Pastori e anziani del mondo religioso conoscono bene la Bibbia e spesso la spiegano agli altri, chiedendo loro di attenersi alla Bibbia. Così facendo, non magnificano e testimoniano il Signore? Come potete dire che ingannano gli altri, che sono farisei ipocriti?

09 Maggio 2022

Parole di Dio attinenti:

Guarda i capi di ogni confessione: sono tutti arroganti e presuntuosi, e le loro interpretazioni della Bibbia sono decontestualizzate e guidate dalla loro immaginazione. Fanno tutti affidamento su doni e cultura per svolgere il loro lavoro. Se non fossero affatto capaci di predicare, le persone li seguirebbero? Essi possiedono, dopo tutto, una certa conoscenza e sanno predicare un po’ di dottrina, o sanno come persuadere altri o come usare certi stratagemmi. Li usano per portare le persone al proprio cospetto e ingannarle. Di nome, queste persone credono in Dio, ma di fatto seguono i loro leader. Quando incontrano qualcuno che predica la vera via, alcuni di loro dicono: “Dobbiamo consultare il nostro leader circa la nostra fede”. La loro fede in Dio deve passare per un essere umano; non è questo un problema? Che cosa sono diventati, dunque, quei leader? Non sono diventati dei farisei, falsi pastori, anticristo e ostacoli all’accettazione della vera via da parte delle persone?

Tratto da “Solo ricercare la verità vuol dire credere veramente in Dio” in “Registrazioni dei discorsi di Cristo degli ultimi giorni”

Chi non capisce lo scopo dell’opera di Dio è uno che si oppone a Dio, e ciò vale ancor più per chi è arrivato a conoscere tale scopo ma ancora non cerca di soddisfare Dio. Ci sono quelli che leggono la Bibbia in grandi chiese e la recitano per tutto il giorno, eppure non ce n’è uno tra loro che comprenda lo scopo dell’opera di Dio. Non uno tra loro è in grado di conoscere Dio, tanto meno è in sintonia con la volontà di Dio. Sono tutti uomini indegni e spregevoli, così boriosi da voler insegnare a Dio. Anche se sventolano la Sua bandiera, Gli si oppongono intenzionalmente. Anche se rivendicano la loro fede in Dio, mangiano pur sempre la carne e bevono il sangue dell’uomo. Tutti questi uomini sono diavoli che divorano l’anima dell’uomo, capi demoni che deliberatamente intralciano chi cerca di percorrere la strada giusta, pietre di inciampo che intralciano quanti cercano Dio. Anche se sono “decisamente carnali”, come fanno i loro seguaci a sapere che in realtà sono anticristi che guidano l’uomo a opporsi a Dio? Come fanno a sapere che sono diavoli vivi che cercano espressamente anime da divorare? Coloro che hanno grande considerazione di sé stessi davanti a Dio sono i più abbietti fra gli uomini, mentre coloro che si umiliano sono quelli più degni di onore. E coloro che pensano di conoscere l’opera di Dio, e sono per di più capaci di proclamarla agli altri con grande clamore anche mentre tengono gli occhi puntati su di Lui, sono i più ignoranti di tutti. Tali uomini sono quelli che non rendono testimonianza a Dio, quelli arroganti e presuntuosi. Coloro che credono di avere troppo poca conoscenza di Dio nonostante la loro effettiva esperienza e la conoscenza pratica di Dio, sono quelli da Lui più amati. Solo uomini come questi danno veramente testimonianza e sono veramente in grado di essere perfezionati da Dio.

La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Tutti coloro che non conoscono Dio sono persone che si oppongono a Dio”

Poiché credi in Dio, devi porre fede in tutte le parole di Dio e in tutta la Sua opera. In altre parole, poiché credi in Dio devi obbedirGli. Se non ci riesci, non importa se tu creda o meno in Dio. Se credi in Dio da molti anni ma non Gli hai mai obbedito e non accetti la totalità delle Sue parole, e Gli chiedi invece di sottometterSi a te e agire secondo le tue nozioni, sei tra tutti il più ribelle e un miscredente. Come possono obbedire all’opera e alle parole di Dio le persone che non sono conformi alle nozioni di uomo? I più ribelli in assoluto sono coloro i quali intenzionalmente sfidano e resistono a Dio. Sono i nemici di Dio, gli anticristi. Il loro è sempre un atteggiamento di ostilità verso la nuova opera di Dio; non hanno mai avuto la minima intenzione di sottomettersi e non hanno mai obbedito volentieri né umiliato sé stessi. Esaltano sé stessi di fronte agli altri senza mai dare segno di remissività. Davanti a Dio si considerano i migliori nel predicare la Parola e i più competenti nell’operare sugli altri. Non rinunciano mai ai “tesori” in loro possesso, trattandoli invece come cimeli di famiglia da adorare, su cui concionare, e li usano per fare predicozzi a quegli sciocchi che li idolatrano. In effetti c’è un certo numero di queste persone nella Chiesa. Li si potrebbe definire gli “indomiti eroi” che, generazione dopo generazione, soggiornano nella casa di Dio. Ritengono che predicare la parola (la dottrina) sia il loro dovere più alto. Un anno dopo l’altro e una generazione dopo l’altra, si adoperano con vigore per imporre il loro “sacro e inviolabile” dovere. Nessuno osa toccarli; non uno osa rimproverarli apertamente. Diventano i “re” nella casa di Dio e tiranneggiano gli altri attraverso i secoli con prepotenza. Questo branco di demoni cerca di unire le forze e demolire la Mia opera; come posso permettere a quei diavoli viventi di esistere davanti ai Miei occhi? Neppure coloro che obbediscono solo a metà possono proseguire fino alla fine, e tanto meno questi tiranni che non hanno nel cuore la benché minima traccia di obbedienza! Non è facile per l’uomo guadagnare l’opera di Dio. Pur profondendo tutta la forza di cui è capace può ottenerne solo una parte, che alla fine gli consente di essere portato a perfezione. Che dire poi dei figli dell’arcangelo che cercano di distruggere l’opera di Dio? Non hanno ancora meno speranza di essere guadagnati da Dio?

La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Coloro che obbediscono a Dio con cuore sincero saranno certamente guadagnati da Lui”

Le tue parole sulla conoscenza abbondano quanto la sabbia su una spiaggia, eppure nessuna di esse contiene una vera via. Non stai per caso prendendo in giro la gente in questo modo? Non stai facendo una sterile mostra senza alcuna sostanza a sostenerla? Un comportamento del genere è nocivo per le persone! Più la teoria è elevata, più è priva di realtà, e più è incapace di condurre gli esseri umani alla realtà; più elevata è la teoria, più ti porta a sfidare Dio e a contrapporti a Lui. Non considerare tesoro prezioso le teorie più sublimi: sono deleterie e non servono a niente! Alcuni sapranno pure parlare delle teorie più elevate, ma esse non contengono nulla della realtà, giacché costoro non le hanno sperimentate di persona e dunque non possiedono una via per praticare. Persone di tal genere non sono in grado di condurre gli altri sulla retta via e non faranno altro che indurli in errore. Ciò non è forse nocivo per gli esseri umani? Come minimo, devi essere capace di risolvere i problemi che le persone hanno oggi e far sì che possano guadagnare l’accesso; solo questo conta come devozione e solo allora sarai qualificato a lavorare per Dio. Non usare costantemente parole grandiose e fantasiose e non costringere gli altri a obbedirti con tutta una serie di pratiche inadeguate. Così facendo non sortirai alcun effetto e non farai altro che aumentare la loro confusione. Perseverando in ciò, genererai molta dottrina, e questo porterà la gente a odiarti. È questo il difetto dell’uomo, ed è davvero mortificante.

La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Concentrati di più sulla realtà”

Come si manifestava principalmente l’ipocrisia dei farisei? Essi si limitavano ad analizzare la Sacra Scrittura e non cercavano la verità. Quando leggevano le parole di Dio, non pregavano e non cercavano; studiavano, invece, le parole di Dio, studiavano quello che Dio diceva e faceva e trasformavano così le Sue parole in una specie di teoria, in una dottrina che insegnavano agli altri. Ecco cos’è analizzare le parole di Dio. Quindi, perché lo facevano? Che cosa analizzavano? Ai loro occhi, queste non erano le parole di Dio, non erano espressione di Dio e tanto meno erano la verità, ma erano piuttosto una forma di erudizione. Tale erudizione, ai loro occhi, doveva essere tramandata, doveva essere divulgata, e solo in questo modo si potevano diffondere la via di Dio e il Vangelo. Questo è quanto chiamavano “predicare” e il sermone che pronunciavano rappresentava la teologia.

[…] I farisei trattavano la teologia e la teoria di cui erano maestri come un tipo di conoscenza, come uno strumento per condannare le persone e valutare se avessero ragione o torto. La usarono persino contro il Signore Gesù e fu così che Egli venne condannato. La loro valutazione delle persone e il modo in cui le trattavano non si basavano mai sull’essenza delle persone, o sulla correttezza o falsità di quello che dicevano e tanto meno sulla fonte o la provenienza delle loro parole. Essi, semplicemente, condannavano e valutavano le persone sulla base di parole e dottrine intransigenti di cui erano maestri. E così, sebbene questi farisei sapessero che ciò che il Signore Gesù faceva non era peccato e non contravveniva alla legge, Lo condannarono comunque, perché quello che il Signore Gesù diceva pareva in contrasto con la conoscenza e l’erudizione di cui erano maestri e con la teoria teologica che esponevano. E i farisei non volevano allentare la presa su queste parole ed enunciati; si aggrappavano a questa conoscenza e non intendevano lasciarla andare. Quale fu l’unico esito possibile, alla fine? Si rifiutarono di riconoscere che il Signore Gesù era il Messia che sarebbe venuto, o che c’era verità in quello che il Signore Gesù diceva e tanto meno che quello che il Signore Gesù faceva era in accordo con la verità. Trovarono alcune accuse infondate per condannare il Signore Gesù, ma di fatto, nel loro cuore, sapevano se questi peccati per cui Lo condannavano fossero tali o meno? Lo sapevano. Allora perché Lo condannarono comunque in questo modo? (Non volevano credere che il Dio sommo e potente che avevano in mente potesse essere il Signore Gesù, con la sua immagine di un qualunque Figlio dell’uomo.) Non volevano accettare questo fatto. E qual era il motivo del loro rifiuto di accettarlo? Non era forse una specie di tentativo di ragionare con Dio su questo? Ciò che intendevano dire era: “Dio potrebbe fare questo? Se Dio Si incarnasse, certamente dovrebbe nascere da un alto lignaggio. Inoltre, dovrebbe accettare l’insegnamento di scribi e farisei, acquisire tale conoscenza e leggere molte Sacre Scritture. Solo dopo aver acquisito questa conoscenza può fregiarsi del titolo di ‘incarnazione’”. Essi credevano le seguenti cose riguardo al Signore Gesù: “In primo luogo, Tu non sei qualificato in questo senso, perciò Tu non sei Dio; in secondo luogo, senza questa conoscenza Tu non puoi compiere l’opera di Dio e, tanto meno, essere Dio; in terzo luogo, Tu non puoi compiere la Tua opera fuori dal tempio; ora, Tu non sei al tempio, sei sempre tra i peccatori, perciò l’opera che compi è fuori dall’ambito dell’opera di Dio”. Da dove proveniva il fondamento della loro condanna? Dalla Sacra Scrittura, dalla mente dell’uomo e dall’educazione teologica che avevano ricevuto. Poiché erano colmi di nozioni, fantasie e conoscenza, credevano che questa sapienza fosse giusta, che fosse la verità, che fosse il fondamento di tutto e che Dio non potesse mai contraddire queste cose. Cercavano la verità? No. Quello che cercavano erano le loro stesse nozioni e fantasie e le loro stesse esperienze, e tentavano di usare queste per definire Dio e determinare se Egli avesse ragione o torto. Quale fu il risultato di ciò, alla fine? Essi condannarono l’opera di Dio e Lo misero in croce.

Tratto da “Sono malvagi, insidiosi e ingannevoli (Parte terza)” in “Smascherare gli anticristi”

Molti prendono in mano le parole di Dio e le leggono giorno dopo giorno, fino al punto di imparare attentamente a memoria tutti i brani classici e considerarlo il loro bene più prezioso. Inoltre predicano ovunque le parole di Dio, nutrendo e aiutando gli altri per mezzo delle Sue parole. Pensano che fare così significhi rendere testimonianza a Dio, rendere testimonianza alle Sue parole, che fare così significhi seguire la via di Dio; pensano che fare così significhi vivere secondo le parole di Dio, portare le Sue parole nella propria vita effettiva, che fare così consenta loro di ricevere la lode di Dio ed essere salvati e resi perfetti. Ma, pur predicando le parole di Dio, nella pratica non vi si conformano mai né cercano di allinearsi a ciò che vi viene rivelato. Invece usano le parole di Dio per conquistare l’adorazione e la fiducia degli altri mediante inganni, per avviare una gestione propria e per sottrarre e rubare la gloria di Dio. Sperano vanamente di approfittare dell’occasione offerta dalla divulgazione delle parole di Dio per ricevere la Sua opera e la Sua lode. Quanti anni sono trascorsi, eppure non solo queste persone sono state incapaci di guadagnare la lode di Dio mediante la predicazione delle Sue parole; non solo sono state incapaci di scoprire la via da seguire per rendere testimonianza alle parole di Dio; non solo non hanno aiutato o nutrito sé stesse mentre nutrivano e aiutavano gli altri per mezzo delle parole di Dio; non solo, nel fare tutte queste cose, sono state incapaci di conoscere Dio o di destare in sé stesse una venerazione autentica per Dio; ma al contrario i loro malintesi riguardo a Dio si fanno sempre più profondi, la loro diffidenza nei Suoi confronti si fa sempre più grave e le loro fantasie nei Suoi riguardi si fanno sempre più iperboliche. Nutrite e guidate dalle loro teorie riguardo alle parole di Dio, sembrano essere a loro agio e mettere in pratica le proprie abilità con facilità e senza sforzo, come se avessero trovato il loro scopo nella vita, la loro missione, come se avessero conquistato una nuova vita e fossero state salvate; come se, con le parole di Dio che escono vivaci dalla loro lingua nella recitazione, avessero ottenuto l’accesso alla verità, avessero compreso le intenzioni di Dio e scoperto il cammino per conoscerLo; come se, predicando le parole di Dio, si trovassero spesso faccia a faccia con Lui. Inoltre spesso si “commuovono” al punto di mettersi a piangere e altrettanto spesso, guidate dal “Dio” delle parole di Dio, sembrano aggrapparsi incessantemente alle Sue serie premure e gentili intenzioni e allo stesso tempo aver compreso la salvezza dell’uomo da parte di Dio e la Sua gestione, sembrano essere giunte a conoscere la Sua essenza e aver capito la Sua indole giusta. Su queste basi, sembrano credere ancora più fermamente nell’esistenza di Dio, essere maggiormente a conoscenza della Sua condizione eccelsa e percepire ancor più profondamente la Sua grandezza e la Sua trascendenza. Immerse come sono nella conoscenza superficiale delle parole di Dio, sembra che la loro fede sia cresciuta, la loro determinazione a sopportare la sofferenza si sia rafforzata e la loro conoscenza di Dio sia diventata più profonda. Ben poco sanno che, finché non sperimentano veramente le parole di Dio, tutta la loro conoscenza di Dio e le loro idee riguardo a Lui derivano dalla loro bramosa immaginazione e dalle loro congetture. La loro fede non reggerebbe ad alcun genere di prova da parte di Dio, la loro cosiddetta spiritualità e la loro levatura semplicemente non reggerebbero alla prova o alla verifica da parte di Dio; la loro determinazione è solo un castello di sabbia e anche la loro cosiddetta conoscenza di Dio non è altro che frutto della loro fantasia. In realtà queste persone, che per così dire hanno profuso grande impegno nelle parole di Dio, non hanno mai capito che cosa sia la vera fede, che cosa sia la vera obbedienza, che cosa sia la vera sollecitudine o la vera conoscenza di Dio. Prendono la teoria, l’immaginazione, la conoscenza, il dono, la tradizione, la superstizione e perfino i valori morali dell’umanità e ne fanno un “capitale di investimento” e “armamenti militari” per credere in Dio e ricercarLo, costituendole perfino come fondamenta della loro fede in Dio e della loro ricerca di Lui. Allo stesso tempo prendono questo capitale e questi armamenti e li trasformano in un talismano magico per conoscere Dio, per affrontare e combattere la verifica, la prova, il castigo e il giudizio di Dio. Alla fine, ciò che ottengono non è altro che deduzioni riguardo a Dio immerse in connotazioni religiose, in superstizioni feudali e in tutto ciò che è romantico, grottesco ed enigmatico, e il loro modo di conoscere e definire Dio è creato con lo stesso stampo di quello di quanti credono soltanto nel Cielo Supremo o nel Grande Vecchio in Cielo, mentre la realtà di Dio, la Sua essenza, la Sua indole, il Suo avere e il Suo essere e così via (tutto ciò che riguarda il vero Dio Stesso) sono cose che la loro conoscenza non è riuscita a comprendere e rispetto alle quali è completamente irrilevante e perfino diametralmente opposta. In questo modo, anche se vivono con la provvista e il nutrimento delle parole di Dio, ciò nonostante sono incapaci di percorrere realmente la via dell’aver timore di Dio ed evitare il male. Il vero motivo di tutto questo è che non hanno mai conosciuto Dio, né hanno mai avuto un contatto autentico o una comunione con Lui, e così è impossibile per loro arrivare a un’intesa reciproca con Dio o destare in sé in modo autentico la fede in Dio, il seguire Dio o l’adorazione di Lui. Che considerino così le parole di Dio, che considerino così Dio: questo punto di vista e questo atteggiamento le hanno condannate a ritornare a mani vuote dai loro tentativi, le hanno condannate per tutta l’eternità a non essere mai in grado di percorrere la via dell’aver timore di Dio ed evitare il male. Lo scopo a cui mirano e la direzione in cui procedono indicano che sono nemiche di Dio per l’eternità e che per l’eternità non saranno mai in grado di ricevere la salvezza.

La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Prefazione”

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