi della cultura tradizionale che voi considerate corretto? Se c’è, è un flagello, un cancro! Dovreste riflettere di più su questo aspetto, e osservarlo attentamente e prestarvi attenzione nella vostra vita quotidiana. Vedete se in quello che dicono gli altri e in quello che sentite, o nelle cose che vi colpiscono o che ricordate, o in quelle che accettate nel vostro cuore e considerate preziose, vi è qualcosa che assomiglia a quanto sostenuto dalla cultura tradizionale. Se c’è, dovete discernerlo e analizzarlo, per poi abbandonarlo completamente. Questo gioverà al vostro perseguimento della verità.

Scrivendo articoli di testimonianza esperienziale, alcuni citano la frase “Il successo o il fallimento di un’impresa dipendono dalle persone”; dovreste discernere se questa affermazione è giusta o sbagliata, se è una cosa positiva o negativa, e se è correlata alla verità, ai requisiti di Dio e ai principi che le persone dovrebbero possedere nel gestire le cose. L’affermazione “Il successo o il fallimento di un’impresa dipendono dalle persone” è vera? È in linea con la verità? Deriva dalle leggi e dalle norme stabilite da Dio? È in qualche modo correlata al fatto che Dio è sovrano su tutte le cose? Condividete pure la vostra conoscenza e comprensione di questa affermazione. (L’ho già detto in passato, soprattutto riguardo alla distribuzione del lavoro della chiesa. Se non si assegna il personale in modo appropriato secondo i principi, a volte il lavoro viene compromesso. Se il personale viene assegnato secondo i principi, il lavoro può essere svolto bene. All’epoca, consideravo il ruolo delle persone molto importante e significativo, ed è per questo che ho citato la frase: “Il successo o il fallimento di un’impresa dipendono dalle persone”. Ora mi rendo conto che non comprendevo la sovranità e l’onnipotenza di Dio. Mi concentravo sempre sul ruolo delle persone e non avevo posto per Dio nel mio cuore.) Chi altro vuole condividere i suoi pensieri? (L’affermazione “Il successo o il fallimento di un’impresa dipendono dalle persone” non rende testimonianza a Dio, ma agli uomini, come se il successo dipendesse dallo sforzo umano. È una negazione della sovranità di Dio ed equivale a testimoniare Satana. Se questa affermazione si insinua nel cuore degli individui, col tempo, quando si troveranno di fronte a dei problemi, penseranno che basti trovare le persone giuste per ottenere dei risultati, e non avranno fede in Dio né si affideranno a Lui. Pertanto, questa è un’affermazione particolarmente distorta.) In essenza, ciò che comprendete di questa affermazione è che non è corretta né positiva, e che di certo non è la verità. Allora perché la usate? Il fatto che la usiate quale problema rivela? (Che siamo privi di discernimento su questa affermazione.) Perché non ne avete discernimento? La ragione è che credete ancora che questa affermazione includa un aspetto di correttezza e validità? (Sì.) Allora, cosa c’è di sbagliato in questa affermazione? Perché dite che non è corretta né positiva? Innanzitutto, vediamo se è conforme alle leggi oggettive delle cose. In apparenza, sembra che siano le persone a svolgere un determinato compito. Organizzano il lavoro, lo eseguono e lo monitorano. Svolgono un ruolo cruciale in ogni fase e, in ultima analisi, determinano i risultati e i progressi di quello specifico lavoro. Esteriormente, le cause, il processo di sviluppo e i risultati sembrerebbero determinati dalle persone. Ma in realtà chi è che governa, orchestra e organizza tutto questo? Ha qualcosa a che fare con le persone? Le persone accettano passivamente le orchestrazioni del destino e del loro Signore sovrano o prendono attivamente e personalmente il controllo di ogni cosa? (Accettano passivamente.) Gli uomini accettano passivamente la sovranità, le orchestrazioni e le disposizioni di Dio. Che ruolo hanno? Non sono forse marionette nelle mani di Dio? (Sì.) Le persone sono come marionette tirate da fili. Il filo che viene tirato determina le azioni che compiono e ciò che esprimono. Dove vanno, cosa dicono e cosa fanno ogni giorno: chi è che tiene in mano tutto questo? (Dio.) È tutto nelle mani di Dio. Le persone accettano passivamente la sovranità di Dio. In tutto questo processo, Dio determina ciò che farà, se esporrà qualcuno oppure no, quali cambiamenti e progressi apporterà al riguardo, quando, quale sarà l’esito e chi smaschererà o scaccerà; Egli determina quali lezioni le persone impareranno, quali verità comprenderanno e che tipo di conoscenza otterranno di Dio in quella specifica situazione, e quali opinioni farà loro cambiare e quali nozioni abbandonare. Possono gli uomini realizzare tutte queste cose che Dio fa? Ne sono capaci? (No.) Gli uomini non ne hanno la capacità. Non riescono a fare queste cose. Durante l’intero dipanarsi di una qualsiasi situazione, le persone compiono passivamente delle azioni, consapevolmente o meno, ma nessuno può prevedere le cause, il processo, i risultati finali e gli esiti dell’intera questione, né può controllare nessuna di queste cose. Chi prevede e controlla tutto questo? Solo Dio! Che si tratti di un evento significativo che si verifica nell’universo o di un piccolo episodio che ha luogo in un qualsiasi angolo del pianeta, non dipende dalle persone. Nessuno può controllare le leggi che governano tutto, né il processo secondo cui tutte le cose si svolgeranno e i loro risultati finali. Nessuno può prevedere il futuro di ogni cosa o predire ciò che accadrà, né tanto meno controllare il risultato finale di tutte le cose. Solo Dio, che è sovrano su tutto, lo controlla e lo governa. L’unico effetto che le persone possono produrre è quello di svolgere ruoli diversi, che possono essere positivi o negativi, all’interno di ambienti più o meno ampi e accanto a vari tipi di persone, eventi e cose governati, orchestrati e organizzati da Dio. Questo è l’effetto che le persone hanno e il ruolo che svolgono. Quando qualcosa non ha successo, o quando i risultati non appaiono buoni come ci si aspettava e l’esito non è quello sperato, quando l’esito arreca addirittura grande tristezza e dolore, anche queste sono cose su cui le persone non hanno sovranità, che non possono prevedere e men che mai controllare. Se l’esito finale di un’impresa è ottimo, se ha un impatto molto positivo e attivo, se è molto edificante per le persone e ha una profonda influenza su di loro, allora proviene da Dio. Se l’esito di un’impresa non è quello sperato, se non è molto positivo né ottimistico e se sembra avere sulle persone effetti negativi invece che positivi e attivi, anche l’intero processo di tale situazione è orchestrato e organizzato da Dio. Non è controllato da alcun individuo. Non parliamo di cose lontane; parliamo di ciò che si può osservare all’interno della chiesa, come l’emergere di anticristi. Dal momento in cui un anticristo fa la sua comparsa, inizia ad agire, viene promosso alla posizione di leader o di lavoratore e assume un lavoro importante nella chiesa, fino a quando viene rivelato in quanto anticristo, i fratelli e le sorelle ne acquisiscono discernimento e lo smascherano, e viene infine scacciato e respinto, durante l’intero processo in molti vengono ingannati, alcuni addirittura seguono l’anticristo, c’è chi a causa sua subisce delle perdite in merito al proprio ingresso nella vita, e così via. Sebbene tutto questo abbia origine dalle interferenze di Satana e sia opera dei suoi servitori, significa forse che Dio non vede il verificarsi e il dipanarsi di tutti questi avvenimenti? Dio non sa quali saranno le conseguenze della comparsa di un anticristo? Dio non conosce l’impatto che un anticristo avrà sulla chiesa e su fratelli e sorelle? Tutto questo è semplicemente il risultato di un fallimento causato dalle persone? Di fronte all’emergere di cose negative come queste, gli individui spesso pensano: “Oh no, Satana ha approfittato di un punto cieco, è stato lui a creare disturbo”. L’implicazione è: “Perché Dio non ha tenuto d’occhio la situazione? Dio non esamina forse tutte le cose? Egli non è onnipresente? Non è onnipotente? Dov’erano l’autorità e il potere di Dio?” Nel cuore delle persone sorgono dei dubbi. Qual è l’origine di questi dubbi? Il fatto che l’esito dell’evento sia negativo, non sia quello sperato e auspicato, e ancor meno si allinei con le nozioni e le fantasie degli uomini, assesta un colpo alla loro sacra fede in Dio. Essi non riescono a capirlo e pensano: “Se Dio è sovrano su tutte le cose e controlla tutto, allora perché un avvenimento come un anticristo che inganna le persone dovrebbe accadere proprio sotto i nostri occhi? Perché una cosa così indesiderabile dovrebbe accadere nella chiesa e tra fratelli e sorelle?” Nel cuore delle persone sorgono dei dubbi e viene messa in discussione la loro fede nel fatto che “Dio è onnipotente e onnipresente”. Quando la loro fede in Dio viene messa in discussione, se chiedete loro: “Di chi è la colpa se hai sviluppato delle nozioni su Dio?”, risponderanno: “Di Satana”. Ma poiché Satana non può essere visto dall’uomo, su chi dovrebbe ricadere questa responsabilità in ultima analisi? Dovrebbe ricadere sull’anticristo o sul suo gruppo. Le persone diranno che coloro che sono stati ingannati dall’anticristo e le cui vite hanno subito delle perdite lo meritavano. In definitiva, a quale affermazione si riduce la loro comprensione dell’intera questione? “Il successo o il fallimento di un’impresa dipendono dalle persone”. Questa è la conclusione a cui giungono. Dove collocano Dio in tutto questo? Non capiscono che Dio regna sovrano su ogni cosa, e quindi attribuiscono per contro tutto ciò che accade alla vuota teoria secondo cui “il successo o il fallimento di un’impresa dipendono dalle persone”.

Quando gli individui vedono accadere intorno a loro cose relativamente buone e positive, come il caso in cui lo Spirito Santo compie un’opera potente e tutti hanno grandissima fede, in cui le persone rimangono salde anche nelle persecuzioni e nelle avversità, senza che nessuno diventi un giuda, e in cui i beni della casa di Dio e le vite dei fratelli e delle sorelle non subiscono alcuna perdita, allora dicono: “Questa è la protezione di Dio. Questo successo non è dipeso dagli uomini; è senza dubbio opera di Dio”. Supponiamo invece che le cose che vedono accadere intorno a loro non siano quelle sperate, ad esempio che la chiesa debba affrontare l’oppressione e gli arresti da parte del gran dragone rosso e che i beni della chiesa siano sequestrati da Satana. Diciamo che le vite dei fratelli e delle sorelle subiscano delle perdite e che il popolo eletto di Dio venga sparpagliato ovunque, ritrovandosi disperso e impossibilitato a far ritorno a casa. Supponiamo che la vita della chiesa venga distrutta e che i membri della chiesa non possano più vivere la stessa vita di chiesa di prima. Immaginiamo che non possano più vivere una vita gioiosa e felice di coesistenza pacifica con i loro fratelli e sorelle, riunirsi per nutrirsi delle parole di Dio e adempiere ai loro doveri, e che alcuni malvagi e miscredenti inizino a diffondere nozioni per ingannare gli altri, inducendoli a perdere la fede in Dio e facendoli precipitare nella negatività e nella debolezza. In momenti simili, gli individui non possono fare a meno di lamentarsi. Non osano farlo nei confronti di Dio, quindi dicono: “Tizio è una persona malvagia, Caio è Satana, Sempronio è un diavolo. Se non fossero stati imprudenti durante le riunioni e non fossero stati arrestati, non ci ritroveremmo in questa situazione, impossibilitati a tornare a casa. Se non fosse stato per loro, staremmo ancora vivendo felicemente la vita della chiesa, nutrendoci delle parole di Dio e compiendo regolarmente i nostri doveri. La causa di tutto ciò è quella certa persona, quel diavolo, quel Satana o quel regime satanico”. Anche se le persone non osano nutrire alcun rancore nei confronti di Dio o attribuirGli la responsabilità dell’intera situazione, in quel momento hanno sviluppato verso Dio un’inspiegabile sfiducia che non è eccessiva ma neppure insignificante. Cosa emergerà da questi pensieri di sfiducia? Le persone diranno: “Ho imparato una lezione da questa esperienza. D’ora in poi, considererò attentamente tutto ciò che mi capiterà e ci penserò due volte prima di agire. Non sarò avventato e non mi fiderò facilmente di nessuno. Farò molta attenzione in tutte le situazioni e imparerò a proteggermi”. Costoro hanno ancora Dio nel cuore? Continuano ad affidarsi a Dio e ad avere fede in Lui? Alcuni dicono: “Come potrei non farlo? Nel mio cuore credo ancora in Dio e faccio ancora autentico affidamento su di Lui”. Ma segretamente pensano: “Meglio non fidarsi delle parole di Dio troppo facilmente. Dio sottopone sempre le persone a prove e affinamento. Non ci si può fidare di Lui! Basta guardare cosa è successo sotto i nostri occhi. I membri della nostra chiesa sono stati arrestati dal gran dragone rosso. Perché Dio non ci ha protetti? Vuole forse vedere danneggiati gli interessi della Sua casa? Non prova nulla quando vede dei miscredenti ingannare le persone? Se Dio vede davvero tutto questo, perché lo ignora? Perché non lo impedisce o non lo blocca? Perché non ci illumina in modo che possiamo discernere che colui che ci inganna è un malvagio e un miscredente, allontanarcene il prima possibile ed evitare tutte queste conseguenze? Quando un miscredente ci inganna, perché Dio non ci protegge? Anche un rapido avvertimento sarebbe sufficiente!” Non ricevono risposte a tutti questi “perché” e neanche riescono a trovarle. Alla fine, dopo aver vissuto questa esperienza, la conclusione a cui giungono è: “Mi affiderò a Dio nelle questioni in cui dovrei affidarmi a Lui, e a me stesso nelle questioni in cui non dovrei affidarmi a Dio. Non posso essere sciocco. Noi fratelli e sorelle dobbiamo imparare a stare uniti per proteggerci e aiutarci a vicenda. Per il resto, lasciamo che Dio faccia quello che vuole. È qualcosa su cui non abbiamo controllo”. Se il gran dragone rosso arresta i prescelti di Dio, il lavoro e la vita della chiesa saranno fortemente ostacolati e l’adempimento dei doveri dei fratelli e delle sorelle gravemente compromesso. In questi momenti emergeranno miscredenti e anticristi a intralciare e ingannare, diffonderanno eresie e falsità, sosterranno che gli arresti sono avvenuti perché i leader e i lavoratori sono andati contro la volontà di Dio, e le persone verranno ingannate da questi anticristi e da questi malvagi. Quando si verificano eventi simili, non conformi alle nozioni e alle fantasie né ai sentimenti umani, le persone non ne traggono mai un insegnamento. Non arrivano mai a comprendere la sovranità, le orchestrazioni e l’indole di Dio da questi eventi. Non afferrano mai la volontà di Dio e non capiscono quali lezioni Egli vuole che imparino, quale edificazione vuole che ottengano e quale discernimento vuole che acquisiscano da questi eventi. Le persone non sanno nessuna di queste cose e neppure come sperimentarle. Pertanto, quando si tratta di tutto ciò che vedono accadere intorno a loro, credono veramente che la frase “Il successo o il fallimento di un’impresa dipendono dalle persone” sia accurata e che sia più affidabile e reale del fatto che “Dio è sovrano su tutte le cose, Dio è onnipresente e Dio esamina ogni cosa”. In realtà, nel profondo, voi credete ancora che sia più reale la frase “Il successo o il fallimento di un’impresa dipendono dalle persone”, che siano gli esseri umani a determinare ogni cosa, e che affermare che è Dio a decidere tutto sembri un po’ vago. Perché gli individui lo reputano vago? Perché pensano che l’affermazione “Dio decide tutto” sia inaffidabile? In teoria, è perché non comprendono la verità e non conoscono Dio, ma in realtà qual è la ragione? (In realtà, le persone non riconoscono né credono che Dio è sovrano su tutto.) Dire che gli uomini non credono né riconoscono che Dio è sovrano su tutto è giusto, ma c’è una ragione più specifica: la frase “Il successo o il fallimento di un’impresa dipendono dalle persone” rivela la prospettiva errata che hanno quando si tratta di valutare le cose buone e quelle cattive. Gli individui credono che le cose che arrecano loro pace, gioia, conforto e felicità siano buone e provengano da Dio. Vi sono poi cose che li rendono inquieti o spaventati, che li fanno piangere, soffrire, o che li addolorano tanto da far desiderare loro la morte; alcune cose addirittura rendono loro impossibile garantire una regolare vita della chiesa e un ambiente normale per svolgere i loro doveri. Questo tipo di cose sono considerate dalle persone “cattive”. L’espressione “cose cattive” va messa tra virgolette. Le “cose cattive” possono avere un effetto positivo sugli uomini? Essi non possono vedere né percepire questi effetti positivi, quindi, nella loro mente, il “tutto” su cui Dio è sovrano comprende solo le cose che arrecano loro pace, gioia, soddisfazione, beneficio, edificazione e guadagno, e tutto ciò che rafforza la loro fede in Dio. Queste sono le cose che la gente crede appartengano alla sovranità di Dio su tutto. Al contrario, se all’apparenza qualcosa sembra far soffrire la vita delle persone, danneggiare gli interessi della chiesa, se alcuni vengono ingannati, o addirittura scacciati, e se altri affrontano sventure e sofferenze, le persone credono che queste cose non abbiano nulla a che fare con la sovranità di Dio e che siano opera di Satana. Ritengono che, se si trattasse dell’opera di Dio, queste cose negative non si manifesterebbero né esisterebbero; questo è ciò che la gente ha stabilito. Pertanto, la loro comprensione della frase “Dio è sovrano su tutto” è alquanto parziale e superficiale. È limitata alle nozioni umane, è carica di emozioni umane e non corrisponde ai fatti. Vi faccio un esempio. Dio ha creato insetti e uccelli di ogni specie. Alcuni dicono: “Credo che tutte le creature di Dio abbiano un significato, che tutti gli insetti creati da Dio siano benèfici e utili. Le api sono state create da Dio, e così uccelli benèfici di ogni specie. Le zanzare pungono sempre le persone e diffondono malattie, quindi non sono benefiche. Forse le zanzare non sono state create da Dio”. Non si tratta forse di una comprensione distorta? In realtà, tutte le cose sono state create da Dio. Esiste un solo Dio, il Creatore, e tutto ciò che è vivente e non vivente proviene da Lui. Secondo le loro nozioni, le persone credono che soltanto certi insetti, uccelli e altre creature benefiche provengano da Dio; per quanto riguarda mosche, zanzare, cimici e alcuni animali carnivori che l’uomo considera particolarmente violenti, queste creature non sembrano provenire da Dio e, se anche è così, non sono benefiche. Non si tratta forse di una nozione umana? Secondo le idee e le nozioni delle persone, queste cose sono state gradualmente classificate in modo sistematico: tutto ciò che piace all’uomo o che gli giova è considerato positivo e creato da Dio, mentre tutto ciò che gli è sgradito o che lo danneggia è considerato negativo e non creato da Dio, e potrebbe essere stato creato da Satana o prodotto dalla natura. Nella loro mente, le persone spesso credono inconsapevolmente questo: “Mosche, zanzare e cimici non sono creature benefiche, non sono state create da Dio. Dio non avrebbe sicuramente creato cose del genere”. Oppure pensano: “I leoni e le tigri mangiano sempre le pecore e le zebre, sono davvero crudeli. Non sono creature benefiche. I lupi sono subdoli, astuti, feroci, violenti e crudeli. I lupi sono cattivi, mentre le mucche e le pecore sono buone, e i cani sono ancora meglio”. Il fatto che una creatura di Dio sia benefica o meno non si determina in base ai bisogni emotivi o ai gusti umani: non è così che si valutano queste cose. Dio ha creato animali di ogni specie, tra cui zebre, cervi e vari tipi di erbivori, ma anche feroci carnivori come leoni, tigri, leopardi e coccodrilli, che sono particolarmente violenti, compresi alcuni predatori capaci di uccidere la loro preda con un solo morso. Indipendentemente dal fatto che agli occhi dell’uomo questi animali siano buoni o cattivi, sono stati tutti creati da Dio. Alcune persone vedono i leoni mangiare le zebre e pensano: “Oh no, quella povera zebra. I leoni sono talmente feroci da mangiare le zebre”. Quando vedono un lupo divorare una pecora, considerano: “I lupi sono così crudeli e scaltri. Perché Dio li ha creati? Le pecore sono così docili, remissive e mansuete. Perché Dio non ha creato solo animali mansueti? I lupi sono i nemici naturali delle pecore, quindi perché Dio ha creato sia i lupi che le pecore?” Non capiscono il mistero che si cela dietro a tutto questo e nutrono sempre nozioni e fantasie umane. Quando si verificano episodi di anticristi che ingannano le persone all’interno della chiesa, alcuni dicono: “Se Dio ha pietà di questa umanità, perché ha creato Satana? Perché permette a Satana di corrompere l’umanità? Dal momento che Dio ci ha prescelti, perché permette a degli anticristi di emergere nella chiesa?” Non capite, vero? Questa è la sovranità di Dio. Questo è il modo in cui Egli governa tutte le cose, e solo quando lo fa in questa maniera tutte le cose possono esistere normalmente all’interno delle regole e delle leggi che Egli ha stabilito. Se Dio ti proteggesse e impedisse agli anticristi di emergere all’interno della chiesa, sapresti mai cos’è un anticristo? Sapresti che tipo di indole possiede? Se ti venissero riferite solamente alcune parole e dottrine su come discernere gli anticristi ma non ne incontrassi mai uno, saresti in grado di discernerli? (No.) Decisamente no. Se ad anticristi e malvagi non fosse concesso di manifestarsi, saresti sempre come un fiore in una serra: al primo brusco cambiamento di temperatura, appassiresti per il freddo improvviso, incapace di sopravvivere. Pertanto, se gli individui vogliono comprendere la verità, devono accettare tutti gli ambienti, le persone, gli eventi e le cose che Dio governa e orchestra e sottomettervisi. “Tutti gli eventi, le persone e le cose” includono il positivo e il negativo, includono ciò che si allinea con le tue nozioni e fantasie e ciò che non lo fa. Include le cose che consideri positive e quelle negative che non ti piacciono, quelle conformi ai tuoi sentimenti e quelle non conformi ai tuoi sentimenti o ai tuoi gusti. Devi accettarle tutte. A quale scopo? Non si tratta solo di costruire la tua conoscenza e di accrescere la tua esperienza, ma di metterti in condizione di conoscere le parole di Dio in modo più pratico e concreto, di comprendere la verità e di sperimentare la veridicità e l’accuratezza delle parole di Dio attraverso questi fatti. In definitiva, appurerai che le parole di Dio sono la verità, trarrai degli insegnamenti da diversi eventi, persone e cose, riuscendo così a comprendere più verità, a discernere molte cose e ad arricchirti ulteriormente. Come risultato finale, attraverso l’emergere e il dipanarsi di diversi eventi, persone e cose, sarai in grado di acquisire conoscenza del Creatore, arriverai a comprendere la Sua indole e la Sua essenza e imparerai che Egli governa e orchestra tutte le cose.

Indipendentemente dal fatto che secondo la percezione umana le situazioni che vedi verificarsi intorno a te siano buone o cattive, che corrispondano a ciò che desideri oppure no, che ti arrechino gioia e felicità o dolore e tristezza, dovresti considerarle come persone, eventi e cose che contengono lezioni da imparare e verità da ricercare, e dovresti considerarle come provenienti da Dio. Non accadono per caso, non sono dovute agli uomini, non sono causate da alcun essere umano e non sono qualcosa che qualcuno può controllare. È invece Dio a governare su tutte queste cose, a orchestrarle e organizzarle. Il verificarsi di un qualsiasi evento non dipende dalla volontà umana, nessuna persona può controllare un evento solo perché lo desidera. Dio governa e orchestra l’intero processo di inizio, sviluppo e trasformazione di tutti gli eventi, le persone e le cose sino al loro esito finale. Se non ci credi, prova a sperimentare e osservare le cose secondo le parole e i principi di cui ho parlato. Vedi se ciò che dico è vero. Verifica se l’affermazione “Il successo o il fallimento di un’impresa dipendono dalle persone”, in cui tu credi, è corretta, o se invece lo è l’affermazione “Dio governa e orchestra l’emergere e lo svilupparsi di tutti gli eventi, le persone e le cose, finché non raggiungono il loro esito finale”. Vedi quale di queste due affermazioni è corretta, quale è in linea con i fatti, quale permette alle persone di trarre edificazione e beneficio, e quale permette loro di conoscere Dio e di avere autentica fede in Lui. Quando sperimenterai tutto ciò che accade intorno a te con il punto di vista e l’atteggiamento per cui è Dio a governare e orchestrare ogni cosa, la tua visione e la tua prospettiva delle cose saranno completamente diverse. Se ti ostini a valutare tutte le cose e le questioni dalla prospettiva del detto “Il successo o il fallimento di un’impresa dipendono dalle persone”, allora, per dirla con un eufemismo, quando ti capiterà qualcosa ti troverai naturalmente e involontariamente invischiato nell’idea di giusto e sbagliato, cercherai di attribuire le responsabilità a qualcuno e analizzerai le cause dei vari episodi, i fattori che hanno portato a conseguenze negative in diverse questioni e così via, invece di ricercare i principi della verità e la volontà di Dio sulla base delle Sue parole. Più crederai nel detto “Il successo o il fallimento di un’impresa dipendono dalle persone”, più sarai dominato dalle opinioni dei miscredenti. Allora gli esiti finali di tutto ciò che sperimenterai saranno sempre più in contrasto con la verità e la tua fede in Dio non diventerà che una dottrina o uno slogan. A quel punto, ti sarai trasformato in un totale miscredente. In altre parole, più crederai nell’affermazione “Il successo o il fallimento di un’impresa dipendono dalle persone”, più dimostrerai di essere un miscredente. Se non hai nel cuore né Dio né le Sue parole, se non riconosci e non accetti minimamente alcuna delle parole, delle verità o delle cose positive che provengono Dio, se non hai per esse alcun posto nel cuore, allora le profondità della tua anima sono state completamente occupate da Satana, sono state riempite con i pensieri e con le idee dell’evoluzionismo e del materialismo, le quali sono tutte menzogne del diavolo, Satana. Tu credi in tutto ciò che vedi con i tuoi occhi, ma non nel fatto che esista veramente Colui che governa ogni cosa nell’universo, Colui che non può essere visto da nessuno. Se valuti tutto secondo il punto di vista per cui “Il successo o il fallimento di un’impresa dipendono dalle persone”, allora non sei diverso da Satana e dai materialisti. Se invece valuti tutto dal punto di vista per cui “Tutto nel mondo è governato e decretato da Dio”, allora anche se non sarai in grado di capire chiaramente alcune cose, saprai però cercare risposte in merito a un certo evento specifico che vedi accadere intorno a te, di indagare sulla radice della questione e di ricercare l’essenza e la verità del problema nelle parole di Dio. Non indagherai su chi aveva ragione e chi aveva torto, non tenterai semplicemente di attribuire la responsabilità a qualcuno; saprai invece valutare la questione sul metro delle parole di Dio, cercare la radice del problema, identificare il nocciolo della questione ed esplorare dove le persone hanno fallito, in cosa hanno mancato, quale indole corrotta hanno rivelato, in che modo si sono ribellate e sotto quali aspetti erano incompatibili con Dio nel corso dell’intera vicenda. Sarai capace di scoprire quali erano le intenzioni e gli obiettivi di Dio nel fare quelle cose, cosa voleva ottenere nelle persone, che tipo di risultati intendeva raggiungere, quali benefici voleva trarre e a quali principi le persone dovrebbero attenersi. Quando discernerai e valuterai uno specifico evento da queste prospettive, il tuo stato interiore cambierà. Senza che tu te ne renda conto, il tuo punto di vista sulle cose sarà guidato e diretto dalle parole di Dio. Verrai inconsapevolmente illuminato e indirizzato dalle parole di Dio, e acquisirai anche i principi della verità che dovresti rispettare e praticare quando ti accadono queste cose. Quando entrerai veramente in questi principi della verità, avrai fede e fiducia autentiche in Dio, pregherai e supplicherai sinceramente, obbedirai autenticamente e sarai in grado di praticare secondo i principi della verità: quale sarà il risultato finale di tutto ciò? Durante l’intero dipanarsi dell’evento, discernerai chiaramente la verità della questione, trarrai degli insegnamenti, riuscirai a comprendere correttamente tutto ciò che ti accade e a vedere che proviene dalle disposizioni di Dio e contiene la Sua buona volontà. In questo modo, proprio come si dice spesso, “trarrai vantaggio da una situazione sfavorevole”, sarai naturalmente in grado di trattare come qualcosa di positivo ogni evento che la gente condanna, detesta e odia, e saprai riconoscere che è governato e organizzato da Dio, e che andrebbe accolto in quanto proveniente da Lui. Lo vedrai come qualcosa che racchiude gli sforzi meticolosi di Dio, la Sua volontà e le Sue aspettative. Nel processo di sperimentarlo, senza rendertene conto arriverai a capire quali erano le intenzioni di Dio nell’orchestrare l’intera faccenda. Senza esserne consapevole, comprenderai e afferrerai la Sua volontà e, una volta che ciò sarà avvenuto, capirai senza neanche accorgertene le verità che quella situazione cela e sarai capace di discernere tutte le persone e le questioni coinvolte nell’intero evento. Se, durante l’intero evento, valuterai il problema dalla prospettiva per cui “Tutto nel mondo è governato e decretato da Dio”, ne trarrai un grande beneficio. Acquisirai la verità, autentica fede in Dio e comprensione della sovranità di Dio su tutte le cose. Capirai la volontà di Dio e le Sue buone intenzioni in quella situazione. Naturalmente, acquisirai anche comprensione ed esperienza della frase “Dio è onnipresente”, che prima esisteva solo nella tua mente. Se durante l’intero evento valuterai il problema dalla prospettiva per cui “Il successo o il fallimento di un’impresa dipendono dalle persone”, ti lamenterai, ignorerai Dio e Lo percepirai alquanto distante e vago. La parola “Dio”, l’identità di Dio, la Sua essenza e tutto ciò che Lo riguarda sembreranno così lontani e vuoti. Avrai l’impressione che il verificarsi, lo sviluppo e l’esito dell’intero evento dipendano dall’intervento umano e che i fattori umani permeino l’intera situazione. Pertanto, rifletterai continuamente su tali questioni, pensando: “Chi ha commesso un errore in questa fase? Chi ha causato negligentemente una perdita in quell’altra? Chi ha intralciato, disturbato e compromesso quell’altra fase ancora? Gliela farò pagare per questo”. Ti fisserai su individui e questioni, vivendo costantemente nel regno del giusto e dello sbagliato, ignorando completamente le parole di Dio, la verità, le responsabilità, i doveri e gli obblighi che gli esseri creati dovrebbero adempiere e i punti di vista e le posizioni che dovresti sostenere. Dio non avrà più alcun posto nel tuo cuore. Durante l’intero dipanarsi dell’evento, non vi sarà alcun rapporto tra te e Dio, né tra te e le Sue parole. Vale a dire, di fronte a una situazione ti fisserai soltanto sulle persone e sulle cose. Non riuscirai a trovare una sola parola che sia in linea con la verità, né un’affermazione della verità proveniente da Dio in base alla quale valutare la questione, non sarai in grado di usarla come base per analizzare la situazione, non trarrai alcun insegnamento né acquisirai discernimento, non rafforzerai la tua fede e non conoscerai Dio. Non accadrà nulla di tutto ciò. Per tutta la durata dell’evento, ti aggrapperai al detto popolare “Il successo o il fallimento di un’impresa dipendono dalle persone” che, per dirla in modo più preciso, è una tesi e un punto di vista dei miscredenti. Al contrario, supponiamo che fin dall’inizio tu sappia accettare l’evento dalla prospettiva di un essere creato, senza esaminare se un individuo abbia ragione o torto, senza analizzare una persona o una cosa fino a spaccare il capello in quattro e senza fissarti su alcuna di esse. Ipotizziamo che invece ricerchi attivamente le risposte nelle parole di Dio, ti presenti propositivamente davanti a Dio per pregare e ti affidi a Lui, e cerchi la Sua illuminazione e la Sua guida, permettendoGli di operare e orchestrare. Supponiamo che il tuo atteggiamento sia di riverenza e obbedienza nei confronti di Dio, di sete di verità e di cooperazione attiva con Dio: questi non sono il punto di vista e l’atteggiamento di un miscredente, ma piuttosto il punto di vista e la posizione che un vero seguace di Dio dovrebbe assumere. Con tale punto di vista e atteggiamento, guadagnerai senza rendertene conto ciò che non hai mai sperimentato in passato, ossia le realtà della verità che prima non possedevi. Queste realtà della verità sono di fatto gli effetti che Dio vuole ottenere e raggiungere in te esercitando la Sua sovranità sull’intero evento. Se Dio realizza ciò che intende realizzare, allora non avrà agito invano, poiché avrà ottenuto in te gli effetti desiderati. Quali sono questi effetti? Dio vuole che tu ti renda conto di cosa sta realmente accadendo, del fatto che nulla accade per caso, né è causato dalle persone, ma che è Dio ad avere il controllo. Egli vuole che tu sperimenti la Sua reale esistenza e comprenda la realtà della Sua sovranità e della Sua orchestrazione del destino di tutte le cose, e che si tratta di un dato di fatto e non di un’affermazione vuota.

Se attraverso le tue esperienze arriverai davvero a comprendere che Dio governa su tutto e orchestra il destino di tutte le cose, sarai in grado di pronunciare una frase come quella che disse Giobbe: “Il mio orecchio aveva sentito parlare di Te, ma ora l’occhio mio Ti ha visto. Perciò mi ravvedo, mi pento sulla polvere e sulla cenere” (Giobbe 42:5-6). Questa è una bella affermazione? (Sì.) Dà una bella sensazione ascoltare questa affermazione, ed è commovente. Volete sperimentarne la veridicità? Volete capire come si sentiva Giobbe quando ha pronunciato queste parole? (Sì.) È un desiderio normale o intenso? (Intenso.) Insomma, avete questo tipo di determinazione e di desiderio. Come si può dunque realizzare questo desiderio? Come ho detto prima. Devi porti nella prospettiva di un essere creato e affrontare tutti gli eventi, le persone e le cose che ti capitano da una posizione in cui riconosci che Dio è il sovrano di tutte le cose e controlla e orchestra tutto. Devi trarne degli insegnamenti, comprendere la volontà di Dio in tutto ciò che Egli fa e riconoscere ciò che Egli vuole ottenere e realizzare in te. Così facendo, presto, in un futuro non troppo lontano, ti sentirai come Giobbe quando ha pronunciato quelle parole. Quando vi sento dire che volete davvero provare quello che ha provato Giobbe quando ha pronunciato quelle parole, so che oltre il 99% delle persone non ha mai provato tali sensazioni. Perché? Perché non vi siete mai posti dalla prospettiva di esseri creati e non avete mai sperimentato il fatto che il Creatore regna su tutte le cose e governa tutto, come invece ha fatto Giobbe. Tutto ciò è dovuto all’ignoranza, alla stoltezza e alla ribellione dell’uomo, nonché all’inganno e alla corruzione causati da Satana, che portano le persone a valutare e ad approcciare involontariamente tutto ciò che accade loro dal punto di vista di un miscredente, e persino a identificare e ad approcciare tutto ciò che accade intorno a loro utilizzando alcuni dei metodi e delle basi teorici comunemente usati dai non credenti. Le conclusioni a cui alla fine giungono non hanno nulla a che fare con la verità, e alcune sono addirittura in contrasto con essa. Questo nel lungo termine impedisce agli individui di sperimentare il fatto che il Creatore governa e controlla tutte le cose e la sensazione che ha provato Giobbe quando ha pronunciato quelle parole. Se hai attraversato prove simili a quelle di Giobbe, grandi o piccole che fossero, se hai già percepito la mano di Dio all’opera e la realtà della Sua sovranità attraverso di esse, e se hai anche riconosciuto le intenzioni specifiche di Dio nel governare e orchestrare queste questioni, nonché il modo in cui le persone dovrebbero seguire, allora alla fine potrai sperimentare, tra le altre cose, gli effetti positivi che Dio voleva ottenere in te durante l’intero evento, le Sue buone intenzioni e le Sue aspettative nei tuoi confronti. Quando lo farai, non crederai più solamente che Dio possa esprimere la verità e fornirti la vita, ma ti renderai conto in modo tangibile che il Creatore esiste davvero, così come del fatto che ha creato e governa tutte le cose. Mentre sperimenterai tutto ciò, la tua fede in Dio, nel Creatore, si accrescerà. Allo stesso tempo, questo ti farà capire che hai interagito con il Creatore in modo reale e confermerà in modo tangibile e totale la tua fede e la tua fiducia in Dio, il modo in cui Lo segui e il fatto che Egli governa su tutto ed è onnipresente. Quando appurerete e confermerete tutto ciò, pensate che il vostro cuore sarà pieno di gioia e felicità o di dolore e tristezza? (Di gioia e felicità.) Sarà sicuramente colmo di gioia e felicità! Non importa quanto dolore e quanta sofferenza tu abbia sperimentato in precedenza: si dissolveranno come un alito di fumo e il tuo cuore si riempirà di gioia, si rallegrerà e palpiterà di felicità. Quando vedrai veramente confermata e sperimentata in te la realtà della sovranità di Dio su tutte le cose, questo equivarrà a incontrare e conoscere davvero Dio e interagire con Lui faccia a faccia. In quel momento, ti sentirai come si è sentito Giobbe. Che cosa ha detto Giobbe in quel momento? (“Il mio orecchio aveva sentito parlare di Te, ma ora l’occhio mio Ti ha visto. Perciò mi ravvedo, mi pento sulla polvere e sulla cenere”.) Giobbe ha adottato esteriormente comportamenti e azioni di disprezzo verso sé stesso e di pentimento per esprimere il suo odio nei confronti del passato, ma in realtà nel profondo del suo cuore provava gioia e felicità. Perché? Perché aveva inaspettatamente visto il volto del Creatore, si era trovato faccia a faccia con Lui, aveva incontrato Dio all’interno di un evento, un evento irrilevante e casuale. DiteMi, quale essere creato, quale seguace di Dio non anela a vedere Dio? Al verificarsi di una situazione del genere, a una simile occorrenza, chi non sarebbe felice, chi non sarebbe emozionato? Chiunque sarebbe emozionato, entusiasta e gioioso. Sarebbe qualcosa che non dimenticherebbe mai, per tutta la vita, nonché un evento degno di essere commemorato. Pensateci, una simile situazione non comporta forse molti vantaggi? Spero che in futuro possiate davvero provare questa sensazione, fare questo tipo di esperienza e di incontro. Quando una persona vede veramente il volto di Dio e riesce a provare gli stessi sentimenti che ha provato Giobbe quando ha incontrato Jahvè Dio, ciò diventa una pietra miliare nella sua fede in Dio. È una cosa davvero meravigliosa! Tutti attendono con fervore un tale risultato e una tale situazione, e tutti sperano di poterlo sperimentare e di fare questo tipo di incontro. Dal momento che nutri queste speranze, dovresti assumere un punto di vista e una posizione corretti mentre vivi tutto ciò che accade intorno a te, sperimentando e comprendendo tutto secondo l’istruzione e gli insegnamenti impartiti da Dio, imparando a ricevere tutto in quanto proveniente da Lui e a valutare ogni cosa sulla base delle Sue parole, utilizzando la verità come criterio. In questo modo, la tua fede crescerà sempre di più senza che neppure te ne renda conto, e il fatto che Dio regna sovrano su ogni cosa e governa su tutto verrà gradualmente confermato e verificato nel tuo cuore. Quando troverai conferma di tutto ciò, temerai ancora di non crescere in statura? (No.) Ma è normale che ora tu sia un po’ preoccupato, perché la tua statura è così scarsa e vi sono molte cose che non sai discernere in profondità: sarebbe impossibile non preoccuparti, è qualcosa che non puoi evitare. Questo perché nelle persone vi sono molte cose che provengono dalla conoscenza, dall’uomo, da Satana, dalla società e così via. Tutti questi elementi influenzano profondamente il punto di vista con cui le persone si approcciano a Dio e la prospettiva e la posizione che dovrebbero assumere quando sperimentano varie cose. Perciò, non è un compito facile essere in grado di assumere la giusta posizione e prospettiva quando si verifica qualcosa. Bisogna sperimentare non solo le cose positive, ma anche quelle negative. Discernendo e comprendendo l’essenza di queste cose negative, trarrai più insegnamenti e arriverai a comprendere le azioni di Dio e la Sua onnipotenza e saggezza nel governare su tutte le cose.

Ora capite bene che l’affermazione “Il successo o il fallimento di un’impresa dipendono dalle persone” non è corretta? (Sì.) Racchiude un qualche aspetto corretto? Degli elementi validi? (No.) Nessuno? (Nessuno.) Il tuo intendimento è accurato, non ce n’è neanche uno. Questa è una comprensione teorica. Poi, nella vita reale, attraverso l’osservazione e l’esperienza, scoprirai che l’affermazione “Il successo o il fallimento di un’impresa dipendono dalle persone” è errata, assurda, e rappresenta il punto di vista dei miscredenti. Quando appurerai questa realtà e saprai usare i fatti per dimostrare gli errori contenuti in questa affermazione, allora la abbandonerai completamente e non la userai più. Non sei ancora giunto a questo punto. Sebbene tu abbia accettato ciò che ho detto, in futuro, di fronte a una qualche situazione, considererai: “All’epoca pensavo che non ci fosse nulla di corretto nell’affermazione ‘Il successo o il fallimento di un’impresa dipendono dalle persone’, quindi ora perché mi pare in parte giusta?” Inizierai a sentirti combattuto e a sperimentare di nuovo delle contraddizioni. Cosa dovresti fare a quel punto? Innanzitutto, devi abbandonare tutti i pensieri e i punti di vista che derivano dall’aggrapparti a questa affermazione e tutte le azioni che da essa derivano. Non fissarti su persone o questioni. Per prima cosa presentati davanti a Dio in preghiera, poi cerca le basi e i principi nelle Sue parole. In questo processo di ricerca, verrai illuminato senza rendertene conto e arriverai a comprendere la verità. Potrebbe essere difficile per te ricercare i principi da solo, quindi riunisci tutti coloro che sono coinvolti nella questione e cercate insieme le basi e i principi della verità nelle parole di Dio. Poi pregate leggendo, condividete sulle parole di Dio pertinenti e valutate la situazione in base a esse. Effettuata tale valutazione, accettate i punti di vista corretti, e abbandonerete naturalmente quelli sbagliati. Da quel momento in poi, risolvete e gestite le questioni secondo questi principi. Come vi sembra questo metodo? (Valido.) Nel processo di ricerca della verità, ciò che devi abbandonare sono le azioni che derivano dal punto di vista per cui “Il successo o il fallimento di un’impresa dipendono dalle persone”. Trova le parole di Dio pertinenti e risolvi e gestisci i problemi in base a esse. Ricercando la verità e risolvendo i problemi in questo modo, i tuoi punti di vista errati verranno rettificati. Se gestisci le cose in base alle parole di Dio e ai principi della verità, la tua direzione e il tuo approccio alle questioni cambieranno di conseguenza, con il risultato che l’esito della questione prenderà una direzione positiva. Al contrario, risolvere i problemi e gestire le questioni utilizzando la prospettiva e il punto di vista secondo cui “Il successo o il fallimento di un’impresa dipendono dalle persone” li porterà a svilupparsi in una direzione perniciosa. Per esempio, quando gli anticristi ingannano i membri della chiesa, se questi ultimi non ricercano la verità e si fissano invece sulle persone e sulle questioni, discutendo di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato e trovando a chi attribuire le responsabilità, il risultato finale sarà quello di occuparsi di alcuni individui e considerare la questione risolta. Qualcuno potrebbe dire: “Hai detto che la situazione si stava sviluppando in una direzione perniciosa, ma io non ho visto alcun risultato negativo. Gli anticristi sono stati espulsi, quindi il problema non è forse risolto? Qual è questo esito pernicioso?” Tutti hanno imparato una lezione da questa esperienza? Hanno capito la verità? Sanno discernere gli anticristi? Hanno compreso la volontà di Dio? Hanno acquisito consapevolezza della Sua sovranità? Nessuno di questi effetti positivi si è verificato. Anzi, le persone continuano a vivere secondo filosofie sataniche, diffidando le une dalle altre, stando sulla difensiva e scaricandosi le responsabilità a vicenda. Di fronte a una qualche situazione, subito proteggono sé stesse, pensando solo alla propria incolumità. Temono di assumersi la responsabilità e che qualcuno si occupi di loro. Non traggono alcun insegnamento e non accolgono nulla in quanto proveniente da Dio, e tanto meno ricercano la Sua volontà. Si può crescere nella vita in questo modo? In definitiva, gli individui sanno solo cosa possono o non possono fare di fronte ai loro leader, cosa dire e fare per renderli soddisfatti e cosa invece per suscitare il loro risentimento e la loro antipatia nei propri confronti. Di conseguenza, sono diffidenti gli uni verso gli altri, si isolano, si camuffano, e nessuno si apre. Chiusi in sé stessi, diffidenti e camuffati in questo modo come sono, si sono forse presentati davanti a Dio? No. Dopo aver sperimentato molte cose, le persone imparano a evitare le situazioni e hanno paura di interagire con gli altri e di affrontare le questioni. Alla fine si chiudono completamente in sé stesse, non si aprono con nessuno e non hanno Dio nel cuore. Una simile fede in Dio si basa interamente sulla filosofia satanica. Per quante esperienze possano fare, costoro non riescono a trarre alcun insegnamento, o a conoscere sé stessi, e tanto meno a liberarsi della loro indole corrotta. Possono forse arrivare a comprendere la verità e a conoscere Dio in questo modo? Possono provare autentico pentimento? No. Al contrario, imparano a diffidare degli altri, a proteggersi, a osservare attentamente le parole e le espressioni altrui e a navigare secondo il vento. Imparano a ricorrere a tranelli, ad avere più tatto e a gestire meglio i litigi e le discussioni. Di fronte ai problemi, evitano di assumersi le responsabilità e le scaricano invece sugli altri. Non hanno più alcun rapporto con Dio, con le Sue parole e con la verità. I loro cuori si allontanano da Dio sempre di più. Questo non è uno sviluppo pernicioso? (Sì.) Come sono giunti a intraprendere questa direzione? Se valutano le persone e le cose, si comportano e agiscono in base alle parole di Dio e utilizzano la verità come principio, e se ricercano le parole di Dio come fondamento quando affrontano un problema, cercando in esse le risposte, identificando attraverso di esse la radice del problema e valutandolo in base a esse, e usandole per risolvere tutte le questioni e le difficoltà, allora le parole di Dio forniranno loro un percorso da seguire in modo che non siano ostacolati né intralciati e non restino intrappolati in tali questioni. Alla fine, capiranno i principi di pratica che Dio richiede di applicare in queste situazioni e avranno un percorso da seguire. Se tutti di fronte alle sfide si presentassero davanti a Dio, accettassero ogni cosa in quanto proveniente da Lui, imparassero a fare affidamento su di Lui e nel processo di ricerca trovassero i principi della verità su cui basarsi, continuerebbero forse a diffidare gli uni degli altri? Qualcuno continuerebbe a cercare di capire cosa è giusto e cosa è sbagliato senza identificare la radice del problema? (No.) Anche se ci fosse qualcuno che non praticasse la verità e continuasse a perseguire tali questioni, si tratterebbe di un’eccezione e verrebbe respinto da tutti. Se le persone sanno accettare ciò che capita loro in quanto proveniente da Dio, la situazione si svilupperà in una direzione positiva. Alla fine arriveranno a comprendere e conoscere le parole di Dio e ad acquisire la verità. A quel punto, ciò che praticheranno sarà la verità e ciò che conseguiranno sarà il giusto obiettivo di acquisire la verità e di saper testimoniare Dio. La loro fede aumenterà, la loro comprensione di Dio crescerà e svilupperanno riverenza nei Suoi confronti. Questa non è una direzione di sviluppo positiva? (Sì.) Da cosa derivano questi risultati? Dal fatto che la prospettiva e la posizione che le persone assumono in ogni questione sono corrette e in linea con la verità? (Sì.) In termini semplici e diretti, questa prospettiva e questa posizione significano accettare le cose in quanto provenienti da Dio, il che conduce naturalmente in una direzione di sviluppo positiva e a fasi di sviluppo benefiche, e porta naturalmente al risultato di comprendere la verità e di conoscere Dio. Se invece le persone non accolgono le cose in quanto provenienti da Dio, approcciandole secondo filosofie umane e sataniche, continuando a basarsi sulla filosofia satanica per valutare le questioni e fissandosi sulle persone e sulle cose, tutto ciò che ne risulterà sarà pernicioso. La conseguenza finale sarà che nessuno arriverà a comprendere la verità e a trarne beneficio. Questo è il risultato del non saper sperimentare l’opera di Dio. Pertanto, in alcune chiese vi è un’atmosfera disarmonica tra alcuni membri che svolgono i loro doveri. Sono sempre sospettosi l’uno dell’altro, reciprocamente diffidenti, si incolpano a vicenda, sono in competizione tra loro e litigano. Nel profondo del cuore lottano in segreto. Questo conferma una cosa: all’interno di questo gruppo non vi è nessuno che ricerca la verità, nessuno che quando affronta una situazione la accetta in quanto proveniente da Dio. Sono tutti miscredenti e non perseguono la verità. Al contrario, in altre chiese vi sono persone che, nonostante possiedano scarsa statura e non comprendano la verità, sono in grado di accettare sinceramente ogni situazione, più o meno importante che sia, in quanto proveniente da Dio, e poi di praticare e sperimentare secondo le Sue parole ed entrare nella realtà delle Sue parole. Anche se queste persone che svolgono insieme i loro doveri a volte bisticciano, discutono e litigano, vi è tra di loro un’atmosfera che non si trova tra i non credenti. Quando si riuniscono per fare qualcosa, vige una particolare armonia, come in una famiglia o fra parenti, senza fratture tra i loro cuori, e sono unite nel lavorare. La presenza di un’atmosfera così armoniosa dimostra che almeno i supervisori o alcune persone chiave ricercano la verità e gestiscono le cose nel modo giusto quando affrontano dei problemi, e che hanno davvero ottenuto dei risultati nell’attuazione del principio di “accettare tutto in quanto proveniente da Dio”. Vi sono molti individui che hanno fede in Dio ma, poiché non perseguono la verità e non prendono sul serio le parole di Dio, hanno creduto in Lui per molti anni senza entrare nella vita. Qualsiasi cosa accada loro, non la accettano in quanto proveniente da Dio e percepiscono sempre tutto affidandosi a nozioni e fantasie umane. Costoro non sono in grado di sperimentare l’opera di Dio. Se all’interno di una chiesa vi sono alcuni membri che comprendono le questioni spirituali e si rendono conto che molte cose sono disposte e ordinate da Dio, costoro sono capaci di affidarsi a Dio, di ricercare attivamente la verità, di metterla in pratica e di gestire le cose secondo i suoi principi. In una chiesa di questo tipo si crea un’atmosfera degna dell’opera dello Spirito Santo. Le persone riescono senza dubbio a percepire questa atmosfera armoniosa e particolarmente piacevole, e il loro stato mentale è naturalmente dei migliori. Più specificamente, vi è una comprensione reciproca tra di loro, un’aspirazione condivisa, e nel profondo dei loro cuori un obiettivo e una motivazione indirizzati al perseguimento. Per questo motivo, sanno restare unite. In una chiesa di questo tipo, puoi sperimentare un’atmosfera particolarmente armoniosa. Questa atmosfera riempie le persone di fiducia e le motiva a perseguire un’evoluzione. Percepiscono un potere nel cuore e si sentono come se avessero una forza inesauribile da investire per Dio. Questa sensazione è incredibilmente piacevole. Chiunque partecipi alle riunioni di questa chiesa può godere di questa atmosfera e di questo senso di fiducia. In questi momenti, costui prova la sensazione di vivere all’interno dell’abbraccio di Dio, di trovarsi alla Sua presenza ogni giorno. È un’esperienza davvero peculiare. Nelle chiese in cui lo Spirito Santo non opera, la maggior parte delle persone non persegue la verità. Quando si trovano ad affrontare una qualche situazione, non riescono ad accettare le cose in quanto provenienti da Dio, e si affidano a modi e mezzi umani per gestire tutto. In una congregazione di questo tipo, i sentimenti tra le persone sono diversi, così come lo sono le relazioni tra di loro e l’atmosfera che si crea. Non percepisci affatto l’atmosfera dell’opera dello Spirito Santo o quella dell’amore reciproco. Al contrario, avverti solamente freddezza. In altre parole, le persone sono fredde le une verso le altre. Tutti sono diffidenti verso tutti, litigano, competono segretamente tra loro e cercano di superarsi a vicenda. Nessuno si sottomette a nessuno, anzi si opprimono, si escludono e si puniscono reciprocamente. Sono come i non credenti sul posto di lavoro, nel mondo degli affari e in politica, e ti fanno provare disgusto, odio e paura e ti privano di ogni senso di sicurezza. Se sperimenterai queste sensazioni all’interno di un qualsiasi gruppo di persone, ti renderai conto di quanto è esatta l’affermazione: “L’umanità è stata profondamente corrotta da Satana”, e questo ti porterà ad amare ancora di più l’opera dello Spirito Santo. In assenza dell’opera dello Spirito Santo, ossia quando regnano gli esseri umani, Satana, la conoscenza o i miscredenti, l’atmosfera è completamente diversa. Proverai disagio e infelicità, e ben presto ti sentirai vincolato e depresso. Questa sensazione proviene da Satana e dall’umanità corrotta, ecco qual è la verità. La nostra comunione sull’argomento si conclude qui.

Per quanto riguarda le affermazioni della cultura tradizionale riguardanti la condotta morale, l’ultima volta ho condiviso in merito a “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese”. Oggi, proseguendo, la Mia comunione riguarderà “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato”. Proprio come la precedente frase su cui ho condiviso, “Il successo o il fallimento di un’impresa dipendono dalle persone”, anche questa è ovviamente un’opinione da miscredenti. Le opinioni dei miscredenti sono le più diffuse tra le persone e si sentono ripetere ovunque. Dal momento in cui imparano a parlare, gli individui apprendono detti di ogni tipo dagli altri, dai miscredenti, da Satana e dal mondo. Si comincia con l’istruzione iniziale, quando i genitori e le famiglie insegnano alle persone come comportarsi, cosa dire, che tipo di moralità, di pensieri e di carattere avere, e così via. Anche dopo l’ingresso nella società, gli individui continuano ad accettare senza rendersene conto l’indottrinamento subìto da parte di varie dottrine e teorie di Satana. Il detto “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato” viene inculcato in ogni persona da parte della famiglia o della società come una condotta morale da assumere. Se possiedi questa condotta morale, gli altri ti ritengono nobile, onorevole, integro, e sei stimato e tenuto in alta considerazione all’interno della società. Poiché la frase “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato” proviene dalle persone e da Satana, essa diventa l’oggetto che noi analizziamo e discerniamo, e ancora di più l’oggetto che abbandoniamo. Perché discernere e abbandonare questa frase? Esaminiamo innanzitutto se è corretta e se una persona che la segue è nel giusto. È veramente nobile essere qualcuno che possiede il carattere morale di “fare del proprio meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri gli hanno affidato”? Una persona del genere possiede la realtà della verità? Possiede l’umanità e i principi di condotta che Dio ha detto che gli esseri creati dovrebbero avere? Capite tutti la frase “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato”? Spiegatene innanzitutto il significato con parole vostre. (Significa che, quando qualcuno ci affida un compito, non dovremmo lesinare alcuno sforzo per portarlo a termine.) Non dovrebbe essere così? Se qualcuno ti affida un compito, non ha forse un’alta considerazione di te? Ti stima, crede in te e ti ritiene degno di fiducia. Quindi, qualunque compito gli altri ti affidino, dovresti accettarlo e svolgerlo bene e completamente in linea con le loro richieste, in modo che siano felici e soddisfatti. Se lo fai, sei una brava persona. L’implicazione è che il fatto che chi ti ha affidato un compito sia soddisfatto o meno determina se tu vieni considerato una brava persona oppure no. Si può spiegare in questo modo? (Sì.) E non è dunque facile essere considerati brave persone agli occhi degli altri e riconosciuti dalla società? (Sì.) Cosa significa che è “facile”? Significa che lo standard è molto basso e per nulla nobile. Se soddisfi lo standard morale di “fare del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato”, vieni considerato una persona che possiede carattere morale in tali questioni. Implicitamente, significa che sei meritevole della fiducia degli altri, che ti affideranno dei compiti, che sei rispettabile e che sei una brava persona. Questo è il significato di questa affermazione. Non la pensate così? Avete qualche obiezione riguardo agli standard di giudizio e di valutazione della frase “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato”? Se sapete fornire un esempio che confuti questa affermazione e ne smascheri la fallacia, ossia se siete capaci di citare un caso reale che ne dimostri l’erroneità, allora questa affermazione non reggerà. Ora, in teoria, voi potreste già credere che questa affermazione sia decisamente errata in quanto non è la verità e non proviene da Dio. Come si possono usare i fatti per confutarla? Ad esempio, se oggi sei troppo impegnato per andare a fare la spesa, puoi incaricare il tuo vicino di casa. Puoi dirgli esattamente che cibo comprare, quanto e quando. In seguito, lui fa la spesa in base alle tue richieste e te la consegna in tempo. Questo è considerato “fare del suo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri gli hanno affidato”? È considerato un comportamento rispettabile? Si tratta di alzare a malapena un dito. Essere in grado di aiutare qualcuno a fare la spesa è ritenuto un segno di elevato carattere morale? (No.) Che un individuo compia o meno cattive azioni e che carattere possiede hanno forse qualcosa a che vedere con la sua capacità di “fare del suo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri gli hanno affidato”? Se una persona è in grado di fare del suo meglio per portare a termine un piccolo incarico che le hanno affidato gli altri, possiede un qualche standard di carattere morale? La capacità di portare a termine un compito così insignificante dimostra che si tratta di qualcuno dotato di elevato carattere morale? Alcuni dicono: “Questa persona è davvero degna di fiducia. Ogni volta che le viene chiesto di comprare e consegnare qualcosa, non importa cosa o in che quantità, lo fa sempre. È affidabile e dotata di un buon carattere morale”. È così che costui viene percepito e valutato dagli altri. Si tratta di una valutazione appropriata? (No.) Tu e lui siete vicini di casa. In genere i vicini non si mettono l’uno contro l’altro e non si danneggiano a vicenda poiché si trovano a interagire regolarmente. Se sorgono dei conflitti, diventa difficile relazionarsi in seguito. Forse è per questo motivo che il tuo vicino ti ha aiutato. Può anche darsi che ti abbia fatto questo piccolo favore per convenienza, che non sia stato un compito difficile e che non gli sia costato assolutamente nulla. Inoltre, lo ha aiutato a farti una buona impressione e ad acquisire una buona reputazione, cose che tornano a suo un vantaggio. Inoltre, facendoti dei piccoli favori, non ottiene forse la convenienza di chiederne a te in futuro? Magari un giorno te ne chiederà uno grande e tu sarai obbligato a farglielo. Questa persona non si sta forse tenendo aperte delle porte? Quando gli individui si aiutano a vicenda, interagiscono e si relazionano, lo fanno con uno scopo. Se ti considerano inutile e non hanno intenzione di chiederti aiuto in seguito, potrebbero non farti il favore di cui hai bisogno. È possibile che nella tua famiglia vi siano medici, avvocati, funzionari governativi o membri in possesso di prestigio sociale che gli tornino in qualche modo utili. Costui potrebbe aiutarti per tenersi delle porte aperte. Forse si servirà di te in futuro o, quanto meno, approfitterà della convenienza di prendere in prestito qualche attrezzo che hai in casa. A volte gli chiedi dei piccoli favori e lui dopo qualche giorno viene da te a chiederti un qualche oggetto in prestito. Le persone non muovono un dito se non possono guadagnarne qualcosa! Guarda, quando chiedi loro un favore, come accettano prontamente, con un sorriso sul volto e apparentemente senza pensarci; ma in realtà avevano fatto attentamente i loro calcoli, poiché nessuno ragiona in modo disinteressato. Una volta sono andato a far rammendare i Miei vestiti. L’anziana signora che se ne occupava aveva una figlia che stava per far ritorno nella loro nazione di origine. Il suo vicino possedeva un’auto, così l’anziana signora gli ha chiesto di portare la figlia all’aeroporto, in modo da non dover pagare un taxi. Il vicino ha acconsentito e l’anziana signora ne è stata felice. Tuttavia, il vicino non era poi così disinteressato. Non aveva intenzione di farlo senza un tornaconto. Una volta acconsentito, è rimasto lì, ha lentamente tirato fuori un capo di abbigliamento e ha detto: “Pensa di poter rammendare questo vestito?” L’anziana signora è stata colta di sorpresa e la sua espressione sembrava dire: “Perché costui si approfitta di un favore così insignificante? Ha accettato così prontamente, ma ecco che viene fuori che non vuole fare nulla per nulla”. L’anziana signora ha subito replicato, dopo un paio di secondi: “Ok, mettilo lì, te lo sistemo”, senza menzionare alcun pagamento. Vedi come, per aver chiesto a qualcuno una semplice commissione, subito viene chiesto in cambio di rammendare un capo di abbigliamento. Questo non significa forse che nessuno ci rimette? Le interazioni interpersonali si svolgono in modo disinteressato? (No.) Niente è disinteressato. In questa società umana, ogni individuo ha una mentalità transazionale e nessuno fa nulla per nulla. Tutti pongono richieste agli altri e tutti vogliono trarre profitto a spese altrui senza subire alcuna perdita. Alcuni dicono: “Tra coloro che “fanno del loro meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri hanno affidato loro”, vi sono anche molti che non cercano di trarre profitto a spese degli altri e che si prefiggono semplicemente di fare del loro meglio per gestire bene le cose; possiedono veramente questa virtù”. Questa affermazione non è corretta. Anche se non mirano a ricchezze, beni materiali o a un tornaconto di qualche tipo, cercano la fama. Che cos’è questa “fama”? Significa: “Mi sono fatto carico della fiducia accordatami dagli altri nell’affidarmi i loro compiti. Indipendentemente dal fatto che chi mi ha affidato l’incarico sia presente o meno, se faccio del mio meglio per gestirlo bene otterrò una buona reputazione. Come minimo, alcuni sapranno che sono una brava persona, dotata di elevato carattere morale e degna di essere emulata. Posso rivestire una posizione agli occhi degli altri e crearmi una buona reputazione in un certo gruppo. Ne vale la pena!” Altri dicono: “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato”, e poiché una persona ci ha affidato dei compiti, che lei sia presente o meno, dovremmo gestirli bene ed eseguirli fino a portarli a termine. Forse non ci procureremo una fama duratura, ma almeno nessuno potrà criticarci alle spalle dicendo che non siamo credibili. Non possiamo permettere che le generazioni future vengano discriminate e subiscano un’ingiustizia tanto grave”. Cosa stanno perseguendo? Perseguono comunque la fama. Alcuni danno molta importanza alla ricchezza e ai beni, altri alla fama. Che cosa significa “fama”? Quali sono le espressioni specifiche della “fama” tra gli individui? L’essere definiti una persona buona e di elevato carattere morale, un modello, un uomo virtuoso o un santo. Vi sono persino alcuni che, poiché in una singola questione sono riusciti a “fare del loro meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri hanno affidato loro” e possiedono questo tipo di carattere morale, vengono lodati per l’eternità e i discendenti beneficiano della loro fama. Vedi, questo è molto più prezioso dei pochi vantaggi che possono ottenere sul momento. Pertanto, chiunque si attenga al cosiddetto standard morale del “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato” non ha un punto di partenza tanto disinteressato. Costoro non cercano solo di adempiere ai loro obblighi e alle loro responsabilità di individui; bensì, si attengono a questa norma per ottenere un guadagno o una reputazione personali, sia in vita che dopo la morte. Naturalmente, c’è anche chi vuole evitare di essere criticato alle spalle e di essere infamato. In breve, il punto di partenza che spinge le persone a fare questo tipo di cose non è disinteressato, e non si basa di certo sul punto di vista dell’umanità né sulla responsabilità sociale dell’umanità. Se si considera l’intenzione e il punto di partenza di chi si comporta così, le persone che si aggrappano alla frase “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato” non hanno affatto uno scopo disinteressato.

Abbiamo appena analizzato l’affermazione riguardante la condotta morale “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato” dal punto di vista delle intenzioni e dello scopo che hanno le persone nell’agire e dei loro desideri e ambizioni. Questo è un aspetto. Da un altro punto di vista, “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato” contiene un altro errore. Quale? Le persone considerano il comportamento “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato” come infinitamente nobile, ma non sanno di essere incapaci di discernere se gli incarichi affidati loro dagli altri sono giusti o ingiusti. Se il compito che qualcuno ti affida è un compito molto comune, qualcosa che si svolge facilmente e che non vale neppure la pena di menzionare, allora la lealtà non c’entra, poiché quando si interagisce e ci si rapporta con gli altri è normale chiedersi reciprocamente dei favori. È facile come alzare un dito. È fuori discussione se il carattere morale di qualcuno sia nobile oppure infimo. La questione non raggiunge questo livello. Se invece qualcuno ti affida un incarico di grande rilevanza, un compito importante come una questione di vita e di morte, di destino o di futuro, e tu lo tratti comunque come una faccenda ordinaria, facendo del tuo meglio per gestirlo bene senza operare discernimento, è qui che possono sorgere dei problemi. Che tipo di problemi? Se il compito affidatoti è appropriato, ragionevole, giusto, positivo e non causerà alcun danno o perdita ad altri né avrà un impatto negativo sull’umanità, allora è bene accettarlo e fare del tuo meglio per gestirlo lealmente. Si tratta di una responsabilità che dovresti assolvere e di un principio a cui dovresti attenerti. Se invece l’incarico che accetti è ingiusto e causerà danni, disturbi, distruzione o persino la perdita della vita ad altri o all’umanità, e tu fai lo stesso del tuo meglio per gestirlo lealmente, allora questo cosa dice mai del tuo carattere morale? Che è buono o cattivo? (Cattivo.) In che senso è cattivo? Alcuni seguono un individuo ingiusto o ne diventano amici, e l’amicizia è ritenuta stretta anche da parte di costui. A loro non importa se questo amico sia buono o cattivo: se è lui ad affidare loro un compito, faranno del loro meglio per gestirlo bene. Se l’amico chiede loro di uccidere qualcuno, lo uccideranno, se chiede loro di fare del male a qualcuno, lo faranno, e lo stesso se chiede loro di distruggere qualcosa. Fintanto che si tratta di un incarico affidato loro dall’amico, lo eseguono senza discernere né riflettere. Credono di portare a termine la richiesta “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato”. Che cosa dice questo della loro umanità e del loro carattere morale? Che sono buoni o cattivi? (Cattivi.) Anche le persone cattive possono “fare del loro meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri hanno affidato loro”, ma i tipi di compiti affidati loro dagli altri e che fanno del loro meglio per gestire bene sono tutti cattivi e negativi. Se ciò di cui gli altri ti hanno incaricato è fare del male alle persone, uccidere, rubare le altrui proprietà, vendicarti o infrangere la legge, è forse giusto? (No.) Queste sono tutte cose che danneggiano le persone, sono azioni malvagie e crimini. Se qualcuno ti affida un compito malvagio e tu ti attieni comunque al principio culturale tradizionale “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato”, dicendo: “Dal momento che mi hai dato l’incarico, significa che ti fidi di me, mi stimi e mi tratti come un tuo pari, come un amico, e non come un estraneo. Pertanto, farò del mio meglio per gestire lealmente qualsiasi cosa tu mi abbia affidato. Giuro sulla mia vita di eseguire bene il compito e non mi rimangerò mai la parola data”, allora che tipo di persona sei? Non sei un vero mascalzone? (Sì.) Sei proprio un mascalzone. Allora, in che modo dovresti trattare detti come “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato”? Se qualcuno ti affida un compito semplice e alquanto comune nelle interazioni con gli altri, il fatto che lo esegui non basta a determinare se hai un nobile carattere morale oppure no. Se qualcuno ti affida un compito molto importante e rilevante, devi discernere se è positivo o negativo e se è qualcosa di cui la tua qualità interiore è all’altezza. Se non rientra nelle tue capacità, fa’ ciò che puoi. Se si tratta di un compito negativo, che infrange la legge, danneggia gli interessi o la vita di qualcuno, o addirittura distrugge le prospettive e il futuro degli altri, e tu ti attieni comunque allo standard morale “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato”, allora sei un mascalzone. Sulla base di queste prospettive, il principio che le persone dovrebbero seguire quando accettano i compiti che vengono loro affidati non dovrebbe essere “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato”. Questa affermazione non è accurata, presenta notevoli lacune e problemi ed è altamente ingannevole. Una volta accettata questa frase, in molti la useranno senza dubbio per valutare la condotta morale degli altri e, naturalmente, per valutare sé stessi e limitare la propria moralità. Tuttavia, non sanno chi al mondo è degno di affidare compiti ad altri, e sono pochissime le persone che affidano a qualcuno incarichi giusti, positivi, vantaggiosi per gli altri, preziosi e che portano prosperità all’umanità. Non ve ne sono affatto. Pertanto, se per valutare la qualità della moralità di una persona utilizzi lo standard “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato”, non solo questo detto solleva troppi dubbi e problemi che non passerebbero l’esame, ma instilla anche nelle persone concetti erronei, principi errati e una direzione sbagliata per affrontare tali questioni, confondendo, paralizzando e fuorviando il loro pensiero. Pertanto, a prescindere da come analizzi o svisceri questa affermazione, la sua esistenza non ha alcun valore, non è qualcosa che le persone dovrebbero praticare e non arreca loro alcun beneficio.

La frase “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato” presenta anche un ulteriore errore. Da un altro punto di vista, fornisce a quegli individui malvagi che vogliono usare, manipolare e controllare gli altri, a coloro che hanno interessi personali e a chi detiene prestigio e potere sociali, un’opportunità di sfruttamento e un pretesto per usare, manipolare e controllare gli altri. Permette loro di usare strategicamente chi si occupa di un incarico per loro conto. Chi non esegue compiti per loro conto o non fa del suo meglio per loro viene considerato una persona indegna della fiducia altrui e incapace di fare del suo meglio nel gestire lealmente i compiti. Viene etichettato come individuo dal carattere morale inferiore, inaffidabile, indegno di stima e di rispetto e posto ai gradini sociali più infimi, e viene dunque emarginato. Per esempio, il tuo capo ti affida un incarico e tu pensi: “Visto che me l’ha affidato il mio capo, devo accettarlo a prescindere. Non importa quanto sia difficile: anche se significa attraversare l’acqua e il fuoco, devo farlo”, e quindi accetti. Da un lato, è il tuo capo e non osi rifiutare. Dall’altro, lui spesso ti mette sotto pressione, dicendoti: “Solo chi fa del suo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri gli hanno affidato è un buon collega”. Ti ha inculcato questo concetto fin da subito, vaccinandoti in anticipo per prepararti mentalmente. Una volta che ti pone una qualsiasi richiesta, sei tenuto ad assecondarla e non puoi rifiutarti, altrimenti andrai incontro a conseguenze negative. Per questo motivo, devi eseguire i compiti che ti affida con tutte le tue energie. Anche se si tratta di una questione di difficile gestione, devi trovare un modo. Devi sfruttare i tuoi contatti, passare per vie traverse e spendere soldi in omaggi. Alla fine, quando hai portato a termine l’incarico, non puoi menzionare il denaro che hai speso né porre alcuna richiesta, e devi dire: “‘Le persone dovrebbero fare del loro meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri hanno loro affidato’. Tu hai un’alta considerazione di me e mi stimi molto, quindi devo fare tutto il possibile per gestire bene questo compito”. In realtà, solo tu sai quante avversità e problemi hai sopportato. Se sai comportarti così, gli altri diranno che possiedi un elevato carattere morale. Se invece fallisci, ti guarderanno dall’alto in basso, ti disprezzeranno e ti biasimeranno. A qualunque classe sociale o gruppo etnico tu appartenga, fintanto che qualcuno ti affida un compito devi fare del tuo meglio, senza lesinare alcuno sforzo, e non puoi rifiutarti. Perché? Come dice il proverbio: “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato”. Dal momento che hai accettato l’incarico da parte di qualcuno, devi gestirlo lealmente fino in fondo e assicurarti che venga portato a termine bene, con successo, nella sua interezza e con l’approvazione dell’altra persona, per poi riferirglielo. Anche se lei non si informa di come sta andando, non devi comunque lesinare il minimo sforzo per eseguirlo. Alcune persone non hanno un vero rapporto con te, come per esempio i parenti lontani della tua famiglia allargata. Vedono che hai un buon lavoro nella società, che godi di prestigio e fama o che possiedi un certo talento, quindi ti affidano questo o quell’incarico. È appropriato rifiutare? In realtà non ci sarebbe nessun problema, ma a causa delle complesse relazioni sociali tra gli esseri umani e della pressione dell’opinione pubblica influenzata dall’idea “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato”, quando un individuo di questo tipo, con il quale fondamentalmente non hai alcun rapporto, ti chiede di fare delle cose per lui, tu devi accettare qualsiasi cosa. Naturalmente, puoi scegliere di non farlo. In questo modo offendi una sola persona o comprometti il rapporto con un paio di parenti, che magari potrebbero ostracizzarti. Ma, ancora una volta, che importanza ha? In realtà non ne ha. Non vivi con loro e il tuo destino non è nelle loro mani. Allora perché non puoi semplicemente rifiutarti di fare ciò che ti chiedono? Una delle ragioni ineludibili è che sei vincolato e oppresso dall’opinione diffusa “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato”. In altre parole, in qualsiasi comunità sociale, sei spesso prigioniero dello standard morale e dell’opinione diffusa “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato”. Fare del proprio meglio per gestire lealmente i compiti non ha nulla a che vedere con l’adempiere alla responsabilità sociale o ai doveri e alle responsabilità di un essere creato. Al contrario, sei prigioniero delle dichiarazioni degli standard morali e delle catene invisibili dell’opinione sociale. Perché sei incline a tale schiavitù? Un aspetto è che non sai distinguere se queste affermazioni morali tramandate dai tuoi antenati siano giuste oppure no, né se le persone dovrebbero rispettarle. Un altro aspetto è che non hai la forza e il coraggio di liberarti dalla pressione sociale e dall’opinione comune imposte da questa cultura tradizionale. Di conseguenza, non riesci a liberarti dalle sue catene e dall’influenza che ha su di te. Un’altra ragione è che, in qualsiasi comunità o gruppo sociale, gli individui vogliono che gli altri li considerino di elevato carattere morale, delle brave persone, affidabili, e degni di fiducia e di essere incaricati di svolgere dei compiti. Tutti desiderano crearsi un’immagine tale da guadagnarsi il rispetto e apparire agli altri come individui in carne e ossa dotati di sentimenti e di lealtà, e non come esseri spietati o alieni. Se vuoi integrarti nella società ed essere accettato e approvato, devi innanzitutto farti riconoscere come una persona di elevato carattere morale, dotata di integrità e credibilità. Quindi, a prescindere dal tipo di richieste che gli altri ti pongono, fai del tuo meglio per soddisfarli, renderli felici e poi ricevere da loro le lodi con cui dichiarano che sei una persona affidabile e di elevato carattere morale e che la gente è ben disposta a relazionarsi con te. In questo modo provi un senso di appartenenza nella vita. Se riesci a farti approvare dalla società, dalle masse, dai colleghi e dagli amici, conduci una vita particolarmente ricca e soddisfacente. Se invece vivi in modo diverso da loro, se i tuoi pensieri, i tuoi punti di vista e il tuo percorso di vita differiscono dai loro, se nessuno ti ritiene di elevato carattere morale, affidabile, degno di fiducia o in possesso di dignità, e se tutti ti abbandonano e ti isolano, allora conduci una vita depressa e triste. Perché ti senti depresso e triste? Perché la tua autostima ne risente. E da dove proviene la tua autostima? Dall’approvazione e dall’accettazione da parte della società e delle masse. Se non ti accettano, non ti approvano, non ti lodano e non ti apprezzano, se non ti guardano con ammirazione, affetto o stima, allora hai la sensazione di non avere dignità nella vita. Ti senti alquanto inutile, privo del minimo senso di appartenenza. Non conosci il tuo valore, alla fine non sai come vivere, e inizi a farlo nella depressione e nel tormento. Cerchi sempre di farti accettare, di integrarti nella massa e nella società. Di conseguenza, aderire allo standard morale “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato” è una questione di grande rilevanza per chiunque viva in un ambiente sociale di questo tipo. È inoltre un importante indicatore per valutare il carattere morale di un individuo e se egli viene o no accettato dagli altri. Ma questo standard di valutazione è corretto? Decisamente no. Anzi, può essere definito addirittura assurdo.

Occorre discernere un altro aspetto riguardante l’affermazione morale “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato”. Se il compito affidatoti non ti richiede troppo tempo e troppa energia ed è alla portata della tua levatura, o se ti trovi nell’ambiente e nelle condizioni favorevoli, allora in nome della coscienza e della ragione umane puoi fare delle cose per gli altri al meglio delle tue capacità e soddisfare le loro richieste ragionevoli e appropriate. Se invece l’incarico che ti è stato affidato richiede una quantità significativa del tuo tempo e della tua energia, e ti sottrae molto tempo, al punto da farti sacrificare la tua vita, e se le responsabilità e gli obblighi che hai in questa vita e i tuoi doveri di essere creato verrebbero ridotti a nulla e soppiantati, allora cosa fare? Dovresti rifiutare, poiché non è una tua responsabilità né un tuo obbligo. Per quanto riguarda le responsabilità e gli obblighi della vita di un individuo, oltre a prendersi cura dei propri genitori, all’educare i figli e ad adempiere alle responsabilità sociali nella comunità e nel rispetto della legge, la cosa più importante è che la propria energia, il proprio tempo e la propria vita andrebbero spesi per adempiere ai doveri di un essere creato, anziché ricevere da qualcun altro degli incarichi che sottraggono tempo ed energie. Questo perché Dio crea una persona, le dona la vita e la mette al mondo, ed essa non è tenuta a fare cose e ad adempiere a responsabilità per conto di altri. Ciò che le persone dovrebbero accettare maggiormente è l’incarico ricevuto da Dio. Solo questo è un compito autentico, mentre accettare incarichi da parte degli uomini significa non svolgere i propri doveri. Nessuno dispone dei requisiti per chiederti di dedicare la tua lealtà, le tue energie, il tuo tempo, o addirittura la tua giovinezza e la tua intera vita ai compiti che ti affida. Solo Dio è qualificato a chiedere alle persone di compiere il loro dovere di esseri creati. Perché? Se un compito affidatoti richiede una quantità significativa del tuo tempo e della tua energia, ebbene, ti impedisce di adempiere al tuo dovere di essere creato e persino di seguire la retta via nella vita. Altera la tua direzione e i tuoi obiettivi di vita. Non è una cosa positiva, è una maledizione. Se consuma una quantità significativa del tuo tempo e della tua energia e ti priva persino della giovinezza, togliendoti le opportunità di acquisire la verità e la vita, allora qualsiasi incarico di questa natura proviene da Satana e non semplicemente da un qualche individuo. Questo è un altro modo di intendere la questione. Se qualcuno ti affida un compito che consuma e spreca grandi quantità del tuo tempo e della tua energia, e addirittura ti richiede di sacrificare la giovinezza e la tua intera vita, togliendoti il tempo che dovresti dedicare a compiere il tuo dovere di essere creato, allora costui non solo non è un tuo amico, ma può addirittura considerarsi un tuo avversario e nemico. Nella tua vita, oltre ad adempiere alle responsabilità e agli obblighi verso i genitori, i figli e la famiglia che Dio ti ha donato, tutto il tuo tempo e tutta la tua energia dovrebbero essere investiti e spesi per adempiere al tuo dovere di essere creato. Nessuno possiede i requisiti per toglierti o sottrarti tempo ed energie con il pretesto di affidarti un qualsiasi compito. Se non ascolti questo consiglio e accetti da qualcuno un incarico che ti ruba una quantità significativa di tempo ed energia, il tempo che hai a disposizione per adempiere al tuo dovere di essere creato sarà relativamente ridotto, se non ti verrà addirittura tolto e sottratto. Che cosa significa essere privato del tempo e dell’energia per compiere il tuo dovere? Significa che viene ridotta la tua opportunità di perseguire la verità. E, quando ciò accade, non significa che sono minori anche le tue possibilità di essere salvato? (Sì.) È una benedizione o una maledizione per te? (Una maledizione.) È senza dubbio una maledizione. È come il caso di una ragazza che ha un fidanzato che le dice: “Tu puoi credere in Dio, ma devi aspettare finché non avrò successo, ricchezza e influenza e finché non potrò comprarti un’auto, una casa e un grande anello di diamanti, poi ti sposerò”. La ragazza risponde: “Allora per questi anni non crederò in Dio e non svolgerò i miei doveri. Prima lavorerò duramente insieme a te e aspetterò che diventi ricco, che diventi un dirigente, che i tuoi desideri vengano esauditi, e poi compirò i miei doveri”. Questa ragazza è intelligente o sciocca? (Sciocca.) È così sciocca! L’hai aiutato a raggiungere il successo, a diventare ricco e potente, ad avere fama e fortuna, ma chi ti restituirà il tempo perso? Non hai compiuto il tuo dovere di essere creato, quindi chi compenserà questa perdita, chi la ripagherà? In questi pochi anni di fede in Dio, non hai acquisito né la verità né la vita che avresti dovuto. Chi compenserà per esse? Alcuni credono in Dio ma non perseguono la verità. Spendono invece diversi anni per realizzare un compito affidato loro, un desiderio o una richiesta di qualcun altro. Alla fine non solo non ottengono nulla, ma perdono anche l’opportunità di compiere il loro dovere al fine di acquisire la verità. Non ricevono l’approvazione di Dio; la perdita è troppo grande e il costo eccessivo! Non è davvero sciocco da parte di una persona rinunciare a credere in Dio e ad adempiere ai doveri di un essere creato solo per non tradire la fiducia degli altri, perché parlino bene di lei, per essere considerata una persona di elevato carattere morale, rispettabile e degna di fiducia, e per riuscire a “fare del suo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri le hanno affidato”? Vi è anche chi cerca di ottenere entrambe le cose, da una parte soddisfacendo le persone e allo stesso tempo destinando un po’ di energia al compimento di qualche dovere, e compiacendo gli altri ma allo stesso tempo volendo soddisfare a Dio. Cosa succede alla fine? Potrai forse compiacere la gente, ma non adempi al tuo dovere di essere creato, non comprendi affatto la verità e la tua perdita è grande! Hai fatto del tuo meglio per gestire lealmente gli incarichi ricevuti dagli altri ed essi ti hanno elogiato dicendo che mantieni la parola data e sei una persona di elevato carattere morale, ma non hai ottenuto la verità da Dio, né ricevuto da parte Sua approvazione o accettazione. Questo perché fare del tuo meglio per gestire lealmente l’incarico di un qualche individuo non è ciò che Dio richiede all’umanità, né è un compito affidatoti da Lui. Fare del tuo meglio per gestire lealmente un compito ricevuto da altri ti porta fuori strada, non equivale a eseguire i tuoi doveri e non ha alcun valore o significato. Non è affatto una buona azione degna di commemorazione. Hai investito molte energie e molto tempo per gli altri, e così facendo non solo non verrai ricordato da Dio, ma hai anche perso la migliore opportunità possibile di perseguire la verità e tempo prezioso per compiere il tuo dovere di essere creato. Quando ti ravvedi e vuoi perseguire la verità e compiere bene i tuoi doveri, sei ormai vecchio, privo di energia e di forza fisica, e afflitto da malattie. Ne vale la pena? Come puoi a quel punto spenderti per Dio? È estenuante utilizzare il tempo che ti resta per perseguire la verità e compiere il tuo dovere di essere creato. La forza fisica non ti sostiene, la tua memoria si deteriora e non hai energie a sufficienza. Spesso ti appisoli durante le riunioni e patisci sempre difficoltà e disturbi fisici mentre tenti di compiere i tuoi doveri. A quel punto, te ne pentirai. “Facendo del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato”, che cosa hai guadagnato? Al massimo puoi corrompere gli altri e ricevere i loro complimenti. Ma a cosa servono le lodi altrui? Possono forse rappresentare l’approvazione di Dio? Neanche minimamente. In questo caso, quella frase di elogio da parte di una persona non ha alcun valore. Vale la pena sopportare un dolore così grande per essere lodati ma perdere l’opportunità di essere salvati? Quindi, cosa devono capire le persone ora? Se qualcuno ti affida un compito, non importa quale, a meno che non riguardi l’adempimento del tuo dovere di essere creato o un incarico affidatoti da Dio, hai il diritto di rifiutare perché non è un tuo obbligo, né tantomeno una tua responsabilità. Qualcuno potrebbe dire: “Se rifiuto, gli altri diranno che possiedo scarsa moralità, o che non sono un buon amico e nemmeno abbastanza leale”. Se è questo che ti preoccupa, allora esegui pure l’incarico, e poi vedrai quali saranno le conseguenze. Vi sono anche persone che non hanno portato a termine il compito ricevuto dagli altri e non possono continuare a farlo perché stanno svolgendo i propri doveri. Costoro pensano: “Non va bene lasciare questo compito a metà. Come persona, dovrei essere credibile. Bisogna fare le cose dall’inizio alla fine, non iniziare bene per poi finire male. Se lascio a metà gli incarichi che prometto di svolgere per gli altri, poi non so come giustificarlo; ciò dimostra mancanza di integrità!” Se hai nella mente simili pensieri e non sai abbandonare il tuo orgoglio, svolgi pure dei compiti per gli altri, e quando hai finito vedi cosa ne hai guadagnato e se mantenere la tua parola e avere questo tipo di integrità ha davvero un valore. Non costituisce forse un ostacolo a qualcosa di importante? Se può ritardare l’adempimento dei tuoi doveri e intralciarti nell’acquisire la verità, allora equivale a rischiare la vita, non è così? Se consideri queste affermazioni e questi requisiti di condotta morale più importanti dell’adempimento del tuo dovere di essere creato e del perseguimento della verità, allora non potrai liberarti dalla schiavitù e dai vincoli di queste affermazioni. Se riesci a discernerle e a vederne chiaramente la vera essenza, e decidi di rinunciarvi e di non vivere in base a esse, allora puoi sperare di liberarti dalla schiavitù e dai vincoli di queste affermazioni riguardanti la condotta morale, nonché di compiere il tuo dovere di essere creato e di acquisire la verità.

Dopo tanta comunione, avete acquisito un po’ di discernimento riguardo all’affermazione e allo standard per giudicare la moralità di una persona: “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato”? (Sì.) Quindi, per riassumere, sotto quanti aspetti dovremmo discernere se questa frase è giusta o sbagliata? In primo luogo, è chiaro che questa affermazione non è conforme alla verità né alle parole di Dio, e non è un principio della verità a cui le persone dovrebbero attenersi. Come comportarsi allora in merito? Indipendentemente da chi ti affida un compito, hai il diritto di rifiutare e dire: “Non voglio aiutarti; non sono obbligato a mostrarti lealtà”. Se in un primo momento hai accettato l’incarico, ma ora che hai capito la situazione non vuoi eseguirlo e ritieni che non sia necessario né dovuto, allora la questione finisce lì. Questo è un principio di pratica? (Sì.) Puoi dire “no” e rifiutare. In secondo luogo, cosa c’è di sbagliato nell’affermazione “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato”? Che qualcuno ti affidi un compito semplice ed eseguibile in modo agevole è normale nelle interazioni e nei rapporti tra le persone. Questo non basta a stabilire se sei leale o se possiedi un elevato carattere morale, non può essere usato come standard per valutare la moralità di una persona. Aiutare qualcuno in un compito che richiede uno sforzo minimo indica forse che si è in possesso di moralità e credibilità? Non necessariamente, perché si potrebbe aver compiuto molte cattive azioni dietro le quinte. Se qualcuno ha compiuto molte cattive azioni, l’aver fatto qualcosa per aiutare gli altri con uno sforzo minimo può forse considerarsi un carattere morale elevato? (No.) Pertanto, questo esempio confuta l’affermazione “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato”. Essa non è corretta e non può essere usata come standard per valutare il carattere morale di una persona. Quello citato è solamente il modo di gestire alcune questioni ordinarie. Come comportarsi dunque nelle situazioni particolari? Se qualcuno ti affida un compito eccezionale e importante che va al di là delle tue capacità, e tu lo trovi estenuante e faticoso e non sei in grado di svolgerlo, puoi rifiutare senza sentirti in colpa. Inoltre, se qualcuno ti affida un incarico irragionevole, illegale o dannoso per gli interessi di altri, tanto più non dovresti accettarlo. Dunque, quando qualcuno ti affida un compito, qual è la cosa principale che devi discernere? Per prima cosa, devi discernere se quanto ti viene affidato è una tua responsabilità o un tuo obbligo e se dovresti accettarlo. Inoltre, dopo averlo accettato, che tu lo svolga o meno, che tu lo gestisca bene o male, ha a che fare con la lealtà e la moralità? Ecco cosa occorre discernere. Un altro aspetto da discernere è la natura del compito affidato: se è ragionevole, se è legale e se è positivo o invece negativo. È attraverso questi tre aspetti che se ne acquisisce discernimento. Ora, considerate e riassumete quanto appena condiviso e discutete le vostre opinioni e i vostri punti di vista. (Per quanto riguarda l’affermazione morale “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato”, in primo luogo le persone non sono obbligate a fare le cose per gli altri, possono rifiutarsi, questo è un diritto di tutti. In secondo luogo, anche se accettano un compito affidato loro da altri, il fatto che lo svolgano o meno e che lo facciano bene o male non ha a che fare con la loro moralità, e questo non può essere usato come standard per valutare il carattere morale di un individuo. Inoltre, se il compito affidato è illegale e costituisce un crimine, non si dovrebbe proprio svolgerlo. Se lo si fa, si commette un crimine e si verrà puniti. Attraverso questi parametri, possiamo effettivamente confutare il detto “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato”.) Il punto essenziale è che questa affermazione è sbagliata. In cosa è sbagliata? Innanzitutto, è sbagliato il principio che detta per trattare e gestire tali questioni. In secondo luogo, usare questa affermazione per giudicare il carattere morale di una persona è altrettanto errato. Inoltre, usarla per valutare il carattere morale di una persona, per vincolarla e controllarla, per sfruttarla affinché esegua degli incarichi e investa tempo ed energia e paghi un prezzo nell’adempimento di responsabilità che non le competerebbero o che non è disposta a sopportare, tutto ciò è una sorta di traviamento ed è anch’esso sbagliato. Questi pochi aspetti errati sono sufficienti a confutare il valore e la correttezza dell’affermazione “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato”. Riassumiamo brevemente. Innanzitutto, l’affermazione “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato” dice alle persone come gestire i compiti che vengono loro affidati. Essa implica che quando qualcuno ti affida un compito, non importa se ragionevole o meno, buono o cattivo, positivo o negativo, devi comunque mantenere la parola data. Sei obbligato a svolgerlo in modo corretto e completo per soddisfare chi te lo ha affidato. Solo chi si comporta così può godere di credibilità. Questo fa sì che le persone svolgano i compiti senza discernimento, e questo è in assoluto un errore, un errore che va contro i principi. In secondo luogo, lo standard per cui le persone sono o meno capaci di “fare del loro meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri hanno affidato loro” viene usato come base per valutare il loro carattere morale. Questo standard di valutazione non è forse un altro errore? Se tutti facessero del loro meglio per gestire lealmente i compiti cattivi o malvagi che vengono loro affidati, la società non precipiterebbe nel caos? Inoltre, se questa affermazione viene sempre usata come standard per valutare il carattere morale degli individui, si verranno naturalmente a creare un’atmosfera sociale, un’opinione pubblica e una pressione sociale che vincoleranno e limiteranno i pensieri delle persone. A quali conseguenze porterà tutto ciò? A causa dell’esistenza dell’affermazione “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato” e della presenza nella società di tale opinione diffusa, vieni sottoposto a pressione sociale e sei costretto ad agire in questo modo in tali situazioni. Questo tuo comportamento non è intenzionale, non rientra nella gamma delle tue capacità e non equivale ad adempiere ai tuoi obblighi. Sei costretto a farlo, e non è una richiesta che viene dal profondo del tuo cuore, né una richiesta della normale umanità, e neppure una richiesta per mantenere le tue relazioni affettive. Deriva dalla pressione sociale, e questo può considerarsi un traviamento morale. Se non riesci a svolgere i compiti che hai accettato di eseguire per gli altri, allora i tuoi genitori, i familiari, i colleghi e gli amici ti criticheranno dicendo: “Cosa ti sei messo in testa? Come dice il proverbio: ‘Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato’. Visto che hai acconsentito, perché poi non hai mantenuto la parola? Dal momento che hai accettato, avreste dovuto eseguirlo bene!” Dopo aver udito queste parole, senti di essere nel torto, quindi esegui il compito obbedientemente. Mentre lo fai, continui a non averne voglia; non ne hai la capacità e non puoi farcela, ma devi comunque stringere i denti ed eseguirlo. Alla fine, tutta la tua famiglia ti aiuta a farlo, e questo richiede grandi quantità di denaro, energia e sofferenza, e l’incarico viene portato a termine per il rotto della cuffia. Chi te lo ha affidato è soddisfatto, ma tu in cuor tuo hai sofferto molto e sei sfinito. Anche se lo fai a malincuore e con riluttanza, comunque non ti arrendi, e la prossima volta che ti ritroverai in questo tipo di situazione ti comporterai di nuovo allo stesso modo. Perché? Perché vuoi nutrire rispetto di te stesso, ami la vanità e, al contempo, non riesci a sopportare la pressione dell’opinione pubblica. Anche se nessuno ti reputa in difetto, biasimerai te stesso, dicendo: “Non ho fatto quello che avevo acconsentito a fare per gli altri. Che cosa sto combinando? Provo persino disprezzo per me stesso. Non è immorale?” Anche tu stai traviando te stesso; la tua mente non è ormai stata schiavizzata? (Sì.) In realtà, quel compito non ha nulla a che fare con te. Non ottieni alcun beneficio o la minima edificazione svolgendolo. Va benissimo non eseguirlo, e solo in pochi ti criticheranno. Ma che differenza fa? Non avrà alcuna influenza sul tuo destino. Non importa ciò che la gente ti chiede di fare: a meno che non sia conforme ai requisiti di Dio, puoi rifiutarti. Analizzando l’affermazione “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato” in base a questi tre parametri, ne comprendi l’essenza? (Sì.)

Quando qualcuno ti affida un compito, quali principi dovresti seguire? Non dovrebbero vigere dei principi secondo cui portarlo a termine? Qual è il fondamento in termini di verità? Ho appena menzionato il punto più importante, ovvero che durante la vita, a parte il mantenimento dei genitori, l’educazione dei figli e l’adempimento delle proprie responsabilità sociali nel rispetto della legge, non vi è alcun obbligo di accettare il compito ricevuto da qualcuno, o di lavorare per gli altri, e non c’è bisogno di vivere per gli affari o gli incarichi di qualcun altro. Il valore e il significato della vita umana si trovano solo nel compiere il dovere di un essere creato. Inoltre, fare cose per qualcuno non ha il minimo significato; è tutto lavoro inutile. Pertanto, l’affermazione “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato” è qualcosa di imposto alle persone da altre persone e non ha alcuna relazione con Dio. Questa affermazione non è assolutamente un requisito posto agli uomini da Dio. Deriva da altri individui che ti sfruttano, ti traviano moralmente, ti controllano e ti vincolano. Non ha nulla a che fare con l’incarico ricevuto da Dio o con l’adempimento del tuo dovere di essere creato. Hai capito? (Sì.) In questo mondo, nell’intero universo, poiché sei un essere creato, a parte Dio e gli incarichi che Egli ti affida e il tuo dovere di essere umano, niente e nessuno sono degni della tua lealtà. È evidente che “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato” non è un principio di condotta. È qualcosa di errato e che viola i principi. Se qualcuno ti affida un compito, cosa dovresti fare? Se l’incarico affidatoti è qualcosa che richiede solo un minimo sforzo, per cui devi semplicemente parlare o compiere una piccola azione, e ne sei all’altezza, allora puoi eseguirlo in nome della tua umanità e della tua compassione; ciò non si considera un errore. Questo è un principio. Se invece il compito affidatoti richiederà una quantità significativa del tuo tempo e della tua energia, o addirittura ti porterà a sprecare una considerevole quantità di tempo, hai il diritto di rifiutare. Questo vale anche se si tratta dei tuoi genitori: non devi necessariamente essere loro leale o accettare ciò che ti incaricano di fare, ne hai il diritto. Da dove deriva questo diritto? Ti viene conferito da Dio. Questo è il secondo principio. Il terzo è che se qualcuno ti affida un compito, anche se non richiede una quantità significativa di tempo ed energia ma può disturbarti o influenzarti nell’adempimento del tuo dovere, oppure distruggere la tua volontà di compiere il tuo dovere e la tua fedeltà a Dio, dovresti anche in questo caso rifiutarlo. Se qualcuno ti affida qualcosa che può influenzarti nel perseguimento della verità, ostacolare la tua volontà di perseguirla e il ritmo a cui lo fai, e che può indurti a rinunciare a metà strada, allora tanto più dovresti rifiutarlo. Dovresti rifiutare qualsiasi cosa influisca sul tuo adempimento del dovere o sul tuo perseguimento della verità. È un tuo diritto; hai il diritto di dire “no”. Non c’è bisogno che tu investa tempo ed energie. Puoi rifiutare tutto ciò che non è di alcun significato, valore, edificazione, aiuto o vantaggio per il tuo dovere, il tuo perseguimento della verità o la tua salvezza. Questo può essere considerato un principio? Sì, è un principio. Quindi, formulando la vostra valutazione in base a questi principi, da dove possono provenire gli incarichi affidati loro che le persone dovrebbero accettare nella vita? (Da Dio.) Esatto, possono provenire solo da Dio. Le parole “da Dio” sono relativamente vuote e distanti, quindi di fatto questo incarico cosa dovrebbe essere? (Compiere il nostro dovere.) Esatto, significa svolgere il tuo dovere all’interno della chiesa. È impossibile che Dio ti dica personalmente: “Vai a diffondere il Vangelo”, “Assumi la guida della chiesa” o “Vai a svolgere un lavoro di redazione testuale”. È impossibile che Dio te lo dica personalmente; Egli ti ha invece affidato il tuo compito attraverso le disposizioni della Sua casa. Tutte le disposizioni della casa di Dio derivano e provengono da Lui, quindi occorre forse che Dio te lo dica personalmente? Hai ormai sperimentato tutti gli eventi, le persone e le cose che rientrano nella sovranità e nelle orchestrazioni di Dio e ne possiedi un’esperienza reale. Ciò che hai sperimentato è correlato all’opera di Dio, al Suo piano di gestione e alla verità. Questo non è forse compiere il dovere di un essere creato? Questo dal punto di vista dell’accettazione dell’incarico. Da un altro punto di vista, oltre a ciò che viene affidato loro da Dio, non c’è nessun’altra cosa a cui le persone dovrebbero essere leali. Solo Dio merita una lealtà incrollabile; gli uomini non ne sono degni. Nessuno ne è degno, neanche gli antenati, i genitori o i superiori. Perché? La verità più elevata in assoluto è che la lealtà degli esseri creati nei confronti del Creatore è una questione decretata dal Cielo e riconosciuta in terra. Occorre forse analizzare questa verità? No, perché tutto ciò che riguarda le persone proviene da Dio, e la lealtà degli esseri creati nei confronti del Creatore è una questione decretata dal Cielo e riconosciuta in terra. Questa è una verità suprema che le persone dovrebbero sempre tenere a mente! La seconda verità che dovrebbero comprendere è che, mostrando lealtà a Dio, tutto ciò che ottengono da Lui è la verità, la vita e la via. I loro guadagni sono ricchi e abbondanti, estremamente copiosi e generosi. Quando gli uomini ottengono la verità, la vita e la via, la loro vita acquisisce valore. Pertanto, quando sei leale a Dio, il tuo tempo, la tua energia e il prezzo che hai pagato in sacrificio saranno ricompensati positivamente e non avrai mai rimpianti. Finora, alcuni hanno seguito Dio per venti o trent’anni, altri per quattro o cinque, oppure per dieci. Credo che la maggior parte non nutra rimpianti e ne abbia in qualche misura tratto dei guadagni. Quanto a coloro che amano la verità, più seguono Dio e più percepiscono quanto sono grandi le loro carenze e quanto è preziosa la verità. Il loro desiderio di perseguirla aumenta e sentono di aver accettato Dio troppo tardi e che, se solo lo avessero fatto tre, cinque o dieci anni prima, quanta verità avrebbero compreso! Ora alcune persone rimpiangono di aver accettato Dio troppo tardi, di aver creduto in Lui per diversi anni senza perseguire la verità e di aver sprecato il loro tempo, e di aver avuto fede in Lui per diversi anni senza compiere bene il loro dovere. In breve, a prescindere da quanto tempo si creda in Dio, tutti guadagnano qualcosa e sentono che perseguire la verità è incredibilmente importante. Questa è la seconda verità: essendo leali a Dio, tutto ciò che si ottiene da Lui è la verità, la via e la vita, e si può essere salvati e non vivere più sotto il dominio di Satana. La terza verità è: se gli uomini riescono a conseguire lealtà eterna a Dio, quale sarà la loro destinazione finale? (Essere salvati e poter sopravvivere per entrare nel Regno di Dio.) Quando le persone seguono Dio e vengono salvate, la destinazione che ottengono non è quella di essere gettate nella perdizione e distrutte, ma di rimanere come nuovi esseri umani, in grado di continuare a vivere. Se le persone continuano a vivere, hanno la speranza di vedere Dio. Che immensa benedizione! Per quanto riguarda la lealtà a Dio, è sufficiente comprendere queste tre verità? (Sì.) Quali vantaggi derivano dal seguire gli altri e mostrare loro lealtà? Se sei leale verso gli altri, la gente dice che possiedi buona moralità. Godi di una buona reputazione e ottieni solo questo piccolo beneficio. Ma hai acquisito la vita e la verità? Niente affatto. Che cosa può darti una persona quando le sei leale? Al massimo, puoi trarre beneficio dall’averla frequentata durante la rapida ascesa della sua carriera, niente di più. Che valore ha questo? Non è qualcosa di vuoto? Ciò che non è correlato alla verità è inutile, a prescindere da quanto si acquisisca. Inoltre, se segui le persone e sei leale a loro, può verificarsi una conseguenza: potresti diventare una vittima, essere sacrificato. Se la persona a cui mostri lealtà non percorre la retta via, cosa succederà se la segui? Percorrerai la retta via? (No.) Se la seguirai, nemmeno tu percorrerai la retta via; anzi, la asseconderai nel compiere il male e verrai punito all’inferno, e a quel punto per te sarà la fine. Se sei leale a una persona, puoi anche compiere molte buone azioni, ma non otterrai l’approvazione di Dio. Se mostri lealtà ai re diavoli, a Satana o agli anticristi, diventi un complice e un tirapiedi di Satana. Il risultato può essere solo quello di essere sepolto insieme a lui, di essere sacrificato a Satana. I non credenti dicono: “Essere vicino a un re è altrettanto pericoloso che sdraiarsi con una tigre”. Per quanto tu sia fedele ai re diavoli, alla fine, una volta che ti avranno sfruttato fino in fondo, ti divoreranno e ti renderanno una vittima. La tua vita sarà in costante pericolo. Questo è il destino quando si è leali ai re diavoli e a Satana. I re diavoli e Satana non ti indicheranno mai una direzione e uno scopo di vita corretti, né ti guideranno sulla retta via della vita. Da loro non otterrai mai la verità o la vita. Essere leale nei loro confronti ti porterà infine a perire insieme a loro e a essere sacrificato per loro, oppure a esserne schiavizzato, mutilato e divorato; ecco qual è il risultato finale quando si va all’inferno. Questo è un fatto innegabile. Pertanto, nessun individuo, per quanto famoso ed eminente o quanto importante sia, è degno della tua lealtà e del fatto che tu sacrifichi la tua intera vita per lui. Nessuno ne è degno, né ha il potere di decretare o influenzare il tuo destino. La comprensione di questo principio della verità è sufficiente per risolvere problemi come il seguire le persone e il mostrare loro lealtà? (Sì.) Vi sono tre principi che andrebbero seguiti quando si ha a che fare con i compiti affidativi dagli altri, e tre principi sono stati condivisi sul valore e sul significato della lealtà delle persone a Dio: li avete compresi tutti chiaramente? (Sì.) In breve, lo scopo di analizzare l’affermazione “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato” è aiutarvi a vederne chiaramente l’assurdità e la falsità, in modo che la abbandoniate. Tuttavia, non basta abbandonarla; bisogna anche comprendere e afferrare i principi di pratica da possedere, nonché qual è la volontà di Dio in merito a tali questioni. Per quanto riguarda l’affermazione morale “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato”, il contenuto principale è fondamentalmente questo. Mi sono limitato a sviscerare i diversi aspetti e punti di vista, e poi ho condiviso in modo specifico sui principi di pratica che Dio ha rivelato alle persone, su qual è la Sua volontà e su quali verità gli uomini dovrebbero comprendere. Dopo aver afferrato questi punti, le persone dovrebbero capire fondamentalmente come discernere l’affermazione morale “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato”.

L’argomento “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato” è in realtà piuttosto semplice da analizzare e facile da discernere e comprendere. Anche questa frase è un’affermazione promossa dai moralisti per paralizzare le persone, confonderne i pensieri e intralciarne il normale ragionamento, e non si basa sulla normale coscienza umana, sulla normale ragione umana o sui normali bisogni umani. Queste idee vengono create a tavolino da cosiddetti pensatori e moralisti e spacciate per virtuose. Non solo sono prive di fondamento e senza senso, ma sono anche immorali. Perché sono considerate immorali? Perché non derivano dalle esigenze dell’umanità normale, sono impossibili da conseguire nell’ambito delle capacità umane e non sono obblighi né doveri a cui l’uomo dovrebbe adempiere. I cosiddetti moralisti assumono questo detto, “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato”, come standard di comportamento e lo impongono rigorosamente alle persone, creando in tal modo una sorta di atmosfera sociale e di opinione pubblica. Gli individui sono quindi oppressi da questa opinione pubblica e costretti a vivere di conseguenza. In questo modo, i loro pensieri subiscono impercettibilmente il controllo da parte di tale sorta di pensiero satanico. Una volta che i pensieri di una persona sono vincolati, anche le sue azioni vengono ovviamente vincolate da questa affermazione e dall’opinione pubblica. Cosa significa vincolati? Significa che gli individui non possono scegliere cosa fare, non possono seguire liberamente i desideri e le esigenze della natura umana, né le richieste della loro coscienza e della loro ragione nel fare ciò che vogliono. Al contrario, sono limitati e vincolati da un pensiero distorto, da una sorta di teoria ideologica e di opinione sociale che non riescono a discernere e da cui non sanno districarsi. Senza rendersene conto, vivono in questo tipo di ambiente e di atmosfera sociale e non riescono a liberarsi. Se le persone non comprendono la verità, se non riescono a capire chiaramente le fallacie e gli errori di queste affermazioni e a rendersi conto dei danni e delle conseguenze causate dal dominio a cui queste affermazioni sottopongono i loro pensieri, non saranno mai in grado di liberarsi dal controllo, dai vincoli e dalle pressioni imposti dalla cultura tradizionale e dall’opinione sociale. Potranno solamente vivere facendo affidamento su queste cose. Il motivo per cui vivono affidandosi a queste cose è che non conoscono la retta via, la direzione e lo scopo del loro comportamento, né i principi di condotta. Gli individui sono naturalmente e passivamente confusi dalle varie affermazioni morali della cultura tradizionale, fuorviati e controllati da queste teorie errate. Quando comprendono la verità, diventa facile per loro discernere e rifiutare queste eresie e falsità. Non vengono più vincolati, traviati o sfruttati dall’opinione pubblica, dall’atmosfera e dall’ambiente sociale creati da Satana. In questo modo, cambiano totalmente direzione e scopo di vita e sono in grado di vivere ed esistere in base ai requisiti e alle parole di Dio. Non sono più confusi o vincolati dalle varie teorie sataniche e dalle varie falsità della cultura tradizionale. Quando abbandonano totalmente le varie affermazioni della cultura tradizionale riguardanti la condotta morale, allora si affrancano completamente dalla corruzione, dall’inganno e dalla schiavitù di Satana. Su questa base, quando comprendi la verità e i principi di pratica che Dio richiede e pone agli uomini, cambi completamene scopo di vita e ottieni una vita nuova. Quando hai una nuova vita, sei un essere umano appena nato e una persona nuova. Poiché i pensieri immagazzinati nella tua mente non sono più pieni delle varie eresie e falsità instillate in te da Satana, e invece la verità ha sostituito queste cose sataniche, allora, sotto la guida delle parole di Dio, la verità diventa vita dentro gli individui, guida e governa il modo in cui valutano le persone e le cose, in cui si comportano e in cui agiscono. A quel punto essi percorrono la retta via della vita umana e possono vivere nella luce. E questo non è forse come rinascere attraverso le parole di Dio? Bene, concludiamo qui la comunione di oggi.

4 luglio 2022

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