Dopo la ripetuta ostilità e resistenza di Sodoma verso di Lui, Dio la cancella completamente

19 Novembre 2017

Ora che abbiamo una comprensione generale dell’indole giusta di Dio, possiamo riportare la nostra attenzione sulla città di Sodoma, luogo che Dio considerava una città del peccato. Se cogliamo la sostanza di questa città, possiamo capire perché Dio volle distruggerla, e perché lo fece in modo così totale. Da qui possiamo arrivare a conoscere l’indole giusta di Dio.

Dal punto di vista umano, Sodoma era una città che poteva pienamente soddisfare il desiderio e la malvagità dell’uomo. Allettante e seducente, ospitava musica e danze tutte le sere, e la sua prosperità affascinava gli uomini fino a portarli alla follia. La sua malvagità corrodeva il cuore delle persone e le ammaliava spingendole alla depravazione. Era una città in cui gli spiriti impuri e malvagi si scatenavano; traboccava di peccati e omicidi, e nell’aria aleggiava un tanfo putrido di sangue. Era una città che raggelava il sangue, una città da cui ritrarsi inorriditi. Nessuno in quella città (né uomo né donna, né giovane né vecchio) ricercava la vera via; nessuno bramava la luce o desiderava allontanarsi dal peccato. Tutti vivevano sotto il dominio, la corruzione e l’inganno di Satana. Avevano perso la loro umanità, la loro ragione e l’obiettivo originario dell’esistenza. Commettevano innumerevoli azioni malvagie di resistenza a Dio; rifiutavano la Sua guida e si opponevano alla Sua volontà. Furono i loro atti malvagi a condurre queste persone, la città e ogni essere vivente al suo interno, passo dopo passo, lungo il cammino della distruzione.

Anche se questi due brani non riportano tutti i dettagli riguardo all’entità della corruzione della gente di Sodoma, registrandone invece la condotta verso i due servi di Dio dopo il loro arrivo in città, vi è un semplice fatto che rivela quanto la popolazione di Sodoma fosse corrotta, malvagia e contraria a Dio. Con questo vengono smascherati anche il vero volto e la sostanza della popolazione della città. Non solo la gente di Sodoma si rifiutò di accettare gli avvertimenti di Dio, ma non temette nemmeno la Sua punizione. Al contrario, rifiutò con sdegno la Sua ira. Resistette ciecamente a Dio. Qualunque cosa Egli facesse, e indipendentemente da come la facesse, la loro natura malvagia non faceva che intensificarsi, e loro ripetutamente si opponevano a Dio. Gli abitanti di Sodoma erano ostili all’esistenza di Dio, alla Sua venuta, alla Sua punizione e ancor più ai Suoi avvertimenti. Erano oltremodo arroganti. Distruggevano e aggredivano chiunque potesse essere distrutto o aggredito, e non trattarono diversamente i servi di Dio. Quanto alla totalità degli atti malvagi commessi dalla gente di Sodoma, far del male ai servi di Dio fu solo la punta dell’iceberg, e la loro natura malvagia così rivelata in realtà non era che una goccia in un vasto mare. Pertanto, Dio decise di distruggerli con il fuoco. Dio non utilizzò un diluvio o un uragano, un terremoto, uno tsunami o un qualunque altro metodo per distruggere la città. Che cosa comportò la scelta del fuoco per la distruzione di questa città? Comportò la distruzione totale della stessa; comportò che la città sarebbe scomparsa interamente dalla faccia della terra e dall’esistenza. Qui “distruzione” non si riferisce soltanto alla scomparsa della forma e della struttura della città, o del suo aspetto esteriore; significa anche che le anime delle persone all’interno della città cessarono di esistere, essendo state cancellate completamente. In parole povere, tutti gli esseri umani, gli eventi e le cose associate alla città furono distrutti. Non vi sarebbe stata né una prossima vita né una reincarnazione per gli abitanti di Sodoma; Dio li aveva cancellati dall’umanità del Suo creato, per l’eternità. L’uso del fuoco significò la fine del peccato in quel luogo, e che al peccato era stato messo un freno: avrebbe cessato di esistere e di diffondersi. Significò che il male di Satana aveva perduto un terreno fertile e il cimitero che gli garantiva un posto dove dimorare e vivere. Nella guerra fra Dio e Satana, l’uso del fuoco da parte di Dio è il marchio della Sua vittoria impresso su Satana. La distruzione di Sodoma rappresenta un grande scacco per l’ambizione satanica di opporsi a Dio corrompendo e divorando gli uomini, ed è parimenti il segno umiliante di un periodo nello sviluppo dell’umanità in cui l’uomo ha rifiutato la guida di Dio e si è abbandonato al vizio. Inoltre, è testimonianza di una vera rivelazione dell’indole giusta di Dio.

Quando il fuoco che Dio inviò dal cielo ebbe ridotto Sodoma a un mucchio di cenere, questo significò che la città chiamata “Sodoma” da quel momento cessò di esistere, al pari di ogni cosa al suo interno. Essa fu distrutta dall’ira di Dio, scomparendo nella collera e maestà di Dio. A causa dell’indole giusta di Dio, Sodoma ricevette la sua adeguata punizione e la sua giusta fine. La fine dell’esistenza di Sodoma fu dovuta alla sua malvagità, nonché al desiderio di Dio di non posare mai più lo sguardo su questa città, su coloro che ci vivevano o sulle forme di vita cresciute al suo interno. Il divino “desiderio di non posare mai più lo sguardo sulla città” è l’ira e la maestà di Dio. Dio incendiò la città perché la sua iniquità e il suo peccato Lo avevano portato alla collera, al disgusto e al disprezzo verso di essa, e al desiderio di non vedere mai più chiunque degli abitanti e degli esseri viventi al suo interno. Quando la città ebbe finito di bruciare, lasciando dietro di sé soltanto cenere, Sodoma aveva davvero cessato di esistere agli occhi di Dio; perfino il Suo ricordo della città era sparito, cancellato. Ciò significa che il fuoco inviato dal cielo non distrusse solo l’intera città di Sodoma e le persone colme di iniquità al suo interno, né distrusse soltanto tutte le cose macchiate dal peccato presenti nella città; oltre a queste cose, il fuoco distrusse anche il ricordo della malvagità e della resistenza umana verso Dio. Questo fu lo scopo di Dio nell’incendiare la città.

Questa umanità era corrotta al massimo grado. Le persone non sapevano chi fosse Dio o da dove loro stesse provenissero. Se menzionavi Dio, questa gente ti attaccava, ti calunniava e bestemmiava contro di te. Anche quando giunsero i servi di Dio per diffondere il Suo avvertimento, questa gente corrotta non solo non mostrò segni di pentimento e non abbandonò la propria condotta malvagia ma, al contrario, fece sfrontatamente del male ai servi di Dio. Ciò che espresse e rivelò fu la sua natura essenza estremamente ostile a Dio. Possiamo vedere che l’opposizione a Dio di queste persone corrotte era più che una rivelazione della loro indole corrotta, così come era più che un esempio di calunnia o di derisione che derivava semplicemente da una mancanza di comprensione della verità. La loro condotta malvagia non era dovuta né a stupidità né a ignoranza; queste persone agivano in questo modo non perché fossero state ingannate, e di certo non perché fossero state fuorviate. La loro condotta aveva raggiunto un livello di antagonismo, opposizione e protesta manifestamente sfrontato nei confronti di Dio. Senza dubbio questo genere di comportamento umano faceva adirare Dio e la Sua indole, un’indole che non deve essere offesa. Pertanto, Dio scatenò direttamente e apertamente la Sua ira e la Sua maestà; questa fu una vera rivelazione della Sua indole giusta. Trovandosi davanti a una città traboccante di peccato, Dio volle distruggerla nella maniera più rapida possibile, cancellare nella maniera più completa la sua gente e la totalità dei suoi peccati, far sì che i suoi abitanti cessassero di esistere e impedire che il peccato proliferasse in quel luogo. Il modo più rapido e completo per farlo era bruciarla con il fuoco. L’atteggiamento di Dio verso la popolazione di Sodoma non fu di disinteresse o abbandono. Piuttosto, Egli usò la Sua ira, la Sua maestà e la Sua autorità per punire, colpire e distruggere completamente quelle persone. Il Suo atteggiamento verso di loro non fu solo di distruzione fisica ma anche di distruzione dell’anima: una cancellazione eterna. Questa è la vera implicazione di ciò che Dio intende con le parole “cessare di esistere”.

La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico II”

 

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