Tentazioni nella classe di lavaggio del cervello

12 Febbraio 2024

di Xu Hui, Cina

Nel 2018, alla fine di luglio, sono stata arrestata perché credevo in Dio e predicavo il Vangelo. Un giorno di ottobre, la polizia mi ha portata in una siheyuan (casa a corte) situata in un parco ecologico alla periferia della città e adibita a centro di lavaggio del cervello. In quel momento, ero un po’ nervosa e spaventata. Nella mia mente continuavano a balenare immagini di fratelli e sorelle che venivano interrogati e torturati di nascosto. Ho pregato Dio in silenzio: “Dio, non so in che modo la polizia mi torturerà. Ti prego, dammi fede e forza. Non importa quali torture subirò, non farò nulla per tradirTi”. Dopo aver pregato, mi sono sentita leggermente più tranquilla.

Il responsabile della nostra rieducazione era un capitano di cognome Lang, che sembrava molto astuto e scaltro. Ci ha fatti mettere in fila e ha annunciato: “Le classi qui sono divise in veloci e lente. Se volete riformarvi e andarvene in fretta, potete scegliere la classe veloce. Nella classe lenta, le percosse possono arrivare sempre e ovunque. Diventeranno regolari come i pasti”. Queste sue parole mi hanno fatta infuriare. Era un evidente tentativo di terrorizzarci a tal punto con la sua tirannia da indurci a tradire Dio. Ero stata arrestata, e sapevo che era accaduto con il permesso di Dio, quindi ero disposta a sottomettermi alle Sue orchestrazioni e disposizioni. In qualsiasi modo avessero pianificato di perseguitarmi, non avrei mai tradito Dio. Alla luce di questo, ho risposto: “Scelgo la classe lenta”. Quella sera, Lang ha chiesto ai dodici di noi che avevano scelto la classe lenta di mettersi in fila nel cortile. C’erano quattro o cinque agenti di polizia di sesso maschile che portavano manganelli elettrici e di tanto in tanto ne accendevano gli interruttori in modo che emettessero un suono scoppiettante. Avevano inoltre in tasca delle bottiglie di acqua al peperoncino piccante e alla senape con cui torturarci in qualsiasi momento. Vedendo tutto ciò, ho capito che probabilmente si trattava di un test, di una prova da parte di Dio che si stava abbattendo su di me, e ho pensato a queste Sue parole: “‘Negli ultimi giorni la bestia emergerà per perseguitare il Mio popolo e coloro che temono la morte saranno contrassegnati da un sigillo per essere portati via dalla bestia. Coloro che Mi hanno visto saranno uccisi dalla bestia’. La ‘bestia’ di queste parole si riferisce indubbiamente a Satana, l’ingannatore dell’umanità(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 120”). Il Partito Comunista usa la tortura fisica per costringere le persone a tradire Dio e, se non si è disposti a mettere in gioco la propria vita, si rischia di essere presi, di essere scacciati alla minima disattenzione. Ho pregato Dio in silenzio: “Dio, per quanto oggi mi picchieranno, sono disposta a mettere la mia vita e la mia morte nelle Tue mani, e a dare la mia vita per restare salda e soddisfarTi”. Poi, Lang mi ha chiesto: “In quale classe vuoi stare?” Ho risposto: “In quella lenta”. Questo lo ha fatto infuriare, e con un calcio mi ha fatta finire nello stagno delle ninfee. Ho colpito con la caviglia uno dei mattoni circostanti il laghetto, è stato dolorosissimo. Poi, Lang ha spinto a terra a calci gli altri undici, uno per uno, e ci ha ordinato di tirarci su. Proprio mentre stavamo per alzarci, alcuni poliziotti hanno spruzzato in faccia a ognuno di noi acqua al peperoncino e senape. Istintivamente, mi sono scansata e sono caduta nello stagno dietro di me. Il viso mi bruciava, tossivo e faticavo a respirare. Poi ci hanno preso a calci e pugni e spruzzato acqua al peperoncino, torturandoci per più di un’ora.

Poi, hanno iniziato a impartirci il lavaggio del cervello. Per prima cosa, un uomo di nome Huang ci ha fatto vedere un video che parlava di come la Cina sia cresciuta e diventata potente e gloriosa. Poi ci ha detto cose che condannavano e bestemmiavano Dio. Abbiamo discusso con lui, e lui ci ha indicato la porta e con un’espressione minacciosa ci ha avvertiti: “Chi non vuole stare in questa classe può uscire!” Sapevo che lasciare la classe implicava un qualche tipo di punizione pesante da parte di Lang, quindi non ho detto altro. Ogni giorno, prima del pranzo e della cena, Lang chiedeva a ciascuno di noi che cosa avessimo imparato in classe, se si fosse verificato qualche cambiamento nel nostro modo di pensare, se credessimo o meno in Dio e chi scegliessimo, se la patria e Dio. Un giorno, Lang ha ordinato a tutti e dodici di metterci in fila e a me ha chiesto: “Hai ancora bisogno di frequentare? Perché non firmi una lettera di garanzia, una lettera di pentimento e una lettera di rinuncia?” Sapevo che firmare le “Tre lettere” avrebbe significato rinnegare e tradire Dio, così ho risposto: “No”. Allora Lang mi ha schiaffeggiata con violenza, provocandomi un dolore bruciante al volto. Poi ha interrogato e picchiato allo stesso modo gli altri fratelli e sorelle. Dopo aver finito con tutti, è tornato a interrogarmi. La mia risposta era sempre no, e allora mi ha schiaffeggiata di nuovo. Ci ha interrogati in questo modo per quasi un’ora, picchiando ognuno di noi circa quattro volte. Per tre notti di fila, ci hanno picchiati e presi a calci, oppure ci torturavano con acqua al peperoncino, acqua alla senape e manganelli elettrici, per costringerci a rinnegare e tradire Dio, ogni volta per circa un’ora. Le scosse che ho ricevuto in ogni punto delle gambe me le hanno fatte ricoprire di croste nere. Dopo un po’ di tempo, il prurito alle gambe è diventato così insopportabile che per sentirmi meglio dovevo grattarmi più forte che potevo, fino a sanguinare. Il lavaggio del cervello, che durava più di dieci ore al giorno, mi rendeva estremamente nervosa. Non sapevo con quali domande ci avrebbero poi assillati e tormentati. In quel periodo, ogni volta che sentivo il forte comando di Lang: “Guardie, prendete i manganelli, forza!”, il mio cuore perdeva un colpo. Mentre guardavo gli agenti venire verso di noi con i loro manganelli elettrici che lampeggiavano di luce blu, il mio corpo era scosso da tremori incontrollabili.

Ricordo che un giorno, poiché una sorella non ha risposto a una sua domanda come lui desiderava, Lang, inalberato, le ha detto: “Come osi contraddirmi? Inginocchiati!” La sorella non ha obbedito, così Lang e diversi agenti l’hanno trascinata nell’area non sorvegliata prendendola a calci. Dopo un po’, abbiamo sentito le sue urla strazianti. L’hanno riportata indietro dopo oltre dieci minuti, coperta di terra e con i capelli scompigliati. Ancora una volta, Lang ha cercato di spaventarla e minacciarla per farla inginocchiare davanti a lui, poi l’ha spinta a terra con un calcio e le ha avvolto la testa in un sacco di plastica nero. Le ha spruzzato dentro dell’acqua al peperoncino, costringendola a scuotere la testa, dimenarsi e tossire continuamente. Le hanno tenuto addosso il sacchetto per circa due minuti prima di toglierlo. Infine, l’hanno costretta a inginocchiarsi davanti a loro. Vedere le atrocità a cui Lang la sottoponeva mi ha fatta infuriare. Volevo davvero oppormi a loro, però sapevo che non solo non avrei potuto aiutarla, ma che il resto di noi sarebbe stato picchiato e torturato ancora più duramente. Quella notte, non ho chiuso occhio. Nella mia mente si affastellavano tutte le scene a cui avevo assistito negli ultimi giorni delle torture a opera della polizia. Mi sentivo depressa e infelice. Vedevo il Partito Comunista diffondere ogni tipo di falsità per rinnegare e condannare Dio, eppure non osavo confutarle, e subivo frequenti punizioni e percosse. Non sapevo davvero se avanti di quel passo sarei riuscita a resistere. Ho pregato Dio nel mio cuore: “Dio! Affrontare una situazione così terribile è davvero spaventoso per me. Temo che arriverà il giorno in cui veramente non sarò più in grado di sopportarla. Non ho imparato a memoria molte delle Tue parole. Cosa farò se avrò una condanna di sette o otto anni, e non avrò le Tue parole a guidarmi? Se la polizia mi torturerà lentamente fino alla morte, come sopporterò il dolore?… Oh Dio, ci sono troppe incognite e c’è troppa paura nel mio cuore. Non so se sarò in grado di essere forte. Dio, ti prego, illuminami e guidami, e dammi la fede per trionfare sulla tortura inflittami da questi demoni”. Ecco come ricercavo e pregavo, e come resistevo giorno dopo giorno. Mentre meditavo e riflettevo, una frase della parola di Dio mi è affiorata chiara in mente: “Non temere, il Dio Onnipotente degli eserciti sarà certamente con te; Egli vi protegge ed è il vostro scudo(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 26”). Dopo aver riflettuto a lungo sulle parole di Dio, il mio cuore si è illuminato. Avevo Dio a sostenermi. Anche se mi trovavo in una situazione pericolosa e affrontavo ogni giorno minacce e percosse da parte della polizia, Dio era al mio fianco e mi sosteneva in ogni momento. Visto che mi era capitata, quella situazione era qualcosa che dovevo sperimentare e che ero in grado di sopportare. È solo che non avevo autentica fede in Dio; così, quando ho visto quanto fosse violenta e feroce la polizia, ho avuto paura e sono caduta involontariamente nella tentazione di Satana. Quella situazione si era verificata con il permesso di Dio e sotto la Sua sovranità. Non erano forse nelle mani di Dio anche quegli agenti di polizia? Dio sapeva che tipo di tortura ero in grado di sopportare, quindi dovevo solo affidarmi sinceramente a Lui e credere che Egli mi avrebbe dato fede e forza e mi avrebbe guidata a resistere alla persecuzione della polizia. Rendermene conto mi ha dato un grande senso di liberazione e la fede necessaria ad affrontare quell’ambiente. Non ho potuto fare a meno di cantare tra me e me l’inno “Testimonianza di vita”: “Se diventerò un martire e non potrò più essere testimone di Dio, il Vangelo del Regno sarà ancora diffuso come fuoco da innumerevoli santi. Anche se non so quanto lontano potrò andare per questa aspra strada, offrirò il mio cuore e porterò testimonianza a Dio. Tutto ciò che voglio è compiere la Sua volontà e assistere all’apparizione di Cristo. È un mio onore dedicarmi a proclamarLo e testimoniarLo. Impassibile alle avversità, come l’oro prodotto dalla fornace, fuori dalla forza di Satana emerge un gruppo di soldati vincenti. Le parole di Dio si sono sparse in tutto il mondo, la luce è apparsa tra gli uomini. Il Regno di Cristo sorge e si instaura nelle avversità. Il buio sta per sparire, è giunta una giusta alba. Il tempo e la realtà han reso testimonianza a Dio” (Seguire l’Agnello e cantare dei canti nuovi). Più cantavo, più mi sentivo motivata. Percepivo che era un grande onore e la più grande benedizione della mia vita poter accogliere il ritorno del Signore negli ultimi giorni, sentire la voce del Signore, seguire il Cristo degli ultimi giorni, predicare il Vangelo e compiere il mio dovere. Ora subivo le torture del Partito Comunista, ma si trattava di una persecuzione in nome della giustizia, quindi quella sofferenza aveva un significato. Qualsiasi persecuzione avessi affrontato, ero completamente disposta ad affidarmi a Dio per rimanere salda nella mia testimonianza e non cedere a Satana. Nei giorni seguenti, di fronte alle minacce e alle percosse della polizia, ho avuto meno paura. Spesso cantavo inni tra me e me in silenzio e avevo il sorriso sul volto. Una volta, un agente di polizia mi ha chiesto, perplesso: “Ti picchiamo tutti i giorni. Come fai a sorridere ancora?” Mi sono detta: “Tu non credi in Dio, quindi non potrai mai provare la gioia e la pace che provengono da Lui”.

Una notte, Lang ha ordinato agli agenti di portarci fuori per farci firmare la lettera di rinuncia. Lo scopo del lavaggio del cervello e delle torture era quello di costringerci a firmare le “Tre lettere”, così che tradissimo Dio e finissimo all’inferno insieme a loro per essere puniti. Mi sono resa conto che quella notte non sarei sfuggita alla tortura. Ho rivolto una preghiera a Dio: “Dio, in qualunque modo la polizia mi torturerà, voglio rimanere salda nella mia testimonianza e soddisfarTi”. Il tempo passava e io continuavo a non scrivere nulla; un agente l’ha notato e mi ha assestato un violento calcio alla gamba. Lang si è avvicinato, mi ha tirata su di peso prendendomi per il bavero e mi ha dato un forte schiaffo che mi ha fatto bruciare il viso dal dolore. Poi mi ha spinta contro la base del muro con un altro calcio. Il dolore era così forte che mi sono tenuta lo stomaco e per un po’ non sono riuscita ad alzarmi. Lui mi ha ordinato di tirarmi su. Proprio mentre mi alzavo in piedi appoggiandomi al muro, un agente di polizia mi ha dato un altro calcio e sono caduta su un fianco. Altri poliziotti si sono precipitati su di me: alcuni mi hanno dato scosse alle gambe con i manganelli elettrici, altri mi hanno schiaffeggiata e altri ancora mi hanno presa a calci allo stomaco, al ventre e alle gambe, mentre io mi rigiravo a terra. Il pestaggio è andato avanti per circa mezz’ora e, mentre il dolore mi attraversava tutta, non riuscivo a trattenere le urla. Era come se una grossa e pesante pietra schiacciasse il mio corpo e mi soffocasse. Poi, Lang mi ha tirata su per il colletto e mi ha spinta su una sedia, mi ha afferrato i capelli e mi ha strattonato la testa contro lo schienale della sedia in modo che guardassi in alto. Con tono minaccioso, mi ha chiesto: “Scriverai?” Non ho risposto. Era così arrabbiato che mi ha afferrato la mano e l’ha premuta su un tavolo, poi ha ordinato a un agente di darmi la scossa. Io ho piegato le dita e ho torto il polso lottando con tutte le mie forze, e così il poliziotto non sapeva come assestarmi la scossa. Siamo rimasti in stallo per un momento, finché poi Lang ha detto: “Lascia perdere, potresti finire per colpire me”. Poi mi ha lasciato andare la mano. Poco dopo, Lang mi ha sventolato davanti una pila di fogli e mi ha detto: “Hanno firmato tutti. Manchi solo tu!” A queste sue parole, ho provato un indescrivibile senso di solitudine e abbandono. Avevo sofferto insieme a tante sorelle ma all’improvviso, in un batter d’occhio, ero rimasta sola e non sapevo come la polizia avesse intenzione di torturarmi, così ho invocato Dio nel mio cuore. Vedendo che non dicevo nulla, Lang mi ha rimproverata: “Quindi sei una dura? Sei l’unica eccezione? Picchiatela!” Dopo di che, gli agenti mi hanno di nuovo presa a calci e percossa. Circa dieci minuti dopo, Lang ha detto che il manganello elettrico era troppo piccolo e ha ordinato ai suoi sottoposti di prenderne uno più grande. Al pensiero di dover subire una tortura ancora più pesante, ho provato un’angoscia indescrivibile. La mia mente era invasa da immagini di strumenti di tortura di ogni sorta usati dalla polizia. Non sapevo se sarei riuscita a sopportare la tortura. Non potevo fare a meno di sentirmi ansiosa, e volevo uscire da quella situazione. Ma sapevo anche quanto è grande la speranza di Dio che noi riusciamo a sconfiggere le forze oscure di Satana e a restare saldi nella nostra testimonianza. Non volevo essere una disertrice, ma la mia carne era debole; temevo che non sarei riuscita a restare salda nella mia testimonianza. E allora ho pregato Dio: “Dio, so che questo è il momento in cui dovrei rendere testimonianza e non dovrei darmela a gambe, ma sono in preda al panico. Temo di non superare la notte, e temo di non riuscire ad avere la meglio sulle intimidazioni e sulle torture del gran dragone rosso, di fare qualcosa che Ti tradisca. Se possibile, ti supplico di predisporre la giusta occasione per me di trovare pace nel mio cuore, di calmare il mio stato e affidarmi a Te per sopravvivere a qualsiasi cosa avverrà in seguito”. Finito di pregare, Lang mi ha condotta in un’ampia stanza. Un agente mi ha spinta a sedere su una sedia e mi ha schiacciato la testa contro il tavolo, mentre altri mi bloccavano le braccia, le mani e le gambe, impedendomi di muovermi. Non appena lottavo, mi davano la scossa ai piedi con i manganelli elettrici. Un poliziotto mi ha afferrato la mano e mi ha costretta a scrivere la lettera di rinuncia. Ero furiosa e pensavo: “Mi state costringendo a scrivere una lettera di rinuncia, ma questo non significa che io stia tradendo Dio. Ho fede nel fatto che Dio osserva tutto”.

Sono rimasta sveglia tutta la notte, continuando a chiedermi come avrei dovuto affrontare quella situazione. Ho pensato alla parola di Dio: “Quando le persone devono ancora essere salvate, le loro vite subiscono il disturbo e addirittura il controllo di Satana. In altri termini, le persone non ancora salvate sono prigioniere di Satana, senza libertà, Satana non ha rinunciato a loro, non sono qualificate e non hanno diritto a adorare Dio, e sono inseguite da vicino e crudelmente attaccate da Satana. Tali persone non hanno alcuna felicità, alcun diritto a un’esistenza normale, e inoltre alcuna dignità di cui parlare. Solo se ti ergi e combatti contro Satana, utilizzando la tua fede in Dio, la tua obbedienza e il timore nei Suoi confronti come armi con le quali combattere una battaglia di vita o di morte contro Satana, in modo tale da sconfiggerlo completamente e che egli se la dia a gambe e diventi un codardo tutte le volte che ti vede, abbandonando completamente i suoi attacchi e le sue accuse contro di te, solo allora sarai salvato e diverrai libero. Se sei deciso a distaccarti completamente da Satana, ma non sei equipaggiato con le armi che ti aiuterebbero a sconfiggerlo, sarai ancora in pericolo. Con il passare del tempo, quando sarai stato così tanto torturato da Satana che in te non sarà rimasto un briciolo di forza, ma non essendo comunque ancora in grado di rendere testimonianza, non essendoti ancora completamente liberato dalle accuse e dagli attacchi di Satana contro di te, allora avrai una piccola speranza di salvezza. Alla fine, quando verrà proclamata la conclusione dell’opera di Dio, sarai ancora nelle grinfie di Satana, incapace di liberarti e così non avrai mai una possibilità o una speranza. Quindi, è sottinteso che tali persone rimarranno completamente prigioniere di Satana(La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “L’opera di Dio, l’indole di Dio e Dio Stesso II”). Mi sono resa conto che, sebbene avessi già la volontà di mettere in gioco la mia vita per soddisfare Dio, quando mi trovavo di fronte a torture e tormenti, mi preoccupavo della mia carne e volevo sempre fuggire. Satana stava approfittando della mia debolezza per perseguitarmi e attaccarmi senza pietà. Mi facevano il lavaggio del cervello con la forza, mi torturavano e mi costringevano a firmare le “Tre lettere” per tradire Dio. Si trattava di una feroce battaglia per la vita. Se volevo continuare a credere in Dio e a seguirLo, dovevo affidarmi a Lui, avere fede in Lui e resistere alla tentazione di Satana affidandomi alle parole di Dio. Comprendere la volontà di Dio mi ha dato la fede per affrontare ciò che mi aspettava. Tuttavia, ripensare al fatto che alcuni fratelli e sorelle non avessero sopportato la tortura e avessero firmato le “Tre lettere” mi lasciava alquanto sconvolta, e per un po’ ho fatto fatica ad accettarlo. Ho pensato alle parole di Dio: “Oggi sto soltanto compiendo l’opera che è Mio dovere realizzare; legherò tutto il grano in fasci insieme a quella zizzania. Questa è la Mia opera oggi. Tale zizzania deve essere completamente eliminata nel tempo della Mia vagliatura, quindi i chicchi di grano verranno raccolti nel magazzino e la zizzania che è stata separata verrà posta sul fuoco per essere incenerita(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Che cosa sai della fede?”). Negli ultimi giorni, Dio Si serve della persecuzione del gran dragone rosso per rivelare ogni tipo di persona. Usa gli arresti e le persecuzioni del Partito Comunista per rivelare i veri credenti, i falsi credenti, i codardi, coloro che seguono ciecamente la folla e gli opportunisti che sperano di ottenere benedizioni. Coloro che non perseguono la verità e cercano solo di riempirsi la pancia vengono smascherati e scacciati, mentre coloro che credono veramente in Dio e amano la verità vengono da Lui salvati e perfezionati. Questa è la manifestazione dell’indole giusta di Dio. Quando vengono arrestati, coloro che credono veramente in Dio e amano la verità pregano Dio costantemente, ricercano la verità, acquisiscono una certa conoscenza di Dio, hanno fede autentica, e saranno disposti a dare la vita per seguire Dio e otterranno la testimonianza della sconfitta di Satana. Coloro che non perseguono la verità e cercano solo di riempirsi la pancia, tradiranno Dio anche alla minima sofferenza e smetteranno di credere. Verranno smascherati e scacciati in modo naturale. In questo ambiente, tutti devono prendere posizione, tutti devono passare attraverso una prova, e nessuno può sfuggire. È proprio come dicono le parole di Dio: “Sebbene tali prove consistano solo in circostanze di scarso rilievo, tutti devono sperimentarle; è solo che la difficoltà delle prove sarà diversa a seconda delle persone(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 41”). Dio usa il gran dragone rosso come strumento per rivelare e perfezionare le persone. Operare in questo modo è così saggio! Anche se gli altri avevano firmato le “Tre lettere” e si erano pavidamente arresi, non potevo lasciarmi influenzare da loro e limitarmi a seguire la corrente. Preoccupandomi della mia carne e lasciandomi spaventare dalla sofferenza, alla fine sarei caduta anch’io. Ho giurato a me stessa che, anche se fossi stata picchiata a morte dalla polizia, sarebbe stato meglio che trascinarmi in questo mondo in un’esistenza ignobile dopo aver tradito Dio. A prescindere da cosa dovessi affrontare il giorno dopo, non avrei mai tradito Dio. Solo in un secondo momento sono venuta a sapere che anche diverse altre sorelle erano state obbligate dalla polizia a firmare la lettera di rinuncia. Per costringere le persone a tradire Dio, quegli agenti ricorrevano a trucchi spregevoli e malvagi di ogni tipo. Erano davvero subdoli e spietati!

Il giorno dopo, ero in classe, quando Lang mi ha improvvisamente convocata fuori. Appena sono uscita, ho visto mio padre e due ufficiali del mio villaggio. Quando mio padre mi ha vista, mi ha abbracciata piangendo, e mi ha detto: “Finalmente ti vedo!” Guardando i capelli bianchi sulle sue tempie e la stanchezza sul suo vecchio viso, l’amarezza mi ha attanagliato il cuore e mi sono venute le lacrime agli occhi. Lang mi ha portato carta e penna e mi ha chiesto di riscrivere la lettera di rinuncia. Mi sono resa conto che la polizia stava facendo leva sulle mie emozioni per costringermi a rinnegare e tradire Dio, così mi sono rifiutata. Uno dei due ufficiali del villaggio mi ha rimproverata dicendo: “Da quando la polizia ti deve pregare di scrivere una lettera di pentimento? Anche se ti chiedono di scriverla dieci volte, tu devi farlo”. Lang gli ha fatto eco: “Sì, scrivila dieci volte!” In quel momento è arrivato anche Huang, il nostro educatore, e ha detto in tono moraleggiante: “Non avere paura. Abbi coraggio e scrivi la lettera”. Sentirglielo dire mi ha davvero disgustata. Quando ha visto che lo ignoravo, mi ha puntato un dito contro e ha urlato: “Non puoi andartene se non la scrivi, quindi sbrigati!” Mio padre piangeva mentre cercava di convincermi: “Ti prego, scrivila e basta. Non possiamo tornare a casa finché non lo fai. Sai quanto ho dovuto correre avanti e indietro e a quante persone ho dovuto chiedere per trovarti? Devi scrivere la lettera. Non puoi andare in prigione!” Lang ha aggiunto con rabbia: “Quasi una dozzina di persone ha firmato la lettera e manchi solo tu. Hai davvero intenzione di fare l’ostinata?” Anche gli ufficiali del villaggio hanno cercato di convincermi: “È facile. Scrivi solo poche parole e torneremo a casa insieme. Se non scrivi la lettera, la tua registrazione familiare sarà cancellata dal villaggio. Per il villaggio non esisterai più e non ti sarà più permesso tornare”. Tutti nella stanza hanno iniziato a discutere sul da farsi. Mio padre mi ha sussurrato alcune parole preoccupate nel tentativo di persuadermi: “Scrivila e basta, non è necessario che lo pensi davvero. Prima usciamo da qui. Poi potrai credere di nascosto, se vorrai. Perché sei così testarda?” Mi sono detta: “Chi non vorrebbe lasciare questo luogo demoniaco? Ma non posso semplicemente cavarmela con facilità e andarmene. Firmare le ‘Tre lettere’ è un tradimento nei confronti di Dio e offende la Sua indole”. Tuttavia, di fronte ai ripetuti tentativi di persuasione e suppliche di mio padre, mi sentivo disarmata. Ho pensato: “Forse Dio sta predisponendo questo ambiente affinché io colga questa occasione per andarmene?” In cuor mio, pregavo costantemente Dio per ricercare: “Dio, qual è la Tua volontà?” In quel momento, improvvisamente, ho capito che il prezzo da pagare per andarmene era firmare un documento che rinnegava e tradiva Dio. Non potevo tradire Dio in alcun modo. Ho anche considerato come molti santi in tutte le epoche storiche abbiano preferito essere imprigionati e torturati a morte piuttosto che tradire Dio. Il motivo per cui mi trovavo così in difficoltà in quella situazione era che amavo troppo la carne e non ero disposta a soffrire e a pagare un prezzo. Grazie alla guida di Dio, ero molto calma in quel momento. Ho ricordato le parole di Dio: “In ogni fase dell’opera che Dio compie negli uomini, da fuori sembra che ciò che accade sia dovuto a un’interazione tra individui, che venga da disposizioni o da disturbi umani. Ma dietro ciò che appare, dietro ogni fase dell’opera e dietro ogni cosa che accade vi è una scommessa che Satana fa con Dio e che richiede che le persone rimangano salde nel testimoniare Dio(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Solo amare Dio vuol dire credere veramente in Dio”). In quel momento, ho compreso ancora più chiaramente che le loro parole erano trucchi e tentazioni di Satana. Erano una prova per me, e quello era il momento in cui dovevo rendere testimonianza a Dio. Mio padre era stato ingannato dal Partito Comunista e si era schierato dalla parte di Satana per confondermi e minare la mia determinazione. Non potevo compiere un’azione di tradimento e bestemmia nei confronti di Dio alla ricerca di un conforto temporaneo, né tanto meno lasciarmi governare dalle emozioni e cadere nei trucchi di Satana. Dopo un po’, vedendo che non scrivevo, Lang mi ha fatta riportare in classe dagli agenti. Qualche giorno dopo, hanno fatto tornare mio padre e mio zio per convincermi, e hanno anche indotto mio padre a piangere e a cercare di turbarmi, nonché a manifestare il suo sconvolgimento emotivo davanti a me, ma alla fine i loro trucchi non hanno funzionato. Vedendo lo sguardo deluso di Lang, ho provato un senso di pace: mi ero affidata a Dio per vincere le tentazioni di Satana.

Per costringerci a firmare le “Tre lettere”, la polizia è ricorsa anche a un metodo spregevole e indecoroso. Una sera, verso mezzanotte, hanno obbligato me e sorella Jiang Xinming a stare ferme in piedi in cortile per punizione. Più tardi, alcuni agenti di polizia ci hanno riportate in classe. Lang ha ordinato a me e a Xinming di toglierci i vestiti. Mi sono detta: “Forse pensa che indossiamo abiti troppo pesanti”, così io e la sorella ci siamo tolte i cappotti. Inaspettatamente, sia Lang che i poliziotti si sono messi a ridere. Poi, Lang ha ordinato a Xinming di togliersi i pantaloni, ma lei si è rifiutata. Un agente si è precipitato su di lei e le ha tirato giù i pantaloni a metà. Lei li ha ritirati su e allora lui è venuto a togliere i vestiti a me. Ho lottato per impedirglielo, così Lang ha rivolto cenno a un altro agente perché venisse ad aiutarlo a sfilarmi i pantaloni. In quel momento, è entrato nella stanza Yang con una bottiglia contenente tanti ragni grossi marroni dalle zampe lunghe e sottili che saltellavano dappertutto all’interno. Yang ha afferrato la bottiglia contenente i ragni, l’ha agitata davanti a noi e ha detto: “Vi piacerebbe mangiarli?” Mentre parlava, Yang tentava di estrarre i ragni e ci avvicinava la bottiglia alla bocca. Ero disgustata, così ho girato la testa e mi sono istintivamente ritratta. Tutti i poliziotti ridevano. Lang ha ordinato: “Metti loro i ragni nell’inguine, o magari sul petto, o in bocca”. Ero colma di rabbia, odio e paura. Cosa avrei fatto se mi avessero davvero infilato i ragni nei pantaloni? In quel momento, ho capito che tutto è nelle mani di Dio, e lo erano anche i ragni. Senza il permesso di Dio, non potevano farmi nulla. Avrei messo in gioco tutto e, per quanto quella notte la polizia mi umiliasse e perseguitasse, non avrei ceduto a Satana. Yang continuava a cercare di tirare fuori i ragni dalla bottiglia, ma non ci riusciva. Quando finalmente ce l’ha fatta, prima che potesse avvicinarli a noi, i ragni sono caduti a terra. Dopo un po’, Lang ha ordinato a Yang di lasciar stare. Sapevo che questa era la protezione che Dio ci donava. Ho visto che tutto è nelle mani di Dio. È proprio come ha detto Dio: “Tutte le cose, siano esse vive o morte, si muoveranno, muteranno, si rinnoveranno e scompariranno secondo i Suoi pensieri. Questo è il modo in cui Egli sovrintende a tutte le cose(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Dio è la sorgente della vita dell’uomo”). Poi, hanno ripreso a spogliarci; mi hanno lasciato addosso solo i mutandoni. Lang ha digrignato i denti e mi ha detto: “Toglili! Togliteli per me!” Ho lottato con tutte le mie forze. Il pensiero di restare nuda ed essere guardata, ridicolizzata e insultata da loro mi faceva vergognare. Più ci pensavo, più mi sentivo a disagio. In quel momento, improvvisamente, mi sono resa conto che pensarla in quel modo mi rendeva vulnerabile ai trucchi di Satana. Spogliandoci, i poliziotti dimostravano solo quanto fossero malvagi. Per costringere le persone a tradire Dio, erano pronti a ogni sorta di azione subdola e malvagia. Venivo umiliata e perseguitata perché credevo in Dio. Era una cosa gloriosa e non c’era nulla di cui vergognarsi. Mi è venuta in mente l’immagine del Signore Gesù crocifisso per la redenzione dell’umanità. Dio è supremo e santo, eppure ha sopportato in silenzio simili umiliazioni per redimere l’umanità. Dio ha pagato un prezzo così alto per l’uomo e io ne traevo ispirazione, così ho pregato Dio: “Dio, non importa quanto profondamente mi umilieranno o quale dolore dovrò sopportare oggi: non Ti tradirò mai”. Ho rivolto all’agente un’occhiata di rabbia. Lui si è sentito in colpa e ci ha permesso di rivestirci e andare via. Ho ringraziato Dio dal profondo del cuore per averci guidate a superare un’altra delle tentazioni di Satana. Quel giorno, Lang mi ha minacciata dicendo: “Ora sei l’unica rimasta a non aver firmato la lettera. Tutti gli altri sanno cosa è meglio per loro, ma tu no. Se non firmi, sarai tu a pagare per tutti quanti!” L’ho ignorato. Lui ha detto con frustrazione: “Bene, per conto della Chiesa di Dio Onnipotente, hai vinto! Hai vinto! Congratulazioni!” Mi ha lanciato un’occhiata, si è alzato ed è uscito dalla porta con aria sconfitta. Di fronte all’umiliazione e al fallimento di Satana, ero davvero riconoscente a Dio, sapevo che erano state le Sue parole e la forza che mi aveva concesso a darmi la fede per arrivare dove mi trovavo ora, e ho reso gloria a Dio nel mio cuore!

Un giorno, Lang mi ha parlato per tutta la mattina, e nel pomeriggio tutti i dipendenti del centro di lavaggio del cervello incaricati di riformarmi si sono avvicendati nel tentare di convincermi a firmare le “Tre lettere”. Mi dicevano: “Se firmi adesso, hai ancora la possibilità di andartene, ma non avrai un’altra occasione come questa dopo oggi. Sarai condannata da otto a dieci anni di prigione. Quanti anni avrai quando uscirai?” Ascoltavo le loro parole di tentazione, ma non mi importava. Mi sembravano solo degli sciocchi ignoranti che stavano sprecando il loro fiato. Ho ripensato a come, durante il lavaggio del cervello e le torture, Dio fosse sempre stato silenziosamente al mio fianco, guidandomi; quindi, di cosa dovevo preoccuparmi? Quanto al numero di anni a cui sarei stata condannata e alle sofferenze che avrei patito, tutte queste cose avvenivano con il permesso di Dio. Anche se avessi dovuto sopportare un lungo periodo di difficoltà e sofferenze nei giorni a venire, ero disposta a obbedire alle disposizioni e alle orchestrazioni di Dio e a rimanere salda nel testimoniarLo. Verso il tramonto, d’improvviso è arrivato mio padre. Ha negoziato a lungo con Lang e alla fine ha pagato una cauzione di 5.000 yuan; dopodiché sono stata rilasciata. In seguito, sono venuta a sapere che un amico di mio padre era stato trasferito a lavorare lì durante il mio periodo di lavaggio del cervello, e così mio padre aveva avuto la possibilità di pagare dei soldi per farmi uscire. Sapevo che si trattava di una delle disposizioni miracolose di Dio. Altrimenti, come avrebbe potuto la polizia rilasciare così facilmente qualcuno che non aveva intenzione di firmare le “Tre lettere”?

Dopo aver subito questa persecuzione e tribolazione, ho visto veramente la saggezza dell’opera di Dio. Dio Si è servito della persecuzione del gran dragone rosso per aiutarmi a comprendere la verità e ad acquisire discernimento, oltre che per perfezionare la mia fede. Sebbene mi sia trovata in una situazione pericolosa e abbia dovuto affrontare le minacce, le intimidazioni, il lavaggio del cervello forzato e le torture quotidiane da parte della polizia, Dio è rimasto al mio fianco, a illuminarmi e guidarmi con le Sue parole, permettendomi così di resistere alle tentazioni di Satana e di rimanere salda nel testimoniare Dio. Ho inoltre visto fino in fondo il volto malvagio e spregevole del Partito Comunista e la sua essenza demoniaca di opposizione e odio nei confronti di Dio, e sono stata in grado di odiarlo e abbandonarlo dal profondo del cuore. Allo stesso tempo, ho sperimentato veramente l’autorità e il potere delle parole di Dio e ho visto che ogni cosa è nelle Sue mani, che Egli governa su tutto, e che Satana, per quanto feroce possa essere, è solo uno strumento al servizio di Dio. Non importa quanti pericoli e tribolazioni dovrò affrontare in futuro: seguirò Dio fino alla fine!

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